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Nel corso dell'ultimo consiglio comunale la Sindaca Elide Codega ha ripreso il tema della richiesta di risarcimento avanzata dalla società Energia Futuro srl che imputa a Comune, Provincia e Regione lungaggini burocratiche che non hanno permesso di accedere al finanziamento per la realizzazione di una centralina elettrica in Val Fraina.

Torneremo sull'argomento a breve per esprimere la nostra (modesta) opinione in merito. Per il momento riteniamo opportuno pubblicare l'intero comunicato di Codega.

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L'Amministrazione fiorentina non risponde alle proteste dei cittadini, nè alle osservazioni o proposte, non tiene conto di quella democrazia che ha connaturato, nella sua stessa denominazione, "il governo del popolo" ovvero quel sistema di governo la cui sovranità, come recita l'art. 1 della Costituzione Italiana, "appartiene al popolo".
Ma il popolo non esiste perchè nessuno lo ascolta. Che sia rappresentato da comitati cittadini o da associazione, che protesti scrivendo, che richieda l'accesso agli atti oppure manifesti...il popolo resta invisibile. Peggio, è visto ma denigrato, represso, deriso.

Per questo ci rivolgiamo a voi che detenete il quarto potere, quello della comunicazione da cui ci aspettiamo una comunicazione equilibrata, che ascolti tutte le campane, che sia informata e renda giustizia.

Perchè, ci domandiamo, la Legge esiste? O esiste solo per il cittadino?

Le Linee guida per la gestione del verde urbano del Ministero dell'Ambiente stabiliscono: "La capitozzatura che consiste, come è noto, nel drastico raccorciamento del tronco o delle branche primarie(sbrancatura) fino in prossimità di questo. Tale operazione è una delle principali cause delle cattive condizioni in cui versano molti alberi ornamentali. Il tronco capitozzato viene, infatti, lasciato dal taglio senza difese e così i tessuti, anche nelle specie con buona capacità di compartimentalizzazione, iniziano amorire dalla superficie del taglio stesso verso l’interno".

Ma gli alberi vengono impunemente soggetti a capitozzature e potature drastiche, molti muoiono, altri restano tronchi depauperati della chioma quando sappiamo che è la chioma a fornire tutti i servizi ecosistemici (riduzione inquinamento atmosferico, rimozione dell'anidride carbonica, miglioramento del clima, schermatura del rumore, protezione idrogeologica, tutela del paesaggio, benefici per la salute, risparmio energetico, incremento del valore immobiliare.....) .

L’articolo 21 comma 1 lettera o) della legge 157/92 sancisce il divieto di “prendere e detenere uova, nidi e piccoli nati di mammiferi ed uccelli appartenenti alla fauna selvatica, […] distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova, nonché disturbare deliberatamente le specie protette di uccelli”. Anche l’art. 79 della LRT 30/2015 vieta il deterioramento e la distruzione dei siti di riproduzione e riposo delle specie in Allegato II della Convenzione di Berna, che comprende molte specie comuni in città (es. Capinera, Pigliamosche, Cinciallegra, Verzellino): “Art. 79 - Forme di tutela della fauna 1. Sono considerate rigorosamente protette ai sensi del presente capo, le specie animali ricomprese negli allegati B e D del d.p.r. 357/1997 e nell'allegato II della Convenzione di Berna. 2. Per le specie di cui al comma 1, sono vietati: a) la cattura e l’uccisione; b) il deterioramento e la distruzione dei siti di riproduzione o di riposo; c) la molestia, specie nel periodo della riproduzione e dell’ibernazione o del letargo; d) la raccolta e la distruzione delle uova e dei nidi”.

Ma gli alberi vengono abbattuti anche se è il periodo delle nidificazioni (marzo-luglio/agosto) e che, com'è noto agli esperti, potenzialmente ogni albero può ospitare nidi di varie specie di uccelli. Se quelli delle gazze e dei colombacci sono facilmente visibili agli incroci dei rami, i nidi di molte altre specie sono invece piccoli, anche pochi centimetri di diametro, abilmente nascosti nella vegetazione. Altre specie ancora nidificano nelle cavità del tronco o dei rami.

Infatti, in via Aretina stanno abbattendo i pini quasi secolari ma prima ancora centinaia di altri alberi sono stati abbattuti a Firenze anzi, in tutta la Toscana. Fossero storici, di valore paesaggistico, sani, non è importato. Gli interessi sconosciuti erano altri, non la conservazione del verde pubblico.

I comportamenti illeciti non vengono sanzionati perchè le amministrazioni dovrebbero sanzionare se stesse (il controllore è il controllato), ma sì lo sono i cittadini, anche in maniera smisurata, impropria rispetto al "reato" come, per esempio, se un cittadino, in questo periodo di lockdown di bar e ristoranti, dà da mangiare ai piccioni viene multato con 500 euro; se una rondine resta infilzata nei dissuasori di metallo proibiti dal regolamento comunale, si lascia infilzata nonostante sia protetta a livello europeo; se un cittadino semina mascherine, cartaccia, plastica e vetro passa inosservato; se scarabocchia sui muri.........Tanti se senza giustizia.

Noi vogliamo che la Toscana (l'Italia) ami il suo verde come indicato dalla FAO https://www.rinnovabili.it/greenbuilding/citta-verdi-piano-fao/ https://www.onuitalia.com/citta-2/ quando porta ad esempio tante città nel mondo, anche di paesi poveri, che incrementano i loro alberi nella misura di milioni e non di decine, che hanno compreso che se vogliamo combattere il cambiamento climatico dobbiamo forestare non deforestare.

Diffondere la cultura del verde è indispensabile.

Salvare un fiume può costare caro, anzi carissimo. Un fulmine a ciel sereno? Forse. Certo che il rigetto dell'autorizzazione a realizzare la mini centrale da parte della Provincia aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a chi non la voleva e probabilmente anche all'Amministrazione Comunale.

Ma la società interessata non era rimasta nel frattempo con le mani in mano e non ci ha messo molto a chiedere i danni a Comune, Provincia e Regione.

La Sindaca Elide Codega ieri ha diffuso una lettera nella quale è ben spiegato tutto. Che i premanesi debbano ora sostenere ingenti spese legali è assodato: sarebbe illusorio pensare che una questione del genere possa essere risolta pacificamente. E sul come andrà a finire è tutto da vedere, ma il precedente di Castione Andevenno pesa come un macigno sulle speranze di venirne fuori in breve e senza lasciare feriti sul campo. E rischia di pesare come un  macigno sui futuri bilanci comunali nonchè, come scrive chiaramente Elide Codega, sulle finanze di amministratori e funzionari comunali.

Questa la fredda cronaca. Torneremo in argomento per esprimere le nostre opinioni. 

Qui di seguito la lettera della Sindaca.

PREMANA

 

 

Le concentrazioni di Pm10 in Lombardia si sono confermate ieri molto superiori ai limiti in tutte le stazioni della regione.

Nelle province di Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona infatti è stato raggiunto  l’8° giorno di superamento consecutivo.

In quelle di Como, Lecco, Milano, Monza Brianza, Pavia e Varese il 7°giorno.

Nelle aree di montagna oltre alla situazione di accumulo, mercoledì 24 febbraio si è aggiunto anche il contributo di un trasporto di sabbia sahariana che ha portato le concentrazioni delle stazioni della Valtellina a concentrazioni di Pm10 molto alte (119 µg/m³ a Sondrio e 95 a Bormio).

Anche nella stazione montana di Moggio (Lc), posta a più di 1.000 m di altitudine, è stato registrato un valore di 65 µg/m³, certamente non abituale per quel sito.

Giovedì, 25 Febbraio 2021 06:53

Torna Earth Hour - L'Ora della Terra

“Earth Hour 2021- Speak up for Nature!”

Con Earth Hour il WWF vuole focalizzare l’attenzione sulla necessità di dover invertire la curva della perdita della biodiversità: la sua tutela è alla base della nostra vita, del nostro benessere, contribuisce a ridurre il rischio di diffusione di pandemie e aiuta a contrastare i cambiamenti climatici

 Il 27 Marzo 2021 torna Earth Hour – l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale dei cittadini e delle comunità di tutto il Pianeta per la lotta al cambiamento climatico, promossa dal WWF Internazionale.

L’Ora della Terra/Earth Hour è una manifestazione ormai affermata: l’edizione del 2020 nonostante le gravissime difficoltà derivanti dalle restrizioni adottate da molti Paesi a causa della diffusione della pandemia da Covid-19, ha registrato risultati al di là di ogni aspettativa data la situazione: ben 190 sono stati i Paesi coinvolti, oltre 2 milioni sono stati gli spegnimenti di monumenti, edifici istituzionali ed edifici privati, oltre 4,7 miliardi i messaggi sui social network e sul web, attraverso #EarthHour, #connect2earth e tutti gli hashtag correlati.

Earth Hour, che giunge quest’anno alla sua tredicesima edizione, è nata come evento simbolico per evidenziare l’urgenza e la necessità di contrastare ed arrestare il cambiamento climatico. Le luci di decine di migliaia di edifici, palazzi, monumenti si spegneranno per un’ora, dalle ore 20.30 alle 21.30 del 27 marzo, attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche.

“Earth Hour 2021: schieriamoci con la natura!” è questo il messaggio che il WWF lancia su scala globale quest’anno per ricordare come la lotta al cambiamento climatico sia strettamente connessa a quella per invertire la curva della perdita di biodiversità e come la tutela della natura, costituisca la più grande alleata contro il cambiamento climatico, oltre che contribuire a ridurre il rischio dell’emergere e diffondersi delle pandemie.

L’edizione 2021 di Earth Hour, che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo in un atto simbolico che si concretizza nello spegnimento delle luci, assume quest’anno un particolare rilievo, trasmettendo il messaggio che è necessario agire subito per contrastare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, perseguendo l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile.

In questo quadro, WWF Lecco ha invitato tutti i Sindaci dei Comuni lecchesi ad aderire ad Earth Hour 2021 attraverso lo spegnimento di luoghi significativi di competenza delle Amministrazioni comunali, il 27 Marzo dalle ore 20.30 alle ore 21.30 (ora italiana), contribuendo anche, laddove possibile, all’organizzazione di attività di sensibilizzazione dedicate.

Molteno, con il Sindaco Giuseppe Chiarella, è stato il primo comune della provincia a raccogliere l’invito. WWF Lecco attende con fiducia che l’esempio moltenese sia seguito anche dagli altri Amministratori del territorio, con un semplice gesto simbolico a favore del Pianeta e alla lotta ai cambiamenti climatici.

Da oggi 23 febbraio, a causa del superamento dei limiti di pm10 per più giorni consecutivi, si attivano le #MisureTemporanee antismog in tutte le province della Lombardia, eccetto Sondrio.

 Le misure temporanee per il miglioramento della qualità dell'aria si suddividono su due livelli in base al superamento continuativo del limite giornaliero per il PM10 (50 μg/m3) registrato dalle stazioni di riferimento. Se il superamento di tale soglia avviene per almeno 4 giorni consecutivi scatta il 1° livello, se per almeno 10 giorni scatta il 2° livello.

In sostanza vuole dire che le auto  euro 4 diesel non possono girare dalle 8 alle 18.30

Per ulteriori dettagli, è possibile consultare la pagina https://www.regione.lombardia.it/.../aria/misure-temporanee

 

Anche nel 2020 il Nucleo faunistico della Polizia provinciale di Lecco ha svolto l’attività di emergenza faunistica ovvero il soccorso degli esemplari di fauna selvatica autoctona in difficoltà, finalizzato al loro recupero per la reimmissione nel territorio o, quando non risulti possibile per prognosi infausta con la conseguente incurabilità, alla soppressione eutanasica da parte dei veterinari del competente dipartimento di Ats Brianza.

Le fasi di questa attività comprendono il soccorso e il trasporto al Centro di recupero animali selvatici (Cras) di riferimento e l’eventuale recupero di specie di fauna selvatica deceduta a seguito di incidente stradale o evento traumatico, con conseguente smaltimento della carcassa in impianti autorizzati.

Si tratta per lo più di ungulati (cervi, cinghiali, mufloni, caprioli, camosci) e medio/piccoli mammiferi (tassi, ricci, volpi, pipistrelli, lepri, faine), avifauna (rapaci, anatidi, passeriformi) rispetto ai quali viene richiesto l’intervento della Polizia provinciale nelle ipotesi di sinistro stradale a seguito di impatto con l’animale, intrappolamento, lesioni o fratture a seguito di traumi, bracconaggio, caduta dal nido.

Gli interventi (circa 800 nel corso del 2020) hanno visto il coinvolgimento degli agenti del nucleo faunistico della Polizia provinciale e di una rete di volontari, Guardie volontarie della Provincia o altro personale adeguatamente formato nonché di altri enti/soggetti privati (Cras, Ats Brianza Dipartimento veterinario, Regione Lombardia, Istituto zooprofilattico, struttura veterinaria convenzionata), a diverso titolo coinvolti ai sensi di norme e discipline vigenti in materia di fauna selvatica omeoterma.

Tra i piccoli mammiferi particolare attenzione è stata rivolta alla gestione dei pipistrelli in difficoltà, in ordine ai quali Regione Lombardia ha attivato uno sportello dedicato presso il Cras Wwf di Valpredina (Bg) e specifici progetti finalizzati alla loro tutela.

“Questi sono i numeri che siamo riusciti a raggiungere nonostante l’esiguo numero di agenti a disposizione rispetto al reale fabbisogno del nostro ente - commenta il Consigliere provinciale delegato alla Polizia provinciale Matteo Manzoni”.

Di seguito alcuni diagrammi sintetizzano le tipologie degli interventi effettuati dalla Polizia provinciale di Lecco nel 2020, relativi ai mammiferi e all'avifauna, con esclusione dei rettili (9), degli animali d’affezione/ornamentali o esotici, comunque oggetto di richiesta di intervento.


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