La Legge di Bilancio 2022, ha apportato scarne novità in materia di accesso a pensione. La discussione per una radicale riforma del sistema previdenziale è stata rinviata alla valutazione dei tavoli di lavoro che a breve si dovranno riunire per sviluppare le indicazioni sortite dopo l’accordo intervenuto tra Governo e parti sociali. In attesa di novità più corpose, ripercorriamo le principali possibilità di accesso a pensione previste nel 2022.
Pensione di vecchiaia e anticipata ordinaria: nessuna novità è intervenuta rispetto al 2021. Restano confermati i previgenti requisiti di età e contribuzione per la vecchiaia pari a 67 anni d’età e 20 di contribuzione. Immutato anche il requisito di contribuzione richiesto per la pensione anticipata, pari a 42 anni e 10 mesi se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna con l’aggiunta dei 3 mesi di finestra. Da ricordare che i lavoratori dipendenti addetti a mansioni gravose previste dal decreto del MLPS del 5 febbraio 2018, con almeno 30 anni di contribuzione, non titolari dell’ape sociale al momento del pensionamento, potranno conseguire la pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi con decorrenza, di regola, il primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti.
Quota 102: la prima novità di rilievo è la nuova possibilità di accesso prevista con almeno 38 anni di contribuzione e 64 anni di età da far valere entro il 31/12/2022. Viene confermata la finestra mobile di tre mesi per i lavoratori del settore privato e di sei mesi per il settore pubblico. Per i lavoratori del settore scolastico che raggiungono i requisiti entro il 31.12.2022 si riaprono sino al 28 febbraio
2022 i termini per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio con decorrenza della pensione dal 1° settembre 2022.
Quota 100: rimane sempre aperta la possibilità di accesso a pensione per coloro che hanno maturato i requisiti di 38 anni di contribuzione con almeno 62 anni d’età entro il 31/12/2021.
Precoci: nessuna novità per questa tipologia di accesso anticipato a pensione che, ricordiamo, ha un carattere strutturale nel nostro ordinamento previdenziale. Il requisito contributivo è sempre di 41 anni di contribuzione associato a quello di far valere almeno 12 mesi di contribuzione da lavoro prima del 19° anno di età. Le condizioni che permettono tale accesso restano invariate: a) disoccupati con esaurimento integrale dell’indennità di disoccupazione; b) invalidi civili con grado d’invalidità almeno al 74%; c) caregivers; d) addetti ad attività particolarmente “difficoltose e rischiose” inclusi nel predetto decreto del ministero del lavoro del 5 febbraio 2018; e) addetti a mansioni usuranti e notturni di cui al D.Lgs. n. 67/2011.
Opzione Donna: la proroga della prestazione offre la possibilità di accesso alle donne che hanno raggiunto i 58 anni (59 se autonome) d’età unitamente a 35 anni di contributi entro il 31.12.2021; in pratica apre l’accesso alle lavoratrici dipendenti nate nel 1963. Ricordiamo che per valutare il requisito contributivo deve esser esclusa la contribuzione per disoccupazione e malattia a copertura. La pensione è erogata con il metodo contributivo di calcolo, di norma meno favorevole rispetto al misto. Per le lavoratrici del settore scolastico interessate dalla proroga si riaprono sino al 28 febbraio 2022 i termini per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio con decorrenza della pensione dal 1° settembre 2022.
Lavori usuranti e notturni: nessuna novità per gli addetti alle mansioni usuranti e ai lavori notturni. Restano in vigore i requisiti ridotti di accesso a pensione anticipata previsti dal D.Lgs. n. 67/2011: nel 2022 l’uscita è prevista con 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi ed il perfezionamento di quota 97,6.
Ricordiamo anche che dal 1° febbraio arrivano nuove regole anche per i pensionati. Si potrà ritirare la pensione in Posta o in Banca soltanto se muniti di green pass.