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Pubblicato in Attualita`

INTERESSANTISSIMA SERATA CON LORENZO CREMONESI

Venerdì, 16 Settembre 2022 06:54 Scritto da  Enrico Baroncelli

Molto interessante la serata tenutasi presso la pizzeria sequestrata alla mafia nel 1992 a Lecco, Pizzeria Fiore, con il giornalista corrispondente di guerra Lorenzo Cremonesi.
Nato a Milano nel 1957, laureatosi in Filosofia alla Statale di Milano negli anni caldi della contestazione studentesca "quando vivevamo in una bolla, pensavamo di avere conquistato il mondo ma Democrazia Proletaria ottenne solo il 2% dei voti", Cremonesi ha passato in prima fila "Quarant'anni di conflitti rimossi dal Medio Oriente in Ucraina", come dice il sottotitolo del nuovo libro che ha presentato, "Guerra Infinita" , pubblicato dal Corriere della Sera.

"E' uscito a Maggio - ha detto Cremonesi - ho potuto mettere gli ultimi appunti fino alla fine di Aprile, ma è un libro a cui tengo moltissimo".
Grande folla ad ascoltarlo, comprese tre classi del Parini Serale di Lecco con i loro insegnanti.
"Noi occidentali - dice Cremonesi - abbiamo un tenore di vita elevato che molti altri paesi ci invidiano, e per questo vogliono venire qui da noi. Ma questo tenore di vita è dovuto anche da settant'anni di pace e di vita civile: noi non ci ricordiamo più cos'è stata la guerra, al massimo se lo ricordano i nostri vecchi, molti dei quali però sono sormai scomparsi. Noi non ci ricordiamo più gli orrori della guerra, il sangue, le distruzioni, la vita umana considerata nulla, le devastazioni".
"La guerra genera l 'abitudine ad uccidere; per questo le guerre sono spesso infinite, non finiscono mai, così tra Arabi e Israeliani, come in Ucraina tra Russi e Ucraini.La vendetta diventa l'unico paradigma".

Cremonesi ricorda ad esempio il quartiere milanese di Monte Stella: "Montestella era un campo alla periferia di Milano, dove sono stati portati tutti i detriti derivanti dai bombardamenti della II Guerra Mondiale: ancora oggi a scavare anche poco emergono cornicioni o pezzi di cancellata. Noi da bambini ci andavamo a sciare d'inverno, quando anche a Milano nevicava".

"Ma noi saremmo pronti - continua Cremonesi - ad andare in guerra per difendere il nostro stile di vita e i nostri valori sociali ?"
La risposta è piena di dubbi. Nel frattempo il giornalista, che scrive per il Corriere, è stato testimone in prima linea della feroce guerra che si sta svolgendo in Ucraina, dove anche oggi sono state scoperte nuove fosse comuni a Ilizium, che lui ha anche testimoniato negli "Speciali TG LA 7", andati in onda tutti i giorni da Febbraio a Maggio, in corrispondenza con il Direttore Enrico Mentana.

"Putin non ragiona come noi - ha continuato il giornalista. "Lui ha in mente una Grande Russia che esiste solo nelle sue fantasie e nei suoi pensieri. Prima del 24 Febbbraio nessuno pensava che potesse scoppiare la guerra davvero, a parte i Servizi Segreti Americani, a cui Putin dava dei "complottisti", affermando che le sue manovre ai confini dell'Ucraina e Bielorussia erano solo esercitazioni militari".
"Io però avevo capito che qualcosa non andava, e dissi al mio giornale:"Mandatemi là, vi costa poco, arrivo e se non succede niente torno indietro. Non pensavo di stare lì sei mesi di fila ! Putin vuole ricreare un Impero, non gli interessa niente delle vite umane spezzate e delle sofferenze, a tutti i costi."

"Le sofferenze nelle guerre sono dirette e indirette. Io ho avuto uno zio che si è suicidato quando ha visto la sua casa distrutta dai bombardamenti e anche il suo negozio, dove esercitava la sua attività: non ce l'ha fatta e si è tolto la vita. La sua morte ha colpito tutta la nostra famiglia. Le vittime non sono solo quelle che muoiono durante sparatorie o esplosioni".

"Ma - ha chiesto dal pubblico un interlocutore - come in Europa dopo secoli di guerre siamo arrivati a una pace e a una convivenza più che pacifica tra Francesi, Tedeschi, Inglesi e Italiani, nel nome di un'Europa unita, sarà possibile un giorno arrivare un domani a una coabitazione pacifica tra Russi e Ucraini dopo quello che è successo ?".

"Nessuno può dirlo - ha risposto Cremonesi - anche perchè purtroppo Zelenskj oggi è tenuto praticamente ostaggio dei "falchi", che vogliono portare avanti la guerra ad ogni costo e ripristinare non i confini prima del 24 febbraio, ma addirittura quelli del 1991 (cioè riconquistare la Crimea).
Arrivare a un Trattato di Pace con queste premesse è difficile: però dobbiamo tenere presente che, come in tutte le trattative diplomatiche, uno cerca di chiedere il più possibile per avere almeno una parte, quindi chiedo 100 per avere magari 50".

Ottima serata, al termine una meritata ottima pizza per chi ha voluto fermarsi, compresi molti studenti.

Ultima modifica il Venerdì, 16 Settembre 2022 07:11
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