Il Consiglio Comunale di Barzio ha approvato una delibera in cui viene riconosciuta la pubblica utilità della nuova cabinovia che collega il paese con i Piani di Bobbio, non prima di aver preso atto di alcuni particolari riguardanti l'opera.
Riepilogando: le cabine saranno da 10 posti e non più da 12, in linea ce ne saranno 83, la portata oraria passerà da 1.800 passeggeri a quasi 3.500 e l'entrata in funzione è prevista per la stagione 2026-2027.
E fino a qui tutto bene.
Salvo, poi, dover affrontare quel "piccolo" problema che il tempo e il successo della stazione valsassinese hanno contribuito ad ingrossare: i parcheggi.
Leggo che il buon e bravo Andrea Ferrari si è impegnato a trovarne di nuovi e ad ampliare gli esistenti, mentre l'assessore Canepari ha sottolineato che l'aumento della portata servirà soprattutto per permettere un ritorno a valle più rapido.
Per quanto riguarda i parcheggi non ci re4sta che augurarci che davvero possa essere trovata una soluzione meno "invasiva" rispetto all'attuale; per la discesa più rapida, invece, bisognerà conseguentemente incrementare in modo proporzionale il servizio navette, altrimenti il problema in quota lo si porta a valle ma resta comunque un problema.
Sono certo che tutto questo sia ben presente agli attuali amministratori barziesi i quali conoscono bene il mio pensiero in proposito.
Per chi ancora non ne fosse a conoscenza, la mia personalissima, discutibilissima e assolutamente contestabile opinione è che se la partenza della cabinovia fosse stata portata a Valle a suo tempo i problemi di cui sopra sarebbero stati risolti da decenni con grandi vantaggi per Barzio, per l'Altopiano, per la Valsassina e - azzardo consapevolmente - anche per la stessa I.T.B.
Ma, come si sa, a mio avviso compiendo un errore colossale, non vuolsi così colà ove si puote, e più non dimandare.
E ora che la funivia sta per essere praticamente rifatta, ci si è ben guardati (e in quel "ci" includo amministratori locali e i noti politici d'alto bordo in grado di orientare scelte e decisioni) dal rimediare a quell'errore.