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AREE INTERNE: INTROBIO PUNTA SULLA TROGGIA
Scadevano ieri i termini concessi ai comuni dalla Comunità Montana per la presentazione delle schede progetto inerenti alla strategia Aree…
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LA DOWNHILLER INTROBIESE MARTINA FUMAGALLI CAMPIONESSA REGIONALE DI E-ENDURO
In sella alle Scott Patron E-Ride, le atlete DownhillHer firmano la vittoria nelle categorie femminili e conquistano al debutto tre…
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DECANATO DELLA VALSASSINA: TUTTE LE FUNZIONI DELLA
Grazie alla collaborazione delle varie Comunità/Unità Pastorali della Valsassina, pubblichiamo gli orari delle funzioni religiose della Settimana Santa (o Settimana…
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CORTENOVA: LA
La "Madona di Crott", uno dei simboli di Cortenova e che nella foto vedete imballata in una grande cassa di…
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UNITRE VALSASSINA: LO SCRITTORE GOZZANO RICORDATO DALLA PROFESSORESSA CASSANI
Conclusosi anche questo ottimo ultimo incontro prima di Pasqua organizzato dall'Università della Terza Età Valsassina con la professoressa Teresa Cassani,…
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GIOVEDI' 4 E LUNEDI' 8 APRILE DUE RIUNIONI SULLA FUSIONE CORTENOVA-PRIMALUNA
Come anticipato dal nostro giornale, le amministrazioni di Cortenova e Primaluna hanno organizzato due ulteriori riunioni informative che si terranno:•…
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ANCHE LA SAGRA DELLE SAGRE TRA I BENEFICIARI DEI CONTRIBUTI REGIONALI PER IL SISTEMA FIERISTICO LOMBARDO
Anche quest'anno la Sagra delle Sagre beneficerà del contributo che Regione Lombardia ha stanziato per il sostegno al sistema fieristico…
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GEMELLAGGIO VALSASSINA - LA ROCHE VINEUSE: ECCO IL PROGRAMMA
Dal 9 al 12 maggio prossimi saranno in Valle i "gemelli" francesi di La Roche Vineuse. L'Associazione di Promozione Sociale…
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LA PROTEZIONE CIVILE DI CORTENOVA HA FESTEGGIATO I SUOI PRIMI VENT'ANNI
Grande festa sabato scorso a Cortenova per il ventesimo compleanno del gruppo di Protezione Civile, costituitosi nel 2004 sull'abbrivio dell'esperienza…
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AZIONE LECCO PRESENTE ALL’ASSEMBLEA REGIONALE DI AZIONE UNDER30 A VOLTA MANTOVANA
Cosa spinge un centinaio di ragazzi da tutta la Lombardia a dirigersi verso Volta Mantovana per passare una giornata a…
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RIFUGIO BRIOSCHI: CHIUSO IL LOCALE INVERNALE A CAUSA DELL'INCURIA DI QUALCUNO
Si pensa che chi va in montagna, soprattutto su certe montagne, abbia il senso del rispetto. Purtroppo sono molti i…
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UNA BOCCATA D'ARIA PURISSIMA
Arriva da Introbio una bella testimonianza di solidarietà e amicizia: un bel gruppetto di Alpini e Amici (dove la "A"…
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MASSIMO CODOL, IL
In un bell'articolo di Giuseppe Figini pubblicato ieri su Tuttobiciweb abbiamo ritrovato la storia di Massimo Codol, ciclista professionista (ora…
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A CORTENOVA E PRIMALUNA DUE INCONTRI SULLA FUSIONE DEI COMUNI
"Sbrigate" le pratiche amministrative e dato il via ad un processo che vedrà coinvolta anche Regione Lombardia, è giunta l'ora…
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DA DUE NONNI UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO ALL'ASILO VENINI DI INTROBIO
Gentile Direttore di Valbiandino.net, Siamo i nonni di Elia e Raffaele, due bimbi residenti a Milano, ma che stanno trascorrendo…
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Pubblicato in Attualita`

CONTINUA IL PERIODO DI SICCITA' E I LAGHI PREALPINI SONO SEMIVUOTI

Giovedì, 26 Gennaio 2023 17:32 Scritto da  Legambiente Lombardia

Il 2023 comincia con i grandi laghi prealpini tutti semivuoti, e questa è una pessima premessa per l’annata agraria che verrà, per gli agricoltori come per tutti gli utilizzatori della risorsa idrica lombarda, a partire dagli energetici.
I cinque grandi laghi che orlano l’arco prealpino lombardo costituiscono, infatti, un immenso serbatoio idrico utilizzato soprattutto per usi irrigui, grazie alle grandi opere di sbarramento degli emissari che ne regolano i deflussi, consentendo di stoccare un volume complessivo di 1,3 miliardi di metri cubi di acqua. L’acqua però scarseggia negli immissari e, per quanto gli enti regolatori si stiano già sforzando di limitare i deflussi, gli invasi sono vuoti per tre quarti: secondo i dati pubblicati dal servizio idrologico di ARPA Lombardia, infatti, il volume di acqua invasata, e quindi effettivamente utilizzabile per far fronte ai fabbisogni, è pari a circa 350 milioni di metri cubi, quando un anno fa, dopo un inizio inverno anche allora avaro di precipitazioni, c’erano comunque circa 200 milioni di mc di acqua in più nei grandi laghi. Purtroppo le prospettive, almeno per il momento, appaiono pessime: non solo il meteo non offre previsioni di precipitazioni importanti, ma anche i serbatoi che sovrastano i grandi laghi sono in pessima salute. In rapporto alle medie degli ultimi 15 anni, nei bacini idroelettrici alpini manca oltre il 25% dell’acqua normalmente presente in questa stagione, e anche la neve scarseggia: secondo i modelli di ARPA, in montagna manca l’equivalente sotto forma di neve di 700 milioni di mc di acqua, ovvero oltre il 40% della neve che si dovrebbe trovare sulle Alpi in questa stagione.

Quest’anno ad essere in sofferenza è anche il Garda, che nella siccità dell’anno scorso poté intervenire a soccorso delle portate del Po per impedire che andasse completamente in asciutta, mentre gli altri affluenti venivano letteralmente ‘tirati a secco’ per alimentare le reti irrigue. La provvista idrica del Garda nel 2023 non sarà disponibile, e quindi in caso di siccità si potrà prelevare molta meno acqua dagli altri fiumi, Ticino, Adda e Oglio in particolare, a meno di scegliere di desertificare il Polesine.

“Diciamo subito che non vogliamo guerre dell’acqua a spese dei fiumi. E questo non soltanto per difendere la biodiversità acquatica, ma anche perché eccessivi prelievi idrici da monte comporterebbero un danno gravissimo per gli utilizzatori di valle, e una espansione smisurata del cuneo salino che comprometterebbe la fertilità di centinaia di migliaia di ettari coltivati lungo il tratto terminale del corso del Po – dichiara Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia – L’agricoltura lombarda deve fare affidamento su risorse idriche sempre più limitate e incerte, perché ormai il cambiamento climatico è tra noi, e non ci abbandonerà per qualche secolo”.

Legambiente è anche molto perplessa sulle soluzioni ingegneristiche che si prospettano e che dovrebbero attingere dalle risorse economiche del PNRR. Si tratterebbe di realizzare una miriade di laghetti per trattenere acque piovane da redistribuire nel momento del bisogno. “Per quanti laghetti si possano fare in Lombardia, si tratterebbe di volumi irrisori in rapporto ai miliardi di mc degli invasi già presenti. In Lombardia non mancano i volumi di invaso, ma l’acqua con cui riempirli! Occorre avere il coraggio di affrontare un cambiamento profondo dell’agricoltura, non solo modificando le tecniche irrigue, ma soprattutto gli ordinamenti colturali. Non si può pensare di affrontare il cambiamento climatico senza cambiare le colture, anche se ciò significherà ridimensionare le produzioni che afferiscono alla filiera zootecnica” conclude Di Simine.

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