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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Mercoledì, 01 Gennaio 2025 16:54

ANCORA INCIDENTI AI PIANI DI BOBBIO

Non si ferma la sequenza di incidenti sulle piste ai Piani di Bobbio.

La prima mattina del 2025 ha visto il verificarsi di un incidente in cui sono rimaste coinvolte una agazza ventitreenne e un sessantenne che sono stati soccorsi anche con l'ausilio dell'elicottero e trasportati al Manzoni di Lecco.

Nel pomeriggio altro incidente con protagonisti un ragazzino di 11 anni e un giovane di 21.

 

 

 

 
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Mercoledì, 01 Gennaio 2025 16:33

FONDI CERCASI PER DAR DA MANGIARE AI CERVI (NEL PARCO DELLO SPRECO ALLE BETULLE)

I cinque cervi del Pian delle Betulle hanno bisogno di cibo e per questo motivo l'associazione Freccia lancia un appello e chiede fondi.

"Freccia 45 - si legge sul sito - accudisce, da fine 2016, una famiglia di cervi che, dopo complicate traversie, sono stati lasciati in un grande recinto senza la possibilità di potersi procurare il cibo. La splendida famiglia si trova al parco dei Piani delle Betulle in Valsassina (Provincia di Lecco), ed il Signor Mario Vassena, che ringraziamo immensamente, raggiunge a piedi il parco in montagna a 1500 metri, almeno due volte alla settimana ed in ogni condizione metereologica, per dar loro il foraggio occorrente per vivere".

Freccia 45, Associazione no profit nota per le campagne di lotta alla vivisezione, se è presa carico di questi cervi salvandoli da morte certa, ma serve l’aiuto di tutti per portare avanti questo oneroso e lunghissimo impegno.

“Aver salvato questi splendidi animali ci rende orgogliosi di essere volontari”, ha commentato Susanna Chiesa, Presidentessa dell’Associazione lecchese e Coordinatrice dell’Ufficio Legale dei diritti animali più noto in Italia.

La vicenda ci costringe a dover (di nuovo) parlare di quel "parco" costato centinaia di migliaia di euro di denari pubblici e del quale, francamente, nessuno sentiva l'esigenza. Ma, come succede purtroppo molto spesso, "illuminati" amministratori e tecnici anni e anni or sono si lanciarono nell'iniziativa giusto perchè c'erano soldi da spendere (e non pochi) fantasticando sul "dopo". 

Siccome però le fantasie non sempre diventano realtà, il risultato fu (ed è) uno spreco inutile e totale di cui nessuno si è mai assunto - e nel "pubblico" questa è una regola - la responsabilità.

Stendendo un pietoso velo su questa vicenda, ricordiamo i metodi con cui le donazioni per il cibo ai cervi possono essere fatte ringraziando i volontari di Freccia 45 per il loro impegno.

  • con carta di credito / PayPal sul tasto alla pagina www.freccia45.org (in basso a sinistra)
  • bonifico bancario: c/c intestato a Freccia 45, Crédit Agricole,
    IBAN: IT96E0623022900000015098226
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Mercoledì, 01 Gennaio 2025 10:56

COME SARA' IL NUOVO ANNO? CE LO DICE UN ... FALO'

C'è un evento di fronte al quale tutti, ma credo proprio tutti noi nati in queste contrade, siamo in qualche modo costretti a tornare bambini.

Quei bambini che assistevano alla "costruzione", su un prato, su un piazzale, in qualche caso addirittura in mezzo ad un torrente, di quella misteriosa pira che poi sarebbe diventata incandescente ed esplosa in un falò, lasciandoci a bocca aperta a guardare le fiamme avvolgerla, il rogo salire verso l'alto e la cenere sfarfallare nel buio disegnando improbabili traiettorie per poi soccombere alla forza di gravità tornando a terra e posandosi su teste e vestiti.

In quanto bambini non c'era in noi, all'epoca, la consapevolezza del rito, la coscienza di cosa quel fuoco potesse significare: era solo un modo per celebrare una festa di paese o di chiesa, una luce viva e pulsante attorno alla quale il popolo poteva radunarsi semplicemente a guardare oppure, come capitava e capita, esprimere i propri desideri. O pregare.

Il falò, poi ce lo hanno insegnato e lo abbiamo imparato, era invece un mezzo per bruciare il passato, lasciarselo alle spalle ed avventurarsi nel futuro "purificati" , in un rituale magico che si tramanda dai primordi dell'umanità quando il fuoco - assieme all'acqua e all'aria - fu la prerogativa della vita.

Uno dei falò più famosi della nostra Valle è certamente quello che si accende a Casargo la vigilia di Natale, dietro il quale opera un gruppo specialissimo, quello dei "Ragazzi del Falò".

"Come ormai ogni anno - ci "illumina" il Davide Rusconi, che ai RDF ha dedicato anche un volumetto a fumetti - e da ultracentenaria tradizione, il falò della vigilia di Natale è tornato a splendere, a bruciare grazie al fantastico gruppo dei Ragazzi del Falò. Ad oggi siamo una quarantina con età dagli unidic ai cinquant'anni, tutti vogliosi di portare avanti la tradizione. Un gruppo dove ognuno ha il suo ruolo: i più piccoli sono incaricati di recuperare i rami e le ginestre, i più grandi a tagliare le forche e i palchetti, vale a dire tre piante di castano incastellate e i ripiani in mezzo per mantenere salda la struttura".

rdf

Già, perchè. anche se si dà per scontato che tutti lo sappiano, è sempre bene sottolineare che un falò è un'opera di ingegneria e architettura "fai da te" mica da ridere e deve essere costruito in modo che non cada su sé stesso consentendo al fuoco di avvolgerlo interamente per garantire lo spettacolo ed il compimento del rito.  

"Gli elementi principali di questo gruppo - spiega Davide - sono l'amicizia, la passione e la volontà di preservare una tradizione secolare, e devo ringraziare tanto i "miei ragazzi", il paese, l'amministrazione e le associazioni per tutto quello che fanno: uniti si vince sempre e si può fare davvero tanto".

"Quando vediamo la fiamma partire dopo aver dato il "fooga" ("dai fuoco" per i meno valsassinesi, n.d.r.) è emozionante vedere gli occhi di tutti riempirsi di gioia, felicità e stupore. E questo ci fa capire che dobbiamo andare avanti e non fermarci".

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Ma il falò, essendo dotato sin dall'alba dell'uomo di poteri soprannaturali, è in grado anche di lanciare messaggi premonitori.

"Quest'anno - dice il Davide - è stato veramente un bel falò e ne siamo orgogliosi. E' bruciato benissimo e, come ci si tramanda da secoli, quando la cima brucia bene significa che l'anno che verrà sarà positivo".

Lo auguriamo di cuore: a lui, ai Ragazzi del Falò, e a tutti noi.

 

 

 

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Mercoledì, 01 Gennaio 2025 09:53

CRESCE L'ATTESA PER LA CAVALCATA DEI TRE RE A PREMANA

Cresce come ogni inizio anno l'attesa per la cavalcata dei Tre Re di Premana, una delle manifestazioni popolari più suggestive che si svolgono sul nostro territorio capace di richiamare sempre un grande pubblico.

La cavalcata inizierà alle 20.30 e, come tradizione vuole, si inoltrerà nel centro storico premanese osservando le consuete fermate dove verrà intonato il potente "Canto dei tre Re". I "Re" concluderanno il loro percorso davanti alla Parrocchiale dove sarà allestito il presepe vivente.

 

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Mercoledì, 01 Gennaio 2025 09:44

CONCORSO DECANALE PRESEPI: VOTO ONLINE IL 3 E 4 GENNAIO

Scaduti ieri, 31 dicembre, i termini per la partecipazione al concorso decanale dei presepi, si attendono ora gli esiti che saranno determinati in parte dal giudizio di una commissione in parte dal voto "popolare" online attivo il 3 e 4 gennaio.

Sulla locandina che pubblichiamo in copertina tutte le info.

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Mercoledì, 01 Gennaio 2025 09:12

AMBROGIO SANELLI: C'E' UNA FIRMA PREMANESE SUL CORRIERE DELLA SERA

"La mattina del 26 dicembre 2004 non era diversa dalle altre. A Banda Aceh, città a nord di Sumatra, in Indonesia, alcuni si erano alzati presto per iniziare le faccende quotidiane, altri per fare sport. «Mio padre era uscito alle 6 per andare a nuotare», racconta Rudy Karimun, ingegnere di Giacarta, originario della zona e presente quel giorno. «Da quando era in pensione faceva sempre così la domenica: usciva presto con gli amici e andava al mare».

Poco prima delle 8, precisamente alle 07:58:53, un terremoto ha fatto tremare tutta la regione dell’Indo-Pacifico: magnitudo 9,1 sulla scala Richter, 8 minuti di durata, a soli 160 km a ovest di Sumatra. Si tratta della terza scossa più forte mai registrata nella storia della sismografia.

Da quel momento, a Banda Aceh non è più stata una mattina come le altre".

Comincia così un lungo, dettagliato e appassionato articolo apparso nei giorni scorsi su corriere.it dove il giornalista ripercorre la tragedia dello tsunami di vent'anni fa raccogliendo testimonianze in loco e mettendo a disposizione una interessante documentazione grafica oltre ad alcune foto molto significative.

Ma il nostro interesse per questo articolo va oltre il suo contenuto e si sofferma sull'autore: già, perchè il giornalista che lo ha redatto è di Premana, ha ventisette anni e porta un nome e un cognome che lo identifica subito come "cittadino" della capitale della Val Varrone.

Stiamo parlando di Ambrogio Sanelli, 27 anni appunto, una laurea 110 e lode in filologia moderna ed un master in Editoria che gli ha permesso di essere assunto a tempo indeterminato presso la WITHUB dove crea infografiche per vari giornali e quotidiani.

Ambrogio ha la passione per i reportage non appena ha le ferie va dove c'è qualcosa di interessanrte da raccontare e per questo si è specializzato nella fotografia e nei video: questo pubblicato dal Corriere è il suo secondo articolo (qui sotto trovate il link) e, vista la passione e la ferma volontà di continuare nel difficile ma affascinante mestiere del giornalista professionista, ne seguiranno altri.

A noi - che da sempre ne condividiamo (sia pure con orizzonti più modesti e meno planetari) la passione - non resta che inserirlo nei personaggi da seguire in futuro e augurargli di raggiungere i suoi obiettivi continuando a raccontarci storie da testimone oculare. Da vero giornalista, insomma.

Le aspettiamo con impazienza. Per il momento, tanti complimenti, Ambrogio!

 

https://www.corriere.it/economia/consumi/tsunami/index.shtml

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