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Pubblicato in Editoriali

I "NUOVI" SINDACI DELLA VALSASSINA (E NON SOLO)

Lunedì, 04 Ottobre 2021 18:44 Scritto da  Redazione

Chiuse le urne, aperte le urne, scrutate le schede: finisce in un mezzo amen la corsa alle poltrone di sindaco che hanno coinvolto, oltre a grandi città dove il dato impressionante è la disaffezione al voto, alcuni nostri comuni.

Sorprese? Forse un paio.

Perledo, ad esempio, dove Fabio Festorazzi ha battuto Giampaolo Venini, mica uno qualsiasi visto che è delegato della Lega per l'area dell'alto lago. Sembrava persa in partenza per Festorazzi ma, si sa, quando dai la parola ai cittadini può succedere di tutto.

Come, per esempio, che Carlo Molteni, "guru" di Varenna, abbia dovuto togliersi il cappello davanti alla conferma di Mauro Manzoni. Il "vecchio" che avanza (con tutto il rispetto per Molteni che di spirito è decisamente giovane e brillante) non è riuscito a riemergere e far presa sui suoi concittadini.

A Colico e Bellano, invece, trionfo totale per gli uscenti e subito rientranti Monica Gilardi e Antonio Rusconi. Ci fossero stati dei bookmakers interessati probabilmente non avrebbero nemmeno osato raccogliere scommesse contro di loro.

Così come a Cremeno, del resto, visto che Pierluigi Invernizzi ha surclassato Paolo Terzaghi in un "duello" senza storia. Del Terzaghi, però, è giusto sottolineare la tenacia: già sconfitto una volta, e consapevole della propria debolezza, ci ha comunque messo la faccia e, conoscendone un po' la storia,  in consiglio ci metterà anche l'impegno.

A Crandola è andata come doveva andare: Matteo Manzoni è stato confermato, ma lo "scontro" con Pietro Giumelli di fatto era tale solo sulla carta, visto che la seconda lista del paese (quella, appunto, capeggiata dal titolare dei Sassi Rossi e "vecchia" conoscenza della politica di quel paese) era stata "costruita" ad arte per non correre il rischio di un mancato quorum. Del resto il figlio di Giumelli "correva" con Manzoni, per cui il tutto si è svolto alla luce del sole.

E veniamo a Morterone dove un'altra lista "made in Alta Valle" si è aggiudicata la singolar (termine quanto mai appropriato) tenzone contro Andrea Grassi capofila della Lista Gay LGBT che però promette ricorsi, visto che i vincenti si sarebbero presentati in ritardo. Spieghiamo la ragione della lista "fatta in Alta Valle" per i meno attenti: se date un'occhiata ai componenti vi trovate alcuni cittadini di Margno e Casargo (chissà chi li ha messi insieme, forse un sindaco di quelle zone?) e cosa ne faranno di Morterone staremo a vedere. L'importante era mettere uno dei "tuoi" al posto giusto per magari spiccare il volo verso dell'altro, e poco importa se è stato votato da 12 persone.

Morale, cambia poco o nulla se non che a livello di Comunità Montana bisognerà vedere che posizione prenderà Festorazzi, perchè gli altri rimarranno dove sono.

Ma - domanda che sorge spontanea - dove sono? Sotto il vessillo di Forza Italia sventolato  sino a poche settimane fa da Umberto Locatelli e Mauro Piazza oppure sotto la bandiera verde-Lega nella quale si è rifugiato il consigliere regionale?

In attesa di sciogliere anche questo dubbio, complimenti ai vincitori e tanti auguri di buon lavoro.

Agli sconfitti una pacca sulle spalle di consolazione: in fondo, con i tempi che corrono, hanno evitato di doversi tirare addosso un sacco di grane.

 

Ultima modifica il Lunedì, 04 Ottobre 2021 20:31
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