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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Si è tornati recentemente in un Convegno promosso dalla Comunità Montana valsassinese a parlare della eventualità di una Scuola Superiore in Valsassina, almeno per il suo primo Biennio.
Un argomento di cui anche negli anni passati si era discusso parecchio, ma senza arrivare mai a una conclusione.
Il momento buono sembrava essere arrivato intorno al 1998, quando il Governo Prodi I, con Ministro all'Istruzione Luigi Berlinguer, aveva lanciato il progetto di un "Biennio Unico", uguale per tutte le Scuole Superiori, nei primi due anni di corso.

A lavorare a quel progetto era stato anche il nostro bravissimo Deputato lecchese dell'Ulivo, il prof. Lamberto Riva, già insegnante di Filosofia e poi Preside del Liceo Classico di Lecco, una persona eccezionale per cultura e intelligenza che ancora oggi ci manca molto.

A quel punto creare un Biennio in Valsassina sarebbe stato indispensabile, anche perchè l'obbligatorità degli studi sarebbe stata portata a 16 anni. La Valsassina produce circa 150 studenti che ogni anno dalla Terza Media passano alle Superiori, tra Cremeno, Introbio e Premana. I numeri ci sarebbero stati eccome.

Non se ne fece niente però (a parte la vita breve del Prodi I) per fondamentalmente due obiezioni avanzate dall'ANP (Associazione Nazionale Presidi).
La prima che i due anni del Biennio unico sarebbero stati soltanto la prosecuzione delle Scuole Medie, una scuola generalista e indifferenziata con molte problematiche.
La seconda che accorciare a solo tre anni la specializzazione dei ragazzi sarebbe stato limitante e avrebbe comportato problemi nella loro preparazione più specifica.
Il progetto venne quindi chiuso nel cassetto, e non se ne parlò più !

A seguire arrivò invece un altro progetto, la "Riforma della Scuola" targata Letizia Moratti, Ministro all'Istruzione del Berlusconi II (2001-2006).
Obiettivo di questo progetto era sostanzialmente togliere un anno dalle Superiori, unificando la Terza e la Quarta, in modo che gli alunni uscissero col Diploma a 18 anni invece che 19, come in altri paesi europei.
Anche di questo progetto, molto propagandato all'epoca, non se ne fece niente.
L'unica riforma che invece venne applicata fu la cosiddetta "Riforma Gelmini" , la disastrosa Ministra del Berlusconi III (2008-2011) , che tagliò indiscriminatamente cattedre e ore di lezione alle Superiori con l'obiettivo solo di risparmiare sul Bilancio dello Stato (una cosiddetta riforma di cui gli insegnanti si ricordano bene !).

Ma torniamo alla nostra Valsassina: abbiamo detto che con circa 150 alunni che escono ogni anno dalla Terza Media i numeri ci sarebbero.
Il problema è che questi alunni si disperdono in molti rivoli.
Quando la Provincia funzionava, prima della sciagurata Riforma Delrio del 2014 (io sono d'accordo con chi le vuole ripristinare, un ente intermedio tra i Comuni e la Regione è utilissimo, e Lecco ne era un esempio virtuoso) c'erano stati degli studi interessanti su dove si iscrivevano i ragazzi dopo le Medie.

Molti andavano negli Istituti Tecnici: Badoni, Fiocchi, le ragazze al Parini (Economia) o al Bertacchi (Socio-Pedagogico).
Molti ragazzi negli Istituti Professionali : Muratori, Odontotecnici, Elettricisti e Idraulici.
Non molti nei Licei, Classico e soprattutto Scientifico.

E' chiaro che nessuna scuola ha i numeri (almeno 15-20 alunni per classe) per tentare di fondare una propria sezione staccata in Valsassina.
C'era stato un tentativo della Preside Montagna di Premana di organizzare un corso AFM presso l'Istituto Alberghiero di Casargo, cinque anni fa, tentativo finito inevitabilmente nel vuoto.

Che fare allora, rassegnarsi ?
No, una soluzione a mio parere ci sarebbe, ed è anche l'unica.
Bisogna lavorare sul concetto di"classe articolata". Cosa sono le "classi articolate" ?
Faccio un esempio che riguarda il Parini: in alcune Prime (alcuni anni fa) la metà dei ragazzi era iscritto al Corso AFM (Amministrazione Finanza e Marketing) e l'altra metà al corso Turistico.
Bene: questi ragazzi facevano insieme le ore di base (Italiano, Storia, Inglese, Matematica, Diritto) e si dividevano invece in quelle di specializzazione.
In quelle ore i primi facevano lezioni di Marketing, i secondi invece approfondivano le Lingue.
Lo stesso capita nei corsi serali che sono in comune tra Fiocchi e Bertacchi, ad esempio.

La stessa cosa quindi si potrebbe fare in Valsassina, anche se il progetto è un po' complesso per l'organizzazione.
Nel nuovo Biennio che potremmo immaginare un bel pacchetto di ore comuni rimarrebbero le stesse per tutti (Italiano, Storia, Geografia, Inglese, Francese, Diritto, ecc.), eseguite dagli stessi insegnanti ("incardinati" a una Scuola Superiore, che potrebbe essere il Parini o il Badoni).

Le altre ore di specializzazione invece sarebbero eseguite da insegnanti specifici (sempre dipendenti dal Parini, Badoni o dal Fiocchi) che insegnerebbero le loro materie in ore dedicate solo con una parte della classe.

Certo, l'organizzazione oraria non sarebbe facile da creare, ci vuole certamente la collaborazione delle scuole coinvolte e dell'Ufficio Scolastico Territoriale (l'ex Provveditorato) , diversi insegnanti dovrebbero andare e venire da Lecco, ma a mio parere questa è l'unica strada al momento percorribile (con una buona Sovraintendenza locale che coordini i movimenti).

Pensiamoci, potrebbe essere una soluzione per i nostri ragazzi !

 

 

 

 

 

 

Venerdì, 14 Ottobre 2022 07:41

“LECCO SKILLS TRAINING LAB”

Al via la seconda edizione di Lecco Skills training Lab: “Lavorazioni meccaniche e utensileria”. Giovedì 6 ottobre, presso l’istituto Fiocchi di Lecco si è tenuto l’Open Day per la presentazione del corso gratuito di riqualificazione personale nel settore meccanico, rivolto a residenti in provincia di Lecco disoccupati, in cassa integrazione a zero ore o che hanno abbandonato gli studi, d’età compresa tra 18 e 55 anni.
Capofila del progetto è Confartigianato Imprese Lecco, tramite il proprio ente accreditato ELFI, con la collaborazione di Provincia di Lecco, Camera di Commercio Como-Lecco, Ufficio scolastico per la Lombardia (Lecco), Compagnia delle Opere Lecco Sondrio, Istituto Fiocchi, CPIA Lecco “De Andrè”, Fondazione Parmigiani-CFP Aldo Moro, Confindustria Lecco e Sondrio e API Lecco Sondrio.
Con il benvenuto del Dirigente dell’Istituto Fiocchi Gianluca Mandanici, è cominciato l’evento, mediato dal rappresentante di Confartigianato Imprese Lecco Matilde Petracca, in cui hanno preso parola il delegato della Provincia e alcuni imprenditori.

Dalla discussione è emersa l’importanza sociale di questo corso che nella prima edizione ha portato ad un contratto di lavoro più del 60% dei partecipanti.
Sono poi intervenuti i docenti che hanno specificato l’organizzazione del corso, che si svolgerà tra le sedi del CPIA, della Fondazione Parmigiani e dell’Istituto Fiocchi, per un totale di 397 ore. Il progetto si articola in due percorsi: un percorso base, della durata complessiva di 287 ore, e un percorso di approfondimento, della durata complessiva di 110 ore a cui parteciperà chi ha ottenuto valutazioni positive nel percorso di base. Per tutti ci sarà poi il tirocinio. Per i partecipanti è prevista oltre a un’indennità mensile di tirocinio, anche l’erogazione ai corsisti di un’indennità di partecipazione legata alla frequenza delle lezioni.
L’evento si è concluso con la visita al Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità presso l’Istituto Fiocchi, uno degli ambienti che sarà protagonista del progetto.
Le iscrizioni terminano il 21 ottobre, per informazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mercoledì, 05 Ottobre 2022 07:17

ISTITUTO FIOCCHI e TELMOTOR SCHOOL ACADEMY

TELMOTOR SCHOOL ACADEMY. Da diverso tempo l’Azienda TELMOTOR con il progetto “TELMOTOR SCHOOL ACADEMY” offre alle scuole collaborazioni, premi per i migliori studenti, corsi di formazione, stage, percorsi di PCTO, visite aziendali e career day.

TELMOTOR, nella figura di Paolo Mazzoleni, è stata protagonista, dopo accordi intercorsi con il Dirigente Scolastico prof. G. Mandanici e il prof. F. Coppola docente dell’IIS PA Fiocchi e formatore ufficiale SCE Siemens settore Education, a procedere con l’allestimento di n. 8 stazioni dimostrative, con PLC Simatic S7-1500 e Sinamics S120 / G120, utilizzando i prodotti di automazione già presenti nell’IIS PA Fiocchi; il resto dei materiali necessari per il completamento (piastre di fissaggio, pulsantiera, morsetti, cavi e canaline) sono stati offerti, nell’ambito del loro progetto SCHOOL ACADEMY TELMOTOR, per un importo di circa € 3000,00.
Un ringraziamento particolare va anche allo studente Mattia Carenini dell’Istituto Badoni di Lecco che ha svolto in TELMOTOR il periodo di alternanza scuola- lavoro ed ha contribuito attivamente all’allestimento delle varie stazioni.

Gli obiettivi del progetto SCHOOL ACADEMY che Telmotor, ormai da diversi anni cerca di consolidare particolarmente, sono molteplici. Principalmente si cerca sempre più di valorizzare gli studenti più meritevoli, con borse di studio e possibilità di formazione professionale (stage in azienda, corsi, etc.). Costruire partnership di qualità che consentano a TELMOTOR di conoscere le realtà scolastiche e gli studenti, nell’ottica di proporre opportunità professionali e/o formative su misura. Permettere agli istituti di sottoporre a TELMOTOR iniziative o attività che potrebbero richiedere un supporto a livello economico (sponsorizzazioni) e/o di competenze tecnico-professionali.

Gli 8 banchi demo hanno come obiettivo quello di intensificare le attività didattico-educative in seno al percorso di studi dell’indirizzo di Manutenzione e Assistenza Tecnica dell’Istituto P. A. Fiocchi di Lecco e specificatamente quelle relative alle classi quarte e quinte, con particolare riferimento alle soluzioni di MOTION CONTROL da realizzare all’interno dei laboratori di automazione industriale.
Queste stazioni offrono un complesso sistema di controllo, supervisione e un intervento manutentivo da remoto sui motori/azionamenti per offrire una simulazione quanto più reale possibile per gestire gli innumerevoli macchinari che oggi caratterizzano il tessuto industriale nazionale e internazionale.

Didatticamente, gli studenti verranno guidati verso un nuovo ed evoluto metodo di approccio alla gestione e al controllo delle prestazioni dei singoli azionamenti grazie all’utilizzo di nuove tecnologie basate su architetture che prevedono la presenza di interfacce uomo-macchina di ultima generazione (HMI), dispositivi di interfaccia di rete, moduli analogico/digitali per PLC industriali, controllori di moto, servo-attuatori connessi in rete con protocolli di comunicazione standardizzati.

Tutto questo si integrerà con la dotazione di apparati, dispositivi, e infrastruttura hardware e rete dati presente già all’interno dei nostri laboratori di automazione industriale, tutti sotto marchio Siemens.
L’obiettivo finale sarà quella auspicata formazione tecnico-professionale mirata alla profilazione di tecnici specializzati nella gestione di sistemi di potenza con elevati tassi di automazione integrati con le reti di trasmissione dati così da per poter gestire da remoto, in tutta sicurezza, su richiesta del cliente o in risposta a piani di intervento pianificati, tutti quegli aspetti manutentivi di carattere ordinario e straordinario.

Dote scuola 2022, approvato elenco beneficiari. Oltre 42 mila studenti in più rispetto allo scorso anno

Regione Lombardia ha approvato il decreto contenente l’elenco dei beneficiari relativo all’anno scolastico 2022/2023 per Dote Scuola – componente Materiale Didattico e Borse di Studio. Con questa misura Regione Lombardia sostiene gli studenti di famiglie con ISEE non superiore a 15.748,78 euro.

Si tratta di una delle quattro componenti – Materiale didattico e borse di studio statali, Merito, Buono scuola per la parità scolastica, Sostegno disabili – di Dote Scuola, la politica identitaria di Regione Lombardia a sostegno del diritto allo studio degli studenti e del sistema di istruzione e formazione lombardi.

Componente materiale didattico

Sono 145.975 gli studenti che riceveranno da Regione Lombardia il contributo di 200 euro per l’acquisto di libri e materiali didattici per l’anno scolastico e formativo 2022/2023, con un aumento di 42.143 domande in più rispetto allo scorso anno.
Dote scuola 2022, le risorse

Per Dote Scuola – componente Materiale Didattico, l’investimento totale di Regione Lombardia è di 15 milioni di euro (15.178.393). Risorse che si aggiungono al riparto delle risorse statali pari a 14.016.607 euro, per garantire il contributo a tutti gli studenti aventi diritto secondo la soglia ISEE fissata dal Ministero dell’Istruzione.
studenti Presidente Regione: i nostri giovani sono i pilastri del futuro della Lombardia

 

“Investire nell’Istruzione e nel diritto allo studio significa investire nel futuro. Anche quest’anno – ha dichiarato l’assessore all’Istruzione di Regione Lombardia – le risorse nazionali non sono state sufficienti per coprire le richieste di tutti gli aventi diritto. Per questo abbiamo stanziato ulteriori risorse regionali per oltre 15 milioni di euro per garantire sostegno a tutti gli studenti lombardi. Vogliamo puntare sui giovani, senza lasciare indietro nessuno”.

Per Regione Lombardia la quota del riparto nazionale per il prossimo anno scolastico e formativo per Dote Scuola – Componente Materiali Didattici è di circa 14 milioni sul fabbisogno totale di circa 29 milioni di euro, in continuo aumento rispetto agli anni scorsi.
Dote scuola 2022, dal 22 agosto comunicazione esito fase istruttoria

A partire dal 22 agosto 2022, all’indirizzo email indicato al momento della compilazione della domanda, ciascun richiedente del contributo Dote Scuola di Regione Lombardia – componente Materiale Didattico, a.s. 2022/2023, e Borse di studio statali (di cui al D.Lgs. n. 63/2017), a.s. 2021/2022, riceverà da parte di Regione Lombardia la comunicazione dell’esito della fase istruttoria: domanda ammessa, domanda ammessa e sottoposta a controllo, domanda non ammessa, con la tipologia di contributo assegnato (Borsa di studio oppure Dote scuola – Materiale didattico).
Erogazione del contributo materiale didattico dal 7 settembre

L’erogazione del contributo di Dote Scuola – componente Materiale Didattico avverrà a partire dal 7 settembre 2022, attraverso accredito sulla Tessera Sanitaria – Carta Nazionale dei Servizi (TS-CNS). A partire dalla stessa data, da Edenred Italia Srl, società incaricata da Regione Lombardia, i beneficiari del contributo riceveranno la email con il Codice Dote Scuola personale, assieme alle istruzioni per l’utilizzo del contributo assegnato e all’elenco degli esercizi commerciali accreditati presso cui procedere all’acquisto dei libri e dei materiali didattici, pubblicati all’indirizzo internet https://www.bandi.regione.lombardia.it.

Il contributo è pari a 200 euro e sarà utilizzabile entro il 31 gennaio 2023.

Dote scuola 2022, i beneficiari

Potranno beneficiare della Dote Scuola – componente Materiale Didattico gli studenti delle Scuole secondarie di primo e secondo grado e dell’Istruzione e della Formazione Professionale di competenza esclusiva regionale, residenti in Lombardia, che non abbiano superato i 21 anni d’età e con ISEE non superiore a euro 15.748,78.
Materiale acquistabile

Nella categoria libri di testo rientrano, oltre a quelli indicati dai docenti, tutti quelli consigliati dalle scuole. Ad esempio, testi di narrativa, dizionari (sia cartacei sia digitali), in lingua italiana e/o in lingua straniera.

La categoria dotazioni tecnologiche comprende personal computer, tablet, lettori di libri digitali, software (programmi e sistemi operativi ad uso scolastico, anche per disturbi dell’apprendimento e disabilità). Sono inclusi anche gli strumenti per l’archiviazione di dati (come chiavette USB, CD/ DVD/ CD-ROM, memory card, hard disk esterni). Oltre a dispositivi di input (come tastiere, e-pencil, lettori smart-card, mouse), di output (come i monitor per i pc).

Tra i materiali per la didattica rientrano, ad esempio, gli strumenti per il disegno tecnico (compassi, righe e squadre, goniometri), per il disegno artistico (pennelli, spatole, acquarelli, pennarelli, colori). E ancora, mezzi di protezione individuali ad uso laboratoriale (divise, protezioni e calzature antinfortunistiche), strumenti musicali richiesti dalle scuole per attività didattica.

Il contributo può essere utilizzato per l’accesso a beni e servizi di natura culturale (ad esempio mostre, musei, teatro).

Non rientrano, infine, nella categoria dei prodotti acquistabili i materiali di consumo quali, ad esempio, penne, matite, quaderni, fogli, diari e astucci, zaini e cartelle.

Dote scuola 2022, borse di studio statali

Sono invece 20.013 gli studenti che riceveranno la Borsa di Studio Statale. Sarà erogata attraverso bonifico postale direttamente dal Ministero dell’Istruzione nei tempi che lo stesso definirà nei prossimi mesi. Per lo scorso anno scolastico, questa componente è stata erogata nel mese di marzo 2022.
Le risorse e i beneficiari

Per le Borse di Studio Statali l’investimento complessivo di fondi nazionali è pari a 4,2 milioni di euro. Il contributo è di 200 euro.

Potranno beneficiare della Borsa di Studio Statale gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado, residenti in Lombardia, che non abbiano superato i 21 anni d’età e con ISEE non superiore a euro 15.748,78.

Dote materiale didattico 2022, il riparto dei fondi suddivisi per provincia


Grazie al patrocinio finanziario della BCC della Valsassina, le classi 3e della scuola secondaria saranno coinvolte nel progetto “Imprenditori per Un giorno”. Si prevede l’intervento di un funzionario della BCC che spiegherà ai nostri alunni alcuni concetti topici su risparmio, imprenditorialità, ricavo-costi-guadagno. Il progetto si propone di far lavorare i ragazzi su una delle competenze chiave europee, lo spirito di imprenditorialità, appunto attraverso attività pratiche che vedranno la conclusione il 30 Aprile 2022.

Venerdì 21 gennaio in provincia di Udine è avvenuta l’ennesima tragedia su lavoro. Un episodio aggravato dal fatto che la vittima è un giovane studente di soli 18 anni, rimasto schiacciato dalla caduta di una putrella nel suo ultimo giorno di “Alternanza scuola-lavoro”, come vengono ancora comunemente chiamati i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). La Legge 107 del 2015, ossia la cosiddetta “Buona scuola” del governo Renzi, ha reso l’Alternanza scuola-lavoro obbligatoria negli ultimi due anni di scuola superiore. La Legge di Bilancio 2019 ha poi riformato i percorsi formativi dell’Alternanza nella scuola secondaria di II grado, chiamandoli appunto PCTO e prevedendo una diversa durata degli stessi nell’arco del triennio finale del percorso di studi, a seconda del tipo di istituto frequentato (licei, istituti tecnici e istituti professionali).

A distanza di anni dall'introduzione dell'Alternanza scuola-lavoro, è evidente come essa sia stata in molti casi utilizzata in modo distorto, e come ciò abbia portato a diversi abusi: l'incoerenza dei percorsi di alternanza nelle strutture ospitanti rispetto ai curricula scolastici degli studenti; la bassa o bassissima qualità di molti percorsi; la trasformazione dell'alternanza da metodologia didattica a strumento del mercato del lavoro, sia sotto il profilo della sostituzione di manodopera che sotto quello del dumping contrattuale; l'indebolimento delle varie forme di apprendistato, con le imprese che possono sostituire gli apprendisti con studenti in Alternanza o tirocinanti extra-curricolari.

Già nel 2018 la CGIL ha scelto di elaborare le proprie linee guida sull’Alternanza scuola-lavoro, per contribuire a superare le carenze che hanno determinato numerose difficoltà di attuazione nei territori e per dare voce ai tanti insegnanti che si impegnano nel garantire a tutti gli studenti esperienze di qualità. Affinchè sia uno strumento efficace, l’Alternanza deve essere innanzitutto coerente con la programmazione dell’offerta formativa delle scuole, in funzione del profilo in uscita da un determinato percorso scolastico. L’efficacia passa inoltre necessariamente da un attento monitoraggio, a partire dalla verifica della capacità formativa delle strutture ospitanti, soprattutto in relazione alla presenza di tutor adeguatamente preparati.

Michela Magni, Segretaria generale della FLC Lecco (la categoria della CGIL che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori del settore istruzione), punta il dito soprattutto contro l’obbligatorietà dell’Alternanza scuola-lavoro: “Il terribile episodio di Udine conferma la correttezza delle rivendicazioni che portiamo avanti da anni: chiediamo l’abrogazione delle norme sull’obbligatorietà dell’Alternanza, un’imposizione che ha comportato la moltiplicazione di esperienze e attività, spesso slegate dal proprio percorso educativo, improvvisate e di scarsa qualità”. In merito alle posizioni dell’Unione degli Studenti, che chiede di abolire l’Alternanza, Magni dichiara: “Gli studenti devono avere più scuola, perché i ragazzi e le ragazze vanno a scuola per studiare, non per offrire forza lavoro gratuita sulla base di progetti privi di qualsiasi finalità educativa”.

Interviene sulla questione anche Diego Riva, Segretario generale della CGIL Lecco: “Pensiamo che l'Alternanza scuola-lavoro vada profondamente rivista, dando centralità al ruolo della scuola e alla conoscenza dei diritti dentro i luoghi di lavoro. In nessun caso l’Alternanza può essere utilizzata per preparare i giovani alle esigenze momentanee di questa o quella azienda. Intendiamoci subito: se è lavoro si paga ed è a carico delle aziende, se è formazione deve essere garantita, gratuita e pubblica”. Conclude Riva: “La tragedia avvenuta venerdì non può che rimandare anche al grande tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra gennaio e novembre 2021 sono stati più di 3100 gli infortuni sul lavoro in provincia di Lecco dichiarati all’INAIL, in aumento del 6% rispetto all’anno precedente, e nei primissimi giorni del 2022 abbiamo già assistito a un episodio mortale che ha coinvolto un operaio edile di Casatenovo. Se è inaccettabile perdere la vita sul lavoro, la morte di chi di fatto era ancora uno studente è sconcertante”.

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole la nota 11 dell’8 gennaio 2022 contenente le indicazioni sulle nuove modalità di gestione dei casi di positività all’infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico.

La nota era stata illustrata poco prima ai sindacati nel corso di un incontro che si è svolto a seguito delle nostre pressanti richieste e in conseguenza anche dell’allarme lanciato dai dirigenti FLC CGIL preoccupati per la ripresa delle attività didattiche in presenza.

La nota schematizza i contenuti del decreto legge 1/22 che abbiamo già commentato.
Le uniche aggiunte rispetto ai contenuti del decreto riguardano le indicazioni relative all’applicazione di misure specifiche per il personale della scuola e a quello esterno che ha svolto attività in presenza nella classe con casi positivi per almeno 4 ore, anche non continuative, nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del caso.

Durante l’incontro abbiamo analiticamente dimostrato tutte le difficoltà pratiche che incontreranno le scuole nell’attuare le misure previste dal decreto e invitato il Ministero a fare scelte commisurate ai dati della realtà.
Abbiamo inoltre segnalato la necessità di risolvere le seguenti problematiche di cui finora il Ministero non ha tenuto conto, ma che è invece indispensabile chiarire:

Omogeneità di trattamento ai fini dell’obbligo vaccinale di tutto il personale che lavora nella scuola anche se non alle dirette dipendenze della stessa.
Certezza sulla sostituzione del personale assente in conseguenza dell’applicazione della normativa anticovid.
Individuazione di un termine di preavviso (minimo 10 giorni) per la risoluzione del contratto individuale di lavoro dei supplenti nominati in sostituzione del personale sospeso perché non ancora vaccinato.
Erogazione della didattica digitale integrata solamente a seguito di sospensione dell’attività didattica in presenza e non a domanda delle famiglie o degli alunni.
Ammissione alla didattica in presenza nel caso di un numero di contagi superiore a due nella scuola secondaria, solo per gli alunni i cui genitori fanno formale richiesta alla scuola dando dimostrazione dello stato vaccinale.
Disposizione formale che consenta ai dirigenti, a seguito della sorveglianza con testing nella scuola primaria, di sospendere l’attività in presenza nel caso di una positività in attesa dell’esito del TO.

Al di là dei chiarimenti che riteniamo necessari ed urgenti abbiamo ribadito la necessità di ricevere tutte le informazioni relative alla diffusione del contagio nelle scuole di alunni e personale.

Infine abbiamo proposto:

Un monitoraggio degli effetti degli interventi delle regioni e dei sindaci di rinvio della ripresa delle attività didattica in presenza e dell’andamento dell’applicazione delle disposizioni relative alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria.
La distribuzione gratuita delle mascherine FFP2 agli alunni e al personale e l’erogazione alle scuole delle risorse necessarie per le prime esigenze.
Convocazione di un tavolo di confronto organizzazioni sindacali e Ministero per chiarire le procedure di utilizzo in altri compiti e di sostituzione del personale docente e ATA non vaccinabile per motivi di salute

Anche dopo la nota del Ministero si confermano le nostre valutazioni critiche sull’insufficienza e la farraginosità del provvedimento governativo e la necessità di una oggettiva considerazione delle situazioni epidemiologiche nel paese che richiederebbero un autorevole intervento del CTS per garantire la salute di studenti e personale nelle attività in presenza.

IN ALLEGATO LA NOTA MINISTERIALE

Quest'anno sta giungendo al termine e il Cpia di Lecco si conferma come una delle scuole più vive e attive del territorio.

Molti sono i Progetti a favore della nostra utenza e degli insegnanti promossi dal Cpia "F. de Andrè" che sono giunti al termine o che realizzeranno i loro frutti nella prima parte del 2022.

Condivido il video che è stato realizzato per documentare il seminario nazionale residenziale che si è tenuto a Genova dal 1 al 3 di dicembre 2021 dedicato ai docenti delle scuole secondarie superiori sulla Robotica Educativa promosso dal Cpia di Lecco "F. De Andrè" nell'ambito delle azioni formative del PNSD e del Progetto "Leonardo visionario"
https://youtu.be/fFSO2bscRa0

Inoltre condivido alcune belle immagini che documentano la partecipazione del Cpia di Lecco alla finale nazionale a Dubai del Premio Scuola Digitale con il Ministro Bianchi: vi ha partecipato la professoressa Vincenzina Sorgi che si vede nella foto insieme alle due nostre corsiste.

Infine ricordo la targa ricevuta a Roma per essere arrivati in finale al concorso nazionale Epale Edu Hack promosso da Indire, ricevuta dal professore Alberto di Palma.
Grazie a tutti i nostri docenti che con il loro lavoro fanno grande il nome del nostro Cpia "F. De Andrè" di Lecco. Grazie a tutto il nostro personale Ata.

Grazie a tutti i nostri partners territoriali e agli Enti che collaborano con noi.

BUON 2022 A TUTTI!!!

Dirigente scolastico
Renato Cazzaniga

Sottoscritto anche dal Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

 

All’attenzione di
Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione

I Sindaci sottoscrittori di questo appello, su iniziativa di ALI (Autonomie Locali Italiane) sostengono con convinzione le misure adottate dal Governo per contenere la curva dei contagi da Covid a partire dal Green Pass e Super Green Pass, la grande campagna di vaccinazione portata avanti sui nostri territori grazie all’ottimo lavoro delle Regioni, lo sforzo di questi mesi per proseguirla incentivando le terze dosi.
A questo si è aggiunto, dopo il via libera dell’Ema al vaccino pediatrico per la fascia di età 5-11 anni e all’arrivo anche nel nostro Paese della variante Omicron, un ulteriore sforzo per riuscire ad aumentare la copertura vaccinale della popolazione e dare una copertura di protezione anche ai bambini, non solo per cercare di contenere ulteriormente la diffusione del virus ma soprattutto evitare casi gravi tra i più piccoli come già è successo in Italia.

Considerando l’andamento dell’epidemia, e che i bambini sono stati i più colpiti dal punto di vista psicologico e sociale, per le pesanti ripercussioni sulla loro socialità e sviluppo, nei mesi di lockdown e di chiusure delle scuole, e che il diritto alla scuola, all’istruzione è un bene primario per il nostro Paese, siamo convinti che occorra a questo punto un ulteriore misura restrittiva per preservare un istituto fondamentale per bambini, ragazzi, famiglie e lavoratori.

Chiediamo al Governo di introdurre subito il Green Pass anche nelle scuole per salvare la scuola in presenza. C’è il rischio concreto, visto l’aumento dei contagi, che da gennaio tutte le scuole italiane vadano in DAD. Non possiamo permetterlo.
È nostro dovere tutelare sia il diritto al lavoro che il diritto all’istruzione. Con il Green Pass nelle scuole, prevedendo come per le altre categorie vaccino o tampone, preserveremmo la scuola in presenza e con essa un diritto costituzionale, quello dello studio e dell’istruzione.

Se non agiamo subito con un Green Pass nelle scuole rischiamo di ritrovarci con le scuole chiuse a breve, con la didattica a distanza indistintamente per tutti i ragazzi, vaccinati e non vaccinati, e con le gravi conseguenze – sanitarie, sociali, lavorative, economiche e psicologiche – che abbiamo già conosciuto in passato.
I sindaci credono fortemente che questa sia l’unica strada da percorrere per il futuro della scuola e dei nostri ragazzi.

Scuola: con lo sciopero del 10 dicembre abbiamo scelto di non accontentarci

Lo sciopero generale del 16 dicembre è in ideale continuità con lo stato di agitazione proclamato per tutti i settori della conoscenza, a cominciare dallo sciopero del 10 dicembre nel settore della scuola statale. (La scuola avendo effettuato lo sciopero il 10 dicembre, nel rispetto della legge 146/90 non può aderire allo sciopero generale).

Scuola: grazie ai 100 mila lavoratori che hanno fatto sentire la loro voce con lo sciopero

Il 16 dicembre aderiranno alla mobilitazione l’università, la ricerca, l’AFAM e i settori privati della conoscenza, ma chiediamo anche alle lavoratrici e lavoratori della scuola liberi da impegni di lavoro di partecipare alle manifestazioni interregionali.
La nostra mobilitazione continua perché non consideriamo lo sciopero un fine in sé ma lo strumento democratico e partecipato per far aumentare il peso della rappresentanza dei lavoratori che anche questo governo vuole ridurre a un ruolo ancillare.
 
Rispediamo decisamente al mittente la retorica dei sindacalisti seri che lavorano ai tavoli e di quelli “cattivi” e irresponsabili che scioperano e non cercano le soluzioni. Irresponsabile è chi ha smesso di crederci.
Ai tavoli tecnici abbiamo partecipato fino al giorno in cui abbiamo dichiarato lo stato di agitazione, e sappiamo benissimo quanto fossero inconcludenti e privi di contenuti, e proprio per questo abbiamo deciso di disertarli. Una scelta inevitabile, con la quale, abbiamo voluto lanciare un primo segnale contro il persistente disinvestimento nell’istruzione che è ormai la scelta di quasi tutti i governi degli ultimi vent’anni.

Chi parla di massimalismo non conosce il significato del termine o ha dismesso i panni del sindacalista. Scioperare è normale pratica democratica per qualunque sindacato, tranne evidentemente per uno, e solo rispetto al governo Draghi.
E invitare i lavoratori a stare zitti e buoni perché c’è chi ci pensa, ci sembra non solo paternalistico, ma assolutamente perdente. Perché tutto quello che arriverà dalla legge di bilancio sarà il risultato di chi ha deciso di dire no alle prese in giro di un governo che dopo aver firmato un Patto per il rilancio della Scuola lo ha disatteso sistematicamente su ogni punto. E se quello che otterremo sarà tanto sarà un grande risultato, ma se sarà poco bisognerà rilanciare. C’è chi si accontenta, noi no. Non è questo il momento storico. Questo è il tempo della partecipazione ed è il tempo di far cambiare strada al nostro Paese a partire dalla scuola.

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