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Sabato, 13 Novembre 2021 16:54

S.C. PRIMALUNA: CENA SOCIALE E FESTA PER IL 50° DI FONDAZIONE

in Sport

Serata di festa ieri, venerdì 12 ottobre, per lo Sc Primaluna Giovanni XXIII, alla trattoria Bellano di Taceno. Atleti, allenatori, sponsor e simpatizzanti si sono riuniti per la cena sociale di fine anno. Tanti, quest’anno, i motivi per festeggiare: dal 50° di fondazione alla recente assegnazione da parte della Fisi nazionale, del Distintivo d’Oro Fisi e del Gonfalone.

Nel corso della serata, sono stati omaggiati con una targa, i soci fondatori che 50 anni fa misero le basi per il lungo cammino che ha portato il sodalizio valsassinese sino ai giorni nostri. Un applauso per quelli che purtroppo sono venuti a mancare nel corso degli anni e passarella per quelli che ancora ci sono e collaborano per le iniziative dello sci club. Una menzione anche per Lucia Ticozzi, segretaria ai tempi della fondazione del club, che non ha potuto essere presente alla serata. Gradita sorpresa, il riconoscimento per il club da parte di due atlete nate e cresciute in società e approdate successivamente in un corpo militare.

cena sci club primaluna7

È con orgoglio e soddisfazione che Piero Colombo, presidente di lungo corso della società, mostra il piatto che le due atlete nazionali, in raduno a Livigno, hanno fatto recapitare per la cena sociale. Laura Colombo e Anna Rossi, non dimenticano le loro origini e in occasione di questo importante traguardo hanno voluto esprimere riconoscenza e gratitudine per quello che la società ha fatto per loro, permettendone la crescita in un ambiente sano e dando loro la possibilità di fare della propria passione un lavoro.

cena sci club primaluna3

Un ricordo è stato consegnato a tutti gli atleti, quindi è stato presentato un nuovo capo di abbigliamento, la nuova giacca non solo per gli atleti ma anche per quei genitori che, sentendo forte l’appartenenza al gruppo, possono acquistarla.

Non sono mancati da parte del presidente i ringraziamenti agli sponsor: “Stasera evito di nominarli tutti perché nel corso della stagione avremo l’occasione di nominarli tantissime volte, vorrei ringraziare tutti quelli che ci danno una mano, chi a preparare la pista, chi a guidare i pulmini, chi a tenere in ordine i mezzi, gli allenatori, i preparatori dei materiali”. Insomma una lunga serie di nomi via via nominati tra gli applausi dei partecipanti. Non sono mancati i ringraziamenti per due “ex” atleti Simone Bergamini e Chiara Rossi che, terminata l’attività agonistica, si sono rimessi in gioco come allenatori e danno una mano nella conduzione degli allenamenti.

Mentre si festeggia la chiusura del 2021, si pensa già alla nuova stagione
Anche se la neve che aveva imbiancato le cime delle nostre montagne si è presto sciolta per le temperature ancora abbastanza elevate, già si iniziano a programmare le prime uscite agonistiche e si aspetta in trepida attesa le prime gare di Coppa Italia (27/28 novembre a Santa Caterina) e ai primi di dicembre (venerdì 3) con le gare che si svolgeranno a Livigno.

Sandro Marongiu - Cortesemente da Lecconotizie.com

 

 

 

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Sabato, 13 Novembre 2021 16:39

L'ASSEMBLEA DEL CSC CORTENOVA RINNOVA IL MANDATO AL "VECCHIO" CONSIGLIO

in Sport

L'assemblea del C.S.C. Cortenova si è riunita ieri per discutere del bilancio e provvedere al rinnovo delle cariche per il prossimo biennio.

Dopo una premessa del Presidente Riccardo Benedetti è toccato ai componenti il Consiglio uscente illustrare ai presenti le attività svolte ed i risultati raggiunti. 

Hanno preso la parola il vice presidente Gianni Selva per l'atletica, Cinzia Mascheri per la sezione pallavolo, Silvio Galperti per il calcio e Marco Acquistapace per il ciclismo. 

Successivamente il tesoriere Walter Negri ha dato lettura del bilancio consuntivo 2020 raffigurante una stagione forzatamente ridotta a causa della pandemia.

Nelle relazioni non è mancato il riferimento ai recenti festeggiamenti per il 50° di fondazione nonchè il ringraziamento a tutti gli sponsor e al Comune che con un ingente sforzo finanziario ha messo a disposizione della società il sintetico a undici a Campiano.

I numeri esposti parlano di ormai quasi 500 tesserati e di un afflusso costante di nuove giovanissime leve che vogliono accostarsi alla pratica sportiva, provenienti da tutta la Valsassina ma anche da fuori territorio.

Dopo l'approvazione del bilancio si è passati alla discussione relativa al rinnovo delle cariche sociali: all'unanimità l'assemblea ha rinnovato la fiducia a presidente e consiglieri uscenti per il prossimo biennio.

Riccardo Benedetti continuerà ad essere presidente, Gianni Selva il suo vice, Cinzia Mascheri la segretaria e Walter Negri il tesoriere; completano la squadra Emanuela Mornico, Silvio Galperti e Marco Acquistapace.

 

 

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Sabato, 13 Novembre 2021 15:44

CERTIFICATI DIGITALI DAL 15 NOVEMBRE

ANPR: certificati anagrafici online e gratuiti per i Cittadini

A partire dal 15 novembre, sarà possibile scaricare online,
gratuitamente e in maniera autonoma, 14 tipologie di certificati
(anagrafico nascita, stato di famiglia, residenza, matrimonio, Unione Civile o convicenza e altro) per sé o per
un componente della propria famiglia anagrafica, accedendo al
portale con l’identità digitale (SPID, CIE o CNS), senza bisogno di
recarsi allo sportello.

I certificati possono essere richiesti anche in forma contestuale e
prima dell’emissione definitiva (che contiene il QRCODE ed il Sigillo elettronico qualificato del Ministero dell’Interno) occorre
visualizzare l’anteprima al fine di controllare i dati esposti e infine è possibile scegliere di scaricarli e/o di riceverli all’indirizzo di posta digitato nel Profilo Utente.

Quasi tutti i Comuni della Valsassina hanno aderito alla piattaforma: si tratta di BALLABIO, BARZIO, CASARGO, CASSINA VALSASSINA, CORTENOVA, CRANDOLA, CREMENO, ESINO, INTROBIO, MARGNO, MOGGIO, MORTERONE, PAGNONA, PARLASCO, PASTURO, PREMANA, PRIMALUNA, TACENO, VALVARRONE,

 

altre informazioni in :

http://www.interno.gov.it/it/notizie/anpr-certificati-anagrafici-online-e-
gratuiti-i-cittadini

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Sabato, 13 Novembre 2021 06:51

POESIE DI ANTONIA POZZI SU ACADEMIA.EDU

in Cultura

Le Madri-Montagne – Antonia Pozzi: Poesie 1933-1938, edited by Carla Glori (2009) Fuori catalogo (esaurito/ non in vendita) Le Madri-Montagne – Antonia Pozzi: Poesie 1933-1938, edited by Carla Glori, includes a selection of Pozzi’s poems written after 1933, when her love story with Antonio Cervi ended, and she wrote the collection of poems ‘La vita sognata’. Pozzi created most of her poetry during 1930s, when the Fascist regime tightened its totalitarian grip and directed oppressive policies at Italian women, classified as either the ‘donna-madre’ (the lauded domestic model) or ‘donna-crisi’ (the intellectual, deviant masculine model). The young Antonia suffered deeply the feminine stereotype and the alienated role that entrapped the female identity, and she tried strenuously to free and emancipate herself . While attending the university in Milan, Pozzi participated actively in avant-garde groups, along with the philosopher Antonio Banfi and his students Remo Cantoni, Vittorio Sereni, Dino Formaggio, Enzo Paci, Giancarlo Vigorelli, Luciano Anceschi, Luigi Rognoni... The year 1935, when she defended her dissertation titled “Flaubert.

La formazione letteraria ‘1830-1856”, was crucial for this poetess; while developing a critical attitude against the regime, she also faced questions concerning female identity and artistic creation. Pozzi’s crisis focused particularly on the mannian literary character Tonio Kroger, regarded as an emblematic figure of the crisis generation . During the last two-years of her life, Pozzi gained familiarity with the miserable surroundings and the derelicts on the outskirts of Milan: this experience gave her inspiration for some new poems, titled ‘le periferie’. At the same time she strengthened her antifascist convictions. In 1938, the year of her suicide, Mussolini instituted racial laws, that forced Italian Jews into hiding or exile; Pozzi was shocked when her friend Paolo Treves had to emigrate with his family that summer. The personality of the poetess emerging from ‘Le Madri-Montagne’ is indefinitely multifaceted and enigmatic, and her poetic work reveals itself emblematic of the Age of Cr …

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Sabato, 13 Novembre 2021 06:38

BRIVIO INTERVIENE SUL PROGETTO NUOVA SEDE

COMUNE DI LECCO, NUOVA SEDE: PARLA L’EX SINDACO VIRGINIO BRIVIO

La vicenda legata alla scelta della nuova sede del Comune di Lecco, sembra destinata a durare per molto tempo.

Una opinione importante la può dare sicuramente l’ex Sindaco di Lecco Virginio Brivio, che dopo anni di consultazioni e studi, insieme alla passata giunta, aveva individuato nell’ex Politecnico e in Palazzo Bovara, attuale sede del Comune, la soluzione ideale per la sistemazione definitiva di tutto l’apparato comunale.

Brivio, le manca la politica ed i gravosi impegni legati alla carica di sindaco di Lecco?

No, non mi mancano assolutamente anche perché sono molto sereno e sto facendo dei lavori molto interessanti e stimolanti. Sto collaborando con la Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone in cui sto mettendo a disposizione tutta l’esperienza e competenza come amministratore maturata in questi anni, alla ricerca di finanziamenti europei, PNRR, seguendo i rapporti con i Comuni e con le Regioni. Un lavoro interessante, vario, sicuramente non monotono o d’ufficio, ma fatto di relazioni. Quindi mi è tornato utile il lavoro svolto come Sindaco e Presidente della Provincia di Lecco. E’ un lavoro fatto di progettualità. D’altra parte sono sempre dipendente del Comune di Valmadrera, quindi seguo la cultura e la Casa di Riposo che, in via provvisoria, è ancora comunale. Ritornando alla politica, ribadisco non mi manca, anche se mi tengo aggiornato sia a livello nazionale che locale, infatti sono ancora all’interno della Direzione Provinciale del Partito Democratico, cercando di portare in essa il mio contributo.

Stando sempre in tema politico, alle recenti elezioni comunale di Lecco ha contribuito, o dato opinioni nella scelta del candidato?

Ho partecipato un po’, anche se mi è dispiaciuto che non vi sia stato un allargamento verso quello che era la precedente coalizione, pur ammettendo che sarebbero stati comprensibili elementi di forte discontinuità rispetto al passato. Ho, invece, rilevato che si è voluto partire da un progetto nuovo e a quel punto ho ritenuto opportuno distanziarmi per non far pesare la mia figura che avrebbe potuto diventare ingombrante. Ma soprattutto era anche giusto, dopo dieci anni, lasciare maggior libertà ai subentranti, in quanto non si trattava di innovare l’esistente, ma di una scelta più radicale rappresentata anche dallo slogan “CAMBIO DI PASSO”, con il cambio delle persone.

Il cambio repentino di direzione, adottato dall’attuale Giunta comunale di Lecco, nella scelta di quella che sarà la nuova “CASA DEL COMUNE DI LECCO”, l’ha stupita? Cosa c’era di sbagliato nella precedente scelta?

Noi avevamo pensato che utilizzare ancora Palazzo Bovara, seppur in maniera ridotta, eliminando le parti più vecchie e poco funzionali, come gli Uffici Anagrafe, Edilizia, avesse una sua logica. Forse non sarà il palazzo più bello di Lecco, ma ha la sua storia e funzione nella città . Si poteva dare una nuova dimensione agli uffici di staff, agli archivi visto che a Lecco non sono mai esistiti, progetto non decollato. Si pensava di svolgere all’interno di questo Palazzo dei servizi anche complementari a quelli comunali. Una seconda piazzetta per la mobilità dolce, una maggiore vivibilità per i disabili e gli anziani. Poteva essere uno snodo, riducendo appunto la volumetria, per una maggiore vivibilità dell’area nel suo complesso, comprendendo anche una parte dell’area stazione ferroviaria. Un disegno unitario, anche se incompleto dal punto di visto della progettazione, però nel frattempo si sarebbero uniti tutti i Servizi dedicati ai cittadini, oltre alla Polizia Locale, fornendo un servizio sicuramente migliore di quella attuale.

Io non metto in dubbio che si possa cambiare idea, ma sicuramente sarebbe stata utile una migliore chiarezza a proposito dei criteri per i quali la Giunta ha cambiato idea. E’ la parte che mi sembra mancare nelle delibere adottate nel piano delle alienazioni e del bilancio, come se si desse per scontato che la duplicazione delle due sedi, Palazzo Bovara e Politecnico, avrebbero avuto dei costi gestionali superiori. Occorre tener presente che l’edificio ex Politecnico era costato circa mezzo milione di euro in più rispetto al preventivo originale, appunto perché comprendeva dei lavori già fatti che ne avrebbero permesso un utilizzo immediato, e quindi avrebbe dei costi gestionali bassi in quanto presentava delle caratteristiche “ambientali” già all’avanguardia. Di contro Palazzo Bovara andrebbe sicuramente reso più efficiente anche se vi sono i vincoli della Sovraintendenza.

Si aggiunga che la distanza tra i due edifici è irrisoria, parliamo di circa 300 metri. Insomma, io avrei motivato meglio il cambio di direzione in quanto l’idea di un’unica Sede comunale non può essere la sola motivazione per annullare il progetto precedente. Occorre, altresì, sottolineare anche il fattore tempo di realizzazione della nuova ipotesi: vi è un fascicolo aperto, presso la Procura di Lecco sulle condizioni di sicurezza, rispetto al quale sono stati fatti degli interventi urgenti , ed era stato indicato un cronoprogramma rispetto al quale, causa pandemia, siamo in ritardo, visto che il tutto sarebbe slittato alla fine del 2022 inizio 2023 per il primo lotto ed un anno in più per il secondo. Adesso, invece, si riparte da zero. E’ evidente che prima di indicare l’edificio di via Marco d’Oggiono sono state fatte delle esplorazioni su altri edifici pubblici, ma erano tutte inadeguate, come ad esempio il palazzo del CNR, in Corso Promessi Sposi, o il palazzo dell’ex INDAP a fronte lago. Insomma tutte situazioni non conformi o adeguate alle esigenze prospettate.

Per quanto riguarda la prospettata vendita ai privati dell’Ex Politecnico, acquistato dal Comune a circa 5,7 milioni di euro, per un valore di circa 6,2 milioni di euro, secondo lei è un progetto attuabile?

A tal proposito il Consiglio Comunale ha fatto un’operazione che ha portato ad un aumento della volumetria di circa il 20% a cui va aggiunto un cambio di destinazione. Dispiace che nessuno abbia messo in evidenza questa facoltà, una ciliegina per attrarre qualche investitore. Va sottolineato che il precedente progetto era nato da un accordo di base tra enti pubblici. Qui si parla della vendita di un bene pubblico e cambio destinazione d’uso, non mi sembra molto corretto.

A questo punto quali potrebbero essere gli edifici in Lecco che potrebbero fare al caso per la nuova sede del Comune di ecco?

Si è parlato delle Torri alle Meridiane, ma qui lo sviluppo è in verticale. Oppure l’area Ex Leuci ed in questo caso occorre avviare una trattativa con il privato che ne detiene la proprietà per la quale non so se è stato presentato un progetto di ristrutturazione. Personalmente non ho in mente altri edifici che possano fare al caso.

Le dimissioni di Francesca Bonacina, Presidente del Consiglio comunale di Lecco, già assessore nella sua Giunta, con cui ha collaborato per due mandati, l’hanno colta di sorpresa?

Mi ha stupito rispetto alla sua solita dedizione e testardaggine : dietro un carattere calmo e quieto, so che vi è una donna decisa. Sicuramente un po’ mi ha stupito, ma leggendo quello che è accaduto successivamente alle sue dimissioni, penso che queste siano legate alla tempistica e al modus operandi di scarso coinvolgimento del Consiglio Comunale, che dovevano essere affinate. Decidere nell’amministrazione pubblica non è facile, ci sono molti aspetti da vagliare, confronti con i diversi Enti che verrebbero coinvolti. La velocità di esecuzione non deve andare a discapito del fatto che si debbano fornire tutti gli elementi utili e preziosi per prendere la giuste decisioni. Abbiamo dovuto revocare molti progetti finanziabili ma finiti in contenziosi: il Tribunale, quando sono arrivato, era immobile, l’ostello con l’appalto saltato, l’area Ex Piccola Velocità nessuno l’aveva seguita dal punto di vista dei rapporti con le Ferrovie, la si usava con ridottissime potenzialità. Attenzione, non basta decidere, ma bisogna farlo bene e con cognizione di causa. Nell’Amministrazione Pubblica non si può fare il decisionista se poi le decisioni intraprese non trovano risconti tecnici e finanziari.

Si è parlato tanto dell’ex sede della Deutsche Bank e prima ancora Banca Popolare di Lecco, come possibile progetto per la nuova casa comunale. Lo ritiene fattibile?

Attenzione che parliamo di un palazzo che, per la sua sistemazione, necessiterebbe di tante risorse finanziarie, prima di tutto occorre intervenire sulle fondamenta. Conosco bene quella situazione, come dicevo, quando ho iniziato a fare il Sindaco a Lecco ho sempre dovuto confrontarmi con problemi abbastanza pesanti in quanto è un’ area soggetta ad infiltrazioni importanti di acqua. In funzione vi sono delle pompe, vengono fatti dei monitoraggi, in quanto pur essendo un palazzo relativamente nuovo, presenta delle criticità. Non dico che in assoluto tutta la piazza sia in quelle condizioni, però bisogna tenere in debita considerazione queste problematiche, in quanto se si intende utilizzare quegli spazi è giusto che si sappia che il tema deve essere affrontato con i giusti criteri. Infine bisognerà fare i conti con la Sovraintendenza ed il suo consolidamento in quanto gli edifici di oggi debbono rispettare anche i criteri antisismici.

Questa vicenda sulla nuova sede del Comune di Lecco, ha sollevato le critiche dell’opposizione, i che è normale. Occorre, tuttavia, rilevare che anche all’interno della maggioranza vi siano state delle fibrillazioni. Non c’è il rischio di qualche scossone politico che possa portare alla caduta del Sindaco Gattinoni?

Non penso proprio, no di sicuro. C’è stata sì una forzatura sui tempi di questa operazione, ma non è sicuramente un argomento di tale gravità che possa preludere ad eventuali sconvolgimenti. Mi auguro, invece, che il Partito Democratico cittadino e coloro che hanno contribuito a questa decisione facciano tesoro delle fatiche fatte, non tanto per cambiare linea, ma metodo. Se vogliono andare avanti sul Municipio facciano, sono legittimati, ci mancherebbe altro. Il tema, dal punto di vista del metodo, è quello di non avere troppe certezze assolute, ma di coinvolgere un po’ di più la gente ed avere una maggiore consapevolezza della scelte.

Intervista a cura di GIUSEPPE MAZZOLENI

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