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Domenica, 23 Maggio 2021 07:01

CHI GESTIRA` IL CENTRO SPORTIVO DEL BIONE ?

Bando Bione deserto

Il bando per individuare un gestore del Centro sportivo del Bione dal 1° luglio è andato deserto.
Una ricerca necessaria perché la concessione con Insport terminerà il 30 giugno, un divorzio che Comune e società hanno deciso insieme visto che hanno chiarito che si tratta di rescissione consensuale del contratto. Ora una domanda sorge spontanea: chi gestirà il Centro sportivo dal 1° luglio?

Aspettavamo un piano B dell’amministrazione perché non era difficile prevedere che non ci sarebbe stato un affollamento di società desiderose di gestire un centro con pesanti carenze strutturali proprio nelle parti che consentono di far quadrare i conti, la piscina per intenderci. Invece nulla.
Il 13 maggio tutti i media locali hanno pubblicato la notizia che dal soffitto di uno spogliatoio del Bione entrava acqua in stile cascata, l’ennesima denuncia delle gravi magagne che società sportive, atleti e genitori segnalano continuamente. La necessità di passare subito dalle parole a opere di manutenzione risolutiva è evidente, ma l’assessore Torri nel commento a questo episodio non ha detto una parola concreta e ha ignorato la notizia del mese ovvero che al bando, scaduto il 9 maggio, nessuno ha partecipato.
La crisi gestionale e di prospettiva strategica del Bione dura da più di un decennio e la pandemia per assurdo poteva essere un’occasione per mettere un punto a capo.

Il sindaco Gattinoni e l’assessore Torri non si esprimono su come e da chi verrà gestito il Bione. Il comune sforna un comunicato dal titolo “Lecco, Terra di Sport” che informa che l’assessore alla partita parteciperà il 20 maggio a una trasmissione radiofonica per dire che il Comune di Lecco sostiene lo sport come strumento per la promozione di valori positivi e di contrasto alle discriminazioni, ma ancora una volta silenzio totale sul nostro povero centro sportivo.
Il sindaco apre la sua newsletter settimanale proprio con lo sport e i finanziamenti disponibili alle società che proporranno iniziative estive, ma neanche una parola sul Bione.

Dal 1° luglio le piscine al chiuso potranno riaprire. Chi aprirà la piscina comunale?
Come Lega prendiamo atto del cambio di passo: è stata innestata la marcia indietro anche se pareva impresa impossibile.

Cinzia Bettega
Andrea Corti
Stefano Parolari
Consiglieri comunali di Lecco
Lega Lombarda per Salvini premier

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Sabato, 22 Maggio 2021 17:56

IO, MARA E LA MADONNA DEL GHISALLO

Anch’io ho fatto il Giro d’Italia. Beh, non proprio. È stato domenica scorsa. Caricate le bici in macchina e scaricate a Lecco. Alle 9 inforcati i nostri destrieri a pedali e partenza verso Onno. Mara è a ruota. Lei non molla mai. L’impressione è che noi si proceda a gran velocità e che il paesaggio scorra adagio. La riva opposta del lago è quasi ferma. L’akuaduulza cantata da Van De Sfroos muove lenta, sulla destra. Azzurro come la maglia di Coppi, il cielo è immobile. L’illusione ottica mi conforta un poco. Ma gruppi di ciclisti ci superano con deprimente rapidità spezzando la breve trance e l’illusione del moto accelerato: mi sento un mollusco dotato di salopette, casco policromo e tutto il resto. Piegato in avanti, impugno la parte bassa del manubrio alla ricerca di un problematico miglioramento del coefficiente di penetrazione. Ma le gambe si alternano nella perfida compressione della mia protuberanza addominale seguendo il ritmo dei pedali.

Talché la respirazione si fa stentata. Combatto anche leggieri (sì, proprio leggieri con la “i”, perché? Carducci scriveva “…gioia leggiera…” Se lo fa lui posso farlo anch’io. O no?) attacchi di claustrofobia nell’attraversamento delle due lunghe gallerie di Malgrate, illuminate a notte. A Onno -chilometri percorsi 10; chilometri percepiti 50- deviazione a sinistra. La salita verso Valbrona ha inizio. Insieme al mio calvario. Pasticcio col cambio nel tentativo di passare a un rapporto più agile e quando ci riesco, mia moglie è già avanti di qualche metro. D’ora in poi, fino alla meta -spero di arrivarci ancora cosciente- sarà così. Già, la meta. Ghisallo, nome favoloso nella terra di mezzo delle due ruote; sancta sanctorum dei pedalatori, professionali o sfigati non fa differenza; più croce che delizia delle domeniche en danseuse della mia tarda giovinezza. E anche vecchiezza. Anche se il versante odierno è quello meno impegnativo. La chiesetta sul colle è dedicata alla Madonna specializzata in pedalatori di ogni genere. Fino a qualche anno fa custodiva cimeli più preziosi, ciclisticamente parlando, delle schegge della croce di Cristo e del sangue di san Gennaro. Oggi le reliquie sono ospitate nella struttura postmoderna del Museo eretto a poca distanza dalla chiesa: bici di Coppi, Bartali e Magni, decine di maglie rosa, maglie varie di campioni del passato remoto e recente, foto e ritratti degli uomini che con sudore, fatica e spesso anche sangue, hanno fatto la storia e anche la leggenda dell’italico ciclismo. Un po’ di sana retorica non può nuocere eccessivamente.

Intanto mia moglie è già scomparsa dietro una curva, un centinaio di metri più avanti. Altri cinque chilometri di crisi coronariche e, ad Asso, compare improvvisamente l’incrocio con la strada che conduce a Magreglio. La tentazione di piegare a sinistra (discesa fino a Erba) è quasi irresistibile. Ma poi chi avverte la mia consorte -ormai persa di vista- che ho preferito il piacere al dovere? Allora svolta a destra faccio di necessità virtù, come la monaca di Monza e riparto di buona lena -mica tanto buona a dire il vero- verso la Cima Coppi. Ancora salita. Quel cuore tenero di Mara mi aspetta all’uscita della galleria: “Come va?”. Mi sembra di avvertire nel punto di domanda un che di esclamativo, una sfumatura, più che preoccupata, divertita. Faccio finta di nulla, esalo un sibilo sfibrato simile a un “sì” e tiro dritto. Nei 5 chilometri successivi la pendenza è più clemente. Decine di pedalatori mi superano chiacchierando. Mara rimane con me, girandosi di tanto in tanto per accertarsi che non sia scomparso. La sagoma austera della chiesa romanica di S. Alessandro, (sec. XII) dal suo cocuzzolo mi osserva silenziosa e meditabonda. Si raggiunge percorrendo i ciottoli di una via crucis.

La mia si presenterà fra poco. Le nuvole intanto navigano lente nel blu della Vallassina -valle di Asso. La processione ciclistica è ininterrotta. Centinaia di faticatori procedono verso la vetta. Un colpo di pedale dopo l’altro arrivo anch’io all’ingresso del comune di Barni. Davanti a me un lungo, ripido rettilineo, mi ammonisce con severità: “Pensaci bene”. Non rispondo per risparmiare fiato. Eccolo il calvario che sono andato a cercare con senile incoscienza. L’erta si fa improvvisamente spietata: una Lecco - Ballabio senza tornanti e senza pietà. Millecinquecentometri di purissima agonia. Mi spiacerebbe davvero morire ancor giovane. Ma dài, settantaquattro non sono così tanti. Il computer di bordo segnale km/h 6.2. Le mie gambe non sono d’accordo e protestano vivamente. Fingo di ignorarle anche se il mio “naso è triste come una salita”, proprio come quello del Bartali di Paolo Conte. La chiesetta del Ghisallo si appalesa improvvisamente e provvidenzialmente.

Ci siamo. Mara mi ha aspettato con santa pazienza. Sesso debole, seh! Una folla di ciclisti e centauri motorizzati occupa l’intera area del colle. È domenica e il tempo non sembra intenzionato a fare brutti scherzi. La picchiata verso Bellagio è entusiasmante. Vado a mille. Mi sento un vero figo. Però non ricordavo che l’ingresso in Civenna fosse micidiale. E anche l’uscita. Una serie interminabile di saliscendi spezzano gambe e schiena. Ma è tardi per alzare bandiera bianca. Si deve tornare a Lecco. Finalmente dopo più di un chilometro di su e giù, la discesa vera. Una fatica bestia. Le mani stringono continuamente le leve dei freni. I vecchi pattini un tempo gommosi, sono diventati come legno e non fanno attrito sui cerchioni. Dopo qualche minuto ho gli avambracci paralizzati per lo sforzo della frenata continua. L’arrivo a Bellagio è la fine di un incubo.

È, anche, l’inizio di un sogno. Vedo già il lago scorrere veloce alla mia sinistra, l’uscita da Oliveto, l’ingresso a Onno e la salitella… Salitella? Cinquanta metri in totale assenza di gambe. Muovo spalle e braccia e testa. Ma le gambe, quelle no. Si rifiutano. Sono assenti. Fingono di guardare altrove. Ma quel piccolo, insignificante, impercettibile dosso mi sembra lo Stelvio. Vabbè, bene o male me la cavo. Altri venticinque minuti quasi facili e alle 11.10, cinquantacinque chilometri dopo la partenza, siamo alla macchina. Velocità media, 21.8 km orari. Vorrei piangere ma sono troppo stanco. Nella strettoia di Laorca dal sedile del passeggero una vocefemminile chiede: “Martedì dove andiamo? Resinelli? Valvarrone?”.
“Io no, io, no, io no”: la voce di Vasco Rossi riprodotta dallo stereo mi propone un suggerimento e copre l’irriverente risposta.

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Sabato, 22 Maggio 2021 17:48

POLIZIA LOCALE, VERSO UN ACCORDO TRA COMUNI DEL CENTRO E DELL'ALTA VALLE

Il problema della presenza della polizia locale in Valsassina è stato al centro di un incontro svoltosi martedì scorso a Cortenova alla presenza di tutti i sindaci, o loro rappresentanti, dei comuni da Premana a Introbio.

Sul tavolo l'ipotesi della collaborazione dell'attuale agente in forza al comune cortenovese ad altri paesi, ma non solo.

Si è discusso infatti della possibilità di interscambio tra le varie amministrazioni, alcune delle quali necessitano di avere un agente "effettivo", altre, invece, avendolo già in organico, potranno legittimamente (in forza di una apposita convenzione) disporre di un vigile in caso di assenza del proprio o di eventuali affiancamenti in caso, ad esempio, di feste o di pattugliamento.

Non è una riedizione della poco rimpianta unione dei vigili dell'Unione dei Comuni, bensì una modalità che consente alle varie amministrazioni di potersi avvalere di un rinforzo e, soprattutto, questo "rinforzo" sarà legittimato ad operare sul territorio comunale.

Nei prossimi giorni verranno approfonditi tutti gli aspetti operativi e burocratici e quindi si darà il via al progetto.

Una buona notizia per il territorio che necessita sicuramente di maggiori controlli (l'estate si avvicina e con essa il periodo di maggiore afflusso) e questa prossima convenzione va proprio nella direzione di far "sentire" e vedere una presenza più assidua della polizia locale.

 

 

 

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Sabato, 22 Maggio 2021 15:25

ASPIRINA

INAUGURIAMO UNA NUOVA RUBRICA DEDICATA AI FIORI E ALLE PIANTE DELLA VALSASSINA

L’Aspirina fiorisce in primavera. E mostra infiorescenze fitte di piccoli petali bianchissimi. Dalle nostre parti sbocciano nella tarda primavera. In realtà stiamo parlando della “Spiraea”, pianta arbustiva dalle cento varietà, importata dall’Oriente asiatico. Fa anche bene alla salute visto che il nettare dei fiori della “Spirea ulmaria”, contiene molto acido acetilsalicilico.

Proprio come la corteccia di alcuni tipi di salice. Aspirina allo stato puro, insomma, la cui molecola di base venne isolata nei primi decenni del XIX secolo in Germania. Sapete perché il farmaco che se ne ricava si chiama Aspirina? Il nome deriva proprio da Spiraea. Però quando avete un po’ di mal di testa, non preparatevi un infuso con i piccoli fiori bianchi dell’arbusto che orna spesso i nostri giardini. Meglio l’Aspirina in tubetto che quella in fiore. Rivolgetevi al farmacista.

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Sabato, 22 Maggio 2021 11:05

PRIMALUNA: AL VIA I LAVORI DI RESTAURO DEL PONTE DI VIA CARALETTA

Ieri sono stati consegnati i lavori di restauro del "ponte in ferro" di Via Caraletta alle aziende che hanno vinto la gara di appalto.
L'intervento, per l'importo complessivo di euro 35.000, finanziato dall'Amministrazione Comunale di Primaluna e dall'Ente Bacino Imbrifero Montano, consiste nella sabbiatura completa del manufatto, sistemazione delle porzioni in ferro danneggiate, manutenzione degli appoggi, pitturazione nel colore originario "azzurro - grigio Badoni", com'era in uso all'inizio del secolo scorso per i ponti in ferro e sostituzione di tutti i traversini in legno.
I lavori saranno completati in 60 giorni.
Un passo alla volta, stiamo lavorando per la riqualificazione di un'area nelle cui potenzialità crediamo molto. La zona è, e sarà interessata, da una serie di interventi in un processo che ha l'obiettivo di recuperarne valore e bellezza, migliorando al contempo la qualità della fruizione pubblica.
 
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Sabato, 22 Maggio 2021 10:34

VACCINAZIONI: PARLASCO, CASARGO E MOGGIO PRIME PER SECONDE DOSI. IN 7 COMUNI SUPERATO IL 50% DI PRIME

Consueto appuntamento settimanale con l'andamento delle vaccinazioni in 15 comuni della Valsassina che stiamo monitorando.

La campagna vaccinale prosegue spedita: mentre lo scorso fine settimana solo a Casargo si era superato il 50% di prime dosi, oggi sono ben sette i comuni che hanno oltrepassato questa soglia.

Per quanto riguarda le seconde dosi, Parlasco, Casargo e Moggio fanno segnare le percentuali più alte rispetto alla popolazione target.

In totale sono 6.494 le prime dosi iniettate pari al 47,61% della popolazione target; 2.632, invece, le seconde dosi per una percentuale del 19,30%. Nei quindici comuni considerati la percentuale di prime dosi è superire rispetto alla media della provincia di Lecco (44,74%): un ottimo risultato visto che proprio la nostra provincia detiene la percentuale maggiore rispetto a tutte le altre provincie lombarde.

Sono ancora tante, però, le persone che decidono di non vaccinarsi. C'è chi ha problemi di salute, chi è "no vax" e magari "no tutto" per partito preso, e chi, invece, preferisce attendere che gli altri si vaccinino per usufruire poi della cosiddetta immunità di gregge. Premesso che sino ad ora il vaccino non è obbligatorio (ma abbiamo visto che dal primo luglio per spostarsi sarà necessario avere il pass europeo) e che ognuno è libero di fare le proprie scelte, quest'ultima posizione sta facendo molto discutere.

Nel rispetto delle opinioni di tutti, vogliamo  precisare che la posizione del nostro giornale è assolutamente a favore del vaccino.

Ed ecco i dati.

 

COMUNE N° prime dosi 1^ dose su popolazione target N° seconde dosi 2^ dose su popolazione target Popolazione target
PARLASCO 62 51,24% 29 23,97% 121
CASARGO 383 53,34% 170 23,68% 718
MOGGIO 197 50,38% 89 22,76% 391
INTROBIO 829 48,54% 381 22,31% 1.708
PREMANA 947 50,37% 387 20,59% 1.880
BARZIO 531 48,01% 221 19,98% 1.106
CRANDOLA 116 50,43% 45 19,57% 230
PASTURO 775 47,11% 314 19,09% 1.645
CORTENOVA 536 52,81% 190 18,72% 1.015
CREMENO 593 42,51% 257 18,42% 1.395
CASSINA 219 50,69% 79 18,29% 432
PRIMALUNA 830 43,43% 311 16,27% 1.911
TACENO 199 43,74% 73 16,04% 455
PAGNONA 133 42,36% 43 13,69% 314
MARGNO 144 45,28% 43 13,52% 318
TOTALI 6.494 47,61% 2.632 19,30% 13.639
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Sabato, 22 Maggio 2021 08:19

"Lecco in acquarello" alla Torre Viscontea dal 29 maggio

in Cultura

La rassegna, giunta alla terza edizione, sarà inaugurata venerdì 28 maggio

Giunge alla terza edizione la rassegna "Lecco in acquarello, ruggiti di individualità", a cura di Mario Carzaniga e Cristina Pelomori, promossa dal Comune di Lecco - Sistema Museale Urbano Lecchese insieme al Liceo Artistico "Medardo Rosso" e in collaborazione con l'associazione Fabriano in acquarello e Assocultura - Confcommercio Lecco, in programma dal 29 maggio al 27 giugno alla Torre Viscontea.

"La rassegna proposta alla Torre Viscontea grazie all'esperienza di Fabriano in acquarello - spiega l'assessora alla Cultura Simona Piazza -, offre la possibilità di visitare la mostra InWatercolor, che ha girato il mondo prima di raggiungere Lecco, insieme alla mostra dei ragazzi del liceo artistico "Medardo Rosso" che illustra un significativo libro di Alberto Schiavone, sempre con la tecnica dell'acquarello. Importante la collaborazione di una rete di artisti già affermati e giovani studenti in formazione e sempre più definita la vocazione delle sale espositive della Torre Viscontea, utilizzate in sinergia con le produzione artistiche del nostro territorio".

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