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Mercoledì, 31 Marzo 2021 16:17

LA NEWSLETTER DI MONTAGNE LAGO DI COMO

Cari amici,

finalmente la primavera è arrivata e la natura a poco a poco si risveglia vestendosi dei suoi bellissimi colori. Il sole caldo e il limpido cielo azzurro creano un’atmosfera magica sulle Montagne del Lago di Como.

Domani è già Aprile: il mese famoso per i primi pic-nic in famiglia all’aria aperta, delle prime escursioni per gli amanti della montagna e del trekking, tutti accomunati dalla possibilità di ammirare e godere di questi splendidi paesaggi del nostro lago e delle sue montagne.

Aprile è anche il mese della Pasqua: una delle feste più attese e amate dell’anno anche perché ci da la possibilità di mangiare tante e gustose uova di cioccolato senza sentirci in colpa.

Solitamente questo era un momento di fermento e lavoro intenso per tutte le nostre aziende, che si preparavano a ricevervi numerosi.

Quest’anno purtroppo non vi potremo accogliere come vorremo..ma le nostre aziende si sono impegnate a ideare gustose proposte gastronomiche per Pasqua e Pasquetta, con servizio di asporto e consegna a domicilio, così da sentirsi più vicini a voi.

Approfittate altrimenti di visitare il nostro ecommerce ed acquistare prodotti tipici per la Pasqua o esperienze uniche da fruire nelle prossime settimane.

Potete anche organizzare in autonomia la vostra prossima vacanza grazie al nostro ecommerce! Date un’occhiata ai servizi e alle proposte dei nostri operatori.

Non esitate a contattarci per richieste o consigli, siamo a vostra completa disposizione

E’ bello pensare di festeggiare insieme, rivolgendovi un pensiero e un augurio speciale di una buona e serena pasqua.

A presto, il Presidente – Stefano Gianola

www.montagnelagodicomo.it

 

Conclusi i  lavori d'installazione, da parte della ditta Bettineschi di Colere, della scala di collegamento tra Lecco e Abbadia lungo il Sentiero del Viandante. I lavori di posa e affrancatura del manufatto, per un intervento che ha visto coinvolti, con la sottoscrizione di un apposito protocollo, il Comune di Lecco, il Comune di Abbadia Lariana ed Ersaf, proseguiranno anche nella giornata di domani con il montaggio dei parapetti e il posizionamento degli ultimi panelli di sicurezza sulle arcate della galleria.

I RISTORI ? UNA GOCCIA NEL MARE !

Non le manda a dire Fabio Dadati, presidente Consorzio Albergatori lecchesi e dell`ente LarioFiere di Erba, a proposito del Decreto Ristori appena emanato dal Governo Draghi.

"I ristori italiani sono come punture di Botox per salvare malati terminali" cosi` riporta sulla sua pagina facebook citando
Elisabetta Fabri, presidente ed amministratore delegato di Starhotels, quando lunedi 21 marzo sul Sole 24 Ore ha confrontato le azioni del Governo con le realtà che vive in USA, UK e Francia.

"Che dire? Dilagheranno sempre di più la malavita organizzata ed i capitali stranieri nell'acquistare alberghi ed attività italiane a bassissimo prezzo " (un problema sempre piu` reale).

Forte la delusione per un decreto che non copre nemmeno il 5% delle perdite sostenute durante l`"annus horribilis" della pandemia.
"Si son trovati i soldi per il rinnovo del contratto sul Pubblico Impiego, solo briciole invece per gliimprenditori del Turismo" scrive Dadati (gia` assessore provinciale del Turismo all`epoca della Giunta di Nava) che si sente come un "innamorato tradito" del Governo Draghi.

"Perché fare come primo intervento il contratto del pubblico impiego e poi dare due soldi del tutto inutili ed offensivi alle attività colpite dalla crisi? Senza, peraltro, avviare la riforma fiscale, il taglio del cuneo, lasciando il cash back e la lotteria degli scontrini (5 miliardi, la metà di tutti i soldi dati alle aziende in crisi)

"Più che “sostegni” mi sembra che siano elemosina...
Ho ben chiaro che non fosse possibile compensare le perdite di fatturato del 2019 ne quelle dei primi tre mesi del 2020, per non parlare dei prossimi aprile e maggio.
Ma proporre questi importi è offensivo."

Si tratta di importi che vanno dal 60 al 10% della perdita di ricavo di un mese medio 2019. "Però tu sei sereno -risponde Dadati a un interlocutore - non hai perso centinaia di migliaia di euro, non hai firmato fidejussioni, fatto debiti, non devi pagare stipendi a venti persone, non devi ricapitalizzare."

Al suo sfogo si uniscono altre voci: "dal 60%a scendere sull’importo medio di 12 mesi, esempio una perdita di un anno totale di 120.000 porterà ad un ristoro di 5000 € .....io più che elemosina la chiamerei presa per il c... suona meglio".

I calcoli non sono ancora chiari, pero` si tratta generalmente di "sostegni" di qualche migliaio di euro su perdite di centinaia di migliaia di euro: troppo poco, dicono i ristoratori che l`intervento di Dadati.

La coperta e` corta, troppo corta: di fronte a un debito pubblico sempre piu` incontrollato gli indennizzi sono poca cosa.
L`unica e` sperare che la situazione, grazie ai vaccini, si normalizzi prima possibile e ritorni il turismo in Valsassina e sui nostri laghi.

 

 

 

 

Varato dalla Giunta, su proposta dell’assessore di Regione Lombardia al Turismo, Marketing territoriale e Moda, Lara Magoni, il ‘Piano annuale di promozione turistica 2021’.

“Il rilancio del turismo – commenta il presidente della Regione, Attilio Fontana – è possibile attraverso l’analisi e la programmazione di tutti gli scenari che ad oggi possiamo prefigurare. Nonostante le forti difficoltà che stiamo vivendo, dobbiamo guardare al futuro con ottimismo, lavorando tutti insieme per far ripartire un settore che dà lavoro a migliaia di operatori e famiglie attualmente in forte crisi”.

“Abbiamo davanti a noi – aggiunge l’assessore Lara Magoni – due appuntamenti molto stimolanti: il titolo di ‘Capitale italiana della cultura’ alle città di Bergamo e Brescia per il 2023 e le Olimpiadi invernali nel 2026. Dobbiamo farci trovare pronti, mettendo al centro il turista, la qualità delle esperienze proposte e la sicurezza. In tal senso, la Lombardia ha tutte le carte in regola per tornare ad essere protagonista di un settore strategico per l’economia locale e nazionale”.

Tre le parole d’ordine attorno alle quali si sviluppa il documento: innovazione, sostenibilità e formazione.

“Nel quadro di una programmazione flessibile, in grado di adattarsi agli effetti della pandemia, la Lombardia – sottolinea l’assessore – propone un approccio innovativo all’attrattività individuando anche nel marketing territoriale un ulteriore elemento di sviluppo. Inoltre, la realizzazione e la riqualificazione delle strutture ricettive, grazie anche a un nostro bando da 17 milioni, rappresenta un chiaro segnale di fiducia da parte dei nostri albergatori, di volontà di ripartire con slancio, offrendo alberghi e strutture sempre più accoglienti ai nostri turisti”.

Un turismo che dovrà essere sempre più sostenibile. “Capace – afferma Magoni – di valorizzare le bellezze naturali e paesaggistiche di un territorio green, dove il connubio tra ecosistema, attività outdoor ed enogastronomia regala esperienze uniche, in totale sicurezza. In tal senso, dobbiamo puntare sulle nostre peculiarità. A cominciare dalla promozione della destinazione montagna, che rappresenta il 40% del territorio lombardo, anche in vista delle Olimpiadi 2026“.

Altra tematica fondamentale, la formazione. “La professionalità degli operatori, attraverso percorsi didattici mirati, è – rimarca l’assessore – un tema irrinunciabile per chi vuole fare turismo nel futuro. La qualità e la competenza dell’accoglienza sono armi vincenti sulle quali costruire l’attrattività della Lombardia”.

L’interconnessione di questi elementi fungerà da leva per rilanciare e riposizionare la nostra Regione sul mercato italiano ed estero. “L’impegno – spiega l’assessore – è diretto alla promozione delle eccellenze dei nostri territori. Nel breve periodo, sarà cruciale il turismo domestico e di prossimità alla scoperta di itinerari culturali, enogastronomici e storico-artistici, senza dimenticare i parchi naturali, la valorizzazione delle città d’arte e il fascino dei laghi. In totale sicurezza, vogliamo infatti dare spazio a esperienze innovative, legate al turismo ‘dolce’. Invitando quindi i territori a porre l’accento sulla promozione delle proprie specificità”.

“Solo così – conclude l’assessore Lara Magoni – sapremo regalare ai visitatori una Lombardia segreta e accessibile, a tutti. Per vivere un turismo unico nel suo genere”.

Il Giardino botanico di Villa Monastero, con la sua attuale consistenza di più di 900 esemplari di specie botaniche che si estendono per quasi due chilometri sul fronte lago, è stato recentemente oggetto di un intervento di verifica dello stato fitosanitario e della stabilità delle piante ad alto fusto, condotto da specialisti agronomi incaricati dalla Provincia di Lecco.

L’indagine è stata svolta mediante approfondimenti con l’utilizzo di speciali strumentazioni in grado di fornire informazioni sia sull’aspetto esterno che interno delle piante.

Contemporaneamente è stato effettuato un piano di integrazione e di implementazione delle forniture stagionali per poter permettere un maggiore godimento di tutto il giardino nelle varie stagioni, rendendone più gradevole la fruizione al pubblico. Il percorso attraverso il parco consente di ammirare in quasi tutte le stagioni un’esplosione di colori, forme e profumi, che si estendono per circa 2 chilometri, da Varenna fino alla vicina frazione di Fiumelatte.

La relazione emersa dal lavoro ha evidenziato la necessità di provvedere a potature e ad alcuni abbattimenti di esemplari a rischio, dopo l’autorizzazione richiesta alla competente Soprintendenza. In linea con quanto indicato verranno in seguito svolte integrazioni tramite esemplari di pregio adeguati all’ambiente climatico della Villa e compatibili con le specie esistenti.

E’ stato inoltre predisposto un percorso ad anello per l’accesso in totale sicurezza al giardino in relazione all’emergenza Covid.

Un Tavolo permanente per il monitoraggio delle criticità e per l’adozione di misure correttive, presenza di steward e del volontariato di protezione civile per il contingentamento degli accessi alle spiagge; vigilanza specificamente dedicata al rispetto delle norme anticontagio, servizi mirati delle Forze di polizia e delle Polizie locali.
Queste, in sintesi, le decisioni assunte dal Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato dal Prefetto Castrese De Rosa a Varenna, nella splendida cornice di Villa Cipressi, con tutti i Sindaci della costa orientale del Lario, per far sì che l’accesso alle località lacuali maggiormente attrattive della provincia, nell’imminente stagione primaverile/estiva, si svolga con il minor disagio viabilistico possibile e nel rispetto delle prescrizioni per il contenimento del contagio da coronavirus.
Il dispositivo vedrà dunque impegnate le Polizie locali con l'ausilio del volontariato e degli steward per il contingentamento degli ingressi alle spiagge il cui accesso sarà conseguentemente vietato una volta raggiunta la capienza prevista.
Le Forze di polizia opereranno nell'ambito del collaudato piano di controllo del territorio, in ausilio, al profilarsi di eventuali criticità, delle Polizie locali e degli addetti al controllo.
Anche l’Autorità di Bacino ha assicurato al Prefetto il massimo coinvolgimento e sostegno ai Sindaci, mentre la Provincia di Lecco ha garantito la consueta disponibilità, tramite la Polizia provinciale ed il coordinamento degli altri Comuni, a sostenere gli sforzi delle località rivierasche.
Per coniugare il legittimo desiderio di svago dei cittadini con l’irrinunciabile esigenza di tutela della salute pubblica si renderà necessario un impianto caratterizzato da flessibilità e gradualità, che coinvolgerà tutti gli attori istituzionali, volontariato e steward. Si è trattato del secondo Comitato svoltosi su tali problematiche dopo quello tenutosi la settimana scorsa ad Oliveto Lario con i Sindaci della sponda occidentale del lago (Oliveto Lario, Malgrate e Valmadrera).
«E’ fondamentale fare sistema nell’affrontare i problemi correlati al maggior afflusso viabilistico e agli assembramenti sulle spiagge legati alla prossima stagione primaverile/estiva. E’ in corso un’emergenza sanitaria in relazione alla quale è imprescindibile programmare per tempo le misure più appropriate e proseguire scrupolosamente nell’azione di rispetto di regole e comportamenti responsabili.
Ringrazio tutti i Sindaci rivieraschi, che hanno dimostrato grande sensibilità, attenzione e impegno, anche nel mettere a punto fin da ora mirate iniziative tese ad evitare affollamenti di persone e a mitigare i disagi derivanti da spostamenti consistenti e di difficile gestione, pandemia permettendo. Approfondiremo settimanalmente insieme ai Sindaci le problematiche specifiche dei singoli comuni» - ha commentato il Prefetto De Rosa.
Al Comitato hanno preso parte il Questore Alfredo D’Agostino, il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Igor Infante, il Vicecomandante provinciale della Guardia di Finanza Damiano Manzari, il Consigliere provinciale Matteo Manzoni, il Vicesindaco di Lecco Simona Piazza, i Sindaci di Abbadia Lariana Roberto Azzoni, Bellano Antonio Rusconi, Colico Monica Gilardi, Dervio Stefano Cassinelli, Dorio Massimo Vergani, Lierna Silvano Stefanoni, Mandello del Lario Riccardo Fasoli e Varenna Mauro Manzoni, che ha ospitato il Comitato.
Domenica, 28 Febbraio 2021 12:22

IL TURISMO IN VALSASSINA

Puntuali e circostanziati come sempre, gli interventi di Riccardo Benedetti ed Enrico Baroncelli sul turismo in valle hanno ben collocato il dito della critica sulla piaga del “non fatto” e del “troppo detto”. Consuetudine, questa, tipica di una onnidiffusa classe politica, non solo locale, impegnata a gestire la cosa pubblica con supponente arroganza e sostanziale assenza di idee.

Certo, ormai da decenni Milano è andata ben oltre l’ambito della città metropolitana per assumere estensione e contorni della Città Regionale di cui scrive Baroncelli. Altrettanto certamente le strutture di accoglienza valsassinesi non sono in grado di accogliere i flussi turistici neppure in circostanze normali. Men che meno oggi che l’ondata epidemica spinge verso l’aria pulita dei nostri monti migliaia di cittadini.

La foto di apertura scattata ieri mattina alle 9.40 ai piedi della Grigna settentrionale racconta di una situazione insostenibile: a quell’ora erano circa 200 i camminatori in marcia verso la vetta o una meta intermedia. Si tratta ovviamente di un anticipo credibile di quanto prevedibilmente accadrà anche oggi non solo sul versante est del Grignone ma lungo gli itinerari escursionistici dell’intera valle. E almeno metà degli escursionisti si saranno certamente fermati per rifocillarsi negli unici due rifugi presenti lungo il percorso.

Domenica scorsa in val Varrone abbiamo contato 84 persone procedere verso il rifugio Casera Vecchia. Chi ritiene che le cose siano andate diversamente in val Biandino o ai piani di Bobbio, alzi la mano. E oggi si replica. Con buona pace delle sacrosante misure anti covid adottate da governo e regioni. Le gride inascoltate di manzoniana memoria oggi si riassumono in un acronimo: D.P.C.M.

Ma chiedere a gran voce interventi e progetti in grado di sostenere lo sviluppo della vocazione turistica della valle ha un senso “forte” se ci si chiede anche di quale turismo stiamo parlando e se si ammette che ormai da decenni i soggiorni in valle sono confinati in una sorta di mordi e fuggi, dovuto, anche se non soprattutto, alla vicinanza delle grandi strutture urbane. Se si escludono le eccezioni legate al periodo agostano, natalizio e pasquale, il flusso turistico valsassinese si concentra soprattutto nei fine settimana. E in caso di assenza di neve, neppure quello.

Non possiamo guardare a Cortina o al Sestriere per disegnare un modello di accoglienza che non potrà mai rispondere alle possibilità reali della valle. Il più grande albergo ancora in funzione, l’hotel Ballestrin di Barzio, resta chiuso per gran parte dell’anno e dispone di appena 50 camere. Quanti sono i “condomini fantasma” costruiti negli Anni 60 che oggi versano in stato di animazione sospesa lungo tutto l’altopiano? Non c’è dubbio che sarebbe auspicabile una più capillare diffusione dei B&B per rispondere con modalità più flessibili alle necessità di un turismo non più “stanziale”. Il fatto è che il turismo, questo turismo, è sempre più condizionato dai mutamenti climatici, per definizione non orientabili, e da esigenze sempre più spesso contingenti legate a circostanze quasi mai prevedibili. Come la pandemia, appunto. La pur necessaria programmazione, come tutte le programmazioni, conosce limiti inevitabili.

È vero: la “eccessiva frammentazione amministrativa” ha le sue responsabilità come ne ha la “mancata programmazione generale degli interventi”. Ma occorre preliminarmente individuare il target verso il quale indirizzare la necessaria progettualità. Ben venga il “potenziamento delle biblioteche e dei pochi musei esistenti”. Più difficile, a mio avviso, il contingentamento del traffico privato verso la valle. Come praticare nei fatti il “numero chiuso” per le automobili dei non residenti? Lo sviluppo del trasporto pubblico locale non può essere sufficiente se non in un’ottica, appunto, di “Città Regionale”. Ma allora il coinvolgimento della struttura politico amministrativa con sede a Palazzo Lombardia e del Comune di Lecco diventa inevitabile.

Un’ultima osservazione. Ricordate il progetto ventilato qualche anno fa, di una mega struttura commerciale e di terziario da realizzare sui piani di Pasturo e collegata a una nuova funivia per i Piani di Bobbio? Anche in quel caso si invocava a gran voce la necessità di supportare con interventi adeguati lo sviluppo del turismo in valle. Tutto è (fortunatamente) tornato nel silenzio. Mentre nei prati, lungo i sentieri prealpini e ai bordi della pista ciclabile spuntano come funghi lattine di birra, bottiglie di plastica, mascherine chirurgiche e altre piacevolezze residuali dei nostri pandemici e sfortunati week-end.

Elio Spada

Domenica, 28 Febbraio 2021 06:51

VALSASSINA: UN NUOVO TURISMO DOPO LA PANDEMIA

Ha assolutamente ragione Riccardo Benedetti, nel suo articolo dedicato al "Parco Giochi" che e` diventato la Valsassina, quando scrive:" Per quanto tempo ci siamo detti che dovevamo sfruttare la vicinanza con i cinque milioni di persone che vivono a sud, oltre la frontiera di Balisio? Quanti incontri, convegni, riunioni, articoli?".

Ecco, io sono venuto in Valsassina nel 1978, e da allora a parecchi di quei convegno-incontri- riunioni ho partecipato, soprattutto a quelli organizzati dall`ancor giovane Provincia di Lecco. Fiumi di parole (spesso inutili), pubblicazioni finite nei cassetti, Associazioni turistiche costruite ad hoc (ma in genere con scarso successo).

Da allora al contrario il numero degli alberghi, anche importanti, e` diminuito, non aumentato: dall`albergo Introbio al Capriolo di Introbio, al Tartavalle di Taceno che era un albergo storico che esisteva gia` a meta` dell`Ottocento e oggi in completa rovina, ad altri alberghi nell`Altopiano.

Il Covid in realta` ci ha messo, da un anno a questa parte, di fronte a una situazione che non avremmo mai immaginato: complice senz`altro il fatto che i Lombardi non possono andare nelle regioni vicine, tanto meno all`estero, nel loro mirino siamo entrati noi, la vicina Valtellina e presumibilmente le valli bergamasche. Con i risultati, anche terribili, che da tre week end in particolare osserviamo con angoscia.

I quattro milioni (e anche piu`, visto che in Lombardia siamo quasi 10 milioni) di Lombardi si sono definitivamente accorti della Valsassina, ma il punto e` un altro, quello solito: siamo noi pronti ad accoglierli ? Sicuramente ed evidentemente no !

La Valsassina sconta oggi la sua pressoche` totale impreparazione sul campo del Turismo, dell`accoglienza, delle deboli e fragili infrastrutture (non solo stradali) che ormai regolarmente vanno in tilt sotto gli occhi di tutti.

Mi si lasci accennare a un concetto che negli anni Settanta aveva lanciato il mio professore di Geografia all`Universita` di Milano, Giacomo Corna Pellegrini. Il concetto, geniale e anticipatore per l`epoca, era quello di "Citta` Regionale": secondo Corna Pellegrini Milano non era piu` una semplice "Metropoli", che allargava i suoi gangli nelle citta` vicine da cui non era divisa da alcuna soluzione di continuita` a livello abitativo, e cioe` Monza, Lodi, Limbiate ecc., ma era ormai il centro di una "Citta` Regionale" che si allargava a tutta la Lombardia.

Superando quindi la secolare differenza tra "Citta`" e "Contado", in questa ottica ad esempio la Valsassina era da concepire come un qualsiasi parco urbano milanese, esattamente come il parco di Lambrate o quello centrale di Corso Venezia.
Un "polmone verde", facilmente raggiungibile (almeno quando non c`e` traffico) dove il cittadino poteva camminare e compiere le sue passeggiate/escursioni.

Ecco, e` allora in quest`ottica che dobbiamo ragionare se vogliamo capire la situazione. La Valsassina certamente non e` pronta per diventare un "parco regionale", ne` ha sviluppato quella "mentalita` turistica" che necessiterebbe in questi casi.

Per problemi endemici e per colpe sue proprie: la eccessiva frammentazione amministrativa - troppi paeselli che pensano solo a se` stessi, senza avere una visione d`insieme della Valle - che si traduce in una mancata programmazione generale degli interventi, del sostegno alle attivita` turistiche e commerciali, lasciate quasi sempre in balia dei privati, della pulizia dei sentieri e della loro sistemazione in montagna, anche questa lasciata all`opera benedetta dei volontari del CAI o di altre associazioni.

Cosi` come mancano interventi seri sulla Cultura, da sempre volano del Turismo, per esempio sul potenziamento delle Biblioteche e dei pochi Musei esistenti, delle attivita` culturali estive, non programmate tra di loro nei diversi paesi, dell`intrattenimento (mancano Cinema, Teatri), e della ricezione turistica.
A parte i ricordati alberghi chiusi c`e` stato una qualche potenziamento delle attivita` di B&B, Bed and Breakfast, grazie anche all`opera di un ex assessore provinciale intelligente come Fabio Dadati, e forse anche qualcosa su AirBnb, ma sicuramente non basta.

I pochi alberghi e ristoranti che resistono alla terribile congiuntura attuale, che per molti mesi nell`ultimo anno li ha visti chiusi, e` importante che sopravvivano per il prossimo futuro.
Valorizzare i Parchi gia` esistenti, come quello delle Grigne: il territorio insomma va salvaguardato in ogni suo aspetto, maltrattarlo e cementificarlo e` la cosa piu` dannosa che si possa fare alla Valsassina. Salvaguardare i reperti storici (ad esempio gli antichi forni fusori sul fiume Varrone), utilizzarli per creare un Museo ma anche dei percorsi e degli itinerari storico/turistici (troppi cimeli del passato sono stati purtroppo abbattuti !).
Cosi` come manca un adeguato servizio di trasporti pubblici, che dovrebbe sostituire almeno in parte una mobilita` privata diventata ormai troppo invadente ed inquinante, soprattutto nei week end e nei festivi, quando invece gli autobus latitano.
Sarebbe una buona idea limitare l`accesso alle auto e favorire invece il MotoTurismo.

Non siamo all`anno zero, qualcosina la Comunita` Montana ha anche fatto, penso al Museo della Fornace, che pero` va potenziato, e al sostegno al Parco delle Grigne, in cui farebbero bene ad entrare altri Comuni valsassinesi.

In conclusione, se vogliamo usare questa situazione a nostro vantaggio e non solo come un cataclisma che ci e` improvvisamente piombato addosso dobbiamo imparare a ragionare ed operare in termini sempre piu` ampi e onnicomprensivi: ci vorranno altri convegni, forse molte altre riunioni, ma una via d`uscita funzionale e soddisfacente per tutti bisogna trovarla, anche mentre continueremo a produrre flange, coltelli, e qualche motocicletta !

 

 

 

 

Primo incontro ufficiale tra il neo ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e la conferenza delle Regioni, con la Lombardia rappresentata dall’assessore a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, Massimo Sertori, in un’ottica di stretta collaborazione per il territorio montano.

Momento di lavoro proficuo

“È stato un momento di lavoro – commenta Sertori – importante e proficuo. Un’occasione per un confronto, subito operativo, sia nel merito che nel metodo”.

Attività caratterizzata da collaborazione stretta

“Il ministro – continua Sertori – oltre ad aver ascoltato i singoli interventi dei rappresentanti regionali e quindi, dopo aver replicato nel merito, ha sottolineato come la sua attività sarà caratterizzata da una collaborazione stretta con le Regioni, attraverso una sinergia istituzionale che è condizione per raggiungere obiettivi ambiziosi in un Paese, l’Italia, che ha nel settore turistico un primato mondiale che genera crescita, ricchezza e lavoro”.

Massimo impegno del Governo per la tutela della salute

“Certo – sottolinea Sertori – l’impegno del Governo è massimo sull’esigenza della tutela della salute. In particolare sulla vaccinazione e l’approvvigionamento delle dosi che creerà le condizioni migliori anche e soprattutto in generale per il lavoro”.

Valorizzazione delle specificità territoriali

Altro elemento portante che è emerso durante l’incontro odierno, sottolinea Sertori “è la necessaria valorizzazione delle caratteristiche specifiche di ogni singolo territorio, uno dei valori principali e più apprezzati dell’intero comparto. Ci sono tutte le migliori condizioni per costruire un percorso per il raggiungimento di ottimi risultati”.

Andare oltre la crisi

“Andiamo oltre la crisi – conclude l’assessore Sertori – e traguardiamo con il molto lavoro da fare un futuro che massimizzi le straordinarie potenzialità del nostro Paese”.

Conoscete i Transformers? Avete mai sentito parlare di Optimus Prime e di Megatron? Sì? Bene, perché è di una trasformazione che voglio parlarvi.

La protagonista è la Valle dei Sassi che per cinque giorni la settimana piega acciai e stagiona taleggi, produce molle e perfino motociclette, imbottiglia acqua e mola forbici e coltelli, assembla mobili e costruisce case.

Più tutto il resto, che è tanta roba, in una costellazione di mille capannoni, botteghe, officine, negozi, bar, ristoranti e molto altro ancora.

Da lunedì a venerdì. Cinque giorni su sette.

Già, perché il sabato e la domenica la nostra Valle si trasforma.

Giumellandia, PaglioWorld, BedoiPark, GrignaScope, BigBobbio, Fantavaggio, BiandinoLand si riempiono come non si sono mai riempiti in cent’anni di turismo, letteralmente presi d’assalto, invasi più o meno pacificamente.

Non che sia un male, anzi. Per quanto tempo ci siamo detti che dovevamo sfruttare la vicinanza con i cinque milioni di persone che vivono a sud, oltre la frontiera di Balisio? Quanti incontri, convegni, riunioni, articoli?

Ecco, adesso (e se siamo onesti dobbiamo, comprensibilmente di nascosto, “ringraziare” la pandemia) è arrivato quel tempo e dobbiamo imparare a gestirlo.

Abbiamo già capito che non è un semplice compito in classe. Piuttosto una tesi di laurea da cui può dipendere il futuro del territorio e di tante persone che di turismo hanno deciso di vivere e sull'accoglienza hanno deciso di investire.

Il sindaco di Casargo, incontrato domenica a PaglioWorld mentre smista auto in prima persona, mi dice che la scommessa adesso è “far tornare quelli che sono venuti perché non avevano la possibilità di andare da altre parti”.

Concordo, ma se riuscissimo nell’intento le situazioni di ogni weekend che oggi possono sembrare eccezionali diventerebbero la normalità.

E quindi la domanda è: siamo pronti per questa nuova ed impegnativa normalità?

Il dibattito è aperto ed ogni contributo è ben accetto.

Nel frattempo il più grande parco giochi dopo il Big Bang attende un altro fine settimana di probabile tutto esaurito.

Da lunedì a venerdi, come sempre, nella valle dei sassi gli acciai si piegano, i taleggi stagionano, le molle e le motociclette sono in produzione, le bottiglie si riempiono d’acqua, le mole affilano forbici e coltelli, i mobili prendono forma e le case arrivano al tetto.

Più tutto il resto, che è davvero tanta, ma proprio tanta, roba.

Riccardo Benedetti

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