Con l'arrivo della bella stagione è ufficialmente iniziata in Valsassina anche l'annuale "battaglia della ciclopedonale" che vede contrapposti pedoni e ciclisti, ognuno intento a reclamare diritti, a declinare doveri e, soprattutto, ad esercitarsi in quello che negli anni è diventato uno degli sport preferiti degli abitanti del suolo italico, ovvero la Giustificazione, quella sorta di Vangelo condito da una sequela infinita di "si, ma" e di "si, però" che, per chi ci crede, contribuiscono a mettere il cuore in pace e ad alimentare la fede di aver ragione comunque e ovunque.
Ciò premesso, veniamo alla nostra piccola guerra locale che sui social, come ogni anno di questi tempi, si è già scatenata.
Cominciamo dal termine "ciclopedonale", il cui significato, non ci vogliono lauree e nemmeno diplomi elementari a comprenderlo, indica una via dove devono convivere pedoni e ciclisti. E per convivere in pace pedoni e ciclisti dovrebbero siglare un patto di non belligeranza, cosa che sembra semplice, ma, nei fatti, non lo è.
Come Centro Sportivo di Cortenova qualche anno fa abbiamo pubblicato un decalogo (con la "d" volutamente minuscola) dove davamo indicazioni per una fruizione serena, corretta e, soprattutto sicura, della bellissima e frequentatissima ciclopedonale della Valsassina.
Ritengo necessario riproporlo, questa volta con alcune personalissime e discutibilissime note a margine.
Primo comandamento: sia a piedi che in bicicletta o sui pattini, mantieni sempre rigorosamente la destra, anche quando sei in compagnia! Il che significa che chi è a piedi non deve pascolare come un gregge su tutta la stretta carreggiata per consentire a chi è in bici di poter superare in sicurezza. La ciclopedonale non è la via Plan di Livigno o il viale Ceccarini di Riccione. Chi è in bici, egualmente, non deve pedalare in coppia ma uno dietro l'altro. Se volete cacciar balle fermatevi a uno dei chioschi e fatelo davanti a una birra (bevendo consapevolmente (chissà cosa vorrà dire!), mi raccomando!)
Secondo comandamento: con la bicicletta, ma anche con i pattini, mantieni sempre una velocità moderata: non sei in pista e non è una gara! E' vero, la segnaletica latita, ma la velocità massima consentita è di 20 kmh che, ovviamente, in caso di affollamento, deve essere intelligentemente e prudentemente ridotta. In più è obbligatorio anche il campanello e non bisogna vergognarsi di metterlo sulla bici. Ribadisco il concetto: la ciclopedonale è una struttura turistica non un campo di allenamento.
Terzo comandamento: in prossimità di incroci, anche se ben segnalati e regolamentati, fai sempre molta attenzione: la prudenza non è mai troppa! Non ho altro da aggiungere nella speranza che sia chiaro di per sè.
Quarto comandamento: tieni i tuoi amici a quattro zampe sempre al guinzaglio e fuori dalla carreggiata! Ecco, questo è un bel problema. Negli ultimi anni sempre più persone sono accompagnate da cani (mentre molte meno sono le carrozzine), un fenomeno sociale che andrebbe studiato da chi se ne intende e non da un modesto giornalista di contrada. Ci sono due tipi di "padroni" (si potrà ancora dire così?) di cani. Quelli rispettosi ed educati che li tengono legati e, magari, anche con la museruola (oggetto peraltro praticamente estinto). La seconda categoria è quella che invece lascia che il suo amico quadrupede scorrazzi quà e là, magari cagando sull'asfalto, con il guinzaglio (se ce l'ha, perchè non è detto) pericolosamente teso che può diventare una trappola per i ciclisti. E' una categoria composta in varie percentuali da maleducati, supponenti, irosi e presuntuosi. E, aggiungo, pericolosi, perchè non sai mai quale reazione potrebbero avere nel momento in cui gli fai presente che forse il loro comportamento non è adeguato. Per cui, oltre al pericolo del cane c'è da stare attenti anche a quello del padrone che molte volte dimostra di avere un quoziente intellettivo di molto inferiore a quello del suo ignaro amico.
Quinto comandamento: stai sempre vicino ai tuoi bambini: è vero, non ci sono veicoli a motore, ma i pericoli non mancano. E poi è una buona occasione per insegnar loro le prime regole da tenere sulla strada! Anche questo è un concetto sul quale non mi soffermo talmente è chiaro. Perlomeno, a me è chiaro, a moltissimi genitori da quel che si può vedere, no.
Sesto comandamento: rispetta sempre la segnaletica presente: non è lì per caso! Per la verità questo è un tasto dolente: in quanto a segnaletica la ciclopedonale è veramente scarsissima e ce ne vorrebbe sicuramente di più. Così come sarebbero necessari dei controlli da parte di chi è preposto non tanto per sanzionare, quanto per ricordare le regole che vanno rispettate. Se poi l'infrazione rappresenta un vero pericolo toccare il portafoglio può essere un deterrente (provate ad andare in giro senza campanello sulla ciclabile a Pescate e ve ne accorgerete).
Settimo comandamento: abbi cura dell’ambiente che ti circonda e delle attrezzature che trovi sul percorso! Traduzione: evita di lasciare in giro rifiuti e immondizia. Inoltre, non sederti sulle staccionate perchè sono fatte per delimitare il percorso, non per sostenere il peso delle persone. Ah, il percorso vita di Primaluna non è un parco giochi per i più piccoli.
Ottavo comandamento: non imbrattare nulla con scritte e getta sempre i tuoi rifiuti negli appositi cestini! Come sopra: i cestini servono per i piccoli rifiuti, non per i sacchi pieni di lattine, bottiglie di vetro, resti di cibo, residui di barbecue e chi più ne ha ne metta. Il "grosso" devi riportartelo cortesemente a casa, non abbandonarlo. La ciclopedonale (e la Valsassina) non è la tua pattumiera.
Nono comandamento: non sostare in gruppo sulla carreggiata a chiacchierare; è vero, la pista ciclabile è un anche un luogo di socializzazione e di incontri, ma sempre a lato pista! Vedi commento al primo comandamento (visita ai chioschi con birra compresa).
Decimo comandamento: se vedi qualcosa che non va oppure noti comportamenti scorretti, segnalalo alle autorità competenti! Torno sulla mancanza di segnaletica per cui non è dato sapere chi chiamare in questi casi e passo la palla alla Comunità Montana e alle varie amministrazioni comunali affinché ci pensino su.
Bene: il decalogo - quello originale - sarebbe finito qui, senonchè negli anni si è reso necessario aggiungere un undicesimo ai dieci comandamenti di cui sopra.
Per cui eccovi l'undicesimo comandamento: non andate in giro come rimbambiti guardando il telefonino come se fosse l'ultima cosa che farete nella vostra vita. Questo perchè potreste non accorgervi di un pericolo e costituire voi stessi "il" pericolo. E poi, signore e signori miei, guardatevi intorno e godetevi il viaggio fra la natura e i panorami che la ciclopedonale attraversa e offre: altrimenti, cosa ci siete venuti a fare?
Tantissimi saluti dalla ciclopedonale della Valsassina!