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Venerdì, 10 Settembre 2021 14:15

CAMPAGNA VACCINALE: PAGNONA SEMPRE FANALINO DI CODA

Consueto appuntamento con l'aggiornamento sull'andamento della campagna di vaccinazione contro il Covid19. Situazione prezzoché invariata rispetto alla scorsa settimana, ma oggi sono sei i comuni nei quali è superata la soglia del 90% di prime dosi: Premana, Parlasco (ne manca sempre uno solo a fare il 100%), Crandola, Cortenova, Casargo e Cassina.

Sempre in coda al gruppo Pagnona con percentuali molto basse rispetto alla media provinciale che è dell'88,93%, la più alta, come siamo abituati a vedere da sempre, tra le provincie della nostra regione.

Tranne Pagnona tutti gli altri comuni hanno superato l'84% di prime dosi. La classifica delle seconde è conseguenza delle prime: Premana, Parlasco, Crandola e Cortenova occupano le prime quattro posizioni.

In Lombardia ha completato il ciclo vaccinale il 67,7% della popolazione. Nella fascia Over 50 il 9,7% non ha ancora voluto (a questo punto può solo essere conseguenza di una scelta, tranne il caso di persone che non possono farlo per motivi di saluti) iniziare a tutelarsi.

La linea del governo è comunque molto ben delineata ed è prevedibile che nel tempo il possesso del green pass sarà condizione indispensabile per esperire quasi tutte le attività quotidiane.

Molta curiosità mista ad un pizzico di apprensione attorno agli effetti della riapertura delle scuole con tutto ciò che ne consegue, in primis i trasporti.

Sarà indubbiamente un banco di prova determinante che andrà a pesare sulle prossime scelte dell'esecutivo. L'augurio di tutti è che grazie ai vaccini non si replichi l'autunno del 2020. 

 

COMUNE N° prime dosi 1^ dose su popolazione target N° seconde dosi 2^ dose su popolazione target Popolazione target
PREMANA 1832 97,45% 1583 84,20% 1.880
PARLASCO 120 99,17% 99 81,82% 121
CRANDOLA 213 92,61% 187 81,30% 230
CORTENOVA 942 92,81% 823 81,08% 1.015
CASARGO 650 90,53% 564 78,55% 718
CASSINA 393 90,97% 330 76,39% 432
PRIMALUNA 1657 86,71% 1433 74,99% 1.911
TACENO 392 86,15% 338 74,29% 455
INTROBIO 1487 87,06% 1260 73,77% 1.708
MARGNO 286 89,94% 234 73,58% 318
PASTURO 1425 86,63% 1202 73,07% 1.645
MOGGIO 336 85,93% 285 72,89% 391
BARZIO 920 83,18% 781 70,61% 1.106
CREMENO 1185 84,95% 963 69,03% 1.395
PAGNONA 239 76,11% 207 65,92% 314
TOTALI 12.077 88,55% 10.289 75,44% 13.639
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Venerdì, 10 Settembre 2021 10:51

TURISMO, SEGNALI INCORAGGIANTI DALL'ESTATE. IL GIUDIZIO DI SEVERINO BERI PRESIDENTE DI FEDERALBERGHI

"L'estate? E' andata bene, sicuramente meglio del previsto". A sintetizzare l'andamento del turismo lecchese è il presidente di Federalberghi Lecco, Severino Beri: "Venendo da una pessima primavera, con aprile e maggio nulli e un giugno negativo, c'era molta sfiducia. Invece abbiamo registrato un buon mese di luglio, ma soprattutto un ottimo agosto quasi sui livelli del 2019. Pure il mese di settembre si prospetta discreto, anche se non come quello di due anni fa. Nel complesso, comunque, non possiamo certo lamentarci. Abbiamo avuto buoni afflussi dal Nord Europa, ma anche il ritorno degli italiani, che hanno riscoperto soprattutto il lago. Certo mancano i gruppi: dagli Usa, ad esempio, sono arrivati solo singoli turisti". E se in questi primi week-end di settembre ci sono buoni numeri (in particolare per il centenario della Guzzi e per il Convegno di Studi Amministrativi di Varenna) la sensazione è che dall'autunno non ci si possa aspettare molto: "Sarà una stagione corta, come negli Anni Settanta. Però abbiamo buone aspettative per il 2022, almeno per quanto riguarda il periodo maggio-settembre".

L'estate 2021 è stata caratterizzata dal green pass. La posizione di Severino Beri, anche vicepresidente di Confcommercio Lecco, è netta: "E' stato uno strumento fondamentale per potere restare aperti: sono sempre stato favorevole alla sua introduzione. Ora che si parla di estendere il green pass auspico solo che ci sia un intervento omogeneo. Come Federalberghi chiediamo che ci siano regole uguali per tutti, altrimenti il sistema non funziona oltre a diventare ingiusto".

Poi il presidente Beri torna sulle prospettive: "Sono convinto che nel 2022 torneremo vicino ai numeri del 2019. Ribadisco: non mi aspettavo risultati positivi già nel 2021, visto come è andata la stagione fino a luglio. Quest'anno, mediamente, dovremmo chiuderlo il 60-70% sopra il 2020, ma ancora con un -50% rispetto al 2019. Ma il turismo si riprenderà anche a Lecco, sono fiducioso". E sulle azioni che il territorio deve mettere in atto aggiunge: "Prima del Covid stavamo crescendo a grandissimo ritmo e ci sono le condizioni per ritornare a correre. Mi pare che anche la collaborazione con la Camera di Commercio Como-Lecco funzioni sempre più, così come vedo grande attenzione sul fronte della navigazione, che per noi rappresenta un tassello fondamentale. Ad oggi, e forse anche nell'immediato, il turismo per Lecco non potrà "pesare" come a Como per storia e vocazione. Ma siamo sulla buona strada per continuare a crescere. Gli imprenditori hanno investito e continuano a farlo".

Resta il problema delle infrastrutture: "Se ci si mette meno ad arrivare da Londra a Bergamo che da Bergamo a Varenna... Servono interventi sulle strade, sulle ferrovie. L'occasione delle Olimpiadi 2026 è troppo importante, ma finora non ho visto cantieri aperti. Quando sono state annunciate avevamo davanti 7 anni: ne sono rimasti 5 per migliorare le infrastrutture, anche sul lago e nel Lecchese".

Con la ripresa del turismo, da tutti auspicata, ripartirà anche il "tormentone" sulla carenza di alberghi e strutture nel territorio. La posizione di Beri non è cambiata negli anni: "Cominciamo a riempire per davvero le nostre strutture e non per qualche settimana all'anno, altrimenti avremo soltanto delle cattedrali nel deserto come sta succedendo nel Milanese. Bisogna arrivare ad avere strutture che coprono il 50% dei posti tenendo conto della media dell'anno: per riuscirci serve destagionalizzare il nostro turismo, impresa che è riuscita da dopo Expo e fino all'arrivo del Covid. Questa è la strada da percorrere per tornare a vedere una crescita importante del nostro turismo".

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Venerdì, 10 Settembre 2021 09:21

ANCHE I GENITORI PER ENTRARE A SCUOLA DOVRANNO ESIBIRE IL GREEN PASS

Lunedì inizia l'anno scolastico e per centinaia di studenti valsassinesi di elementari e medie sarà tempo di rientrare in classe con l'auspicio di poterci restare, tutti assieme, sino a giugno del 2022.

Come noto tutto il personale che lavora nelle scuole deve avere obbligatoriamente il green pass, e se per insegnanti e personale tecnico, amministrativo e ausiliario (A.T.A.) tutto era già stabilito, con l’approvazione in Consiglio dei ministri del nuovo decreto il governo amplia l’uso della certificazione verde anche per le scuole.

In sostanza, ed è bene saperlo, fno al 31 dicembre 2021, oltre al personale scolastico di cui sopra, deve avere il green pass "chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative". Nel decreto è specificato che sono esentati «i bambini, gli alunni, gli studenti e i frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori».

Ciò significa che, oltre ai dipendenti delle ditte esterne (pulizie, mense, manutenzione) devono essere in possesso del green pass anche i genitori che entrano negli istituti per accompagnare o riprendere i figli, o per partecipare alle riunioni e ai colloqui con i docenti.

Ne deriva che la scuola dovrà effettuare le opportune verifiche all'ingresso.

Quali sono le sanzioni previste nel caso di mancanza del green pass e accesso ai locali? I lavoratori esterni e i genitori rischiano la multa da 400 a 1.000 euro. Per il personale, invece, la mancanza di green pass è considerata  "assenza ingiustificata" e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro viene sospeso, e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso.

 

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Venerdì, 10 Settembre 2021 06:45

BAMBINI IN GIOCO PRIMA DELLA SCUOLA

𝑷𝒐𝒏𝒕𝒊, 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆𝒏𝒛𝒂... 𝒗𝒊𝒂!!
È un progetto promosso dall'Alleanza locale di Conciliazione di Lecco, in collaborazione con Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera, la cooperativa Sineresi e #Valoriamo.
Qui siamo a 𝑪𝒐𝒓𝒕𝒆𝒏𝒐𝒗𝒂, dove in questi giorni di attesa dell'inizio della scuola, i bambini sono stati coinvolti in tantissime attività: giochi d'acqua, tornei sportivi, camminate e film, oltre che naturalmente... i compiti!

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Venerdì, 10 Settembre 2021 06:27

IL WWF INTERVIENE SULLA PROGETTATA STRADA DI BARZIO

Barzio: vecchie logiche urbanistiche per nuove strade e nuove case.
L’ambiente e la qualità della vita in valle pagheranno un pesante prezzo

Nel bel mezzo dell’estate ferragostana il sindaco di Barzio approva un progetto stravolgente ripescando una
idea vecchia più di 15 anni. Il paese di Barzio non progredisce così con l’innovazione ma regredisce
pericolosamente alle vecchie logiche degli anni '70, ancorate alla mobilità con auto privata, all’edilizia
speculativa ed al turismo di massa a spese del paesaggio e della qualità della vita della valle.

Se il tentativo dell’Amministrazione Comunale vuole essere quello di rilanciare le vocazioni turistiche del
paese, anche a favore della stazione sciistica dei Piani di Bobbio, attraverso la delocalizzazione dei flussi di
traffico e il potenziamento delle aree di posteggio con oltre 500 nuovi posti auto, crediamo invece che gli
effetti di questa scelta saranno quelli di costringere ancor di più la località a dover accettare supinamente un
ulteriore soffocamento generato dal turismo di giornata.

Secondo vecchie logiche di sviluppo urbanistico si vuole così denaturare ulteriormente il territorio occupando
e attraversando gran parte degli ultimi spazi non edificati dell’altipiano che rappresentano oggi l’unica traccia
della vera identità della comunità locale.

Il prezzo di questa scelta sarà altissimo: perdita di suolo agricolo, perdita di aree boscate, perdita di senso di
appartenenza della comunità residente al proprio luogo, perdita di qualità della vita (più traffico, più
inquinamento dell’aria, più costi collettivi per la gestione dei servizi quali la raccolta dei rifiuti, la
manutenzione delle nuove infrastrutture). Basta elencare quali sono le tipologie dei terreni che verranno
definitivamente sacrificate e compromesse dal nuovo tracciato stradale e dai nuovi posteggi per capire la
portata delle trasformazioni che Barzio e la sua comunità rischiano di dover pagare. Verranno occupate aree
che nel PGT comunale risultano classificate:

- Ambiti paesaggistici di interesse per la continuità della rete verde;
- Ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico;
- Paesaggio agrario di interesse storico culturale provinciale;
- Ambiti naturali boschivi;
- Rete ecologica provinciale;
- Reticolo idrico minore tutti di assoluta valenza paesaggistica e culturale;

Oggi non è più giustificato uno sviluppo urbanistico che sia impostato solo su contenuti esclusivamente
quantitativi, ovvero più strade, più posteggi, più abitazioni per seconde case, poiché nel caso specifico le
conseguenze dirette di queste scelte saranno quelle rendere il paese di Barzio schiavo di una domanda
turistica feroce, che virerà sempre di più verso un basso valore qualitativo, una domanda che non guarderà
più alla bellezza del paesaggio e della montagna ma alla capienza del posteggio.

Turismo di qualità, in contrapposizione a quello di giornata, è il turismo legato a soggiorni in strutture
alberghiere, a prodotti di interesse che spaziano in una pluralità di attività (sportive, culturali, gastronomiche,
legate al benessere...). Progetti come quello appena approvato non vanno certo nella direzione di migliorare
la qualità dell’offerta del soggiorno ma rischiamo invece di amplificare un fenomeno oramai conclamato di
turismo mordi e fuggi, con deleterie ripercussioni non solo su Barzio ma su tutta la Valsassina, traslocando
gli effetti delle congestioni da traffico anche oltre i confini comunali, portando i picchi più intensi in tutti i
punti critici della viabilità che collega il comune di Barzio con il territorio provinciale (SP62, nuova Lecco-
Ballabio, raccordi con SS36, svincoli del ponte Manzoni).

E quando si arriverà a nuova saturazione della capienza creata, tutto inaspettatamente potrà crollare per
impossibilità nella gestione in continuità dei servizi e dei flussi, lasciando, come successo in altre realtà delle
stazioni sciistiche alpine, monumenti e opere divenute sovradimensionate o, peggio, abbandonate a causa
dello spostamento della domanda turistica in altre località sciistiche più attrattive.

Nemmeno la domanda edilizia giustifica questo progetto se consideriamo che Barzio ha il più alto rapporto
tra numero di abitazioni e numero di abitanti residenti (oltre il 75% delle unità abitative non è occupato) e
che nell’ultimo lustro (2016-2020) la popolazione residente è calata del 6%. Forse è questo un segnale del
peggioramento delle condizioni di vivibilità del paese?
Non si può infine trascurare l’importante modificazione delle condizioni climatiche che prevedono nell’arco di un ventennio una drastica riduzione delle precipitazioni a carattere nevoso sulle fasce prealpine a sud delle Alpi, proprio alle quote comprese tra i 1300 e i 1800 metri.

In un tempo inferiore ad una generazione umana lo scenario climatico sarà (ormai non ha più senso dire “potrà essere”) completamente stravolto, lasciando letteralmente sul terreno opere non più funzionali agli scopi per cui erano state pensate.
Occorre dare spazio a nuove logiche di sviluppo che puntino alla riduzione del traffico veicolare privato, alla
sua limitazione nelle aree abitate e nei centri urbani, sostituendolo con la mobilità collettiva, con offerte
turistiche che prediligano il soggiorno a medio termine, pensate in concertazione con il tessuto locale degli
imprenditori della ricettività, magari dando ad essi più opportunità per uno sviluppo turistico che non sia
pensato solo ed esclusivamente in funzione della stagione sciistica, perché la montagna si può e si deve vivere
in tutte le stagioni.

Chiediamo quindi al sindaco un deciso ripensamento ed un netto cambio di rotta nella pianificazione
urbanistica del paese di Barzio.

Lecco, 9 settembre 2021
Associazione WWF Lecco
Il Presidente Lello Bonelli
Circolo Legambiente Lecco
Il Presidente Laura Todde

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