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Mercoledì, 01 Dicembre 2021 11:32

FONTANA SODDISFATTO PER L'APPROVAZIONE DELLA NUOVA LEGGE DEL SERVIZIO SANITARIO LOMBARDO

“Accolgo con grande soddisfazione l’approvazione della legge del servizio sanitario lombardo, frutto di un grande ascolto e larga condivisione”. Lo ha detto il presidente di Regione LombardiaAttilio Fontana commentando l’approvazione, nel pomeriggio di martedì 30 novembre, in Consiglio regionale, della legge che riguarda la riforma del sistema sanitario lombardo.

Fontana: servizio sanitario lombardo post pandemia

“La pandemia – ha spiegato il presidente – ha rafforzato la necessità di quel cambio di paradigma che già la ‘Legge 23’ aveva evidenziato e provato ad attuare. Purtroppo, a causa della carenza di risorse statali, si era riusciti a realizzare in parte: passare dalla ‘cura’ al ‘prendersi cura’”.

Riforma sanità, Fontana: la spesa sanitaria è un investimento

“Con gli stanziamenti del PNRR, poi – ha proseguito – è stato finalmente possibile il cambio di passo. La legge sul servizio sanitario lombardo appena approvata – ha continuato Fontana – quindi ci consente di riorganizzare l’offerta sanitaria. E soddisfare il bisogno di salute dei nostri cittadini”.

“Questi ultimi due anni – ha aggiunto Fontana – hanno reso evidente che la politica dei tagli lineari degli ultimi dieci anni aveva provocato in sanità una serie di effetti negativi. La spesa sanitaria, lo ripeto, è una buona spesa, un investimento”.

Riforma della sanità lombarda, il presidente: grande compattezza

“Voglio ringraziare innanzitutto la maggioranza per la compattezza dimostrata con il voto di oggi – ha detto ancora il presidente Fontana – e anche tutti gli attori che ruotano attorno al sistema sanitario e che hanno dato il proprio contributo: a partire da Anci, Upl, Cal, dai medici di medicina generale, dai rappresentanti delle strutture sanitarie pubbliche e private, le associazioni dei pazienti”.

Un lavoro di squadra

“Un ringraziamento particolare – ha concluso il presidente Fontana – per il lavoro svolto dalla Commissione sanità, al relatore Emanuele Monti e, naturalmente, alla vicepresidente Letizia Moratti“.

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Mercoledì, 01 Dicembre 2021 07:55

CONVEGNO SULLA ROBOTICA A GENOVA PER IL CPIA DI LECCO

Il Cpia di Lecco "F. De Andrè" è lieto di trasmettere il Programma del seminario di formazione sull'utilizzo delle ICT nella didattica rivolto agli insegnanti della scuola secondaria di secondo grado realizzato nell’ambito delle iniziative di formazione previste dal PNSD.

Il seminario si svolgerà a Genova nei giorni 01, 02 e 03 dicembre 2021 presso l'Istituto Nautico San Giorgio di Genova.

Il tema conduttore del seminario di formazione sarà la Robotica educativa. Nel corso del seminario il tema della robotica verrà declinato nei seguenti approfondimenti: Robotica per l'ambiente, Robotica per le STEAM, Robotica per l'inclusione e Robotica per la literacy.

Il seminario è rivolto nello specifico ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado, sia di ambito scientifico che di ambito umanistico, a diversi livelli di competenza, ma con la voglia di mettersi in gioco nell’utilizzo nella didattica delle ICT. Si sottolinea inoltre come la partecipazione a questo seminario residenziale possa essere un’ottima occasione di formazione per i docenti Neoassunti.

Vista la rilevanza dell'iniziativa sarà possibile collegarsi al link https://www.youtube.com/watch?v=74Cv6nJhCsM&ab_channel=ProgettoLeonardoVisionario la mattinata di apertura di mercoledì 1 dicembre e nel momento conclusivo pomeridiano di venerdì 3 dicembre e seguire la diretta Youtube.

La mattinata di mercoledì 1 dicembre vi saranno interventi di particolare rilevanza. Segnaliamo in particolare l'approfondimento

condotto dal professor Roberto Maragliano dal titolo "Coordinate per un Rinascimento scolastico italiano"

e gli interventi sulla robotica educativa tenuti da:

- Daniele Grosso "Ambiente, STEM, robotica: tre obiettivi un percorso circolare"

- Andrea Canesi "Dal carro semovente di Leonardo alla robotica educativa

- Enza Benigno "La classe ibrida inclusiva e l'innovazione didattica: quali possibili intersezioni"

- Emanuele Micheli "Leonardo: l'esperienza del progetto europeo Emedia!"

Nel pomeriggio di venerdì 3 sarà possibile seguire i risultati dei workshop e le conclusione del prof Roberto Maragliano.

La registrazione degli interventi rimarrà visibile in rete e potrà essere utilizzata come opportunità di formazione da parte di tutti i docenti interessati e dei cittadini adulti in generale nella prospettiva dell'apprendimento permanente.

Si invita a diffondere questa opportunità trasmettendo questa comunicazione alle scuole, a tutti i docenti e ai cittadini interessati

Il Progetto “Leonardo visionario” promosso e finanziato dalla Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l'edilizia scolastica e la scuola digitale del Direttore Generale Dott.ssa Simona MONTESARCHIO e coordinato dall’Ufficio VI del Ministero diretto da Andrea Bollini si sviluppa sulla base di un accordo di rete tra tre reti di scuole: la Rete ICT della provincia di Lecco e le Reti che fanno capo all’IIS Nautico San Giorgio di Genova e all'ICS di Ozzano nell'Emilia. Sessanta docenti di tre regioni diverse vivranno una situazione in formazione di tre giorni nella quale potranno confrontarsi e intessere reti e relazioni, condividere progetti didattici.

All'indirizzo https://www.leonardovisionario.it/ troverete tutti i materiali prodotti negli eventi già realizzati di Leonardo visionario.

 

Dirigente scolastico
Renato Cazzaniga

In allegato il programma del Seminario

 

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Mercoledì, 01 Dicembre 2021 07:30

VALSECCHI: FONDERE I COMUNI AUMENTA I FINANZIAMENTI

Questa sera (ieri Martedi 30 Novembre) in consiglio comunale alle ore 18.30 si discuterà la Mozione di Appello per Lecco su : Grande Lecco e decentramento dei servizi. Una grande opportunità per i consiglieri comunali finalmente di affrontare argomenti strategici e di visione politica e amministrativa che coinvolgono comunità e prospettive di riordino istituzionale che devono vedere il capoluogo come cabina di regia assieme agli altri comuni limitrofi. Un confronto con amministratori e comunità finalizzato a far diventare il capoluogo più grande e competitivo, offrire servizi maggiori, capacità di decentramento e collaborazione con gli altri comuni e cogliere le opportunità di introitare i ricchi finanziamenti a fondo perduto che il Governo mette a disposizione per i processi di incorporazione e fusione.

Questo il testo della mozione

 

Sig. Sindaco del comune di Lecco

Dott. Mauro Gattinoni

 

OGGETTO: MOZIONE

 

CONSIDERATO CHE:

È sempre più impellente per Lecco la necessità di affrontare le sfide della politica e dell’amministrazione in ottica sovra comunale.

La discussione per realizzazione della nuova corsia in entrata nella città per il ponte Manzoni ha reso evidente il bisogno di una programmazione infrastrutturale ed urbanistica che guardi all’intero bacino territoriale e non ai singoli interessi dei singoli comuni.

La nostra città deve fare i conti con l’iper-concentrazione in un territorio limitato e ormai saturo: scuole, uffici pubblici, enti, edifici sanitari, poli di erogazione di servizi, insomma, reti istituzionali di ogni ordine e grado convivono in un raggio di pochi chilometri quadrati, congestionato, trafficato, spesso disordinato.

Abbiamo ora l’opportunità di gestire risorse e investimenti straordinari grazie alle Olimpiadi del 2026 e al PNRR, che possono rappresentare l’occasione per superare i deficit e le criticità strutturali.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un ampio spettro di investimenti e riforme a favore dei Comuni italiani che sapranno garantire tempi certi di realizzazione delle opere e dei servizi , che vanno dal digitale al turismo, dal miglioramento dell’organizzazione interna agli interventi sociali.

Sfide che dobbiamo affrontare con ottica e impegno sovra comunale. Decentrare non significa a nostro giudizio allontanare, bensì ampliare e razionalizzare. Significa immaginare una rete cittadina ampia, non vincolata da anacronistiche divisioni amministrative e burocratiche che sono state già nei fatti cancellate dall’urbanistica, dalla mobilità sociale, dalla realtà quotidiana (nel lavoro, nella scuola, nel tempo libero) dove i cittadini del bacino lecchese già vivono e si riconoscono.

Il proficuo percorso di collaborazione tra enti e di costruzione di soggetti sovra comunali erogatori di servizi territoriali essenziali realizzato negli ultimi 20 anni nei settori delle multi-utility (attraverso le diverse partecipate), del sociale (Girasole), della cultura (Sistema Bibliotecario ecc), dei trasporti (Agenzia territoriale), può e deve ora compiere una tappa ulteriore di evoluzione politica e amministrativa.

La discussione avviata durante la scorsa consigliatura sul tema della “Grande Lecco” ha aperto un proficuo dibattito pubblico sull’opportunità di proseguire quel cammino fatto di fusioni avviato già negli anni ’20 del XX secolo che ha portato alla creazione della città che oggi siamo chiamati a governare. I piccoli comuni di un tempo sono divenuti una città capoluogo di Provincia, grazie ad un progetto di unificazione che oggi può proseguire ed evolvere.

In quella fase storica fu il Governo centrale ad assumersi responsabilità e iniziativa, ora spetta a noi decidere se vogliamo essere artefici e protagonisti del nostro destino con un atteggiamento lungimirante e non pregiudiziale.

Durante lo scorso mandato, abbiamo già ricevuto la richiesta di un approfondimento da parte dell’allora sindaco del comune di Morterone, che si è concretizzata nell’elaborazione di uno studio di fattibilità promosso da Anci Lombardia.

Le esperienze di fusioni avvenute sul territorio lecchese (in comuni diversi per dimensione, collocazione geografica e anche per colore politico degli Amministratori promotori) sono state approvate con favore dalle comunità coinvolte attraverso i referendum, comportando per la cittadinanza un miglioramento dei servizi offerti e divenendo volano di investimenti pubblici ed opere, attraverso il contributo decennale previsto .

A titolo esemplificativo, la quota 2021 del contributo decennale, a fondo perduto per ogni annualità, erogato da Ministero dell’interno ai comuni lecchesi nati da fusione è stato il seguente.

Fusione di Verderio € 771.082,81

Fusione di La Valletta Brianza: € 590.231,19

Fusione di Valvarrone: € 205.800,80

Incorporazione di Bellano: € 365.208,79

Tutti i dati nazionali disponibili al link:

https://dait.interno.gov.it/finanza-locale/notizie/comunicato-del-14-aprile-2021

Tale contributo viene erogato per 10 anni consecutivi ed in caso di una fusione o incorporazione che coinvolga il Comune di Lecco l’ammontare annuo massimo del contributo è pari a 2 milioni di euro. Per qualsiasi tipo di fusione e/o incorporazione alla città capoluogo spetterebbe la cifra massima.

Pertanto, 20 milioni di euro in 10 anni che rappresentano investimenti, opere pubbliche, manutenzioni: interventi concreti sul patrimonio immobiliare, culturale, infrastrutturale e sociale della città.

Un recente studio promosso dal Ministero dell’Interno (Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali -Direzione Centrale della Finanza Locale) conferma “per gli enti sorti da fusione, una maggiore capacità di spesa da destinare ai servizi per la cittadinanza, anche in conseguenza dei contributi erariali e regionali finalizzati” in particolare calcolando un sostanziale incremento del +79,54 % dei trasferimenti correnti.

Il documento completo è disponibile al seguente link:

https://upel.va.it/wp-content/uploads/2021/07/studio-le-fusioni-dei-comuni.pdf

 

Il Consiglio Comunale chiede e impegna

che il Sindaco e la Giunta Comunale attivino un confronto con tutte le amministrazioni comunali confinanti, avvalendosi anche del supporto di Anci, con l’obiettivo di concretizzare percorsi di decentramento dei servizi, di delocalizzazione dei poli erogatori e di collaborazione sovra comunale, al fine di superare l’attuale frammentazione amministrativa, in vista anche delle sfide/opportunità rappresentante dalle Olimpiadi invernali 2026 e dal PNRR. Un percorso che dovrebbe in una fase successiva anche coinvolgere le diverse comunità per intraprendere, se possibile, un percorso comune e più virtuoso.

 

Firmatario per la Mozione

Del Gruppo Appello per Lecco

Corrado Valsecchi

 

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Mercoledì, 01 Dicembre 2021 07:09

LA RINASCITA DELLA MOTO GUZZI

Fino a non molti anni fa la situazione della Moto Guzzi di Mandello era a dir poco "critica". Un marchio prestigioso del motociclismo italiano che rischiava di scomparire (come la Benelli di Pesaro, per fare un esempio) con grave preoccupazione dei lavoratori mandellesi e del Sindacato.

Oggi il clima è completamente cambiato, con grande soddisfazione dei dipendenti, che a breve aumenteranno di numero, anche a Mandello, sono previste 91 nuove assunzioni (anche se i Sindacati mugugnano, potevano essere anche di più e a tempo indeterminato) e degli appassionati dell'Aquila. Causa Covid non abbiamo potuto festeggiare degnamente a Settembre i 100 anni della Casa fondata nel Marzo 1921 da Carlo Guzzi e Giorgio Parodi: una "festa esagerata", la definì giustamente pochi anni fa l'ex Sindaco Mariani, con appassionati che venivano e bivaccavano sul lago da tutti i paesi europei, in primis Francia Germania e Olanda, però la soddisfazione è immensa.

C'è un importante progetto di ampliamento della fabbrica mandellese, e di aumento come detto del numero dei dipendenti ( + 630 se consideriamo anche i marchi collegati della Piaggio e dell'Aprilia).

Ci sono moto favolose, presentate anche all'Eicma di Milano appena concluso, che ottengono il gradimento internazionale: dalle intramontabili V7 e V9 , presentate con nuovi colori, più di 1300 vendite solo per la V7 tra Gennaio e Ottobre, all'undicesimo posto nella classifica italiana, al successone della "Tutto Terreno" V85 TT , che è stata un successo di vendite persino inaspettato in queste dimensioni, più di 1200 vendite tra gennaio e Ottobre, al quattordicesimo posto della classifica, alla nuovissima V100 presentata proprio in questi giorni, che un esperto come Nicola Cereghini, firma di punta del più importante sito motociclistico italiano, Moto.it, definisce semplicemente "una gran moto".

Qualche dubbio forse sull'estetica, che è fuori dagli schemi usuali dell'Aquila, "però mi piace moltissimo il nuovo motore da 115 cavalli raffreddato a liquido, con i cilindri ruotati di 90 gradi, e anche la ciclistica mi convince: i tecnici di Aprilia non ne sbagliano una, sono pronto a scommettere che offrirà una bellissima guida" scrive Nico.

"Dallo staff tecnico e commerciale raccolgo diverse voci. Su questa piattaforma V100 si lavora da anni, negli ultimi mesi c’è stata una bella accelerazione, c’era la voglia di celebrare il centenario e c’è pure l’esigenza di dare una risposta ai mercati esteri, soprattutto del nord Europa, che vogliono una nuova Guzzi più grossa, almeno una 1.000".

Vitto Guareschi, che le Guzzi le ama da moltissimi anni, afferma che la V100 "è la prova che il gruppo crede nel marchio Moto Guzzi, è un investimento importante, abbiamo davanti anni entusiasmanti".

Il tutto senza neanche un euro di capitale cinese (anche questo è da rilevare): è una moto completamente italiana, nata sul nostro Lago, che continua con grande onore la sua leggenda !

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