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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Venerdì, 14 Maggio 2021 18:08

DAL 20 MAGGIO SI PRENOTANO I QUARANTENNI. ENTRO INIZIO LUGLIO TUTTI I LOMBARDI AVRENNO RICEVUTO ALMENO UNA DOSE!

Apriranno giovedì 20 maggio le prenotazioni delle vaccinazioni anti-Covid per la fascia 40-49 anni con somministrazione dai primi di giugno. Il giovedì successivo (27 maggio) toccherà alla fascia 30-39 e, infine, il 2 giugno potranno prendere appuntamento anche tutti gli over 16.
In questo modo, con un'ipotesi di 120.000 vaccinazioni al giorno, tutti i lombardi potranno ricevere la prima dose entro l'inizio di luglio.
 
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Venerdì, 14 Maggio 2021 15:02

SCIOPERO DI DUE ORE ALL`OSPEDALE DI BELLANO

Oggi Venerdi 15 Maggio presso l`Ospedale di Bellano abbiamo scioperato 2 ore per la difesa della sanità pubblica e per difendere i servizi per cittadini attendiamo una risposta risoluta e concreta dalle istituzioni locali regionali e nazionali.

La politica non può voltarsi e girare la testa di fronte al bisogni e alla domanda di investimenti, soprattutto riguardo le assunzioni di medici e operatori sanitari. Ringraziamo chi ha partecipato: i lavoratori i sindaci i partiti che hanno aderito, la rsu della Nostra Famiglia, l` Associazione Italia Cuba.

Siamo convinti e determinati che sia giunto il momento di aprire un tavolo territoriale con tutti gli attori e le istituzioni, Regione Sindaci Sindacati RSU, per pianificare un piano straordinario sulla sanità pubblica nella nostra provincia che risponda al potenziamento dei servizi territoriali e con nuovi investimenti sui presidi .

Ottima la partecipazione dei lavoratori e di alcuni sindaci, questo ci sembra un auspicio per aprire una fase di rilancio dei nostri presidi ospedalieri e territoriali contro le politiche di privatizzazione e di esternalizzazione.

Ercole Castelnovo RSU ASST LECCO

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Venerdì, 14 Maggio 2021 11:51

IL LAGO DI COMO GRANDE PROTAGONISTA A BIT 2021 DIGITAL EDITION

Il Lago di Como punta a essere uno dei protagonisti pincipali dBIT 2021 – Digital Edition, Borsa internazionale del Turismo, che per la prima volta va in scena in forma digitale e raddoppia la sua durata, dal 9 al 14 maggio.

La destinazione Lago di Como si promuove attraverso una partecipazione collettiva, coordinata da Camera di Commercio Como-Lecco ed espressione delle azioni di valorizzazione turistica e culturale condivise dalla Cabina di Regia sovraprovinciale di cui fanno parte, oltre all’ente camerale che la presiede, le Province e i Comuni capoluogo di Como e di Lecco e il Consorzio del centro lago.

La Provincia di Lecco, all’interno del padiglione digital Lago di Como illustrerà in particolare:

Il racconto di queste eccellenze avverrà anche attraverso due momenti live dedicati, nella giornata di venerdì 14 maggio.

Il primo alle 12.00 sarà presentato da Anna Ranzi, coordinatore del Sistema Museale della provincia di Lecco, e verterà sugli itinerari turistico culturali SIMPLe Ways – dai musei al territorio. I 33 musei e raccolte museali aderenti al Sistema Museale sono testimonianze uniche di arte e cultura e rappresentano una destinazione ideale per il turista che vuole conoscere e rivivere il passato a contatto con la natura immergendosi in un ambiente oasi naturali di rara bellezza e paesaggi sorprendenti.

Si tratta di proposte orientate a far apprezzare e godere consapevolmente al visitatore, sia locale che turista, l’ambiente e il paesaggio con presenze storiche, artistiche ed architettoniche che lo connotano e lo impreziosiscono.

SIMPLe Ways sono dieci itinerari di visita, disponibili su LeccoApp, che si sviluppano sul ramo lecchese del Lago di Como, in Valsassina, in Val San Martino e in Brianza e possono essere mete stimolanti per chi vuole immergersi in un ambiente suggestivo e di rara bellezza naturalistica, in cui si conservano ancora tracce di un patrimonio culturale locale, a volte sconosciuto o recentemente ristrutturato e restaurato.

Alle 13.00 si terrà l’evento Valsassina: esperienze autentiche fra natura e tradizione.

Nello spazio espositivo virtuale riservato al Lago di Como, si possono infatti scoprire storie ed eventi digitali, attraverso i quali il territorio si racconta in tutta la sua bellezza, pronto ad accogliere il turista di oggi e di domani con opportunità ed esperienze di viaggio uniche, perché il Lago di Como è “un mondo unico al mondo”!

Scopri la vetrina virtuale dedicata I musei raccontano il territorio
Scopri la vetrina virtuale dedicata  La voce delle terra ci svela l’idendità dei luoghi

#LakeComo #LagodiComo #InLOMBARDIA

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Venerdì, 14 Maggio 2021 11:47

TACENO: CHIUSO IL PONTE SUL TORRENTE MALADIGA

La Provincia di Lecco informa che pomeriggio di ieri, giovedì 13 maggio 2021, a seguito di segnalazione pervenuta dal Sindaco del Comune di Taceno, è stata evidenziata la criticità relativa al mal funzionamento della rete di scarico delle acque bianche provenienti dal nucleo abitato di Taceno, in prossimità del ponte stradale sul torrente Maladiga.

Questa fuoriuscita di acque dalla suddetta rete potrebbe pregiudicare la stabilità della spalla del ponte, sino a provocarne il crollo.

Per cui è stata disposta la CHIUSURA AL TRANSITO della Sp 62 della Valsassina dir. Taceno sul ponte a scavalco del torrente Maladiga (tratto compreso tra l’incrocio con Sp 67 e via Vittorio Emanuele) in comune di Taceno, ANCHE PER I MEZZI DI SOCCORSO ED EMERGENZA, a decorrere dalle ore 15.30 di Giovedì 13 Maggio 2021, sino a successiva revoca.

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Venerdì, 14 Maggio 2021 07:10

Rsa aperte alle visite in presenza? Di fatto, tutto come prima

Comunicato del sindacato dei pensionati Cisl Lombarda: quasi tutti sono in attesa di regole specifiche

Rsa aperte alle visite in presenza? In Lombardia, di fatto, non è ancora cambiato nulla. Nel comunicato stampa diffuso martedì 11 maggio, Emilio Didonè, segretario generale dei pensionati Csil della Lombardia, disegna con semplicità e correttezza quanto avvenuto in regione, pohi giorni dopo l’ordinanza ministeriale che autorizzava l’apertura delle Rsa alle visite dei parenti.
Dall’osservatorio privilegiato che è la sede Fpn regionale, si può facilmente stimare nel 15/20% le strutture che hanno effettivamente aperto, ma di fatto sono più o meno le stesse che si erano attrezzate con stanze degli abbracci e gazebo.
Osserva Didonè:

“Sondrio, Bergamo, Brescia ci rimandano situazioni ancora molto bloccate. Quasi tutti i territori stanno aspettando che Regione e Ats decidano cosa si debba fare e come lo si debba fare.
A Pavia nessuna Rsa ha aperto alle visite dei parenti, Mantova e Lecco si mantengono nelle percentuali che avevamo anche prima dell’ordinanza. Da alcune strutture in provincia di Milano ci arrivano regolamenti che di fatto impediscono il contatto tra ospite e parente e appesantiscono le famiglie, addossando loro tutti i costi di gestione della visita, dal tampone ai certificati”.

Rsa aperte alle visite in presenza: ad oggi, tutto come prima

Sabato 8 maggio la notizia dell'ordinanza del ministero della Salute, che dava la possibilità di permettere ai parenti le visite in presenza presso le case di riposo, purché provvisiti di certificazione verde, aveva richiamato l'attenzione di tutti, stampa, pubblico, famiglie.

In Lombardia, secondo le testimonianze raccolte dal sindacato, la situazione però è ancora agli esordi. Chi faceva qualcosa prima continua a farlo, chi non apriva continua a non aprire, in attesa di un protocollo di Regione Lombardia valido per tutte le Ats.
Commenta Didonè:

"C’è grande rammarico per il colpevole ritardo con cui il ministero della Salute interviene, lasciando tra l’altro aperte ancora troppe questioni. Trovo, per esempio, alquanto originale l’obbligo di dichiarazione congiunta tra famiglia e ente gestore su eventuali responsabilità da condividere conseguenti alla visita in Rsa. Siamo proprio un popolo di azzeccagarbugli: fatta la legge, trovato l’inganno”.

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Venerdì, 14 Maggio 2021 07:06

Prima del vaccino Covid è inutile prendere farmaci preventivi

I consigli pubblicati sul portale informativo a cura della Fnomceo. Niente eparina o antifebbrili prima di avere sintomi

Prima del vaccino Covid è inutile prendere qualsiasi farmaco come eparina o medicine che abbassano la febbre come paracetamolo o altro. Il chiarimento, già esplicitato dai medici in più occasioni, è ribadito in un articolo pubblicato sul portale informativo Dottoremaeveroche.it, a cura di Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
In breve, prima di ricevere una dose di vaccino anti-Covid non si deve fare nulla, se non leggere con attenzione i moduli rilasciati in sede di prenotazione e rispondere alle domande presenti, prima di firmare il consenso.

Nessun medicinale si può prendere nella malposta idea di prevenire gli effetti collaterali del vaccino. Nell’articolo curato da Roberta Villa per il portale di Fnomceo, si chiarisce che, al contrario, l’uso di questi farmaci, senza un preventivo consiglio del medico e in assenza di sintomi, può essere dannoso.
Prima del vaccino Covid non si prende nulla

Le notizie sul procedere della farmaco vigilanza e sui casi legati al vaccino di Astrazeneca hanno richiamato l’attenzione del grande pubblico e suscitato molti timori. I fenomeni trombotici di cui si è parlato sono rarissimi.

Situazioni menzionate dai media, come la difficoltà del sangue a coagulare, l’utilizzo, da parte delle donne in età fertile, di anticoncezionali, il basso numero di piastrine, non sono condizioni che possono far prevedere un rischio più alto della reazione avversa nota come Vitt.

Inutili e sconsigliati, dunque, prima del vaccino, sono questi comportamenti:

assumere aspirina o eparina a scopo preventivo
assumere antistaminici a scopo preventivo
prendere paracetamolo o ibuprofene
fare un esame del sangue per comprendere se si rischia di più la Vitt.

I farmaci antipiretici, consigliano i medici, si prendono solo dopo aver ricevuto il vaccino, in caso di febbre alta. A somministrazione avvenuta e in particolare nel caso di Astrazeneca, ai vaccinati viene consegnato un foglio con alcune tipologie di eventuali sintomi da tenere sotto controllo.

L'articolo sul portale a cura di Fnomceo si trova qui:

https://dottoremaeveroche.it/assumere-farmaci-prima-vaccino-covid/

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Venerdì, 14 Maggio 2021 07:01

SOCCORSO ALPINO: RECORD DI INTERVENTI NEL 2020

Record di interventi: più di 10mila missioni di soccorso. Nonostante i lunghi mesi di lockdown “assalto” alle montagne italiane. E l’estate si annuncia “calda”.

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico diffonde i dati dell’attività 2020, che sanciscono un “record” difficile da pronosticare. Nell’anno passato infatti, pesantemente condizionato da lunghi mesi di lockdown, si è registrato il più alto numero di interventi di soccorso nella storia del Corpo. In totale sono state compiute 10279 missioni, di cui 7658 in terreno impervio, con l’impiego di 43247 soccorritori, pari a 29.459 giornate, sfiorando le 200.000 ore totali di impiego. Oltre 450, purtroppo, le vittime in montagna. Il 2020 ha superato seppur di poco – per chiamate di soccorso – il 2019, che a sua volta si era chiuso con un significativo balzo in avanti dell’attività di soccorso rispetto al 2018, passando da 9.554 a 10.234 interventi (+7,1%).
I dati principali

Nell’analisi delle attività che hanno generato le chiamate di soccorso alpino durante il 2020, il primo posto è saldamente occupato dall’escursionismo, con 4579 casi (46,6%), che distanzia di parecchio lo sci alpino, la mountain bike (7,0%), l’alpinismo, che registra 494 infortunati (5%), seguito da altre voci numericamente meno importanti.

Simile contesto lo si riscontra anche nelle cause, dove cadute e/o scivolate, su tutti i terreni, occupano la testa della classifica con 4604 casi (46,9%), seguite dalla voce “incapacità” (28,4%), che comprende fra l’altro situazioni quali: perdita di orientamento, sfinimento, ritardo. Al terzo posto troviamo i malori, con 1158 infortunati e 356 chiamate di soccorso invece (3,6%) dovute alle pessime condizioni meteo.

Le persone soccorse sono state 9824 di cui 3635 illesi (37 %), 4093 feriti leggeri (41,7%), 1313 feriti gravi (13,4%), 228 feriti in imminente pericolo di vita (2,3%), 465 deceduti (4,7%) e 90 dispersi (0,9%).

L’impiego del mezzo aereo è stato ancora una volta fondamentale, effettuato soprattutto con gli elicotteri operanti nelle basi operative del SUEM, protagonisti di 3123 missioni di soccorso alpino; in 1044 interventi è stato utilizzato l’elicottero della Protezione civile, principalmente per quanto riguarda la regione Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia. Il 2,8% delle operazioni sono stati concluse con l’apporto di mezzi dei Vigili del Fuoco, seguiti poi da altri aeromobili dell’Amministrazione pubblica: Guardia di Finanza, Aeronautica Militare, Polizia di Stato, Esercito e Carabinieri.

Nel 2020 si sono registrati anche quattro incidenti speleologici, che hanno coinvolto quattro appassionati di esplorazione in grotta, fortunatamente senza vittime.
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico diffonde i dati dell’attività 2020, che sanciscono un “record” difficile da pronosticare. Nell’anno passato infatti, pesantemente condizionato da lunghi mesi di lockdown, si è registrato il più alto numero di interventi di soccorso nella storia del Corpo. In totale sono state compiute 10279 missioni, di cui 7658 in terreno impervio, con l’impiego di 43247 soccorritori, pari a 29.459 giornate, sfiorando le 200.000 ore totali di impiego. Oltre 450, purtroppo, le vittime in montagna. Il 2020 ha superato seppur di poco – per chiamate di soccorso – il 2019, che a sua volta si era chiuso con un significativo balzo in avanti dell’attività di soccorso rispetto al 2018, passando da 9.554 a 10.234 interventi (+7,1%).

I dati principali

Nell’analisi delle attività che hanno generato le chiamate di soccorso alpino durante il 2020, il primo posto è saldamente occupato dall’escursionismo, con 4579 casi (46,6%), che distanzia di parecchio lo sci alpino, la mountain bike (7,0%), l’alpinismo, che registra 494 infortunati (5%), seguito da altre voci numericamente meno importanti.

Simile contesto lo si riscontra anche nelle cause, dove cadute e/o scivolate, su tutti i terreni, occupano la testa della classifica con 4604 casi (46,9%), seguite dalla voce “incapacità” (28,4%), che comprende fra l’altro situazioni quali: perdita di orientamento, sfinimento, ritardo. Al terzo posto troviamo i malori, con 1158 infortunati e 356 chiamate di soccorso invece (3,6%) dovute alle pessime condizioni meteo.

Le persone soccorse sono state 9824 di cui 3635 illesi (37 %), 4093 feriti leggeri (41,7%), 1313 feriti gravi (13,4%), 228 feriti in imminente pericolo di vita (2,3%), 465 deceduti (4,7%) e 90 dispersi (0,9%).

L’impiego del mezzo aereo è stato ancora una volta fondamentale, effettuato soprattutto con gli elicotteri operanti nelle basi operative del SUEM, protagonisti di 3123 missioni di soccorso alpino; in 1044 interventi è stato utilizzato l’elicottero della Protezione civile, principalmente per quanto riguarda la regione Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia. Il 2,8% delle operazioni sono stati concluse con l’apporto di mezzi dei Vigili del Fuoco, seguiti poi da altri aeromobili dell’Amministrazione pubblica: Guardia di Finanza, Aeronautica Militare, Polizia di Stato, Esercito e Carabinieri.

Nel 2020 si sono registrati anche quattro incidenti speleologici, che hanno coinvolto quattro appassionati di esplorazione in grotta, fortunatamente senza vittime.

 

L’analisi

A un veloce confronto dei dati statistici degli interventi di soccorso degli anni precedenti, nel 2020 sembra che la pandemia di Covid-19 non ci sia stata e che l’impercettibile incremento numerico rispetto all’anno precedente sia stato soltanto una ordinaria evoluzione. Ma è chiaro che a fronte delle chiusure e delle limitazioni alla circolazione fra le Regioni imposte dalla pandemia, interi periodi dell’anno passato hanno visto una forte limitazione dell’utenza turistica nelle montagne. Situazione invece del tutto ribaltata durante il periodo estivo, dove valli e cime sono diventate una delle mete privilegiate per milioni di italiani, molti dei quali per la prima volta hanno scelto di trascorrere le ferie in quota.

Una parte – minoritaria – di quest’utenza ha approcciato la montagna senza la necessaria abitudine ad un contesto ambientale molto diverso dalle zone più antropizzate, a volte anche senza una preparazione di base sulle norme di prudenza e prevenzione degli incidenti. Anche per questo si è registrato nel periodo estivo il balzo degli interventi del Soccorso Alpino e Speleologico ha registrato un +45% su scala nazionale.

 

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