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Pubblicato in Editoriali

PFIZER, GULISANO E IL VACCINO DEI MIRACOLI

Sabato, 16 Ottobre 2021 07:31 Scritto da  ELIO SPADA

Il 27 settembre scorso, una nota di Pfizer, produttore del famoso vaccino mRNA Comirnaty, annunciava che la scadenza del preparato, se correttamente conservato, viene prorogata da 6 a 9 mesi. E tra i più attenti esponenti del complottismo nostrano è nato subito il sospetto (ovviamente cristallizzato in certezza) che si tratti di un “trucco” di Pfizer per impedire che finiscano nella spazzatura decine di migliaia di dosi di vaccino giunte a scadenza. Anche il dottor Paolo Gulisano, medico specialista lecchese piuttosto noto negli ambienti no vax e nelle frange più oltranziste dell’integralismo catto-cattolico, ne è graniticamente convinto.

E lo dice. E lo scrive a chiare lettere consentendo ai lettori di assistere al tanto miracoloso quanto paradossale evento in base al quale un’affermazione indubitabilmente vera è anche contestualmente e clamorosamente falsa. Gulisano però, grande esperto di miracoli e magia come dimostrano i suoi famosi saggi sull’universo tolkienano e sul mondo fantasy di Narnia, non si tira indietro e spara a zero su Pfizer e (ma solo implicitamente) Big pharma. Riportiamo fedelmente dal blog del dott. Gulisano e dal sito la Nuova Bussola quotidiana: “È la prima volta che a un farmaco viene allungata di tre mesi la data di scadenza. Ma è successo col vaccino Pfizer. Eppure la data di scadenza dei medicinali è proposta dalla ditta ed è autorizzata da AIFA o EMA in base a studi di stabilità condotti su ogni farmaco.”

Così, con questa clamorosa rivelazione, peraltro incontestabile, il dott. Gulisano grida allo scandalo. E riesce nell’impresa di trasformare una serie di affermazioni assolutamente vere in una mezza verità. Anzi, in una bugia. Un vero miracolo facilitato forse dalla assidua e pluriennale frequentazione dei microfoni di Radio Mater, che contende il primato dell’iperconfessionalità a Radio Maria, le cui frequenze celesti diffondono, urbi et orbi, il pensiero (?) di padre Livio Vanzaga. Ma il medico lecchese esperto di cultura celtica (sì, Gulisano scrive anche saggi su questo tema) non si ferma e si chiede se esistano “nuove evidenze scientifiche” che giustifichino l’allungamento della vita del vaccino. Decisione definita “inaudita nella storia della farmacologia.”

Dettata forse da abietti motivi tesi ad evitare “al Generale Figliuolo e al Ministro Speranza la situazione imbarazzante di chi dovrebbe giustificare ai contribuenti italiani perché sono state sprecate ingenti risorse per dosi in eccedenza e per vaccini della cui scadenza non si è tenuto debitamente conto nella programmazione della campagna.” Gulisano dixit. Ovviamente noi, da coscienziosi miscredenti, abbiamo tentato di portare a termine un’operazione di fact checking e abbiamo scoperto il segreto del paradosso di cui abbiamo parlato all’inizio: una verità che, rivelata in modo incompleto, si trasforma da mezza verità in bugia.

La verità (sacrosanta) consiste nel fatto che la proroga sulla scadenza del vaccino è reale. Su questo non ci sono dubbi. Ma, come si vedrà, Speranza e l’alpino gen. Figliuolo non hanno alcun ruolo nella “proroga”. È accaduto che nel giugno scorso I medici israeliani avevano chiesto a Pfizer l’autorizzazione ad utilizzare il vaccino oltre i tempi previsti. E la casa statunitense aveva pronunciato un categorico no perché non disponeva di sufficienti informazioni sulla stabilità del prodotto dopo la data di scadenza. Si tratta di un evento davvero miracoloso e altrettanto miracolosamente sfuggito all’occhiuta attenzione del dott. Gulisano: un membro influente di Big pharma che rinuncia volontariamente a prolungare d’ufficio la vita del suo prodotto e a un guadagno sicuro.

Ma dopo due mesi di ulteriori osservazioni quei dati sono stati raccolti ed è stata appurata la stabilità del prodotto vaccinale dopo la durata prevista, purché si rispettino le corrette procedure di conservazione. In tal modo è oggi possibile stabilire, sulla base di dati concreti, la validità del vaccino che può essere impiegato per ulteriori tre mesi dopo la prima data di scadenza fissata sulla base di stime prudenziali relative, anche, alle caratteristiche di altri vaccini.

Tant’è vero che già il 23 agosto la Food and drug administration americana aveva dato il via libera all’aggiornamento dei termini di scadenza per Comirnaty. Via libera accolto in seguito (23 settembre) anche dall’Agenzia europea del farmaco e formalmente inserito nella sezione 6.3 del foglietto illustrativo del vaccino. (https://www.ema.europa.eu/en/documents/procedural-steps-after/comirnaty-epar-procedural-steps-taken-scientific-information-after-authorisation_en.pdf

Il 27 settembre Pfizer ha diffuso l’informazione ai Paesi europei e l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha accolto l’indicazione https://www.aifa.gov.it/-/estensione-del-periodo-di-validit%C3%A0-di-comirnaty-flaconcino-chiuso-
Le disposizioni aggiornate verranno inserite nel foglietto illustrativo delle nuove produzioni di Comirnaty. Ad ogni modo, qualunque sia la data di produzione e di scadenza riportata sulle confezioni del vaccino di Pfizer, la vita utile del prodotto viene spostata in avanti di 3 mesi.

Le osservazioni riguardanti la stabilità del vaccino si sono comunque protratte per 9 mesi dalla data di commercializzazione e, come lo stesso dott. Gulisano correttamente spiega, sono regolate “da linee guida internazionali” e impiegano metodologie standard e protocolli rigorosi. E durante il tempo di osservazione cui è stato sottoposto il farmaco, nessuna alterazione nella stabilità del composto è stata rilevata. La decisione di prolungarne la scadenza è dunque basata su dati reali non su ipotesi stratte o asservite a qualche oscuro interesse di bottega. A dimostrazione che le bugie (come le mezze verità) hanno le gambe corte. Cortissime.

Ultima modifica il Sabato, 16 Ottobre 2021 09:09
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