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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Mercoledì, 19 Maggio 2021 17:59

IL NELLO E GLI ANNI OTTANTA

foto nello

Cosa dire del Nello Caddeo che qualcuno non abbia, almeno tra Grigna e Sodadura, già detto o scritto?

E, soprattutto, come raccontarne in poche righe la storia?

Che sia Sardo (e la “S” maiuscola non è un dettaglio da poco) è noto e stranoto.

E la “sardegnolità” (va’ che termine mi sono inventato) è un valore sul quale ha fondato una “carriera” (anche qui forse sarebbe stata utile un’altra parola che però non mi è venuta in mente) decisamente trasversale, tra esperienze come cuoco, lezioni da maestro di tennis, fotografie straordinarie, dedizione ad un piccolo paese di montagna come amministratore, promotore turistico con pochi eguali e, infine, suo lato più conosciuto alla moltitudine che ne affollava la bottega ricavata da una vecchia stalla ristrutturata, artista del legno e delicato nonché geniale creatore di presepi.

Per me è facile incensarlo, anche se a lui non farà piacere.

L’incenso va bene cosparso sui suoi mille crocifissi e sulle cento e più statue conservate in tante chiese e altri luoghi, non sulla sua testa.

No, sono sicuro che non gli farà piacere.

Ma quando un amico raggiunge un traguardo così importante, come si fa a non parlarne, visto che da qualche tempo dispongo nientemeno di un giornale?

Il Nello è un rifugio di saggezza, isolana o valligiana fate voi, tanto è lo stesso, cambia niente.

Le sue parole sono pesate e dirette, il suo pensiero nitido ed essenziale.

Come me aveva per amico il Comm. Renato Corbetta che lo aveva adottato tra i consiglieri di fiducia per la sua grande Sagra dove il Nello era protagonista indiscusso, punto di riferimento sostanziale, meta preferita e imperdibile per migliaia di turisti e curiosi.

Gli anni ottanta del Nello sono una festa per tutta la Valsassina e simboleggiano quell’inclusione che oggi vede tanti “sardegnoli” vantare, oltre al passaporto senza scadenza della nazione d’origine loro o delle loro famiglie, una carta di identità tutta valsassinese, perché dal mare alla montagna, cari amici di queste bande, alla fine siamo tutti fratelli, anzi “frades” o “fradei” (ma pensa te, quasi uguale!).

(L'amico) Riccardo Benedetti

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 10:07

CONSEGNATI GLI ATTESTATI PER LA TERZA EDIZIONE DEL MASTER DEL TURISMO VOLUTO DA CONFCOMMERCIO LECCO

E' stato il nuovo Campus di SDA Bocconi a ospitare, lo scorso 14 maggio, la giornata finale della terza edizione del Master del Turismo voluto da Confcommercio Lecco.  L'edizione 2020 - il cui inizio è stato rimandato dalla primavera all'autunno dello scorso anno - ha vissuto la conclusione a Milano, con la consegna degli attestati preceduta dalla presentazione dei lavori dei 12 partecipanti e da una tavola rotonda.

Presente anche il presidente di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati, (intervenuto a Milano insieme al direttore Alberto Riva) che in aula, davanti ai corsisti, ha evidenziato: “Bocconi è una garanzia e quanto vi è stato erogato è il massimo che potevamo offrirvi. Sono contento che abbiate sfruttato questa occasione e vi auguro che questo Master porti gli stessi frutti che ha fornito a quanti hanno frequentato il percorso gli anni scorsi. Siete all’inizio della vostra vita professionale: avete davanti un futuro importante che vi attende. E con queste basi solide sono sicuro che avrete un futuro di successo. Ringrazio i docenti che hanno affrontato questa terza annualità sicuramente complicata. E ringrazio voi che avete partecipato per l’impegno profuso”.

Dopo il saluto del presidente Peccati, ha preso la parola Magda Antonioli, responsabile del Master, vera e propria istituzione del turismo in Italia (oggi oltre alle varie docenze nell’Università Bocconi siede nel consiglio di Enit): “Gli indicatori per il prossimo futuro sono positivi. Il turismo riparte e l'Italia è una meta di sicuro interesse, ma per tornare al 2019 serviranno 2-3 anni. Col turismo di prossimità possiamo recuperare terreno, ma dobbiamo essere consapevoli che il consumatore non sarà più lo stesso. Diamoci da fare investendo e ammodernando. Nelle sfide - al di là dei soldi - dobbiamo metterci del nostro. Cerchiamo di darci da fare, puntando a essere più attenti ai consumatori e alle sue nuove esigenze”.

La professoressa Antonioli ha poi introdotto una tavola rotonda dedicata al tema delle sfide da affrontare nel post Covid. Ad aprire il confronto è stato Alessandro Sciarrone (sales manager Hospitality & Residential di Technogym): “Siamo pronti per accogliere il nuovo consumatore? Sì e no. Le priorità sono cambiate: il Covid ha accelerato tutto e in 1 anno abbiamo avuto esperienze come fossero 5 anni. Il futuro sarà nell’ibridazione: l’allenamento che abbraccia casa, palestra, ufficio e aria aperta. Il futuro degli alberghi? Mini-gym ai piani e non una palestra unica, con prenotazione tramite App”. Il secondo intervento è stato quello di Alessandro Misani, general manager del ME Milan Il Duca: “Abbiamo aperto nel  2015 puntando sul life style, ma non abbiamo inventato nulla. Il recruitment l’abbiamo fatto nei locali, mettendo al centro questo tipo di spazi e creando una esperienza che a Milano non esisteva. Abbiamo deciso di lavorare sull’esperienza più che sul prodotto. Proprio per questo per noi è fondamentale l’attitudine di chi lavora, per approcciarsi al cliente mettendolo a suo agio con un ambiente friendly. L'esigenza principale? Trasmettere fiducia: oggi la gente ha bisogno di essere tranquillizzata. Il feeling emozionale e la presenza torneranno centrali, così come gli eventi e le riunioni". Giorgio Bianchi, (managing director PKF) con una prima esperienza lavorativa al Royal Victoria di Varenna, ha spiegato: “Per fare turismo serve cultura e per fare cultura serve formazione. Questo percorso è davvero ideale da questo punto di vista. L'extra-alberghiero ha logiche, bisogni e target diversi rispetto alle strutture classiche. Lecco è destinazione turistica? Sì, ma serve un approccio diverso da parte del territorio. Il prodotto va caratterizzato con qualcosa di significativo e di particolare: vale per gli alberghi o per una casa vacanza. Lecco ha grandissimo potenziale ma ha un problema di destination development: costruire una destinazione è un processo lungo, ma fondamentale".

La mattinata - che si era aperta con un breve saluto di Magda Antonioli, presente in aula insieme ai docenti Sara Bricchi e Luca Naj Oleari – è stata invece dedicata alla presentazione dei progetti realizzati dai partecipanti. Il primo gruppo (Paola Ruffa, Alissa Negrini, Carolina Bolla, Raffaella Benigni) ha affrontato il tema “L’evoluzione del vacation rental e potenzialità di sviluppo”, concentrandosi sui nuovi trend e mettendo al centro della analisi l’offerta extra alberghiera di Bellagio, Varenna, Lecco e Valsassina e confrontandola poi con il Lago di Garda. Le differenze? La percezione del territorio, la tipologia di clientela e la comunicazione. La considerazione finale elaborata dal gruppo è che bisogna lavorare sul percepito e su una nuova idea di comunicazione che sia univoca del territorio usando il brand Lago di Como. Fondamentale, in quest’ottica, è l’individuazione di un DMO (Destination Management Organization). Tra gli obiettivi quelli di creare una migliore rete sul territorio tra pubblico e privato puntando sulla sostenibilità e sulla riduzione della stagionalità.

Il secondo progetto, dal titolo “More than a ride. Il mototurismo nel Lecchese”, è stato invece realizzato dal gruppo composto da Andrea Fabi, Stefano Gatti, Francesca Mozzanica e Rodolfo Riva. L’obiettivo? Creare un portale per sviluppare percorsi ad hoc per offrire la possibilità di “gustare” il territorio a chi si muove in moto. Il lavoro è partito da un confronto tra diversi operatori del settore con l’individuazione di best practices sul fronte degli itinerari, dei prodotti tipici e dei punti di interesse. Per il futuro portale lecchese si pensa di creare uno sviluppo in tre step con percorsi personalizzati, indicazioni di strutture e attività, coinvolgimento degli utenti con recensioni/feedback ma anche concorsi/contest, garantendo requisiti minimi per l'affiliazione. L’idea è di creare una rete con elementi di innovazione sia sul lato utente (registrazione e profilazione; itinerari su misura; creazione di community; check-in virtuale…) che sul lato operatore (supporto nella creazione di una dotazione di servizi di base per il moto-turista), con anche l’ideazione di una campagna visual.

Il terzo gruppo ha puntato sul progetto “Live, tasting, learning. Il lago di Como, una pinta più in alto”. Luca Balbi, Alice Bellomo, Giulio De Maio e Giulia Manoni hanno illustrato la loro proposta centrata su un turismo enogastrononico capace di abbinare itinerari lacustri e degustazioni di prodotti locali. Partendo dai dati di questo settore e dalle caratteristiche dei suoi attori, il gruppo ha analizzato l’offerta del Lecchese (hike sul Monte Barro; esperienza nel Parco naturale della Valle del Curone; Cheese & Ham Lovers Tour; Lecco Food Tours). La realtà centrale analizzata è stata quella di “Luppolecco”, un campo coltivato a luppolo (ingrediente base per la birra) location all’aperto molto scenografica. La proposta è pensata non solo per gli appassionati di birra ma anche per amici, famiglie e scuole con offerte differenziate e anche “cestini avventura” con prodotti locali.

Proprio Alice Bellomo - una delle componenti di questo terzo e ultimo gruppo - al termine della presentazione dell'elaborato ha letto un ringraziamento (che poi è stato riproposto nel pomeriggio prima della consegna degli attestati): "Abbiamo iniziato questo percorso di formazione con cestini pieni di idee, fiducia e qualche confusione.  Ci siamo trovati a riordinare gli ingredienti al loro interno, mettere in discussione degli abbinamenti, assemblarli con maggior armonia e trarne un progetto del quale ci sentiamo orgogliosi. Abbiamo deciso di riservare parte del nostro output per condividere una riflessione emersa nella squadra. Ci ha colpiti l’intero processo di apprendimento, soprattutto applicato alla progettazione di una proposta. Senza dimenticarci dell’analisi che la precede e della valutazione conclusiva che la caratterizza, in termini di opportunità e punti di debolezza, siamo stati guidati a strutturare le nostre competenze di partenza, integrandole alle nuove, attraverso gli strumenti preziosi di cui ci avete fatto dono. Non ci ha fermati il Covid-19, non ci ha fermati la didattica online e siamo tornati in aula affamati di comprensione, di conoscenze e testimonianze, perché la collaborazione tra Confcommercio e SDA Bocconi ci ha confermato una verità spesso impopolare ma quanto mai attuale: Cultura è l’accento sulla parola libertà.

Ringraziamo voi docenti per questo, che siate liberi di continuare a condividere il vostro sapere, liberi di riempire presto altre aule e vedere i volti dei vostri studenti per intero. Che siate liberi di lavorare con passione, dedizione e cura, perché i vostri occhi sicuri e accorti ci hanno accompagnati in un percorso a volte non semplice, certo sfidante e d’impatto per il nostro futuro. Ringraziamo voi colleghi: che siate liberi di realizzare i vostri sogni, che siate liberi di celebrare il vostro successo e quello di chi vi è stato seduto accanto in aula, nel lavoro e nella vita. Ci auguriamo di incrociare presto, nuovamente, i vostri occhi, sempre curiosi e sorridenti, magari senza schermi e mascherine.

Grazie a tutti per questa opportunità immensa".

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 08:25

PREOCCUPAZIONE PER LA GUERRA IN PALESTINA

 Le organizzazioni e i sindacati firmatari, esprimono profonda preoccupazione per
quanto sta accadendo nella martoriata terra di Palestina.

La sospensione delle tanto attese elezioni previste per il 22 maggio, quindi la
provocazione di gruppi radicali di coloni israeliani in marcia verso i quartieri palestinesi
della città vecchia , seguita della decisione di impedire ai palestinesi di raggiungere la
Spianata della Moschea per la preghiera del Ramadan, e ancora il viatico concesso ai
coloni di espellere i palestinesi dalle loro case in molti quartieri di Gerusalemme Est e
specialmente a Sheikh Jarrah, hanno generato una escalation di violenze
immediatamente estese in altre città israeliane e palestinesi, fino ai lanci di missili dalla
Striscia di Gaza e la conseguente azione militare israeliana.

Tutto ciò, dimostra quanto sia indispensabile che le Nazioni Unite, l'Unione Europea e gli Stati nazionali non si fermino
alle dichiarazioni di condanna ed al richiamo alle parti di fermare la violenza, ma che
prendano posizione per eliminare le cause che provocano la violenza e l’ingiustizia che
subisce il popolo palestinese e, di rimando, anche la popolazione israeliana.
La decisione di sospendere e rinviare le elezioni è una conseguenza diretta dello
stato di debolezza e di precarietà giuridica in cui vive la popolazione palestinese, apolide
e sotto occupazione. Il comportamento del governo israeliano è stato chiaramente ostile
allo svolgimento delle elezioni, dal rifiuto della missione del Parlamento europeo, agli
arresti dei candidati e al divieto di qualsiasi attività elettorale a Gerusalemme Est, in
violazione degli accordi di Oslo ancor oggi in vigore, e riferimento legale per regolare il
processo elettorale nel territorio palestinese; Cisgiordania, Gerusalemme Est e Striscia di
Gaza israeliana.

Le espulsioni di famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Silwan e Sheick
Jarrah, oltre a mostrare l'applicazione della legge in modo etnico e discriminatorio, non
fanno che alimentare nuovo odio e violenza tra le due comunità. Pensare di risolvere la
"questione palestinese" con espropri forzati, demolizioni di case e sostituendo la
popolazione palestinese con nuovi insediamenti ebraici a Gerusalemme Est è quanto di
più dannoso e contrario alla costruzione di una pace giusta e alla convivenza tra le due
comunità.
Chiediamo che l’Italia si faccia promotrice di un’azione diplomatica di pace e di
rispetto del diritto internazionale chiedendo alle Nazioni Unite, all'Unione Europea e ai
capi di governo che hanno a cuore la pace e la coesistenza tra palestinesi e israeliani:
• di fermare questa nuova ondata di violenza, intimando ad Hamas di fermare il lancio
dei razzi ed al governo israeliano di rimuovere l'assedio di Gaza e di fermare qualsiasi
tipo di ritorsione contro la popolazione della Striscia di Gaza;

• di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di diritto internazionale per fermare
l'espropriazione e la demolizione delle case a Gerusalemme Est;
• di esigere dal governo israeliano la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono le
elezioni libere e regolari in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza,
come previsto dagli accordi di Oslo, firmati dalle parti;
• di sostenere e assistere l'Autorità Nazionale Palestinese per l'organizzazione e la
realizzazione del processo elettorale, evitando ulteriori rinvii;
• di inviare osservatori internazionali neutrali per monitorare il processo elettorale, i giorni
del voto e il conteggio dei voti, che si svolga secondo gli standard internazionali di
trasparenza e con pieno diritto di voto per tutta la popolazione residente in
Cisgiordania, nel distretto di Gerusalemme e nella Striscia di Gaza;
• di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come
membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere ai due Stati di negoziare
direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità.

Hanno aderito:
CGIL, CISL, UIL, ACLI, Accademia Apuana della Pace, ANPI, AOI - Associazione delle
Organizzazioni Italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, Arci, ARCS – Arci Culture
Solidali, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione per la Pace, Associazione per
la Pace di Modena, Associazione per la Pace di Padova, AssoPacePalestina, AUSER, Beati i
costruttori di pace, Campagna Ponti e non Muri, Casa per la Pace Modena, Centro Studi Sereno
Regis, CGIL di Padova, Emmaus Italia Onlus, Fiom, Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Lisli
e Lelio Basso, Gruppo Abele, ISCOS, Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo,
Legambiente, LIBERA contro le mafie, Link - Coordinamento Universitario, Movimento
Internazionale della Riconciliazione (MIR), Movimento Nonviolento, NEXUS Emilia Romagna, Noi
Siamo Chiesa, OPAL Brescia, Pax Christi Italia, Pro Civitate Christiana, Progetto Sud, Rete della
Conoscenza, Rete italiana Pace e Disarmo, Segreteria della Piattaforma ONG Italiane
Mediterraneo e Medio Oriente, TAM-TAM di Pace Modena (Tavolo Associazioni Modena), Un
Ponte Per, Unione degli Studenti, Usacli

 

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 07:53

AUMENTANO COSTO BENZINA E SPESE ALIMENTARI

Consumi, sale la benzina e cala il potere d’acquisto sulla spesa alimentare

Il prezzo del petrolio si infiamma con effetti negativi per i cittadini lariani, accentuati in terra

di frontiera dalle restrizioni Covid. Incide anche la sospensione della carta sconto carburante

COMO-LECCO – In un Paese come l’Italia dove l’85% dei trasporti commerciali avviene per strada il nuovo record dei prezzi dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli energetici. E’ quanto afferma Coldiretti Como Lecco sugli effetti del balzo delle quotazioni della benzina che si avvicina a quota 1,6 euro al litro. L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi mentre aumentano i costi per le imprese: per di più, gli effetti negativi si accentuano in terra di frontiera, per via delle restrizioni Covid e per la sospensione, lo scorso marzo, della carta sconto carburante che consentiva ai lariani di avere maggior “respiro” sul pieno alla pompa entro i confini nazionali.

A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – continua Coldiretti Como Lecco – è quindi l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea. In queste condizioni è importante individuare alternative green come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sul Recovery plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia.

“Ma con il Pnrr serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma pure con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” afferma il presidente della Coldiretti lariana Fortunato Trezzi nel sottolineare che “si tratta di una mancanza che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge proprio il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci”

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 07:35

APRE OGGI IL NUOVO TRATTO DEL VIANDANTE

Completo il cammino da Milano a San Bernardino

Terminati i lavori di collegamento del Sentiero del Viandante da Lecco ad Abbadia Lariana:
diventa interamente percorribile il cammino internazionale “Le Vie del Viandante” che conduce da
Milano fino a San Bernardino, in Svizzera. Un reticolo di sentieri storici che attraversa la Valle
Mesolcina, la Valchiavenna, il Lago di Como e il fiume Adda.
L'importo complessivo dell’intervento di sistemazione del tratto di collegamento, che ha coinvolto con
la sottoscrizione di un apposito protocollo il Comune di Lecco, il Comune di Abbadia Lariana ed Ersaf,
è stato di 485 mila euro, di cui 360 mila finanziati dal Programma di cooperazione “Interreg V-A Italia
Svizzera 2014-2020”.

Le Vie del Viandante” rappresentano un grande itinerario internazionale di trekking: 220 km di
sentieri di cui fanno parte, tra gli altri, la Via San Bernardino, la Via Francisca, la Via Spluga, la Via
dei Monti Lariani, il Sentiero del Viandante, la Strada Regia e il Sentiero di Leonardo.
A tenere a battesimo il nuovo tracciato è stato Linus, direttore di Radio Deejay, attraverso il talk
online “a sPASSO (lento)”, mentre a seguire, al Palazzo delle Paure, due tavole rotonde sugli aspetti
turistici e tecnici del tracciato hanno ufficialmente inaugurato la stagione turistica del Viandante.

“Questo sentiero – sottolinea il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni - rappresenta una risorsa di
grande attrattività per il segmento del turismo lento e del trekking, una fonte di richiamo che sarà
ancor più evidente con l’arrivo della prossima estate. Un completamento che concretizza l’itinerario
Lecco-Abbadia, il collegamento con i Resinelli e con il parco dell’Adda in direzione Milano. Lecco
rinforza, così, la sua posizione strategica sia per la ricettività sia per nuovi servizi di accoglienza e
accompagnamento sportivo-culturali. Questa strada ci connette all’Europa”.

"Oggi apriamo un collegamento estremamente importante – commenta il sindaco di Abbadia Lariana
Roberto Azzoni - non solo perché ri-avviciniamo Lecco e Abbadia dopo oltre 40 anni ma perché
riportiamo in auge il vero spirito per cui è nato anticamente il tracciato del sentiero del Viandante:
quello di collegare Milano con la Svizzera e con i paesi oltralpe. Lo apriamo in un momento storico
unico cruciale, un momento di ripartenza. Che ciò sia di auspicio e di volano per una ripartenza
anche del settore turistico e ricettivo grazie alle ricadute che questo sentiero potrà avere su tutti i
territori che attraversa”.

“Questo storico itinerario – spiega il presidente di ERSAF Alessandro Fede Pellone -, che percorre
l’intera sponda lecchese del Lario, fino a oggi partiva solo da Abbadia, in quanto il primo tratto, lungo
circa sei chilometri, non era più praticabile da anni. ERSAF grazie a una convenzione sottoscritta con i
due Comuni ha lavorato per il ripristino e la riapertura dell’itinerario, che costituisce un’opportunità
per l’innovazione nel settore turistico e della ricettività territoriale, attraverso la realizzazione di reti e
percorsi dedicati alla mobilità lenta e a un diverso rapporto fra turista ed emergenze culturali e paesaggistiche che collegano vie storiche d’importanza internazionale”.

Il nuovo tratto del Viandante
Inaugurazione del collegamento Lecco - Abbadia

Martedì 18 maggio 2021 dalle 15:00
via Stelvio - Palazzo delle Paure

Ore 15 via Stelvio - Tragitto a piedi lungo il sentiero fino a Pradello

Ore 15.30 Pradello - Talk "A sPASSO (lento)" con la partecipazione di Linus, direttore di Radio Deejay

Ore 16.30 Palazzo delle Paure - Conferenza stampa di apertura della stagione turistica del Viandante, introdotta da Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco, Castrese De Rosa, Prefetto di Lecco e Antonio Rossi, sottosegretario con delega allo Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi di Regione Lombardia, con interventi di Giovanni Cattaneo, assessore all'Attrattività territoriale del Comune di Lecco, Lorenzo Riva, vicepresidente della Camera di Commercio Como-Lecco e Antonio Rusconi, sindaco di Bellano (prima sessione), Katiuscia Vassena del Comune di Lecco, Sergio Poli di ERSAF Regione Lombardia, Claudia Anselmini dello Studio PROTEA e Alessandro Riva, collaudatore (seconda sessione: come è stato costruito e come verrà mantenuto).

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 07:24

IL WWF PROTESTA CONTRO LE NUOVE NORME SULLA CACCIA

CACCIA: IN REGIONE LOMBARDIA DETTANO LEGGE LE DOPPIETTE

Approvata l’ennesima norma che rende impossibili i controlli favorendo il bracconaggio

Nella seduta odierna del Consiglio Regionale della Lombardia è stata approvata la “legge di revisione ordinamentale 2021” che prevede modifiche alla legge regionale sulla caccia: veri regali al popolo delle doppiette che riducono i livelli di tutela della fauna selvatica.

Ormai è acclarato che in Regione Lombardia la caccia sia considerata una priorità. L’influenza del mondo venatorio nei corridoi del Pirellone è tale da far letteralmente scrivere ai cacciatori le norme che regolano la propria attività. Ciò accade grazie all’impegno costante di assessori e consiglieri regionali che non mancano di manifestare pubblicamente la loro vicinanza al mondo venatorio postando trionfalistici selfie mentre imbracciano fucili e promettono di far sparare sempre di più, rinunciando a ogni forma di dialogo con le associazioni di protezione ambientale.

La Lombardia è tristemente famosa a livello mondiale per il numero di reati commessi contro la fauna selvatica e in particolare contro gli uccelli, catturati illegalmente per farli diventare “richiami vivi”, condannati a passare tutta la vita in minuscole gabbie e costretti a cantare incessantemente per richiamare i propri simili verso la morte, continuamente trasportati e sottoposti al frastuono dei fucili.

Per impedire la cattura illegale di uccelli da richiamo la legge nazionale vieta l’uso di richiami “che non siano identificabili mediante anello inamovibile” (art. 5 L. 157/1992). Ma da oggi in Lombardia non sarà più consentito verificare l'inamovibilità degli anelli, in quanto la nuova legge regionale stabilisce che l'attività di vigilanza e controllo sugli anellini utilizzati per gli uccelli da richiamo dovrà essere svolta verificando unicamente la presenza dell’anellino sull’esemplare. Tale gravissima e illegittima limitazione è ipocritamente giustificata dalla necessità di rispettare il benessere animale (di animali che, lo ricordiamo, vivono in gabbie minuscole per tutta la vita) che sarebbe compromesso dalla manipolazione effettuata da parte del personale di controllo. Peraltro, sarà consentito utilizzare anche anelli di materiali plastici.

Una ulteriore gravissima novità consiste nella possibilità di segnare sul tesserino l’animale ucciso non subito dopo l’abbattimento ma dopo il recupero dell’animale stesso. Questo impedirà al personale di controllo di verificare quanti animali sono stati realmente abbattuti e favorirà chi intenderà abbattere animali in numero superiore rispetto a quanto consentito dalla legge.

Questi sono solo alcuni dei numerosi provvedimenti approvati oggi.

“Siamo di fronte all’ennesimo fallimento della politica lombarda rispetto alla tutela dell’ambiente - dichiara Alessandra Prampolini, Direttore Generale del WWF Italia – È incomprensibile come in una regione in cui esiste un altissimo livello di illegalità e di bracconaggio, invece di adottare ogni strumento idoneo ad arginarlo si approvino invece provvedimenti che indeboliscono il sistema di protezione della biodiversità. Il WWF Italia denuncerà alle autorità italiane ed europee quest’azione di riduzione dei livelli di tutela ambientale reiterata e incostituzionale, che espone il Paese (tutti, non solo i cacciatori) al rischio di pesanti e costose procedure di infrazione”.

 

 

 

 

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Mercoledì, 19 Maggio 2021 07:03

CARLETTO, LA SKODA DEL 2007, I MINCHIOLOGI E IL VACCINO

Non appena è stato possibile mi sono prenotato per il vaccino anti Covid. Ho quasi 58 anni, mille disturbini, memoria balbettante e andropausa conclamata, ma tutto sommato godo di buona salute. Ricordo ancora le tabelline del 2 e del 3 e aspetto serenamente l’arrivo dell’estate.
Non ho più capelli, esibisco fieramente una pancetta d’ordinanza (materia di studio nelle migliori università americane) e mi crescono, misteriosamente e con regolarità, peli sulle orecchie e sul naso. 

Il responsabile di tutto ciò è il mio bislacco dna che mi ricopre di peli ovunque e ha spelacchiato irrimediabilmente il cuoio capelluto. Ormai me ne sono fatto una ragione. Tutt’intorno a me, gente alta, magra e bella, con le teste ricoperte da capelli di ogni cromatismo e con tartarughe e bisce sugli addominali. Trovo profondamente ingiusto tutto ciò ma così è se vi pare.
Di gente bizzarra è da sempre pieno il mondo. Taluni affermano persino che la pandemia sia solo supposta e che tale supposta l’abbiano introdotta negli orifizi più nascosti del mondo intero per mero interesse o, peggio, per atavica malvagità e sadismo gratuito.
Migliaia di medici e scienziati in ogni parte del globo terracqueo avrebbero ordito questa orribile macchinazione, inventando un virus e poi spargendolo nell’aria in ogni dove, sputando a destra e pure a manca.
Ma tant’è.

Il 14 maggio recomi di buon mattino al centro vaccinale del mio paesello , vicino a Capo d`Orlando in Sicilia. In alto nel cielo il sole splende e scaccia imperioso l’umidità del mare. Quasi 27 gradi. Caldo opprimente. Mi sudano financo le sopracciglia. Ma io, che sono notoriamente una persona furbissima, mi presento con ben 10 minuti di anticipo. Nonostante ciò, mi imbatto in una folla oceanica che, evidentemente, non crede al complotto ed è impaziente di farsi inOculare. Chiedo qui e lì, se tutti abbiano l’appuntamento per le 12. La risposta ovviamente è affermativa.
All’ingresso, un’addetta urla dei numeri. Forse, prima della puntura, è in atto una tombola per rasserenare gli animi o forse il caldo ha bruciato le sinapsi della signorina.
La folla si anima, si agita e sventola per aria strani bigliettini.
Io che sono notoriamente una persona furbissima, esibisco la mia prenotazione e mi illudo di entrare e farmi punturare quasi subito. Ma vengo bloccato immediatamente. Occorre un bigliettino per consegnare la documentazione. Ma ho dimenticato di fotocopiare i miei documenti.

“Io le presterei le mie fotocopie - mi dice qualcuno - ma forse qui avrebbero qualcosa da ridire”.
Torno indietro, cerco la mia leggendaria Skoda turbodiesel del 2007 e mi fiondo nel tabaccaio che fotocopia qualunque cosa, persino i sogni e le speranze. Basta pagarlo.
“Faccia con calma” mi dice l’addetta del centro vaccinale. “Tanto, c’è tutto il tempo...”
In alto nel cielo, il sole splende euforico e io inizio a sudare come uno stercorario al lavoro.
“Non vogliono vaccinarmi” dico al tabaccaio. “Devo fotocopiare i documenti”. Avevo la mascherina nel gomito e grottescamente me la infilo sul naso. Ella, la tabaccaia, sta polemizzando col marito. Ma entrambi hanno la mascherina. Quindi dovrei essere protetto dalla supposta pandemia. Anche perché a me, le supposte, non sono mai piaciute.
Torno al centro vaccinale e aspetto pazientemente il mio turno. Ho il bigliettino numero D46.
Qui e là, odo qualcuno che grida numeri a casaccio. Nessuno però ha la lettera D davanti.
Mi preoccupo e chiedo in giro.

“Per adesso, entrano solo quelli senza lettera poi verrà il nostro turno” mi dice un signore afflitto che possiede come me la lettera D. Ad occhio e croce mi precedono 60 o 70 persone.
In alto nel cielo, il sole splende radioso. Iniziano le prime polemiche. Un tizio come me non ha le fotocopie dei propri documenti.
“Non c’è scritto sul sito!” dice il tapino.
“Guardi meglio” le risponde l’addetta all’entrata. “Noi non facciamo fotocopie. In centro c’è un tabaccaio…”
Rassegnato se ne va. Io intanto per non morire di fame e di sete, ingoio alcune nespole e bevo un sorso di birra ben calda. Alfine entro, presento la documentazione a un controllo preventivo e riprendo ad aspettare.
Di fronte a me un signore esibisce con noncuranza i suoi 180 kg e al cellulare parla del suo indice BMI con qualcuno. E’ superiore a 35 e quindi la vaccinazione gli spetta in quanto persona a rischio. Dall’altra parte del filo l’interlocutrice non capisce. Ma è fin troppo evidente che il signore sia in leggero sovrappeso…

Intanto in giro, si parla dei milioni di morti causati dal vaccino Astrazeneca e non solo.
Io, timidamente affermo che per la salute di noi tutti è peggiore l’Aulin.
Una signora me lo conferma. “Io ho i diverticoli per colpa dell’Aulin. Ne ho presi centinaia… ma tanto di qualcosa si deve morire….”
“Eppure secondo me, oggi qui non muore nessuno” affermo io solennemente. Alla mia destra, alcune signore si scambiano ricette e programmano il pranzo. Sono le 13.30. L’appetito cresce, la paura di morire anche.
Sono trascorse due ore. Si sparge d’un tratto la voce che i vaccini siano finiti.
La folla mormora, si agita, inizia a protestare. Temo l’arrivo dei corpi speciali e i gas lacrimogeni.
“Calmi! CalmI! - urla un addetto - Uora i pigghiamu” locuzione locale per far capire ai presenti che qualcuno si era già attivato per prendere altre dosi dal frigorifero di qualcuno. Poi, forse, sarebbe ritornato, se la supposta pandemia non lo avesse ucciso nel frattempo.
Fortunatamente, torna vivo e io finalmente entro per consegnare la mia documentazione a una simpatica dottoressa con mascherina, qualche ruga e capelli neri.

Ella mi osserva, io la osservo. Ella mi chiede se Rosalia sia il mio cognome e Io, scevro da qualsivoglia dubbio, le rispondo “Certamente” e le indico la mia testa pelata al di sopra della mascherina. Tipica di un uomo di mezz’età non già di una signorina tutta curve. Ella pare credermi. Le parlo delle mie leggere e ricorrenti anemie e le indico col ditino tremante il foglietto con la mia anamnesi. Ella non risponde. E poi mi chiede: “Ma lei risiede qui?”
“Certo. Da alcuni anni. Glielo giuro sui miei capelli” le dico.
“Strano – aggiunge ella – io non l’ho mai vista in giro”
“Dottoressa, ma il vaccino che mi faranno lo decidono quelli di là?”
“NO! Decido io!” risponde ella, scrivendo Pfizer sul mio foglietto. “In quale braccio preferisce?” mi domanda.
“Il sinistro – rispondo io – a destra ho un tendine disintegrato".
Ella scrive DX sul foglio.
Io, che sono notoriamente una persona attenta e furbissima, le faccio notare che avrebbe dovuto scrivere SX. Ella ammette l’errore e lo corregge.
Cominciamo bene, penso….

Rassegnato a una morte imminente, mi siedo quindi nella sedia lì accanto in attesa del mio turno.
Tutt’intorno è un florilegio di numeri urlati a casaccio.
L’addetta all’entrata continua a dire “Io voglio andare a casa…è tardi….forza! forza!”
Esce alfine da una tenda un medico che esclama: “PFIZER! Chi deve fare PFIZER?”
Alla mia destra ci sono altre persone sedute. Una signora si alza e rassegnata si reca da lui, col suo braccio già denudato.
“Scalateee! Urla subito un altro addetto. Io ubbidisco e mi sposto immediatamente nella sedia alla mia destra, aspettando mestamente il mio turno.

Tutti sanno che Bill Gates, stitico da sempre, trascorre moltissimo tempo sul suo water e poiché si annoia aspettando di liberarsi, nel 2019 ha creato quasi per gioco il virus. Lo ha quindi racchiuso in un floppy disk spedendolo poi a Wuhan ad alcuni amici scappati da un manicomio. Egli, il miliardario maledetto, era assolutamente convinto che sarebbe bastato un normale antivirus, creato dai suoi collaboratori per evitare grossi danni. Ha invece perso il controllo di ogni cosa, causando il pandemonio che tutti conosciamo.
Io so fin troppo bene che mi inietteranno un microchip e una Sim Card 5g per rubarmi i codici del bancomat. Ma non ho scelta. La supposta pandemia è stata una diabolica invenzione dei poteri forti per renderci tutti schiavi e ammazzare 2 o 3 miliardi di persone, perlopiù vecchie e inutili. Io mi ritengo abbastanza inutile, ma perché debbo morire? Mi chiedo. E poi quand’anche mi rubassero i codici del bancomat farebbero un magro affare. Io non ho una lira e possiedo solo 3 kg di diamanti che tengo ben nascosti in un rotolo di carta igienica che ho posizionato sotto il materasso. Sono notoriamente una persona furbissima, io.
In alto nel cielo intanto il sole splende felice.
Dalla tenda di fronte, il medico di prima esce di nuovo. “Chi viene ora?” Locuzione locale per invitare qualcun altro a vaccinarsi, non già per informarsi su scabrosi dettagli intimi.

Sventolo la mia documentazione e mi avvicino alla sua postazione. Egli legge il mio curriculum e prepara il misterioso veleno che si approprierà della mia mente, del mio bancomat e mi regalerà una morte precoce.
“Giornataccia oggi…” dico al medico.
“E’ sempre così – mi risponde il dottore afflitto – siamo qui dalle 8 di stamattina. Ci siamo fermati poco fa quando sono finiti i vaccini”
“Non ha mangiato?”
“Macchè….”
Sul tavolino intravedo alcune fiale, scatole e scatolette.
“Quello è Pfizer?” domando con voce incerta.
“Sì. Certo”
Prendo il coraggio a quattro mani e inizio a spogliarmi.

Passa una signora e libidinosamente mi guarda le tette e il pelame pettorale. Il dottore invece è intento a preparare la soluzione venefica che dovrebbe proteggermi dalla supposta pandemia.
Dopo essere stato inOculato, debbo sedermi là vicino per 15 minuti. Solo dopo potrò andare a casa. A morire placidamente sul mio divano.
Un altro addetto urla nomi e cognomi a casaccio e distribuisce il documento per il richiamo.
Qui si conoscono quasi tutti. E in dialetto domandano di parenti, figli, amici. Non si baciano per fortuna, né si abbracciano. Io controllo il mio orologio. Sono ancora vivo…. Sono passati ben 12 minuti e il veleno che mi hanno iniettato pare non funzionare. Bene! Tutto ciò che non ci uccide ci fortifica penso.
“ROSALIA!” urla un addetto. Io indico immediatamente la mia pelata e ritiro il voucher per il richiamo.
Esco ed osservo il cielo che in alto splende raggiante, nel posteggio trovo la mia fidanzata che mi ha atteso tre ore e ha mangiato la MIA focaccia per non morire di fame. Sono le 14.20 del 14 maggio 2021.

Un pensiero corre veloce a tutti i negazionisti, complottisti e minchiologi sparsi in ogni dove: andate a cagare!
Anche l’Amore non si tocca e non si vede, proprio come l’amicizia, l’odio o la nostalgia, ma non per questo non esistono e non fanno strage nelle nostre anime da sempre. Eppure i minchiologi negano l’esistenza del Covid. Ma probabilmente il virus ha già colpito le loro menti ed essi non se ne sono ancora resi conto.
Ribadisco: vadano a cagare tutti insieme e tenendosi per mano, coloro che definiscono supposta pandemia la tragedia che ha colpito il pianeta intero. Milioni di persone hanno perso la vita, milioni il lavoro. Moltissimi la speranza che tutto possa ricominciare come prima.
Andate a cagare voi, le vostre stupide convinzioni e InOculatevi quanto prima le vostre certezze dove e quando volete.

“Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo all’universo ho ancora dei dubbi”. Lo ha detto qualcuno di cui non ricordo il nome.

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Martedì, 18 Maggio 2021 18:57

LE MONTAGNE DEL LAGO DI COMO (VALSASSINA COMPRESA) PROTAGONISTI ALLA BIT 2021

Montagne Lago di Como ha partecipato alla Borsa Internazionale del Turismo 2021 come co-espositore di Regione Lombardia. Abbiamo intervistato Silvia Strada che assieme al presidente Stefano Gianola (con gli altri collaboratori e il direttivo) costituisce l'asse portante della "nostra" rete di imprese.

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Bene, Silvia, penso sia stata una bella soddisfazione per voi questa partecipazione. In fondo non era proprio aperta a tutti.

“Certo! Insieme ad altre aziende della nostra regione, abbiamo avuto l'opportunità di vincere il bando di selezione per i Workshop B2B con i buyer internazionali, selezionati da BIT. Erano in totale 48 le posizioni disponibili per i Seller e noi ci siamo posizionati al 6° posto, ottenendo un punteggio alto grazie alla buona rappresentatività della rete che conta oltre 160 aziende”.

Direi senz’altro un ottimo risultato che testimonia la vostra intraprendenza. Peccato che a causa della pandemia sia mancato il contatto fisico con pubblico e operatori.

“È vero. Quando abbiamo partecipato alla selezione, in dicembre, si sperava in una fiera in presenza, diversa dall'edizione DIGITAL che poi si è fatta. Era programmata a Milano Fiera dal 9 al 11 febbraio, poi è stata spostata dal 9 al 11 maggio ed infine è stata scelta la soluzione online”.

Mi sembra però di capire che sia andata comunque bene.

“Per quello che riguarda il lavoro di meeting con i tour operator, per noi è cambiato veramente poco tra digital e presenza. BIT è una grande opportunità, perché ci mette in contatto con tour operator internazionali che sono direttamente interessati ai servizi delle ns aziende. Gli appuntamenti avvengono tramite l'iscrizione ad una apposita piattaforma di BIT, nella quale la rete ha l'occasione di presentarsi. Abbiamo sperimentato anche nelle precedenti occasioni che fa un certo effetto quando ci presentiamo come "una rete di imprese di 160 soci, che raggruppa hotel, ristoranti, guide, trasporti e servizi turistici del Lago di Como e delle sue montagne". Anche questa volta sono stati in molti a sceglierci e la nostra agenda era bella fitta”.

L’unione fa la forza, insomma, e crea anche interesse, curiosità e forse anche stupore. Ma questo significa che il nostro territorio attira molte attenzioni.

“Possiamo dire di aver avuto circa una trentina di incontri online con Buyer internazionali, provenienti da USA, Canada, Belgio, Germania, Austria, Olanda, Polonia, Rep. Ceca, Russia, Bielorussia, Ucraina, Brasile, Danimarca, Grecia e ovviamente Italia. I meeting B2B online duravano mezz'ora (proprio come quelli in presenza sia di BIT che di TTG di Rimini, al quale abbiamo partecipato lo scorso ottobre) e sono stati tenuti alternativamente da me e dalla mia collega Marta Bellati”.

Ed i colloqui come si sviluppavano?

“Si trattava pur sempre di un primo contatto, in cui si instaura una breve conoscenza e noi cerchiamo di spiegare come siamo organizzati: abbiamo uno staff operativo tutto l'anno, un catalogo confidenziale con proposte e prezzi speciali per gli intermediari (agenzie e tour operator), possiamo fornire un supporto operativo sia nella scelta dei fornitori che nel confezionare viaggi tailor made per i loro clienti. Abbiamo anche un catalogo con le proposte specifiche per gruppi e uno per le scuole. In questo momento la clientela dei Buyer è fatta principalmente di piccoli e piccolissimi gruppi e di turisti individuali (coppie, famiglie, ecc). Si è parlato per la maggior parte di richieste spot per la stagione 2021 in corso e di collaborazioni più strutturate dal 2022 in poi”.

Mi sembra di capire che si stiano mettendo le basi per una ripartenza e che per farlo bisogna stare, come si dice, “sul pezzo”.

“Bisogna assolutamente continuare ad esserci e a seminare per il futuro. Dopo questa pandemia, non tutti riusciranno a "sopravvivere" in questo settore. Molti Buyer ci hanno detto che vogliono proporre per la prima volta il Lago di Como come meta ai loro clienti, in sostituzione di paesi lontani e a rischio, come l'Oriente e l'India. Sono alla ricerca di partner commerciali in questa zona e si sono detti felici di aver trovato noi. Il Lago di Como è una grande opportunità anche per la Valsassina: moltissimi sono alla ricerca di esperienze outdoor nella natura”.

Già, il nostro territorio, la nostra bellissima Valle, il nostro stupendo lago costituiscono valori straordinari.

“Vedi, in questi giorni stiamo risentendo tutti i nuovi contatti e inviando i cataloghi via mail. Ma, soprattutto, stiamo raccogliendo entusiasmo e voglia di ripartire ed è questo il messaggio che tutti vorremmo fosse recepito. In questo ultimo anno la rete di imprese e lo staff hanno sentito fortemente la mission di stare al fianco delle aziende, di dare supporto, di creare nuove opportunità attraverso i servizi professionali che possiamo fornire in questo momento di crisi”.

Il messaggio, chiarissimo, è che da soli non si va da nessuna parte.

Ci si può tentare, certo, ma se si vogliono avere delle prospettive più ampie e di lungo termine non c’è dubbio che si debba progettarle e costruirle di comune accordo coltivando una strategia di territorio e non accontentarsi di raccogliere i frutti di un piccolo orto.

Là fuori c’è il mondo, e per il mondo, oggi, ci si deve muovere così. Piaccia o non piaccia.

La rete di imprese Montagne Lago di Como è nata, e lavora, per questo.

Riccardo Benedetti

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