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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Giovedì, 04 Novembre 2021 20:08

STORIA DI DAVIDE (E DEL SUO PERSONALISSIMO GOLIA)

Voglio raccontarvi una storia, una degenza ospedaliera durata 7 mesi, la mia.
Partiamo con il ricovero in ospedale al San Raffaele di Milano. U
Un ospedale figo, avevo la mia suite, un caldo bestiale, i primi giorni tosti, non sapevo, nessuno sapeva che ne era della mia vita. Uno diceva che dovevo restare a letto per due anni inoperabile, un altro che non se la sentiva di fare un' operazione, i giorni passavano, i dolori aumentavano.
Il morale? Dovevo tirare fuori i coglioni, in primis per supportare la mia famiglia e i miei amici che non mi hanno mai abbandonato, seduti fuori sulle scale dell'ospedale, in sala d'attesa, e poi anche per me stesso, io sempre cosi atttivo, pieno di vita, sorridente, felice, messo a letto per una schiena distrutta, sia mai!
Finalmente arriva la buona notizia da un dottore fantastico: "operiamo, Davide te la senti?" O la va o la spacca, spacchiamo e andiamo!
Vengo operato il 10 luglio 2006, giorno dopo la finale dei mondiali vinti, ricordo solo dopo l'operazione essendo tutto fatto dalla anestesia che prendevo per il culo un tizio operato al naso, vabbè, torniamo in stanza, bisognava ricominciare a ricrearsi una vita.
Facile? No!
Nessuno sapeva cosa mi aspettava. Dopo due settimane e mezzo mi mettono seduto su una poltrona/carrozzina, una sensazione di vita bellissima, non sembrava vero, le piccole cose i piccoli gesti cominciavano a diventare grandi cose, quando vidi i miei genitori gli occhi rigonfi di lacrime, una grande emozione, forse forse si tornava a vivere, giorno per giorno.
Nel frattempo in tempo record ( a detta della mia infermiera spagnola) imparai a gestirmi e farmi i cateterismi: a ventun anni infilarsi un tubo nel pisello mai l'avrei pensato, passano i giorni e mi chiedono in quale unità spinale volevo andare, o Niguarda a Milano o Sondalo in Valtellina.
Optai per Sondalo, li si iniziava a fare sul serio.
Arrivato a Sondalo trovai tutto così nuovo ma cosi vecchio ma più familiare. Dopo un mese di san Raffaele qua era tutto diverso, sveglia presto, fisioterapia però, prima non vuoi mica essere operato a una piaga di decubito?
Sala operatoria, musica dei Kiss a tutto volume e poi un bel mesetto di letto forzato.
In stanza c'era un ragazzo sardo, un ragazzo ricco e pure simpatico che era capitato sulla mia stessa barca, ora non so se sia vivo o cosa faccia,  ma non accettava sta situazione.
Ho visto per la prima volta cosa vuol dire tristezza, solitudine, depressione, una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere, qui o lotti o ti ammazzi, i casi son due, io ho scelto la prima opzione.
Passano i giorni, tra fisioterapia, visite di tante persone, era un gran bel puttanaio la mia stanza sempre e con qualche sorriso al ragazzo del letto a fianco siamo riusciti a tirarlo fuori.
Ne ho combinate tante in quell'ospedale.
Trovi persone che probabilmente non rivedrai mai più però diventa una piccola famiglia, aiuti i piu deboli, vieni aiutato, impari a vivere la nuova vita seduto, rubi il cibo ai tetraplegici, le carrozzine agli obesi e la usi con un amico sempre seduto come te.
Lavori su te stesso, sul tuo corpo, fatichi, fai incazzare le fisioterapista, ogni tanto limonavi, andavi al bar e le birrette erano il nettare degli dei: tutto questo lo racchiudo però in un unico pensiero, in ospedale per 7 mesi senza veder casa tua, senza sapere cosa trovi al ritorno, le lacrime che solo io so di aver versato durate le notti insonni, quella voglia di distruggere tutto e allo stesso tempo la voglia di vivere, io la definisco GUERRA, dove o lotti o muori, io ho svelto di vivere, ho scelto la vita, alzarsi, o meglio sedersi alla mattina, guardarsi allo specchio e dire, si ce l'ho fatta, vivo a testa alta nonostante tutto.
Io non voglio essere simpatico o avere attenzioni, o essere compatito, io sono semplicemente così, un enorme cagacazzo fiero di se stesso che ha vinto la sua guerra col destino.
E ce ne sarebbero tante altre cose da raccontare, magari un giorno, chissà....  
 
Davide Rusconi
 
(Grazie a Davide per averci concesso di pubblicare questo suo post. Pensiamo rappresenti un esempio di vita come pochi altri. Ed un messaggio di speranza nella forza che ciascuno può trovare dentro di sè per continuare a vivere  nonostante tutto)
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Giovedì, 04 Novembre 2021 13:24

Il 4 Novembre celebrato a Introbio

Molti ragazzi e bambini delle Scuole Elementari e Medie di Introbio chiamati a raccolta, per il 4 Novembre, in quello che e` il 103* anniversario del giorno conclusivo della I Guerra Mondiale.
"Molti di voi - ha detto il Sindaco Adriano Airoldi - probabilmente sanno non molto dei sacrifici che hanno passato i nostri avi durante quella terribile guerra, di cui a poco a poco purtoppo sono ormai scomparsi tutti i testimoni. Ma e` importante ricordare e tramandare la memoria". Il Sindaco ha ricordato la storia del Milite Ignoto, di cui proprio in questi giorni a Roma e` stato celebrato il 100* anniversario del viaggio che da Gorizia , dove si sono combattute delle terribili battaglie soprattutto nei primi anni di guerra, lo ha portato all` Altare della Patria vicino a Piazza Venezia.
"La salma del soldato - ha ricordato Airoldi - venne scelta tra dieci salme da una madre, una modesta donna di popolo lavandaia, che rappresentava tutte le madri che avevano perso un figlio nella Grande Guerra. Arrivo` a Roma il 3 Novembre del 1921, e fu tumulata definitivamente nel terzo anniversario della Guerra, il giorno dopo".

La vicenda del Milite Ignoto e` stata ricordata anche dal Presidente Nazionale degli Alpini (ANA) Sebastiano Favero, in una sua lettera di saluto letta dal capogruppo degli Alpini introbiesi Piero Selva, davanti al Monumento introbiese dei Caduti in entrambe le Guerre Mondiali .

Prima della cerimonia era stata celebrata una Messa, dal sacerdote Don Ferdinando Mazzoleni, il quale nella sua omelia ha ricordato le recenti parole del Papa Francesco I di netta condanna di tutte le guerre."Solo il dialogo tra gli uomini e la discussione, possono portare a dei risultati che risolvano i problemi, con uno sforzo congiunto. Ne` la guerra ne` la violenza hanno mai risolto alcunche`.
Mai piu` guerre nel futuro del genere umano !"

La cerimonia si e` quindi conclusa verso mezzogiorno, con il rientro degli alunni verso le rispettive scuole.

Nell`immagine di copertina un elmetto della I Guerra Mondiale deposto ai piedi dell`Altare durante la Messa

Altre foto in https://www.leucensia.it/index.php/fotografie

 

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Giovedì, 04 Novembre 2021 06:47

LA CISL ORGANIZZA VISITE AI MERCATINI DI NATALE

Senti già l’atmosfera di Natale? Ti piace visitare i mercatini? Consulta le proposte di Grigna Express. Troverai di sicuro il viaggio che ti interessa!

Domenica 21 novembre

TRENTO E LEVICO euro 47
La tradizione di Trento nel Borgo del Natale a due passi dalla cattedrale e il mercatino asburgico di Levico.

Sabato 27 novembre

INNSBRUCK euro 51
Atmosfera natalizia nel piccolo gioiello delle Alpi tra le case medievali e il Tettuccio d’oro.

VIPITENO E BRESSANONE euro 53
Vipiteno, piccola perla incastonata in un paesaggio fiabesco. Bressanone, la città più antica del Tirolo.

Domenica 28 novembre

ACQUISTI DI NATALE NELLE LANGHE euro 69
Visita guidata di Alba, pranzo in ristorante con menù tipico e un giro per le splendide colline.

ROVERETO e ARCO DI TRENTO euro 42
Rovereto la città della pace, dei festival e dei musei. Arco di Trento con la sua imponente rocca e il bel centro storico.

PARMA CITTA’ D’ORO E GRAZZANO VISCONTI euro 45
La capitale della cultura 2021.Visita guidata e ingresso al Teatro Regio. Visita al piccolo borgo medievale di Grazzano Visconti.

OUTLET DI SERRAVALLE euro 29

Sabato 4 dicembre

MERANO E CASTEL TIROLO euro 51
Nell’elegante cittadina il tradizionale mercatino e i negozi sotto i portici: pomeriggio a Castel Tirolo tra presepi e musica.

BRUNICO E BRESSANONE euro 53
Brunico, il borgo più felice d’Italia, Bressanone, la città dei Presepi con il mercatino nella romantica piazza Duomo.

Domenica 5 dicembre

AOSTA Marché Vert Noel euro 39
Nel cuore della città tra le rovine dell’imponente Teatro Romano della città viene ricreato un villaggio alpino e un vero bosco di abeti tra musica, luci e allegria.

BORGHI GARDESANI euro 35
Sul lungo lago nella splendida conca di Bardolino e a Lazise e circondata dalla sue mura medievali.

Mercoledì 8 dicembre

TORINO euro 40
Visita guidata della città sabauda e tempo libero per i mercatini, le luci, le cioccolaterie più blasonate d’Italia.

VALVIGEZZO euro 36
Nel borgo storico di Santa Maria Maggiore i mercatini di Natale più grandi del Piemonte. Oltre 200 chalet di legno con il tetto rosso disseminati tra vie e piazzette del borgo.

BASSANO DEL GRAPPA e CASTELFRANCO VENETO euro 52
Visita guidata di Bassano, la cittadina del ponte di legno. Castelfranco con la cinta muraria meglio conservata.

Sabato 11 dicembre

BOLZANO E SAN PAOLO euro 49
La città è vestita a festa e ovunque si sente musica natalizia e i dolci profumi di Natale. Nel pomeriggio tappa per la visita della mostra di presepi a San Paolo.

BERNA E MURTEN euro 53
Incanto natalizio nel cuore della Svizzera: Berna col suo centro storico ben conservato con porticati, stradine in pietra; Murten cittadina medievale sull’omonimo lago.

BOLOGNA euro 44
Idee regalo tra le bancarelle riccamente decorate della città durante il fierone di Santa Lucia.

Domenica 12 dicembre

VERONA euro 37
Acquisti natalizi nella città degli innamorati con i mercatini in Piazza dei Signori e in piazza Bra.

ASTI E IL PRESEPE VIVENTE euro 36
Un giro fra i sontuosi palazzi d’epoca, chiese e monumenti e il presepe vivente di San Damiano.

Sabato 18 dicembre

PADOVA: la città dei tre senza… euro 45
Respiriamo il clima natalizio della città veneta capitale della pittura del Trecento. Visita guidata.

MERANO E BOLZANO euro 58
Le due perle del Tirolo!

Domenica 19 dicembre

TRENTO euro 42
La tradizione di Trento nel Borgo del Natale a due passi dalla cattedrale.

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Giovedì, 04 Novembre 2021 06:21

INCONTRI CULTURALI DA LES CULTURES

in Cultura

“Confini, frontiere, identità”: a novembre due appuntamenti, dalla presentazione di “Prima gli Italiani! (sì, ma quali?)” di Francesco Filippi alla serata su stereotipi e violenza di genere sui media.

Dalla riflessione sul concetto, oggi, di italiano e sul significato di uno slogan diffusissimo e di successo come “Prima gli italiani” alla serata su stereotipi e violenza di genere sui media. Ospiti, rispettivamente, lo storico della mentalità Francesco Filippi e la giornalista Gabriela Jacomella. Il mese di novembre porta a Lecco due incontri serali organizzati da Les Cultures OdV nell’ambito di “Confini, frontiere, identità”, il progetto che vede la collaborazione tra l’associazione lecchese e il Centro Orientamento Educativo e che grazie al sostegno di Fondazione Cariplo propone eventi culturali di qualità, particolarmente incentrati sul tema della marginalità sia sociale che territoriale. Due appuntamenti, uno il 12 e l’altro il 26 novembre, per approfondire tematiche di fondamentale importanza per la nostra contemporaneità, per l’occasione moderati dalla giornalista lecchese Katia Sala e realizzati anche grazie al sostegno della Provincia di Lecco.

Innanzitutto, come anticipato, l’incontro in programma per venerdì 12 novembre alle 21, quando la Sala Don Ticozzi di Lecco ospiterà lo storico della mentalità Francesco Filippi, autore del volume “Prima gli Italiani! (sì, ma quali?)”, uscito quest’anno per Laterza. Formatore presso l’Associazione di Promozione Sociale Deina (realtà che organizza viaggi di memoria e percorsi formativi in tutta Italia), Filippi collabora alla stesura di manuali e percorsi educativi sui temi del rapporto tra memoria e presente ed è autore di importanti pubblicazioni, tra cui il best-seller edito da Bollati Boringhieri "Mussolini ha fatto anche cose buone". Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo. Oggi, con il volume al centro dell’incontro lecchese, Filippi parte da uno slogan dal forte appeal – Prima gli italiani – e prova ad approfondirne il reale significato, invitando il lettore alla riflessione sul senso e sulla storia di un aggettivo che spesso diamo per scontato, ossia “italiano”.

Chi sarebbero, quindi, gli italiani che dovrebbero venire prima? Gli eredi dei Romani? Coloro che abitano la Penisola? È italiano chi ha la cittadinanza o chi in Italia ci abita? Chi parla italiano? Chi ha genitori italiani o chi in Italia ci è nato? A queste e molte altre domande proverà a rispondere l’ospite di venerdì: un viaggio in un’identità, quella italiana, frammentata in un paese diviso tra nord e sud, est e ovest, città e campagna. Un paese in cui i momenti più divisivi della vita pubblica sembrano essere proprio le feste nazionali.

Si parla di stereotipi e violenza di genere sui media, invece, venerdì 26 novembre alle 21, sempre in Sala don Ticozzi: ospite di una serata organizzata in collaborazione con Telefono Donna, infatti, Gabriela Jacomella, giornalista e formatrice che nel 2016 ha fondato Factcheckers, la prima associazione a livello internazionale a occuparsi esclusivamente di educational fact-checking. Policy Leaders Fellow presso la School of Transnational Government dell’Istituto Universitario Europeo, Jacomella è anche parte del team del Centre for Media Pluralism and Media Freedom, sempre all’Istituto Europeo, e a Lecco presenta il suo libro “Dodici Parole: contro gli stereotipi di genere”, edito nel 2019 da Feltrinelli.

Un volume, questo, costruito partendo da dodici aggettivi attorno ai quali sono organizzati pensieri, consigli e riflessioni di donne straordinarie: una sorta di mappa per orientare le ragazze in un percorso a ostacoli. Una riflessione, quindi, sulla parità di genere, nel corso dell’incontro affrontata anche a partire dagli stereotipi quotidianamente diffusi sui mezzi di comunicazione vecchi e nuovi.
Ingresso libero con green pass.

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