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Domenica, 28 Luglio 2024 18:54

IL KENYA SI PRENDE UN GRANDE GIIR DI MONT AL MASCHILE. ITALIA E ROMANIA SI DIVIDONO QUELLO FEMMINILE

in Sport

Il Giir di Mont, l'iconica gara di corsa in montagna che si snoda tra i magnifici alpeggi di Premana, oggi ha festeggiato il trentesimo compleanno regalandosi un'edizione di altissimo livello tecnico disputatasi in una splendida (e calda) giornata finalmente estiva.

Niente da dire: l'A.S. Premana ha fatto centro ancora una volta, garantendo una organizzazione impeccabile sotto tutti i punti di vista.

La differenza tra il Giir di Mont e le altre competizioni simili, però, la fa la gente che applaude gli atleti (dal primo all'ultimo), li incoraggia dando loro quelle forze necessarie per esprimersi al meglio e raggiungere la tanto agognata meta di Via Roma.

Ed anche quest'anno, soprattutto in prossimità degli alpeggi, il pubblico era da stadio e tutti i protagonisti nelle interviste di fine gare non hanno mancato di ringraziare tutte quelle persone confermando che il loro "tifo" è servito (e molto) alla loro prestazione.

Detto che erano circa 850 gli iscritti, vediamo l'esito delle quattro gare, le due "Mini" e il "Giir" vero e proprio da 32 km.

PODIO FEMMINILE

Il podio femminile della gara lunga 

Sulla distanza corta (ma parliamo pur sempre di 18 km!) tra le donne si è imposta Martina Bilora con il tempo di 1.56.26. La forte atleta di Olginate ha preceduto Anna Hofer (2.00.38) e Francesca Colombo (2.07.31). Tra le valsassinesi ottima prestazione per Debora Benedetti (sesta con il tempo di 2.12.59) e Francesca Gianola (giunta ottava in 2.19.20).

La "Mini" al maschile ha visto spartirsi i primi due gradine del podio due keniani: Ephanuts Ken Mwanginjeri, vincitore con il tempo di 1.32.07 e il suo connazionale Kamauelija Kariuki (1.36.33). Al terzo posto troviamo Luca Curioni che ha concluso in 1.41.09. Tra i "locali" si è messo in evidenza Paolo Gianola, quinto con il tempo di 1.42.15.

PODIO MASCHILE

Il podio maschile della gara lunga

Tra le donne la gara lunga ha visto l'affermazione della rumena Madalina Ioana Amairei che ha coperto i 32 km del tracciato in 4.09.20: dietro di lei la spagnola Ikram Laktab Rharsalla in 4.14.03 e la britannica Sara Willhoit che ha fermato il cronometro sul tempo dio 4.19.57.

PRIMA FEMMINILE

Madalina Amairei

Così come avvenuto nella mini maschile anche la lunga è stata appannaggio di un atleta keniano, Michael Selelo Saoli, che ha avuto la meglio solo negli ultimi metri di Daniel Pattis. Sette i secondi che hanno separato i due, tutti guadagnati dall'africano sull'asfalto di Via Roma. Tempo per Saoli 3.21.02, mentre Pattis ha concluso in 3.21.09. Terzo (ma anche lui ha combattuto per la vittoria quasi fino alla fine) lo spagnolo Antonio Perez Martinez (3.21.30).

PRIMO MASCHILE

Michael Selelo Saoli

Al quarto posto il brianzolo Luca Del Pero in 3.24.19; Mattia Gianola, molto atteso dai suoi tanti tifosi, si è dovuto "accontentare" dell'ottavo posto facendo registrare il tempo di 3.32.40.

Presenti al traguardo, assieme al presidente dell'A.S. Premana Massimo Sanelli, il presidente della FIDAL Lombardia Gianni Mauri e il responsabile delle nazionali di corsa in montagna Paolo Germanetto.

Alla fine applausi (meritatissimi) per tutti.

 

 

 

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Domenica, 28 Luglio 2024 08:34

OGGI, 28 LUGLIO, E' LA QUARTA GIORNATA MONDIALE DEI NONNI E DEGLI ANZIANI

“Nella vecchiaia non abbandonarmi” (cfr. Sal 71,9). Domenica 28 luglio 2024 si celebrerà la IV Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. Il tema scelto dal Santo Padre, “Nella vecchiaia non abbandonarmi” (cfr. Sal 71,9), intende sottolineare come la solitudine sia, purtroppo, l’amara compagna della vita di tanti anziani che, spesso, sono vittime della cultura dello scarto.

Nell’anno di preparazione al Giubileo, che il Santo Padre ha scelto di dedicare alla preghiera, il tema della Giornata è tratto dal Salmo 71, l’invocazione di un anziano che ripercorre la sua storia di amicizia con Dio.

La celebrazione della Giornata, valorizzando i carismi dei nonni e degli anziani e il loro apporto alla vita della Chiesa, vuole favorire l’impegno di ogni comunità ecclesiale nel costruire legami tra le generazioni e nel combattere la solitudine, consapevoli che – come afferma la Scrittura – “Non è bene che l’uomo sia solo” (Gen 2,18).

Per il quarto anno consecutivo, la Penitenzieria Apostolica, su mandato del Papa, concede l’Indulgenza Plenaria in occasione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che quest’anno si terrà domenica 28 luglio 2024.

Il tema di quest’anno, “Nella vecchiaia non abbandonarmi”, tratto dal Salmo 71, sottolinea l’importanza di onorare e prendersi cura degli anziani nella società.

Il dono spirituale dell’Indulgenza sarà concesso anche in questa occasione a diverse categorie di fedeli. Innanzitutto i nonni, gli anziani e tutti i fedeli che parteciperanno alle celebrazioni liturgiche organizzate in tutto il mondo per questa occasione.

Lo stesso avverrà per quelle persone che dedicheranno del proprio tempo per visitare anziani bisognosi o in difficoltà, e per tutti gli anziani malati e coloro che li assistono, che non potranno partecipare fisicamente alle celebrazioni.

Le condizioni per ottenere l’Indulgenza sono le consuete di sempre: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

Nel firmare il Decreto, il Penitenziere Maggiore, il Cardinale Angelo De Donatis, ha sottolineato l’importanza pastorale dell’iniziativa, invitando i sacerdoti a rendersi disponibili per le confessioni in questa occasione.

Questa concessione si inserisce nel contesto più ampio degli sforzi della Chiesa Cattolica per promuovere la dignità e il valore degli anziani nella comunità cristiana e nella società in generale.

L’iniziativa riflette anche l’attenzione particolare che Papa Francesco ha sempre dedicato agli anziani durante il suo Pontificato, riconoscendo il loro ruolo fondamentale come custodi della memoria e trasmettitori di fede alle nuove generazioni. Non a caso, nel 2022, lo stesso Pontefice aveva dedicato numerose catechesi del mercoledì al “senso e al valore della vecchiaia”, un “nuovo popolo” e “tra le questioni più urgenti che la famiglia umana è chiamata ad affrontare in questo tempo”.

Il Messaggio

Nel Messaggio scritto per l’occasione di questa quarta Giornata, Papa Francesco affronta in maniera specifica il problema della solitudine e dell’emarginazione degli anziani nella società contemporanea, lanciando un appello per un cambiamento culturale. Soprattutto, c’è bisogno di superare l’individualismo crescente e quelle politiche e scelte sociali che non riconoscono la dignità di ciascun individuo “al di là di ogni circostanza”.

Il cambio di prospettiva che propone il Santo Padre vede gli anziani non come un peso ma come una risorsa preziosa per la famiglia, la società e la Chiesa intera. Non a caso, il Messaggio si conclude con un appello alla tenerezza e alla vicinanza verso i nonni e gli anziani, invitando a dire loro “non ti abbandonerò” e a intraprendere un cammino di solidarietà intergenerazionale.

La Preghiera

Nella preghiera scritta per l’occasione, emergono le preoccupazioni e le speranze degli anziani e accanto al rispetto della dignità umana e del valore di ogni individuo, ci si affida al rinnovamento dei cuori attraverso la Parola di Dio e l’invocazione dello Spirito Santo.

Emerge inoltre come tema cruciale la lotta contro la solitudine e l’invocazione della pace, guardando al futuro con rinnovata speranza.

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Domenica, 28 Luglio 2024 08:28

ESERCITAZIONE PER LA SQUADRA FORRA DEL SOCCORSO ALPINO LOMBARDO

Il caldo estivo invita ad andare in montagna o in zone fresche e piacevoli da vivere: più persone significa anche, per ragioni legate ai numeri, più richieste di aiuto. I nostri tecnici quindi continuano a prepararsi, da soli o in collaborazione con altre realtà, per le situazioni che riguardano gli interventi tipici della stagione o che si verificano ripetutamente in un breve arco di tempo. Sono diverse le esercitazioni mirate, organizzate anche in questo periodo, come quella di ieri, venerdì 26 luglio 2024. A Livo (CO) si è tenuta una importante giornata di esercitazione per la squadra forra del Cnsas lombardo, insieme con le Stazioni di soccorso alpino di Dongo e Lario occidentale (XIX Delegazione lariana), in collaborazione con il Sagf - Soccorso alpino Guardia di finanza di Madesimo, Sondrio e Bormio e la Sezione aerea di Venegono. L’addestramento si è svolto nel torrente Bares, uno dei percorsi di canyoning più lunghi e tecnici del Nord Italia. Quaranta i soccorritori coinvolti; presenti anche istruttori nazionali, regionali e sanitari del Cnsas.

Cnsas forra Livo 7 

La giornata è stata preceduta da fasi di preparazione e ricognizioni, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza del territorio, in quella zona molto impegnativo, e della cooperazione tra diverse forze in campo. Le squadre si sono trovate a Livo al mattino; dopo il briefing aeronautico, l'elicottero AW169 della Guardia di Finanza ha cominciato le rotazioni per portare in quota i tecnici della squadra forra e i tecnici alpini. Le squadre hanno raggiunto tre distinti scenari, che prevedevano: la percorrenza del torrente, l’imbarrellamento di un figurante ferito, la sua evacuazione dal torrente con la speciale barella canyon (tecnici di soccorso in forra) e lo sforramento (ad opera dei tecnici di soccorso alpino). 

Cnsas forra Livo 9 

Fondamentale l'utilizzo dell’elicottero per l’avvicinamento dei tecnici e la movimentazione dei materiali; per raggiungere gli scenari sono infatti previste circa due ore, a piedi, fino all'ingresso del torrente, altre otto ore per l'intera percorrenza e almeno un’altra ora per il ritorno alla strada più vicina, in funzione del punto di uscita. Al termine dell’addestramento, l’elicottero AW169 ha recuperato i tecnici e li ha trasportati di nuovo a Livo.

Le condizioni del torrente, con portata d’acqua medio-alta, hanno reso l’addestramento ancora più realistico e impegnativo. Al termine della giornata, si è tenuto un debriefing per valutare le diverse fasi dell’esercitazione, con spunti utili per le prossime. Un ringraziamento a tutti i soccorritori del Sagf - Soccorso alpino e il personale di volo della Guardia di finanza, per la collaborazione e la condivisione.

 

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Domenica, 28 Luglio 2024 08:25

DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA 10ª DOPO PENTECOSTE

in Cultura

Come commento al Vangelo della decima domenica dopo Pentecoste voglio condividere con voi due riflessioni, la mia e quella di un giovane sacerdote, che Mercoledì sera con un gruppetto di persone abbiamo fatto in semplicità e fraternità, durante l’incontro che ogni settimana presso casa Paolo VI facciamo dalle 20.30 alle 21.30. In realtà sarebbe stato bello riportare gli interventi di tutti molto ricchi e profondi.

Il brano di Vangelo si riferisce alla cosiddetta “cacciata di dal tempio dei mercanti e dei cambiavalute”

Io ho condiviso questo pensiero:

Questa sera il Signore mi dice: Stefano, ti senti povero? Ti sembra di essere cieco e di non capirci nulla della verità e della volontà di Dio, di non vedere il senso di tante cose, di essere immerso nella nebbia e nelle tenebre del mondo? Ti sembra di essere uno zoppo che non riesce a camminare nella mia volontà? Che inciampa e cade facilmente? Che sempre ha bisogno di un aiuto a rialzarti, e di un sostegno per non cadere?

Oppure ti senti sempre tanto piccolo, come un bambino bisognoso di tutto?

Ti dico: la mia casa è la tua casa, c’è posto per te. C’è posto per tutti! Racconta a tutti che tutti voglio accogliere nel mio amore.

Il giovane sacerdote, anche lui di nome Stefano, ha condiviso queste parole.

Questa sera in Signore mi dice di non scendere a compromessi né con gli idoli falsi, né con le forme di religiosità formali e senza cuore. Sono da scacciare gli idoli, sono da rovesciare le false abitudini che propiziano un Dio che non c’è. Occorre svuotarsi di tutto ciò per farsi accogliere nello spazio che sembra impossibile, inaccessibile: quello della intimità con Cristo. Il Signore mi dice che posso farmi accogliere proprio a partire da quelle cecità e storpiature che dicono tanto di me, quelle fragilità che, in fondo, mi identificano. Cosi si libera lo spazio abusivamente occupato da ciò che non sazia davvero, per farsi accogliere in quell’unico rapporto vero e profondo che guarisce le storpiature e che accoglie con benevolenza tutto di me. Si fa larga l’urgenza della povertà: i ricchi piazzano tra se e la propria gioia le proprie idolatriche sicurezze che alla fine svuotano il cuore e mangiano la vita. I poveri non mettono altro tra se e la propria gioia, tra sé e il proprio Signore, se non il proprio nulla e la propria fragilità.

Ha poi rivolto al Signore questa preghiera:

fammi forte perché mi lasci togliere da me ciò che non dà gioia,

fammi umile, Signore, per mettere nelle tue mani accoglienti il mio peccato e la mia fragilità.

Fammi povero Signore, per amare la piccolezza di riconoscerti e così cantare la tua presenza: Osanna!

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