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Domenica, 17 Gennaio 2021 18:51

NEL DESERTO CON S. ANTONIO

in Cultura

Un paio di anni fa ho avuto la fortuna di poter visitare il Monastero di Sant'Antonio e oggi, in occasione della sua festa in quanto Patrono di Introbio, Crandola e Parlasco, voglio "regalarvi"  alcune foto che ho scattato in quei luoghi.

Oggi nella S. Messa solenne a cui ho partecipato in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale di Introbio e di tutta la cittadinanza, ho ascoltato la sua storia e mi sono ritrovato per qualche istante a ripensare a quel giorno nemmeno tanto lontano in cui ho potuto rendermi conto di persona della forza interiore che l'Abate deve aver avuto per costringersi a ritirarsi per anni e anni in un posto così remoto.

La sua "stanza" era una specie di antro situato sulla parete di una montagna. Oggi lo si raggiunge grazie ad una lunga e ripida scala in metallo, allora, immagino, avrà dovuto arrampicarsi. Per darvi un'idea, pensate ad un anfratto in una Fasana e più o meno ci sarete vicini.

Mentre distribuivano la Comunione ho anche pensato che forse un'esperienza del genere farebbe bene a molti (e in quei molti ovviamente mi ci metto anch'io).

Torneremmo al mondo con un altro spirito e ci guarderemmo intorno con occhi diversi.

Magari solo per poco, ma sarebbe un'esperienza (e mi riferisco al guardare il mondo con occhi diversi) davvero unica e chissà se non irripetibile.

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Domenica, 17 Gennaio 2021 16:56

718 persone controllate sulle strade lecchesi

718 automobilisti controllati sulle strade della provincia di Lecco in questo ultimo week end, 338 venerdi 15 Gennaio e 380 sabato 16, in attesa di diventare zona rossa, dalle forze dell`ordine.

Pochi pero` gli automobilisti sanzionati: 6 venerdi scorso e solo 2 sabato.
L`interesse degli ispettori pero` sembra concentrarsi soprattutto sulle attivita` commerciali, anche in seguito a episodi di ribellione con l`iniziativa lanciata sui Social #IoApro : ben 142 attivita` o sercizi controllati venerdi 15 ( una sola sanzione) e 95 sabato 16 (2 sanzioni).

Con la zona rossa che comincia da oggi le attivita` di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili Urbani saranno probabilmente potenziate.

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Domenica, 17 Gennaio 2021 16:38

Il Comune di Premana ai concittadini

Cari premanesi,
la situazione attuale riguardo il livello di contagio da COVID-19 in questa seconda ondata è di 71 soggetti, di cui 4 attualmente in quarantena.
Il trend segnalatoci dalle autorità sanitarie vede un progressivo aumento dell'indice di contagio (il famoso Rt) che purtroppo, dall'attuale "zona arancione", potrebbe portarci a breve nelle limitazioni dovute alla "zona rossa".
Ribadiamo il concetto per il quale ognuno di noi è responsabile della tutela della propria salute e di quella degli altri.

Se a Premana non abbiamo attualmente un alto livello di contagio, non vuol dire che possiamo abbassare la guardia. Abbiamo visto nel corso di questo ormai lungo anno, come sia imprevedibile e altalenante la propagazione del virus.
Impegnamoci ad osservare le solite regole:
- indossare correttamente la mascherina;
- mantenere il distanziamento sociale;
- lavarci spesso le mani;
- evitare gli assembramenti;
- allertare il medico in caso di febbre superiore ai 37.5°C

In un post successivo su Facebook, ma adesso annullato per la zona rossa, il Comune si e` rivolto a chi fa scialpinismo al Giumello:

Nello spirito di collaborazione tra Premana ed i comuni limitrofi, vogliamo sensibilizzare la popolazione sportiva, soprattutto amatoriale, che in questo periodo di abbondanza di neve si reca a fare scialpinismo presso Giumello.
La cura della pista viene effettuata con l'impegno dei volontari dell'Associazione Alpe Giumello che, con il loro mezzo cingolato, effettuano la battitura la sera nei weekend.

Durante queste operazioni, dove viene steso anche il cavo del verricello, viene chiesto di evitare di salire a fare sci alpinismo per non incorrere in pericoli durante queste operazioni.
Fortunatamente abbiamo neve in abbondanza per poterci divertire, allenare, sciare, in altre zone del territorio di Premana, oppure all'Alpe Paglio nel Comune di Casargo, che resta libera da questi mezzi.
Buona sciata a tutti!


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Domenica, 17 Gennaio 2021 06:03

LA FESTA DI SANT`ANTONIO LIMITATA DAL COVID

Sant’Antonio Abate in zona rossa, l’emergenza ridimensiona la festa del patrono rurale

Molte le chiese dedicate al protettore degli animali anche nel Lario: quella di domenica 17 gennaio, è una ricorrenza importante per la civiltà rurale e, in anni “normali”, molto partecipata dagli agricoltori

Una ricorrenza cara al mondo agricolo, ma non solo. La festa di Sant’Antonio Abate, infatti, è entrata da tempo immemorabile nel cuore dei lariani che ne mantengono intatte le tradizioni, come quella dei falò.

Ma, a quasi un anno dallo scattare dell’emergenza Covid, la pandemia ridimensiona tutti gli eventi nelle due province lariane, a partire dalle feste popolari che seguono alla benedizione degli animali nei numerosi borghi rurali. Nemmeno nei lontani anni della guerra si era dovuto rinunciare ad uno degli eventi più importanti e noti tra le celebrazioni in onore del santo nato in Egitto.      

“E’ una festa che gli agricoltori di ogni paese rurale, dalle Alpi alla pianura, hanno sempre vissuto con trasporto, partecipando alla Messa e alla successiva benedizione degli animali. Sicuramente, lo scenario di quest’anno è uno specchio della difficile realtà che stiamo vivendo quotidianamente” dice il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi.

Non si tratta di una festa solo italiana o lombarda, ma di carattere molto più ampio e molto sentita nel confinante Canton Ticino, dove si contano moltissime chiese dedicate al Santo.

La festa di Sant’Antonio Abate – sottolinea il presidente Trezzi - è altresì utile a comprendere l’importanza del lavoro degli allevatori nel preservare la biodiversità, salvando quelle razze animali che, altrimenti, rischierebbero l’estinzione: tra esse ci sono anche le capre di razza Verzaschese e di Livo, identitarie di un patrimonio zootecnico di grande tradizione che contraddistingue le terre lariane, risorse preziose per il territorio, il cui allevamento va tutelato per continuare una tradizione che affonda nei secoli le proprie radici”.
                                                                                                                                                                                                                              

LE INIZIATIVE IN LOMBARDIA

Sono più di 38 milioni gli animali della fattoria lombarda. E’ quanto emerge dal report elaborato dalla Coldiretti regionale in occasione della prima ricorrenza di Sant’Antonio Abate celebrata ai tempi della pandemia da coronavirus, con la visita dell’Arcivescovo di Milano Monsignor Mario Delpini che si è recato in due aziende agricole in provincia di Milano per la benedizione degli animali.

Simbolicamente, l’Arcivescovo ha fatto visita a due fattorie dove si allevano maiali, mucche da latte e da carne, che sono tra i settori più colpiti dagli effetti provocati dall’emergenza sanitaria con un calo dei prezzi riconosciuti alla stalla a fronte di un aumento dei costi di produzione.

In Lombardia – calcola Coldiretti Como Lecco sulla base dell’Anagrafe zootecnica e su dati regionali – si contano un milione e mezzo di mucche, 4 milioni e 400 mila maiali, circa 30 milioni tra polli, galline, tacchini, faraone e oche, mentre le pecore e le capre sono più di 200 mila. I cavalli, gli asini e i muli in regione superano complessivamente i 55 mila esemplari. Ci sono poi – continua Coldiretti Como Lecco su dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione – un milione e 700 mila cani, oltre a 250 mila gatti e circa 700 furetti.

SANT’ANTONIO ABATE

Non a Como, ma a Coma, in Egitto: è qui che nacque il protettore delle campagne, si presume nell’anno 251. Sant’Antonio, racconta la tradizione, distribuì ai poveri la cospicua eredità paterna e intraprese una vita di riflessione come eremita.

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