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Domenica, 04 Maggio 2025 19:27

ATTENZIONE: DA DOMANI MATTINA ALLE 8 CHIUSA LA TACENO - PORTONE!

Come già comunicato anche tramite il nostro giornale, ricordiamo che da domani mattina alle 8 e sino alle ore 20 del 13 giugno sarà chiusa completamente al traffico la provinciale tra Taceno e Portone.

Saranno infatti effettuati interventi di manutenzione su due ponti della stessa.

Tutto il traffico dovrà quindi transitare - in entrambi i sensi di circolazione - sulla Cortenova - Parlasco - Portone.

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Domenica, 04 Maggio 2025 09:18

I DIECI COMANDAMENTI (PIU' UNO) DELLA CICLOPEDONALE DELLA VALSASSINA

Con l'arrivo della bella stagione è ufficialmente iniziata in Valsassina anche l'annuale "battaglia della ciclopedonale" che vede contrapposti pedoni e ciclisti, ognuno intento a reclamare diritti, a declinare doveri e, soprattutto, ad esercitarsi in quello che negli anni è diventato uno degli sport preferiti degli abitanti del suolo italico, ovvero la Giustificazione, quella sorta di Vangelo condito da una sequela infinita di "si, ma" e di "si, però" che, per chi ci crede, contribuiscono a mettere il cuore in pace e ad alimentare la fede di aver ragione comunque e ovunque.

Ciò premesso, veniamo alla nostra piccola guerra locale che sui social, come ogni anno di questi tempi, si è già scatenata.

Cominciamo dal termine "ciclopedonale", il cui significato, non ci vogliono lauree e nemmeno diplomi elementari a comprenderlo, indica una via dove devono convivere pedoni e ciclisti. E per convivere in pace pedoni e ciclisti dovrebbero siglare un patto di non belligeranza, cosa che sembra semplice, ma, nei fatti, non lo è.

Come Centro Sportivo di Cortenova qualche anno fa abbiamo pubblicato un decalogo (con la "d" volutamente minuscola) dove davamo indicazioni per una fruizione serena, corretta e, soprattutto sicura, della bellissima e frequentatissima ciclopedonale della Valsassina.

Ritengo necessario riproporlo, questa volta con alcune personalissime e discutibilissime note a margine.

Primo comandamento: sia a piedi che in bicicletta o sui pattini, mantieni sempre rigorosamente la destra, anche quando sei in compagnia! Il che significa che chi è a piedi non deve pascolare come un gregge su tutta la stretta carreggiata per consentire a chi è in bici di poter superare in sicurezza. La ciclopedonale non è la via Plan di Livigno o il viale Ceccarini di Riccione. Chi è in bici, egualmente, non deve pedalare in coppia ma uno dietro l'altro. Se volete cacciar balle fermatevi a uno dei chioschi e fatelo davanti a una birra (bevendo consapevolmente (chissà cosa vorrà dire!), mi raccomando!)

Secondo comandamento: con la bicicletta, ma anche con i pattini, mantieni sempre una velocità moderata: non sei in pista e non è una gara! E' vero, la segnaletica latita, ma la velocità massima consentita è di 20 kmh che, ovviamente, in caso di affollamento, deve essere intelligentemente e prudentemente ridotta. In più è obbligatorio anche il campanello e non bisogna vergognarsi di metterlo sulla bici. Ribadisco il concetto: la ciclopedonale è una struttura turistica non un campo di allenamento.

Terzo comandamento: in prossimità di incroci, anche se ben segnalati e regolamentati, fai sempre molta attenzione: la prudenza non è mai troppa! Non ho altro da aggiungere nella speranza che sia chiaro di per sè.

Quarto comandamento: tieni i tuoi amici a quattro zampe sempre al guinzaglio e fuori dalla carreggiata! Ecco, questo è un bel problema. Negli ultimi anni sempre più persone sono accompagnate da cani (mentre molte meno sono le carrozzine), un fenomeno sociale che andrebbe studiato da chi se ne intende e non da un modesto giornalista di contrada. Ci sono due tipi di "padroni" (si potrà ancora dire così?) di cani. Quelli rispettosi ed educati che li tengono legati e, magari, anche con la museruola (oggetto peraltro praticamente estinto). La seconda categoria è quella che invece lascia che il suo amico quadrupede scorrazzi quà e là, magari cagando sull'asfalto, con il guinzaglio (se ce l'ha, perchè non è detto) pericolosamente teso che può diventare una trappola per i ciclisti. E' una categoria composta in varie percentuali da maleducati, supponenti, irosi e presuntuosi. E, aggiungo, pericolosi, perchè non sai mai quale reazione potrebbero avere nel momento in cui gli fai presente che forse il loro comportamento non è adeguato. Per cui, oltre al pericolo del cane c'è da stare attenti anche a quello del padrone che molte volte dimostra di avere un quoziente intellettivo di molto inferiore a quello del suo ignaro amico. 

Quinto comandamento: stai sempre vicino ai tuoi bambini: è vero, non ci sono veicoli a motore, ma i pericoli non mancano. E poi è una buona occasione per insegnar loro le prime regole da tenere sulla strada! Anche questo è un concetto sul quale non mi soffermo talmente è chiaro. Perlomeno, a me è chiaro, a moltissimi genitori da quel che si può vedere, no.

Sesto comandamento: rispetta sempre la segnaletica presente: non è lì per caso! Per la verità questo è un tasto dolente: in quanto a segnaletica la ciclopedonale è veramente scarsissima e ce ne vorrebbe sicuramente di più. Così come sarebbero necessari dei controlli da parte di chi è preposto non tanto per sanzionare, quanto per ricordare le regole che vanno rispettate. Se poi l'infrazione rappresenta un vero pericolo toccare il portafoglio può essere un deterrente (provate ad andare in giro senza campanello sulla ciclabile a Pescate e ve ne accorgerete).

Settimo comandamento: abbi cura dell’ambiente che ti circonda e delle attrezzature che trovi sul percorso! Traduzione: evita di lasciare in giro rifiuti e immondizia. Inoltre, non sederti sulle staccionate perchè sono fatte per delimitare il percorso, non per sostenere il peso delle persone. Ah, il percorso vita di Primaluna non è un parco giochi per i più piccoli.

Ottavo comandamento: non imbrattare nulla con scritte e getta sempre i tuoi rifiuti negli appositi cestini! Come sopra: i cestini servono per i piccoli rifiuti, non per i sacchi pieni di lattine, bottiglie di vetro, resti di cibo, residui di barbecue e chi più ne ha ne metta. Il "grosso" devi riportartelo cortesemente a casa, non abbandonarlo. La ciclopedonale (e la Valsassina) non è la tua pattumiera. 

Nono comandamento: non sostare in gruppo sulla carreggiata a chiacchierare; è vero, la pista ciclabile è un anche un luogo di socializzazione e di incontri, ma sempre a lato pista! Vedi commento al primo comandamento (visita ai chioschi con birra compresa).

Decimo comandamento: se vedi qualcosa che non va oppure noti comportamenti scorretti, segnalalo alle autorità competenti! Torno sulla mancanza di segnaletica per cui non è dato sapere chi chiamare in questi casi e passo la palla alla Comunità Montana e alle varie amministrazioni comunali affinché ci pensino su. 

Bene: il decalogo - quello originale - sarebbe finito qui, senonchè negli anni si è reso necessario aggiungere un undicesimo ai dieci comandamenti di cui sopra.

Per cui eccovi l'undicesimo comandamento: non andate in giro come rimbambiti guardando il telefonino come se fosse l'ultima cosa che farete nella vostra vita. Questo perchè potreste non accorgervi di un pericolo e costituire voi stessi "il" pericolo. E poi, signore e signori miei, guardatevi intorno e godetevi il viaggio fra la natura e i panorami che la ciclopedonale attraversa e offre: altrimenti, cosa ci siete venuti a fare?

Tantissimi saluti dalla ciclopedonale della Valsassina!

 

 

 

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Domenica, 04 Maggio 2025 09:13

TORNEO "DOL CHILE": ISCRIZIONI ENTRO IL 23 MAGGIO. IL 3 GIUGNO SI COMINCIA

in Sport

Come annunciato su questo giornale, torna il Torneo "Dol Chile", "palio" (come si diceva una volta dalle nostre parti) calcistico a sei giocatori dedicato alla memoria di Achille Gobbi (il "Maradona della Valsassina") giunto alla quarta edizione.

Le iscrizioni, come si legge sulla locandina che pubblichiamo in copertina, si chiuderanno il 23 maggio mentre il calcio d'inizio verrà dato il 3 giugno.

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Domenica, 04 Maggio 2025 08:56

DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA TERZA DOMENICA DI PASQUA

in Cultura

Io sono la luce del mondo. Non camminerà nelle tenebre, luce della vita. Quale luce ci offre il risorto? Credo che di anno in anno ci venga offerta la possibilità di comprenderlo. Oggi mi sento di dire che la luce della vita è la speranza di Gesù. E’ la speranza di Gesù la luce capace di vincere ogni tenebra. Nella sua passione e nelle ore della sua agonia si fece buio su tutta la terra. Il sole si era oscurato.

Ma c’era un buio ancora più fitto, tremendo nel cuore di coloro che amavano Gesù: non era giusto quello che stava accadendo; erano incredibilmente senza senso la rabbia e la cattiveria che si erano scatenate verso di lui così incapace di odio, violenza, risentimento, sempre dedicato ad essere gentilezza, tenerezza, consolazione, conforto, sostegno.

Mostruoso era il buio che aveva reso ciechi i suoi “nemici”. Perché tanta violenza, perché tanta cattiveria, tanto cinismo e sadismo? E dove era finita la luce che aveva avvolto le folle nel giorno dell’ingresso di Gesù nella città santa e li aveva spinti alla gioia, al canto e alla danza? Perché si era spenta?

E che fatica incredibile deve aver vissuto Gesù per non spegnere in se stesso la luce della speranza. Deve essere stata una flebile fiammella in alcuni momenti. E mi immagino lui “a sudar sangue” per tenerla accesa. Ma il mattino di pasqua è diventata una luce sfolgorante, invincibile.

La speranza di Gesù.

Nel Padre. Aveva visto le opere del suo amore per noi, i prodigi di cui era capace. Aveva visto il potere della sua misericordia, più forte di ogni male, della sua pazienza senza limiti. Aveva visto come la sua parola non tornava a lui senza aver compiuto ciò per cui l’aveva pronunciata. Era il Dio della vita, che dava vita, la faceva fiorire e rifiorire.

Nella forza dell’amore che poteva realizzare l’impossibile, l’imprevedibile.

Nell’umiltà, nella potenza della fragilità.

In noi, si proprio in noi così poco affidabili ma sempre considerati capaci di amare. 

Nelle ore della passione qualcosa era accaduto, qualcosa capace di alimentare un pochino la sua speranza in noi. lo ha percepito nell’incrociare lo sguardo di Pietro nel cortile del litostroto non completamente spento e tenebroso ma che gli offriva occhi lucidi di lacrime, segno di un dolore profondissimo per aver pronunciato parole tremende.

Ha nutrito la sua speranza con le lacrime delle madri e mogli di Gerusalemme, con sguardo pieno di tenerezza e compartecipazione di sua Madre, con lo squisito gesto di tenerezza della veronica, con la solidarietà di Simone di Cirene. Ha trovato luce nel cuore così bello del malfattore.

Oso pensare che la luce della Speranza di Gesù si alimenta ancora oggi per ciò che accade nel nostro cuore e di cui timidamente gli parliamo nelle nostre preghiere.

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