PREMANA: UNA BELLA E INTENSA SERATA RICORDANDO MARGHERITA
Era pieno il salone San Rocco a Premana per accogliere Giuditta Mascheri e suo marito Michele Baruffaldi in occasione della presentazione del libro "Margherita, la porta della speranza" (info e contatti su Facebook.com/prorettricerca: il ricavato delle vendite sostiene la ricerca sulla malattia), scritto dalla stessa Giuditta per ricordare la loro piccola Margherita, che ha consegnato a tutti noi il suo indelebile sorriso nel luglio del 2021, e soprattutto per sensibilizzare le persone a dare il loro sostegno a chi combatte le malattie rare, nel caso specifico la sindrome di Rett.
Come molti sanno le cornee della piccola sono state donate e trapiantate con successo a Pisa e a Roma.
Dopo la presentazione è stata celebrata una S. Messa nella Parrocchiale premanese. La giornata si è conclusa al ristorante La Peppa con una conviviale assieme al gruppo La Cordata cui sono state consegnate le nuove magliette realizzate con il contributo del Centro Sportivo Cortenova. Presenti i dirigenti Silvio Galperti e Daniele Codega.
L'UNITRE VALSASSINA SI E' RITROVATA ALLA CASCINA CORNELLA PER UN PRIMO "PRANZO SOCIALE"
Non solo cultura ma anche divertimento e svago con l'Università della Terza Età Valsassina.
Una bella visita alla Cascina Cornella di Cremeno, nel verde degli alberi e del prato vicino al Ponte della Vittoria, dove si è svolto il "Pranzo sociale" curato da Maria Luisa Invernizzi e i suoi famigliari, che hanno accolto una quindicina di soci che hanno aderito alla proposta.
Risotto con zafferano e zola, un ottimo arrosto con patate di secondo, e deliziosi dolcetti di noci offerti come specialità della casa, condito da vino valtellinese, perchè anche la cucina è cultura!
Una domenica diversa dalle altre e in allegria: un incontro conviviale che sicuramente sarà ripetuto!
IERI A STEZZANO SELEZIONI ASPIRANTI SOCCORRITORI DELLA SQUADRA FORRA REGIONALE
In gergo le chiamano “griglie d’ingresso” o V1 e interessano i diversi settori del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico: ieri e oggi si sono tenute a Stezzano e a Zogno, in provincia di Bergamo, le selezioni per i nuovi aspiranti soccorritori della squadra forra regionale.
La squadra forra è una delle specializzazioni tecniche e chi ne fa parte deve già essere in possesso di almeno una qualifica tecnica, alpina o speleologica; le selezioni servono a verificare le attitudini e le conoscenze pregresse di base.
In questi giorni i volontari si sono messi alla prova, sotto la guida di tre istruttori regionali.
La prima parte si è svolta a Stezzano, nella sede messa gentilmente a disposizione dalla IX Delegazione speleologica lombarda.
Qui sono state effettuate tutte le manovre “a secco” e si è anche tenuta una lezione teorica di base. La parte in acqua era invece ambientata nel torrente Carubbo a Zogno, dove sono state verificate le progressioni e i simulati delle tecniche base di autosoccorso.
Nei prossimi mesi si terranno i moduli formativi che, entro la fine di luglio, dopo la verifica finale, abiliteranno i nuovi tecnici alla qualifica di OSF, operatore di soccorso in forra.
UNA BOCCATA D'ARIA PURISSIMA
Arriva da Introbio una bella testimonianza di solidarietà e amicizia: un bel gruppetto di Alpini e Amici (dove la "A" maiuscola significa tutto) si sono infatti dati appuntamento alla villa di Antonio Tantardini, quella incendiatasi nella notte del 27 febbraio scorso per dare una mano ai proprietari nel ripulire i locali danneggiati dalle fiamme.
Non è mancata, come si vede dalla foto, una pausa ristoratrice corredata da un bel quadro di sorrisi che ben illustrano, senza bisogno di tante parole, lo spirito di comunità dimostrato anche in questa occasione.
Sarebbe bello che anche questi "piccoli" grandi esempi (di cui peraltro la nostra Valle è ricchissima) ricevessero la risonanza che hanno solitamente vicende negative come quella recentemente salita agli "onori" delle cronache.
Esempi che sono boccate d'aria purissima e ci fanno comprendere come la nostra terra sia ancora - nonostante tutto - umanamente viva.
MASSIMO CODOL, IL "METRONOMO" DI INTROBIO, CELEBRATO SU TUTTOBICIWEB
In un bell'articolo di Giuseppe Figini pubblicato ieri su Tuttobiciweb abbiamo ritrovato la storia di Massimo Codol, ciclista professionista (ora direttore sportivo della D'Amico UM Tools) di Introbio.
Una carriera extra lusso in corazzate come Mapei, Lampre, Mercatone Uno, Fassa Bortolo, Tenax e Acqua&Sapone per quindici anni di professionismo con due "sole" vittorie ma tutta la considerazione dei suoi per la capacità di calcolare in modo pressoché infallibile i tempi giusti per rientrare sulle fughe.
L'articolo completo lo potete leggere cliccando sul link LE STORIE DEL FIGIO. MASSIMO CODOL, IL METRONOMO. GALLERY (tuttobiciweb.it)
SOCCORSO CENTRO VALSASSINA: LE UOVA SOLIDALI DISPONIBILI PRESSO LA SEDE ANCHE LA PROSSIMA SETTIMANA
DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA DOMENICA DELLE PALME
Nessuno se n’era accorto. Gesù era pensieroso, preoccupato, a volte un po’ assente, sembrava essere altrove. Eppure doveva essere una festa. A Betania quella sera si festeggiava l’impossibile divenuto possibile proprio grazie a Lui. Lazzaro era tornato in vita dopo che tutti erano stati avvolti addirittura dall’odore della morte sprigionato dal suo corpo, da quattro giorni nel sepolcro. Non si poteva essere preoccupati di nulla…si doveva dare spazio solo alla gioia, all’euforia e alla gratitudine.
Gesù è cosciente che la morte per lui è alle porte. Forse è avvolto da tante, troppe domande. Perché sta succedendo questo? Perché non hanno capito? Perché tanta ostilità verso l’amore? Perché i miei amici non mi comprendono? Ho sbagliato tutto? Forse era assorto nella preghiera: Padre, è questa la tua volontà? Cosa devo fare? Aiutami, sostienimi. Forse le parole di Isaia, quelle che parlavano di un messia servo e sofferente, gli arrivavano da ogni parte, e Gesù stava facendo la terribile fatica di accoglierle come parole vere e decisive per poter davvero donare a tutti la salvezza. Tutti pensieri e preghiere di chi si sente solo e ha davvero motivo di esserlo. Di fatto, cosa cercava in lui la folla? Che intenzioni avevano i capi dei giudei? E i suoi discepoli? Ogni pensiero velato di tristezza su di loro avrebbe trovato conferma poco dopo nella loro reazione al gesto di Maria.
Maria, sorella di Lazzaro vede ciò che nessuno nota. Vede la sua solitudine. Non può non provare a fare qualcosa per il suo amico Gesù. Non può essere solo. La festa e l’entusiasmo dei discepoli non riuscivano a cacciar via l’odore della morte così insidioso. Ci voleva un profumo più forte, più intenso, più avvolgente. Gesù ora ne aveva bisogno! Lei offre profumo preziosissimo in modo esagerato perché vuole a dire a Gesù che lo riconosce come colui che si dona come un profumo di vita più forte del profumo della morte.
Vuole dire a Gesù che consacra con il suo amore la sua scelta di essere Messia come annunciato da Isaia. Un messia che non sale sul trono, ma su una croce; che non si fa strada su un carro da guerra, ma procede cavalcando un asinello; non maestoso e onnipotente, ma vicino alle sofferenze degli uomini.
Con quel gesto Maria si rivela in grande sintonia con l’amato Gesù. Per cacciare l’odore della morte occorre prendersi cura di ogni solitudine, di ogni dolore, di ogni abbandono. Occorre esagerare nella tenerezza, nella vicinanza, nel dono di sé stessi.
Ci introduciamo nella settimana santa. Perché non scegliere di stare accanto a Gesù alla maniera di Maria di Betania, del ladrone, del centurione romano che riescono a vedere ciò che altri non vedono? Come? Cercando di essere capaci di vedere da vicino e con amore persone che vivono solitudini, abbandoni, sofferenze.