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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Domenica, 24 Gennaio 2021 15:32

I dati errati sulla Lombardia in "Zona Rossa"

La nota diffusa venerdi sera dall’Istituto Superiore della Sanità non lascia più spazio a margini di dubbio: la classificazione in “zona rossa” della Regione Lombardia è avvenuta sulla base di dati errati comunicati dalla stessa in data 13 gennaio 2021 relativi alla settimana 4-10 gennaio 2021, che sono stati rettificati il 20 gennaio 2021.

In particolare il valore medio del “Rt sintomi” stimato con il DB aggiornato il 13 gennaio 2021 è risultato pari a 1,4 mentre lo stesso valore medio stimato con il DB aggiornato il 20 gennaio 2021 risulta pari a 0,88. Questo porta l’ISS a concludere che “una rivalutazione del monitoraggio si rende necessaria alla luce della rettifica fornita dalla Regione Lombardia”.
Non ho mai ritenuto una punizione la “zona rossa” bensì una misura di prudenza per la salute di tutti i cittadini. Peraltro, il Presidente Fontana e diversi esponenti leghisti, a partire dal loro “leader” nazionale, si sono strumentalmente “scagliati” per tutta la settimana contro il Governo, responsabile, a loro dire, di questa “ingiustizia” nei confronti della Lombardia.

Ora che di questa “ingiustizia” è emersa l’origine, il Presidente Fontana dovrebbe almeno delle scuse: ai cittadini lombardi, per averli costretti ad una settimana di “zona rossa” a causa di un errore della sua struttura, ai commercianti che hanno dovuto chiudere immotivatamente in questi giorni i propri esercizi, al Governo oggetto dei suoi “strali” e sin troppo facile bersaglio proprio nei giorni della crisi.
E forse le scuse non basteranno a chi ha avuto una sensibile riduzione del fatturato!

Inoltre questo “incidente” dovrebbe finalmente convincere la Giunta Regionale a rendere trasparenti i dati che vengono raccolti. Come ha ricordato nuovamente nei giorni scorsi il Presidente della Commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid19, Gianni Girelli, i numeri dell’incidenza del virus, che devono essere elaborati e forniti dalla Regione, non sono accessibili. E questo è grave e disorientante!

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Domenica, 24 Gennaio 2021 15:18

Archivio Badoni recuperato dall`edificio neogotico

in Cultura

I Musei Civici di Lecco ( SiMUL ) stanno ultimando l'allestimento della " Sezione Separata d'Archivio " nella ex palazzina Maternità del Politecnico che comprende numerosi Fondi tra cui " Sottoprefettura " " Famiglia Badoni" e soprattutto "Archivio Tecnico Badoni " costituito da centinaia di migliaia di disegni industriali, progetti , documenti , lastre fotografiche che vanno dalla fine Settecento agli anni ottanta del Novecento , quindi uno dei più importanti Archivi d'Impresa italiani .

L' importante Archivio e il Capannone Industriale Neogotico di corso Matteotti sono stati salvati all'ultimo momento dalla completa distruzione circa 35 anni proprio dai Musei Civici che hanno conservato i fondi fino ad ora in collocazioni provvisorie outsurcing. Un lungo impegno che raggiunge finalmente il suo risultato .

E un grazie all' Assessorato comunale alla Cultura e ai Musei di Lecco che stanno attuando e dirigendo tutta l'operazione con soldi propri e che hanno per 30 anni conservato questo grande Patrimonio , sempre con fatica e scarsissime risorse

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Domenica, 24 Gennaio 2021 07:46

VALANGA DI NEVE SABATO POMERIGGIO AL COMOLLI

Una valanga con un fronte molto esteso, di circa 500 metri di larghezza, ha interessato sabato 23 gennaio di pomeriggio la zona di Comolli, a 1850 metri di quota, nel comune di Pasturo, sulla Grigna Settentrionale (Grignone).

Il distacco è stato determinato dalle nevicate abbondanti e dai forti accumuli da vento dei giorni scorsi, fortunatamente non ha travolto persone. Ad avvisare i soccorsi è stato il gestore del rifugio “Antonietta al Pialeral”.

Sul posto per un sopralluogo si sono portate le squadre della Stazione di Valsassina Valvarrone della XIX Delegazione Lariana del Cnsas. La valanga ha lambito la traccia della salita invernale al Grignone.

Il Soccorso Alpino chiede agli escursionisti di prestare la massima attenzione al bollettino nivometeorologico di Arpa Lombardia, che oggi indica il grado di pericolo di valanghe forte (4) su Orobie, Retiche e Adamello, marcato (3) sulle Prealpi.

Considerato l’alto rischio di valanghe,  il sindaco di Pasturo, Pierluigi Artana, ha firmato un’ordinanza vietando le escursioni sopra quota 1200 metri in tutto il territorio comunale fino al ripristino delle normali condizioni di transitabilità. Il divieto sarà in vigore da domenica 24 gennaio.

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Domenica, 24 Gennaio 2021 07:27

BOSNIA UMANITA’ DERELITTA

Stavo guardando il telegiornale con poca voglia di impegnare la mia attenzione tanto è il fastidio per le solite urticanze politiche. Poi ecco la Bosnia invadere la mia casa e calpestare la mia cena, il mio sonno a pochi passi dal piatto ormai finito. Bosnia e umanità derelitta come un pugno sparato dritto alla pancia, il fiato che non esce, i polmoni rattrappiti in una apnea asfissiante, immagini che non hanno pietà della stessa pietà che implorano.

Migliaia di uomini in mezzo alla neve, assaliti da un freddo terribile, in strada, nei campi, nei casolari abbandonati, senza acqua e senza luce, senza alcuna possibilità di riscaldarsi. A piedi nudi, nei sandali malandati, con una coperta, picchiati, maltrattati, dalla polizia, messi da parte perfino dalla popolazione che non consente alcuna vicinanza, li caccia via come fossero appestati. In epoca remota, apparentemente trapassata dalla storia, nell’Amerika razzista come nei lander nazisti, c’erano i mezzi di trasporto adibiti soltanto a questa tipologia di umanità serie Z a loro dire. Eppure è come se il passato fosse ritornato con gli scarponi chiodati della modernità, anche adesso in Bosnia hanno istituito mezzi di trasporto e percorsi speciali unicamente per queste persone, le quali non debbono contaminare la popolazione autoctona con la loro devastante disperazione.

Un brivido giù al basso della schiena, una frustata fredda come la lama di un coltello, un po’ di sbieco me ne stavo seduto a guardare lo schermo, a cercare di comprendere l’incomprensibile. Tra me e me pensavo si sarebbe levato il solito coro massmediatico di indignazione pelosa, che stigmatizza l’operato di un paese, con un copione già visto un sacco di volte.

No, neppure questo è accaduto, solamente un silenzio contorto, come se quanto sta avvenendo in Bosnia è un accadimento a cui non è possibile porre rimedio, dunque rimanga a debita distanza, ben lontano dalla mia dimora.
Lo Stato dovrebbe applicare la giustizia non praticare la più feroce indifferenza, come a dire abbiamo fin troppi problemi a casa nostra, non possiamo farci carico delle ingiustizie degli altri.

Non riusciamo più a indignarci per davvero, non riusciamo più a pretendere che le istituzioni si assumano le responsabilità in merito al vergognoso atteggiamento del potere nei riguardi dei più deboli e indifesi, non riusciamo neanche a domandarci se le garanzie Costituzionali prevedano di potere metterci di traverso, a mezzo, come ebbe a dire tempo addietro il mai dimenticato Cardinal Martini: “fare un passo in mezzo, là, dove infuria la tempesta”. Calza a pennello per quanto più disumano ora sta perpetrandosi in Bosnia. É solo una piccola riflessione e non merita altro che di essere raccolta da chi condivide il valore della Giustizia, di chi condivide il valore della solidarietà intesa come azione costruttiva, per rendersi senza timore garanti dei diritti inalienabili delle persone maltrattate e torturate ingiustamente, pretendendo l’applicazione della legge internazionale senza distinzioni e condizionamenti esterni. Forse.

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Domenica, 24 Gennaio 2021 07:16

La Nostra Famiglia chiede sostegno per un nuovo Centro di Riabilitazione

Manca poco all’apertura del nuovo Centro di Riabilitazione di Como.

Abbiamo però bisogno di un gesto di amicizia per aiutarci ad arredare gli spazi dell’edificio articolato in un’area clinico-sanitario con 11 studi dedicati a medici e psicologi; un’area riabilitazione con 13 locali; un’area di 8 locali dedicata alle riabilitazione dei bambini con disturbi dello spettro autistico oltre agli spazi per l’amministrazione, la segreteria e la direzione.

Mancano meno di 13.000 € per raggiungere l’obiettivo dei 60.000 € necessari a completare l’allestimento degli spazi.
Diciamo sin d’ora grazie, anche a nome delle famiglie che accedono ai servizi del Centro, a tutti coloro che anche con piccole donazioni ci aiuteranno donando sulla piattaforma ForFunding.

 

Tutelare la dignità e migliorare la qualità della vita, attraverso specifici interventi di riabilitazione, delle persone con disabilità, in particolare bambini e ragazzi.

E’ questa la missione dell’Associazione La Nostra Famiglia, che dal 1946, con 28 sedi in 6 regioni d’Italia, si fa carico non solo della disabilità in quanto tale, ma anche della sofferenza personale e famigliare che l’accompagna.

Ci prendiamo cura di bambini con disabilità, cioè bambini che hanno problemi motori, oppure cognitivi, ma hanno la stessa voglia di vivere di tutti i bambini del mondo. Alcuni di loro sono portatori di malattie rare, altri sono stati vittime di gravi incidenti, altri ancora hanno ritardi o difficoltà nella loro crescita.

Facciamo tutto questo anche a Como dove siamo presenti dal 1971. Attualmente l’attività è svolta in un immobile di proprietà del Comune, ma non è più adeguato all’attività. Per questo grazie alla donazione di un terreno abbiamo potuto dare avvio ai lavori per la realizzazione di una nuova sede che sarà pronta entro dicembre 2020.

COSA FACCIAMO NOI

Il Centro si occupa della diagnosi e della riabilitazione funzionale neuromotoria e neuropsichiatrica di soggetti in età evolutiva affetti da disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, nonché del loro inserimento scolastico e sociale.

Presso il Centro opera un servizio interdisciplinare che si occupa della riabilitazione, nei seguenti ambiti di patologia:

disabilità neuromotorie e neuropsichiche da encefalopatie non evolutive (PCI, malformazioni cerebrali, ritardo mentale) ed evolutive (encefalopatie genetico-metaboliche); disturbi del linguaggio; disturbi dell’apprendimento; disturbi emozionali e relazionali; disturbi sensoriali e neurosensoriali complessi, in particolare visivi; disturbi dello spettro autistico.

Per ogni utente viene impostato e realizzato un progetto riabilitativo individualizzato, avvalendosi delle competenze dell’Equipe medico-riabilitativa multidisciplinare presente.

Nel corso dell’anno 2019 gli utenti che hanno beneficiato di prestazioni erogate dal Centro sono stati complessivamente 682

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Domenica, 24 Gennaio 2021 06:59

LE SCUOLE SERALI SI RIORGANIZZANO IN RETE: CAPOFILA LECCO

Nascita della Rete nazionale di scopo ICT RIDAP

Il ruolo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel sistema dell’Istruzione degli Adulti è individuato come centrale già nelle Linee Guida per il passaggio al nuovo ordinamento dei CPIA regolamentato dal DPR 263/2012.

Ben prima che l’emergenza pandemica ci abituasse a sigle come DAD e DDI, proprio l’utilizzo delle ICT già contemplava la Fruizione a Distanza (FAD) come una delle principali innovazioni dell’assetto organizzativo e didattico dell’Istruzione degli Adulti, con il triplice obiettivo di sviluppare le competenze digitali degli studenti, favorire la personalizzazione dei percorsi, offrire una concreta opportunità per la flessibilità nella frequenza.

Non è dunque azzardato dire che, grazie anche alle aule Agorà, il sistema dell’Istruzione degli Adulti – da tanti, da troppi, ancora ignorato – si segnala sin dalla sua nascita come una “avanguardia” nell’ordinamento scolastico italiano.

Sulla base di queste premesse e di un percorso che ha visto protagonisti la RIDAP, il gruppo nazionale di formazione sull’innovazione didattica, il CPIA Fabrizio De André di Lecco – scuola capofila dei progetti nazionali “Leonardo Visionario” e “Poli Innovativi 1080” – è maturata l’idea di costituire una rete di scopo nazionale sui temi delle ICT, con la finalità di individuare obiettivi e linee operative, fornire carattere strutturale alle azioni, favorire lo sviluppo di comunità di pratiche, reinterpretare le previsioni del DPR 263/12 nell’ottica più ampia della Didattica Digitale Integrata.

Alla Rete di scopo nazionale ICT IdA della RIDAP hanno aderito 23 CPIA distribuiti su tutto il territorio nazionale, da Nord a Sud, alle Isole. Si tratta di un gruppo di istituzioni scolastiche autonome sensibili ai temi dell’utilizzo didattico delle ICT in ambito IdA, le quali intendono fornire un servizio formativo a tutti i CPIA che aderiscono alla RIDAP. Di seguito l’elenco dei CPIA aderenti-fondatori: Bari 2, BAT, Bergamo 2, Bologna Metropolitano, Cagliari, Caserta, Cesena Forlì, Grosseto, Lazio 1, Lazio 7, Lecco, Lodi, Napoli città 1, Oristano, Roma 4, Savona, Siracusa, Taranto, Terni, Torino 3, Torino 4, Treviso, Udine.

Lo scorso 18 gennaio si è tenuta, in remoto, un’assemblea a cui hanno preso parte i dirigenti scolastici dei CPIA costituenti la Rete. Nell’ambito di tale assemblea sono stati eletti all’unanimità il presidente, il vicepresidente, i componenti della giunta. Essi sono: Renato Cazzaniga, presidente, CPIA Lecco; Carmensita Feltrin, vicepresidente, CPIA di Oristano; Claudio Corbetta, CPIA Bergamo 2; Giovanni Raimondi, CPIA Grosseto; Ornella Volpicelli CPIA Roma 1; Paolo Farina, CPIA BAT; Domenico Buscaglia, CPIA Savona.

«Le prime azioni della Rete – sottolinea il presidente Cazzaniga – mirano a condividere le risorse professionali grazie alla valorizzazione di un gruppo tecnico nazionale di insegnanti, al fine di creare una rete didattica e un gruppo di formatori sull’utilizzo didattico delle ICT; si prevede di realizzare in ambito IdA un Portale Nazionale della Formazione e di definire una proposta metodologica di utilizzo delle ICT; di promuovere un Piano di garanzia delle competenze digitali della popolazione adulta; infine, di reperire risorse attraverso la progettazione di Rete, di collaborare con soggetti quali il MI, INDIRE, EPALE».

Comunicazione dell’avvenuta costituzione della Rete e della determinazione dei suoi organi di governo sarà inviata al Ministero, alla RIDAP, alla RUIAP, ai gruppi PAIDEIA, agli Uffici scolastici regionali, all’Indire.

Albert Einstein suggerisce: “I computer sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi. Gli uomini sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti. L'insieme dei due costituisce una forza incalcolabile”.

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Sabato, 23 Gennaio 2021 17:05

I SAVOIA E LA GIORNATA DELLA MEMORIA

in Cultura

La lunga lettera che l`ultimo discendente dei Savoia, Emanuele Filiberto, ha inviato alla Comunita` Ebraica Italiana, in occasione della Giornata della Memoria che si celebrera` il 27 Gennaio come ogni anno, riapre questioni antiche.

"Scrivo a voi, fratelli ebrei, nell'anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, a memoria perpetua di una tragedia che ha visto perire per mano della follia nazi-fascista 6 milioni di ebrei europei, di cui 7500 nostri fratelli italiani -scrive Emanuele Filiberto-. E' nel ricordo di quelle sacre vittime italiane che desidero oggi chiedere ufficialmente e solennemente perdono a nome di tutta la mia famiglia."

"Condanno le leggi razziali del 1938, di cui ancor oggi sento tutto il peso sulle mie spalle e con me tutta la Real Casa di Savoia e dichiaro solennemente che non ci riconosciamo in ciò che fece Re Vittorio Emanuele III: una firma sofferta, dalla quale ci dissociamo fermamente, un documento inaccettabile, un’ombra indelebile per la mia Famiglia, una ferita ancora aperta per l’Italia intera".

"Condanno le leggi razziali - prosegue il Principe - nel ricordo del mio glorioso avo Re Carlo Alberto che il 29 marzo 1848 fu tra i primi Sovrani d’Europa a dare agli italiani ebrei la piena uguaglianza di diritti. Condanno le leggi razziali nel ricordo dei numerosi italiani ebrei che lottarono con grandissimo coraggio sui campi di battaglia dell’Ottocento e del primo Novecento da veri Patrioti."

Se alla fine dell`Ottocento, quando diede scandalo in tutta Europa l`"Affare Dreyfus" , in Francia, e qualcuno si invento` i "Protocolli di Sion" (una supposta congiura ebraica per prendere il potere nel mondo) una certa diffidenza verso gli Ebrei esisteva, la loro entusiastica partecipazione alla I Guerra Mondiale su fronti dolomitici e sul Piave ristabili` quella profonda alleanza che invero mai in Italia era stata messa in discussione (non c`erano mai stati in Italia i "Pogrom" e i massacri di Ebrei che avevano caratterizzato i paesi del Nord Europa, Polonia e Germania, o anche in Spagna, in particolare nel Medio Evo).

Lo stesso Mussolini, da giovane, ne prese atto: lui che poi doveva essere piu` che grato a una ricca e colta signora ebrea, Margherita Sarfatti, che fu per molti anni una sua amante, e che lo introdusse nei primi anni quando era a Milano, spiantatissimo e senza una lira, prima come direttore dell`"Avanti" poi del "Popolo d`Italia", negli ambienti e nei salotti che contavano davvero.

Molti furono gli Ebrei, ricchi e proprietari di fabbriche, che anzi all`inizio aderirono con convinzione al nascente Fascismo (su questo argomento consiglio l`ormai introvabile libro di Renzo de Felice, "Storia degli Ebrei italiani sotto il Fascismo").

Che in Italia esistesse una "questione ebraica" e men che meno razziale, in quegli anni non lo sospettava nessuno.
Lo stesso Cesare Lombroso, uno spiritato genetista che individuava nelle fisionomie del volto alcune caratteristiche non solo genetiche ma comportamentali, in quegli anni piu` che con gli Ebrei, dal naso aquilino, se la prese con i Sardi, colpevoli di avere una fronte troppo alta, e quindi secondo lui portati a diventare dei criminali !

Cambio` tutto nella seconda meta` degli anni '30: l`alleanza con la Germania, abbandonando l'Italia i vecchi alleati della I Guerra Mondiale, e una nuova amante per il Duce, la allora giovanissima  Claretta Petacci al posto della Sarfatti, che nel 1938 dovette mestamente andarsene in Brasile ma scampo` agli avvenimenti successivi, portarono il Duce a voler imitare le pazzie del Fuhrer tedesco.

Le "Leggi Razziali" del 5 Settembre 1938 furono certamente una vergogna, che comporto` sacrifici pesantissimi per i circa 40.000 Ebrei che all`epoca vivevano in Italia : non potevano piu` lavorare ne` come impiegati pubblici ne` come altro, non potevano commerciare, sposarsi con un italiano/a, e molto altro.

Scimmiottavano una "teoria della razza" che in Italia, paese da sempre invaso da tantissimi popoli di ogni origine etnica, a partire da Fenici, Ostrogoti, Longobardi, Arabi e molti altri) era particolarmente ridicola : gia` aveva poco senso in Germania, dove pero` forse c`era una maggiore omogeneita` etnica.

Ma la sua conseguenza piu` grave, pochi invero lo ricordano, fu un'altra: quando i Tedeschi guidati dal FeldMaresciallo Kesserling invasero l`Italia, dopo l`8 Settembre del 1943 ("Operazione Alarico") nei cassetti dei Comuni e delle Aministrazioni locali (insieme alle Leggi razziali era stato emanato un Censimento degli ebrei italiani) trovarono belli e pronti lunghi documenti ed elenchi di famiglie ebraiche  residenti in Italia, con tanto di Nome Cognome e Indirizzo.

Per gli ufficiali delle SS naziste fu quindi molto facile preparare i camions e andare a prenderli per caricarli ignobilmente su dei treni piombati: destinazione Mathausen !

 

 

 

 

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Sabato, 23 Gennaio 2021 16:39

CRONACHE DAI MARCIAPIEDI

L’educazione, si sa, non è patrimonio di tutta l’umanità. E così come l’educazione, nemmeno il senso civico.

Se poi sommiamo assieme maleducazione e mancanza di senso civico, gli aggiungiamo un guinzaglio e un cane alla fine, i risultati li vediamo quando camminiamo per le nostre vie.

Giusto ieri nel breve percorso che da casa faccio per andare al lavoro (trecento metri o giù di lì) di questi “omaggi” ne ho dovuti schivare non meno di 8, e mentre li schivavo pensavo non tanto al cane quanto ai loro padroni.

Poi ho pensato anche che è vero, a Introbio non ci sono appositi cassonetti, e che se avessi scritto qualcosa sarebbe saltato fuori il solito che sa tutto a scrivere “non ci sono i cassonetti”.

Lo so, lo sappiamo e ci stiamo pensando, per cui evitate inutili commenti e casomai  state attenti a dove mettete i piedi mentre camminate con il telefonino in mano.

Anche perché se uno è maleducato ed il senso civico non sa nemmeno dove stia di casa, è molto probabile che ci voglia ben altro per indurlo ad utilizzare il cassonetto.

“Mamma, ma perché è pieno di cacche in giro?” ha chiesto (davvero) un bambino di sei anni alla sua mamma che ha fatto fatica a trovare una risposta e non so nemmeno se l’ha trovata.

E non sono pochi i cittadini che si lamentano e mandano foto che evitiamo di pubblicare.

Qualcuno potrebbe obiettare che servono più controlli. Certo, visto che c’è gente che circola con appeso il cane al guinzaglio oppure anche libero alle cinque del mattino come alle undici di sera, dite voi che tipo di controllo sarebbe possibile se non disporre di un satellite in orbita geostazionaria.

E cosa si può dire a quelli che il cane lo portano a spasso libero, senza guinzaglio e senza museruola? Non si può, c’è un’ordinanza e ci sono anche le multe. Ma il “non si può” in Italia è “non si potrebbe” per cui, lo faccio lo stesso, tanto nessuno mi cura, le multe non le prendo (ed anche se le prendo non le pago) e chissenefrega.

Non so cosa succeda in altri paesi, ma qualcuno mi sussurra che anche lì non è che sia tutto rose e fiori.

Mal comune mezzo gaudio? Boh, fate un po’ voi.

Intanto oggi sono andato a Santa Caterina.

Se ci andate anche voi, mi raccomando, guardate bene dove mettete i piedi.

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Sabato, 23 Gennaio 2021 12:32

MEDIE E SUPERIORI DA LUNEDI A SCUOLA IN PRESENZA

Scuola, Fontana: «Medie aperte da lunedì. Per le superiori data ritorno in presenza presa dalle prefetture»
Dato che la Lombardia torna in zona arancione «già da lunedì le scuole medie , comprese le classi Seconde e Terze, riprenderanno la propria attività in presenza». A dare l'annuncio il presidente della Regione Attilio Fontana aggiungendo che «quelle secondarie di secondo grado potranno riprendere le lezioni in presenza secondo l'organizzazione stabilita nei piani operativi delle Prefetture».

«Regione Lombardia, per quanto di propria competenza - ha assicurato - ha già attivato le procedure affinché il Trasporto pubblico locale attui quanto previsto dalle Prefetture».

Dal Canto suo la Prefettura ha emanato il seguente comunicato, che da` il definitivo via libera alla riapertura:

STUDENTI IN CLASSE DA LUNEDÌ 25 GENNAIO

Dal prossimo 24 gennaio la regione Lombardia verrà riclassificata in c.d. "area arancione" e, pertanto, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado.

Riprenderanno la propria attività in presenza secondo quanto stabilito dal dPCM 14 gennaio 2021.
D’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale e Territoriale, in provincia di Lecco le lezioni riprenderanno in presenza a partire da lunedì 25 gennaio p.v., con il limite del 50% della popolazione studentesca interessata e secondo le disposizioni contenute dell'Addendum al Documento operativo del 29 dicembre 2020.

Per le Istituzioni scolastiche della provincia di Lecco non è prevista alcuna possibilità di differire la ripresa in presenza, in quanto le Aziende di trasporto hanno garantito completa operatività a sostegno della piena ripresa del mondo della scuola al servizio della collettività e, in modo particolare, dei più giovani.

“Il mio sentito grazie per lo sforzo corale espresso. Sono convinto che i nostri studenti sapranno tenere comportamenti corretti. Finalmente la scuola si riappropria dei suoi principali protagonisti” ha commentato con soddisfazione il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa.

Tutte le scuole quindi riaprono da Lunedi 25/01,  sperando che non ci sia nelle settimane prossime un rialzo delle infezioni da Covid.

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Sabato, 23 Gennaio 2021 07:23

LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE PERPLESSE SULL`INIZIATIVA DI SPACECANNON

 Spacecannon e inquinamento luminoso

È di pochi giorni fa la notizia che l’azienda Spacecannon, con sede in Costa Masnaga, avrebbe individuato nelle montagne lecchesi un possibile progetto.

Prima di tutto, i protagonisti della vicenda. Spacecannon è un’azienda nata nella Provincia di Lecco, che si occupa di illuminazione architettonica: usa la luce come strumento per valorizzare edifici e costruzioni, proiettando colori e forme sugli stessi. A quanto pare, tuttavia, il nuovo progetto potrebbe riguardare non soltanto strutture di interesse architettonico, ma anche elementi naturali del lecchese.

Spacecannon, infatti, nei giorni scorsi ha condotto alcune prove di illuminazione della Grignetta, del Santuario di Santa Maria di Mandello e del Sasso Cavallo. In sostanza, l’azienda di Costa Masnaga ha proiettato potenti fasci di luce sulle montagne per illuminarle e renderle visibili anche da lontano.

Se l’intento può anche essere quello di valorizzare il patrimonio naturale della Provincia di Lecco, la modalità di realizzazione e il progetto in sé lasciano quantomeno perplessi, anche alla luce (è proprio il caso di dirlo) della normativa regionale in materia, recentemente riformata con la L.R. n. 31/2015.

La citata Legge Regionale, infatti, rubricata «Misure di efficientamento dei sistemi di illuminazione esterna con finalità di risparmio energetico e di riduzione dell’inquinamento luminoso», ha come espressa finalità «la salvaguardia delle condizioni naturali nelle zone di particolare tutela dall’inquinamento luminoso e la riduzione dell’inquinamento luminoso sul territorio regionale, nell’interesse della tutela della salute umana dei cittadini, della biodiversità e degli equilibri ecologici».

Ai sensi della medesima Legge Regionale, «i parchi nazionali, i siti di Rete Natura 2000 e le aree a parco naturale inserite nelle aree regionali protette di cui all'articolo 1 della legge regionale 30 novembre 1983, n. 86 (Piano regionale delle aree regionali protette. Norme per l'istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale), costituiscono zone di particolare tutela dall’inquinamento luminoso».

La “spettacolarizzazione” dei nostri meravigliosi paesaggi sta nella loro “naturalità” ed è quindi il caso di effettuare una riflessione maggiore e più approfondita per quanto riguarda l’aspetto ambientale. I potenti fasci di luce proiettati da Spacecannon nell’ambito di iniziative analoghe a quella qui considerata, infatti, costituiscono pur sempre un improvviso e invasivo mutamento dello status quo naturale delle montagne, della fauna ivi presente. Rispetto alle precedenti iniziative di Spacecannon, infatti, la proiezione sulle montagne lecchesi andrebbe ad interessare un ambiente naturale per così dire “densamente popolato”, in cui gli animali sarebbero “aggrediti” dai potenti strumenti di illuminazione dell’azienda.

Un recente lavoro pubblicato nel 2020 da Owens e colleghi sulla nota rivista scientifica internazionale Biological Conservation, evidenzia ad esempio come l’inquinamento luminoso notturno sia uno dei fattori chiave coinvolti nel declino degli insetti, classe a cui appartiene la stragrande maggioranza degli impollinatori, che hanno un ruolo chiave negli ecosistemi montani.

Uno studio condotto sulla cinciallegra da Raap e colleghi (2015) e pubblicato su Scientific Reports, prova invece come l’inquinamento luminoso possa avere un impatto significativo sul sonno degli animali selvatici, ed un articolo recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Ecology & Evolution da Sanders e colleghi (2021) analizza quale sia l’impatto biologico dell’illuminazione notturna, evidenziando ad esempio un particolare effetto sul termine e sull’inizio dell’attività della fauna.

Se effettivamente l’intento dell’azienda di Costa Masnaga è, come recentemente dichiarato, «creare un connubio tra aspetto estetico, tecnologico e ambientale» (così dichiarava su una testata locale l’Ingegner Gianmario Invernizzi di Spacecannon), l’aspetto ambientale non può e non deve rimanere confinato nel mero risparmio energetico, ma deve considerare l’impatto più ampio creato sull’ambiente.

WWF Lecco, nel corso degli ultimi anni, è già intervenuta più volte con documentate segnalazioni di inquinamento luminoso ad alcune Amministrazioni comunali della provincia, risolte poi con esito positivo a vantaggio della protezione del patrimonio ambientale da questo tipo di ingerenza artificiale.

Anche oggi, pertanto, l’Associazione conferma la propria attenzione sul tema, certa che ogni ulteriore passo a riguardo sarà frutto di un’attenta valutazione dell’impatto ambientale e dell’assoluto rispetto della normativa in materia.

 

Il presente comunicato è condiviso e sottoscritto da

Lello Bonelli, Presidente WWF Lecco

Laura Todde, Presidente Circolo Legambiente Lecco

Gabriella Suzanne Vanzan, Responsabile Mountain Wilderness Lombardia

Lello Bazzi, Coordinatore CROS Varenna

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