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LE RADICI DI CRISTO

Martedì, 16 Novembre 2021 08:11 Scritto da  Elio Spada

Verso la fine dell’estate e il primo autunno se ne incontrano folte popolazioni svettanti, baroccamente adornate di fiori gialli, non lontano dai bordi delle strade e nei pressi dei torrenti. Perfettamente diritti, sottili e alti fino a quasi due metri accompagnano spesso ciclisti e camminatori lungo il percorso della pista ciclopedonale della Valsassina, ornando di esili architetture goticheggianti i prati che costeggiano le rive del Pioverna. È Il Verbascum densiflorum (o phlomoides), detto anche tasso barbasso oppure, biblicamente, “radice di Iesse”. Ne parla infatti la Bibbia riferendolo simbolicamente alla genealogia di Cristo e in particolare a un antenato di Gesù, Iesse, padre di David dal cui lignaggio discende appunto il Nazareno: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici.” (Isaia, 11,1). E ancora: “La radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli.” (ibid. 11,10).

Proprio per questo motivo il Verbasco è stato ritratto in alcuni dipinti di argomento religioso da artisti famosi. La pianta compare infatti in quadri di Caravaggio quali il “Sangiovannino”, la «Deposizione», la «Fuga in Egitto» e altre opere. Anche Rembrandt ha inserito un esemplare di verbasco nel dipinto “Fuga in Egitto.

Storia dell’arte ed esegesi biblica a parte, il nome verbasco pare assuma l’etimo dall’indoeuropeo “vir” (proprio come la Verbena, dalla struttura molto simile anche se minuscola) con significato di “verga”. Interessante notare l’identità fra il lemma indoeuropeo e il vocabolo latino “vir” che indica l’uomo nel suo aspetto virile a sottolinearne la caratteristica itifallica. L’appellativo phlomoides invece, trae origine dal greco phlomos, “lucente” oppure “brillante”.

Infatti nel Medioevo il verbasco veniva utilizzato come stoppino per le lampade a olio. Nella medicina tradizionale e in erboristeria il tasso barbasso viene utilizzato come diuretico, sedativo e rimedio per combattere i sintomi di tosse, faringite, tracheite, bronchite, infiammazione. A ogni modo, in questi casi, è molto meglio non preparare decotti o pozioni ma rivolgersi al medico.

Ultima modifica il Martedì, 16 Novembre 2021 08:14
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