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Lunedì, 13 Settembre 2021 13:52

LA V100 MANDELLO

in Video
Benvenuti in una nuova era! Ecco a voi un’anteprima della nuova V100 Mandello, un grande passo nel nuovo secolo per l’Aquila di Mandello.
Ci vediamo ad EICMA il 23 novembre per la presentazione ufficiale. https://bit.ly/3BWVXLq
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Lunedì, 13 Settembre 2021 13:40

L`ITALIA DEI BANCHI A ROTELLE E` SCOMPARSA

“Al pian terreno, dove s’eran già fatte le ripartizioni, c’erano dei bambini delle prime inferiori che non volevano entrare nella classe e s’impuntavano come somarelli; bisognava che li tirassero dentro a forza; e alcuni scappavano dai banchi; altri al veder andar via i parenti si mettevano a piangere, e questi dovevano tornare indietro a consolarli o a ripigliarseli”. Poco è cambiato, sotto questo profilo, da quando De Amicis, lo scrittore dei buoni sentimenti, aveva vergato queste righe sull’inizio dell’anno scolastico. Correva il 1881. Il regno d’Italia aderiva alla Triplice alleanza; l’irredentista Oberdan era già finito sul patibolo. E Collodi donava l’immortalità a un burattino di legno. Anche Pinocchio ha conosciuto il suo esordio scolastico. Così, per la centoquarantesima volta dopo l’Enrico Bottini di “Cuore”, davanti alle scuole, non più del Regno savoiardo ma della democraticissima Repubblica, sono tornati ad accalcarsi “signore, signori, donne del popolo, operai, ufficiali, serve, tutti coi ragazzi per mano…”.

In provincia di Lecco sono 2.459 i “primini” che entrano per la prima volta nell’edificio che ospita una scuola elementare. Sono tornati ad affollarsi e si sono moltiplicati, però, anche i problemi che da sempre vessano il nostro sistema scolastico in ogni ordine e grado e che tutti i 14 mila studenti lecchesi che rientreranno nelle aule dovranno affrontare. Ma non sarà come prima. Tutti “mascherati”, tutti (quando possibile) adeguatamente distanziati ancorché vaccinati. Insomma la DAD l’è morta. Parola di ministro. E con essa le lunghe, soporifere sedute casalinghe davanti al pc. Ma rinunciare del tutto agli strumenti didattici che la tecnologia mette a disposizione sarebbe un grave errore in un mondo nel quale il paradigma sostenuto dalla Tecnica (sì, proprio quella con la T maiuscola) è ormai diventato parte integrante della “natura umana”. Patrizio Bianchi, l’economista titolare del MUIR, sigla che contrae una delle più lunghe definizioni mai viste per un dicastero, giura che fin da oggi, in dieci regioni Lombardia compresa, tutti saranno in classe senza problemi.

E che il 93% del personale scolastico è stato vaccinato. Ci permettiamo di manifestare, in linea generale, sommessa incredulità. Perché problemi, siamo facili profeti, ce ne saranno eccome. Uno dei quali nasce dal fatto che, green pass o no, per accedere alle aule scolastiche sarà obbligatorio indossare la mascherina. Immagino quanto sarà semplice costringere bambini di sei o sette anni a tenere il viso costretto per alcune ore nell’angustia di un Dpi. Il buon senso ha consigliato, naturalmente e fortunatamente, di non estenderne l’obbligo nelle scuole per l’infanzia.

Ma per l’affollamento davanti agli istituti prima dell’inizio delle lezioni? Una situazione che non ha probabilmente sbocco dato che lo scaglionamento degli ingressi comporterebbe ritardi pesanti per l’inizio delle lezioni. No anche ai doppi turni, troppo complicati da gestire. Nuove norme antipandemiche, dunque, ma anche nuove esenzioni. Cade, infatti, la prescrizione del distanziamento di almeno un metro fra i banchi, trasformato in semplice “consiglio”. Raccomandazioni e suggerimenti non ci sembrano però strumenti da inserire in una valida strategia contro il Sars Cov - 2. Sul tema dei consigli c’è una significativa (e problematica) novità.

Il ministro suggerisce di mantenere spalancate le finestre per il ricambio d’aria anche durante l’inverno. Assisteremo a classi popolate di alunni paludati con guanti, tute da sci, passamontagna (può sostituire la mascherina?) e moon boot ai piedi? Più probabilmente fra qualche settimana le finestre nelle nostre scuole rimarranno ben serrate. Sulla distanza fra prima fila di banchi e cattedra le disposizioni permangono inflessibili: almeno due metri. Ma gli insegnanti potranno ancora lasciare la cattedra per cogliere sul fatto i sempre attivissimi copiatori seriali? Su questo argomento le disposizioni emanate dal ministero e dai provveditori sembrano tacere.

E a proposito di green pass, nulla quaestio: o ce l’hai o non ce l’hai. Nel secondo caso, con buona pace di no vax, no mask, no tutto il resto, non entri a scuola. Punto fermo sacrosanto. Permane, comunque, uno dei nodi di forse più difficile soluzione: i trasporti scolastici. In uno spazio angusto come vagoni ferroviari, pullman e autobus imporre un limite di capienza all’80 % serve a poco e moltiplicare in proporzione adeguata i mezzi di trasporto, più che una soluzione, suona come utopia. A proposito di spostamenti. I tanto discussi e costosissimi banchi dotati di (inutili) rotelle sono da molto tempo scomparsi dai radar. Che fine hanno fatto?

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Lunedì, 13 Settembre 2021 08:38

NONNO AUGUSTO E LA SUA MOTO GUZZI

"Gino, oh Gino, in do' ttu sei ?” “Son qui, oh mamma !” Gino era il secondo figlio della mia bisnonna Fidalma.

Vivevano in una frazione di Prato, precisamente Iolo, un paese agricolo della Toscana all`epoca pieno di tanti campi e poderi coltivati, sulla via principale in un edificio a due piani che nell`Ottocento era stato una delle prime Scuole Elementari del Regno d`Italia. Di quella Scuola rimaneva un ampio scalone centrale, che dal corridoio dove stava la cucina e un piccolo salottino portava alle camere di sopra. Uno scalone bello, ampio, con il passamano d`ottone, fatto per far salire torme di bambini, forse pero’ un po` troppo grande per una casa privata.

In compenso c`era un piccolo bagno, troppo stretto per farci stare una vasca da bagno ( le docce all`epoca non erano ancora state inventate !) e quindi i miei nonni si lavavano una volta alla settimana nei bagni pubblici. In cortile, accanto a un giardino che veniva usato per farci un po` d`orto, e a una splendida palma che sovrastava persino il tetto della casa, c`era un vecchio pozzo con una carrucola di ferro per tirare su l`acqua col secchio. Insomma era una casa dell`Ottocento, rustica e bellissima.

Sempre al piano terra c'era anche un magazzino, con un largo portone che aveva un ingresso autonomo sulla strada, dove nonno Augusto lavorava la raffia per produrre i “cappelli di paglia alla fiorentina”, come quelli che ancora oggi si usano al mare. Cappelli di ogni genere, larghi , o stretti, da uomo o da donna : quelli da donna in genere piu` larghi e adornati con simpatici nastrini colorati . All`epoca tutti portavano il cappello, non si poteva uscire senza. Cappelli di ogni tipo, Borsalíno di lusso o altro, ma quelli di paglia erano i piu` popolari e , diciamolo, anche i piu` simpatici.

Era un`attivita` che mio nonno Augusto e suo fratello Gino avevano continuato da loro padre Roberto. Roberto Baroncelli, il fondatore dell`azienda (nato esattamente 100 anni prima dello scrivente, il 2 Marzo 1858, l`ultimo anno del Granducato di Toscana)  era un artigiano del cappello, e dava da lavorare a parecchie donne dei paesi vicini a Iolo. Ogni giorno partiva con la carrozza o il carretto a cavalli e portava loro la raffia da lavorare. Poi ripassava dopo due o tre giorni a ritirare il prodotto finito e ci pensava lui a smerciarlo dai rivenditori. Ma Augusto, mio nonno, era un innovatore. Agli inizi degli anni Trenta decise di comprarsi una splendida Moto Guzzi, probabilmente era una W 500 cc, lunga e col cestello dietro. L`avevo vista, da bambino, e ancora adesso sono molto rincresciuto che mio padre non l`abbia tenuta, oggi sarebbe un vero pezzo da collezione (la cerco ancora oggi quando vado al Museo Moto Guzzi di Mandello !).

L`ho ancora negli occhi, splendida, rossa : rossa come la bandiera Socialista a cui mio nonno e` stato legato tutta la vita, infatti all`epoca della Marcia su Roma aveva in tasca la tessera di Filippo Turati. La sua moto Guzzi oltre a una lunga catena aveva un sacco di leve, di manopole, pedali, che da bambino mi affascinavano. Era parcheggiata a un lato del magazzino, sempre pronta a partire. Comodissimo il cestello sopra il parafango della ruota posteriore, dove mio nonno poneva la raffia da portare alle sue collaboratrici. “In do' ttu vvai oggi ?“ gli domandava quando partiva mia nonna Dina, che quando i capelli le diventarono bianchi se li tingeva d`azzurro, come la Fata Turchina di Pinocchio. “ Solito giro: a Iolo dalla Lina, poi Calciana da Ruggera, poi Tobbiana e Paperino” . “Torna presto che ti faccio la bistecca !”

Mio nonno era chiamato in paese anche “il Busticche”, per la sua nota passione per le bistecche. La sua moto comunque non l`aveva mai tradito: partiva sempre al primo colpo con una decisa spinta sul pedale, poi si divertiva a girare per quelle strade di campagna all`epoca certamente non ancora asfaltate: terriccio e ghiaia erano sempre pronti a farti scivolare. Andava piano, anche per non perdere la raffia, in curva non si poteva piegare piu` di tanto, ma comunque andava sempre, sia che piovesse sia che ci fosse il sole. Per lui era un gran divertimento. Una volta per strada lo fermarono i Fascisti: “ Oh Busticche , la prendiamo questa tessera o vuoi proprio farci incazzare ?” (si riferivano naturalmente alla tessera del PNF, Partito Nazionale Fascista). “ Io la tessera ce l`ho gia` , e` quella con il sole nascente !” “Guarda che quella tessera e’ scaduta e i tuoi amici o sono in carcere o sono in esilio in Francia. Non ti conviene fare il bischero con noi !”.

Mio nonno poteva permetterselo perche` non era un dipendente pubblico, lavorava in proprio, e poteva manifestare la sua avversione per il Fascismo. Alla mia famiglia, fin dai Medici in poi, non e‘ mai piaciuto chi voglia comandare da solo. Fini’ ovviamente che dovette bersi la sua giusta razione di “olio di ricino”, ancora negli anni ‘20, venne iscritto come Antifascista nel Libro Nero  dell`Ovra (la Polizia che vigilava per il Regime) ma pote` continuare il suo lavoro senza essere troppo disturbato.
Andare in giro con la sua splendida Moto Guzzi (tutti si giravano a guardarlo, anche per il rumore che faceva, e le automobili all`epoca erano proprio poche) lo rilassava e lo metteva di buon umore. “ Un dura miha questo Mussolini  un dura !” si confidava con la moto come a un`amica.

Quando scoppio` la guerra raccolse piccoli pezzi di bombe esplose vicino a casa sua, per metterli come ricordo nel ripostiglio insieme all' ombrellino da sole ottocentesco, ultimo ricordo di sua mamma Fidalma. Mussolini passo`, come mio nonno aveva previsto,  la Moto Guzzi invece rimase ancora li`, nel magazzino di mio nonno, finche` aveva ancora voglia di lavorare. Suo figlio, mio padre Ferrero, aveva studiato da Ingegnere, e quando lui fu sistemato , anche a causa del fatto che i cappelli di paglia erano ormai diventati fuori moda, mio nonno se ne ando` in pensione, e la Guzzi servi` solo per farsi dei giretti. “ln do' ttu vvai oggi ?” “Iolo, Calciana, Tobbiana Prato” Buon divertimento, nonno: ancora oggi io ti immagino nei Campi Elisi sfrecciare in sella alla tua rossa fiammante Moto Guzzi, in viaggio verso il Paradiso dei Motociclisti I

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Lunedì, 13 Settembre 2021 07:20

ATS: NON BEVETE IN GRAVIDANZA

L`ATS Brianza consiglia vivamente di non bere alcolici alle donne in gravidanza !
Venerdi scorso era il #FASDAwarenessDay, la Giornata Mondiale della Sindrome Feto-Alcolica.
🤰Basta seguire una regola semplice per evitare complicanze a una nuova vita che sta per nascere: non bere alcol in gravidanza. Nemmeno un bicchiere.
#zeroalcolingravidanza

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Lunedì, 13 Settembre 2021 06:35

STASERA E LUNEDI PROSSIMO SI RICORDA DANTE A LECCO

in Cultura

Dante Festival Lecco: un giovane di settecento anni

Serate al Planetario
Lunedì 13 settembre e Lunedì 20 settembre

Un festival ricco di collaborazioni, creato con una vera rete tra pubblico e privato e tra associazioni attive in ambiti diversi.
Ed è grazie al contributo del Gruppo Astrofili Deep Space che avremo due serate dedicate all’astronomia, alla cosmologia dantesca intrinseca nella poetica della Commedia.

La prima, naturalmente, sarà lunedì 13 settembre , nella notte della morte di Dante,
affidata a Loris Lazzati, tra i fondatori del Gruppo Astrofili Deep Space, relatore, divulgatore scientifico, coordinatore didattico e responsabile della programmazione del Planetario di Lecco fin dalla sua apertura, nel 2005.
In viaggio con Dante: i paesaggi celesti del Purgatorio
Lazzati, con una suggestiva proiezione conferenza nella cupola del Planetario di Lecco trasporterà il pubblico in un’atmosfera magica, ricreando l’aspetto reale del cielo visibile dal Purgatorio in quella tarda notte dell’aprile 1300 in cui Dante e Virgilio uscirono a riveder le stelle.
Un viaggio nel tempo, in cui i passaggi astronomici del Purgatorio, spesso considerati ostici, potranno essere compresi e apprezzati abbinando allo spirito analitico il coinvolgimento emotivo e spirituale, aspetti irrinunciabili della poesia.

A chiudere il festival il 20 settembre, ospite eccezionale, Sperello Alighieri, discendente in linea diretta di Dante.
La cosmografia dantesca tra antico e moderno
Alighieri è astronomo all’Osservatorio di Arcetri, cosmologo di fama mondiale, fondatore e primo direttore del Centro Galileo Galilei per il telescopio italiano TNG alle Canarie, inventore e costruttore del prototipo dello strumento (Faint Object Camera) che ha consentito la partecipazione europea al Telescopio Spaziale Hubble (HST) della NASA.

Con Massimo Capaccioli ha recentemente pubblicato “Il Sole, la Luna e le altre stelle”, un’originale chiave di lettura della Commedia che incrocia scienza e poesia ricostruendo le competenze astronomiche di Dante nel suo tempo.
Una lettura dell’opera dantesca in chiave cosmologica che lo scienziato così presenta:
"Dante aveva una grande passione e conoscenza dell’astronomia, fra le pochissime cose che condivido con lui, oltre al cognome. Da uomo medioevale si trovava in mezzo fra le credenze degli antichi e le conoscenze moderne, che ha più volte anticipato, come mostrerò con alcuni esempi: la nostra Galassia, le macchie lunari e l’universo curvo, illimitato ma finito, che anticipa l’ipersfera di Einstein”.

 

Orari
Lunedì 13 settembre 19.00, 21.00 e 22.30 salvo ulteriori orari aggiunti
Lunedì 20 settembre 21.00, 22.30 salvo ulteriori orari aggiunti

Ingresso : euro 6
Prenotazione obbligatoria Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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Lunedì, 13 Settembre 2021 06:11

VACCINATA CON SPUTNIK ? NO GREEN PASS !

Una simpatica alunna russa dell`Istituto Parini di Lecco si e` vaccinata con due dosi di SPUTNIK, che tra l`altro sembra avere un`efficacia altissima, ha 110 di anticorpi (meglio di Pfizer !). Per la legge italiana pero`, siccome lo Sputnik non e` riconosciuto dall`EMA, e` come se fosse una no-vax, quindi non puo` avere il Green Pass. Per adesso puo` entrare a scuola, ma non puo` andare al cinema, nei centri sportivi dove gioca suo fratello, ecc. ecc. L`unica soluzione che le hanno prospettato e` quella di aspettare l`anno prossimo, quando gli anticorpi saranno scesi e potra` iniettarsi il Pfizer. A occhio pero` non mi sembra una grande soluzione !

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