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Domenica, 16 Giugno 2024 17:12

MONDIALE TRIAL IN VALSASSINA: PER UNA VOLTA IL RE TONI BOU NON VINCE. MATTEO GRATTAROLA ANCORA A PODIO. MA LO SPETTACOLO E' STATA LA GENTE

in Sport

E alla fine, almeno per una volta, il re ha lasciato il suo trono: questo l'esito finale della classe TrialGp nella prova mondiale disputatasi oggi a Cortenova tra migliaia di appassionati che hanno letteralmente preso d'assalto il campo di gara.

Toni Bou, dunque, "solo" secondo, battuto dal connazionale Jaime Busto con il "nostro" Matteo Grattarola ancora sul podio, anche se leggermente più in basso rispetto a ieri. Un grande risultato, comunque, per il Teo che ha entusiasmato i suoi tantissimi tifosi presenti sul percorso.

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Nella Trial2 si è imposto Jack Peace davanti a Billy Green e Harry Hemingway. L'altro Hemingway, George, si è invece aggiudicato la Trial3 superando Euan Sim e Pablo Echene.

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Aldilà dei risultati sportivi oggi lo spettacolo vero e pulsante lo hanno offerto le migliaia di persone che hanno affollato ognuna delle prove regalando le giuste soddisfazioni agli organizzatori del MC Valsassina giunti anche loro stremati, al pari di alcuni piloti, al termine della loro fatica.

L'altro spettacolo lo ha offerto la Valsassina finalmente inondata di sole per uno scenario di straordinaria bellezza che ha incantato i presenti.

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In questi due giorni si è scritta un'altra pagina di quel voluminoso libro che racconta la storia del Trial dalle nostre parti, una storia fatta di pionieri come Vittorio Ciresa e Gianvittorio Malugani (per citarne solo un paio) e di campioni, due su tutti: il "Teto" Adamoli (primo italiano a raccogliere punti in un mondiale) e Matteo Grattarola, senza ombra di dubbio il più forte italiano che il trial abbia mai espresso vista la lunga sequenza di titoli nazionali collezionati oltre ad un mondiale. 

Alla fine della premiazione (cui ha preso parte il consigliere regionale Giacomo Zamperini) applausi, meritatissimi, per tutti. 

 

 

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(Si ringrazia Livio Combi e Antonia Benedetti per le foto)

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Domenica, 16 Giugno 2024 11:14

DON MILANI, PREVOSTO DI LECCO, NOMINATO PER UN PRESTIGIOSO INCARICO IN VATICANO. AL SUO POSTO DON BORTOLO UBERTI, ORIGINARIO DI PERLEDO

Al termine della celebrazione eucaristica vigiliare di sabato 15 giugno nella Basilica di San Nicolò a Lecco, ai fedeli è stato annunciato che dall’1 settembre monsignor Davide Milani – finora Decano di Lecco e Responsabile della Comunità pastorale Madonna del Rosario, nonché Rettore del Santuario della Vittoria – diventerà Officiale del Dicastero della cultura e dell’educazione della Santa Sede (il cui Prefetto è il cardinale José Tolentino de Mendonça) e Segretario generale della Fondazione Pontificia Gravissimum educationis (incarico che già svolgeva e che ora sarà a tempo pieno).

«La notizia può rallegrarci per il prestigioso incarico affidato al nostro Prevosto, ma insieme ci lascia dispiaciuti perché la nostra città si priva di una guida autorevole, e anch’io personalmente di un collaboratore prezioso», dichiara monsignor Gianni Cesena, Vicario episcopale della Zona pastorale III, nella comunicazione ufficiale della nomina.

«Le qualità umane, pastorali, spirituali e culturali che avete apprezzato in lui, e che tanto bene hanno fatto in mezzo a voi, ora sono richieste come servizio non più solo alla Chiesa che è in Lecco, ma alla Chiesa che è in tutto il mondo – afferma dal canto suo il cardinale Tolentino de Mendonça, nella sua comunicazione ai fedeli lecchesi -. Comprensibilmente questa notizia provoca in voi e in lui smarrimento e tristezza: spero, però, che questi sentimenti possano presto tramutarsi nella riconoscenza per quanto ricevuto, nella preghiera per il nuovo tratto di cammino umano e ministeriale che lo attende. Dovete essere orgogliosi per aver contribuito alla sua formazione negli anni lecchesi con la vostra amicizia, testimonianza e collaborazione, plasmando don Davide così come ora è. Il servizio sacerdotale che svolgerà nel campo della cultura e dell’educazione è importante non meno di quello cui si è dedicato da parroco tra voi con passione in questi anni – conclude il Cardinale -, provocando non solo la comunità cristiana, ma tutta la Città di Lecco e il territorio con il Vangelo proposto attraverso la preghiera, la liturgia, la predicazione, nella formazione e nella carità, forme che don Davide ha saputo mediare anche con quei linguaggi culturali magnifici e potenti, per parlare di Dio, che sono l’arte, la letteratura, il cinema, la comunicazione».

Dall’1 settembre la Comunità pastorale Madonna del Rosario – che comprende le parrocchie di San Nicolò, San Materno in Pescarenico e San Carlo al Porto di Malgrate – verrà affidata a don Bortolo Uberti, 59 anni, sacerdote dal 1990, attualmente responsabile della Comunità pastorale Charles de Foucauld e Decano del Decanato Forlanini a Milano. «È questo il tempo per tutti noi di esprimere personalmente e comunitariamente il ringraziamento a don Davide per il servizio svolto negli anni trascorsi tra voi e accompagnarlo con la preghiera verso la nuova missione che gli verrà affidata e per preparare un’adeguata accoglienza a don Bortolo», sottolinea monsignor Cesena.

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Domenica, 16 Giugno 2024 10:51

TRASPORTO LOCALE: LA CGIL CHIEDE IL RIPRISTINO DEI COLLEGAMENTI TRA PREMANA E BELLANO

L’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale del bacino di Como, Lecco e Varese da qualche mese ha introdotto una nuova linea di bus che collega i comuni di Premana e Introbio, principalmente per permettere agli abitanti della Valvarrone di raggiungere l’ASST di Introbio.

Arriva Italia, azienda fornitrice del servizio, per coprire queste corse ha tagliato quelle che collegano Premana con Bellano, molto frequentate in particolare in orari mattutini non solo dai premanesi ma anche da chi risiede nelle frazioni di Bellano più lontane dal centro (Portone, Biosio, Bonzeno) e ha bisogno di andare “in paese” per l’ospedale, il mercato, la farmacia ecc.

Si è deciso dunque di limitare un servizio essenziale per la cittadinanza e di sostituirlo con un altro che si sovrappone a uno già esistente, essendo al momento attiva un’altra linea di bus che collega Premana a Introbio, e che oltretutto ha fatto registrare una media passeggeri bassissima, nell’ordine di una persona per corsa.

Attualmente, la prima corsa in orario feriale che parte da Premana e arriva a Bellano è alle 14:10. Oltre a ciò, l’azienda ha deciso di tagliare le corse anche durante i festivi: la domenica nessun bus collega Premana nè con Lecco nè con Bellano. 

Come FILT CGIL Lecco reputiamo sbagliato che per garantire un servizio l’azienda decida di cancellarne un altro. Il diritto alla mobilità, soprattutto per le persona anziane e per chi abita lontano dai centri più grandi, deve essere riconosciuto come elemento fondamentale per una vita di qualità; chiediamo pertanto che vengano ripristinate le corse del TPL da Premana a Bellano.    

Andrea Frangiamore, Segretario Generale Filt CGIL Lecco

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Domenica, 16 Giugno 2024 09:01

MARTEDÌ 25 GIUGNO A BINDO TESTIMONIANZA MISSIONARIA DI DON ANGELO BELLATI

Martedì 25 giugno 2024 alle 20:45 presso la Casa della Carità di Bindodon Angelo Bellati – fidei dorum in Zambia – testimonierà la sua esperienza missionaria.

Don Angelo Bellati è un sacerdote che ha dedicato parte della sua vita al servizio missionario, come evidenziato dalla sua partecipazione all’Ottobre missionario straordinario nella Diocesi di Milano. Il suo lavoro in Zambia, presso la parrocchia di St. Stephen a Situmbeko, riflette il suo impegno nella diffusione della fede e nel supporto alle comunità locali.

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Domenica, 16 Giugno 2024 08:59

DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA 4ª DOMENICA DOPO PENTECOSTE

in Cultura

Cosa significa credere? Avere  che fare con Dio? Cosa significa pensare alla nostra vita partendo da Lui? È accogliere un suo invito a partecipare alla sua gioia, a vivere qualcosa di bello insieme. (immagine delle nozze del figlio del Re). Di solito si pensa che avere a che fare con Dio significa: conversione, fatica, lavoro duro, responsabilità, impegno, sacrificio.

Per Gesù, invece, è benedizione, gioia, pace del cuore, possibilità di rapporti nuovi e belli con gli altri, armonia con tutti e tutto, sentirsi amati e stimati degni di essere parte della novità stessa del Regno di Dio tra gli uomini, scoprirsi e poi sapersi figli di Dio e fratelli di tutti.

Ci sono alcuni che cercano di seguire Gesù, di riferirsi alla sua parola e alle sue scelte ma lo fanno con il cuore triste, lo vivono come un peso, come un dovere. Non c’è gioia e serenità. E magari provano disagio al pensiero che il regno è per tutti, che Dio ama i peccatori ed è misericordioso. Si considerano tra le novantanove pecore abbandonate da un pastore che si è messo a correre per cercare l’una smarrita o come il fratello maggiore che non sopporta che per il minore, che ne ha combinati di tutti i colori, il padre abbia organizzato una grande festa.

Penso facilmente a persone così quando leggo dell’invitato alle nozze che non indossa l’abito nuziale.

Puoi essere seduto al banchetto senza condividere ciò che si muove nel cuore di chi ti ha invitato. Anzi nutrendo dubbi e perplessità proprio su ciò che è evidentemente importante per lui, sul suo modo di vedere le cose e poi di agire.

C’è un particolare di questa parabola che vorrei non trascurare. Lo percepisco importante per me.

Alcuni invitati non accolgono l’invito al banchetto perché devono dedicarsi ai loro campi, ai loro affari. Non c’è spazio e tempo per ciò che è oltre i propri interessi, i propri impegni, i propri orizzonti. Avere a che fare con il regno di Dio è avere a che fare con qualcosa che potrebbe distoglierli da quello che è il centro principale di interesse per la propria vita. Di loro non si dice nulla d’altro. Non si dice che vengono rimproverati o castigati.

Vorrei questa cosa per me…. Può essere che il mio cuore sia altrove e che neanche me ne accorga, che declini un sacco di inviti a banchetti del regno e mai li prenda neppure in considerazione perché concentrato su di me, sulle mie cose, sui miei affari. Vorrei che qualche servo o serva del re mi guardasse dritto negli occhi e nel cuore  e mi dicesse che sto sbagliando tutto e magari, se fosse necessario, mi scuotesse per benino per aiutarmi a far ritornare il mio cuore nella realtà del Regno di Dio.

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