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Giovedì, 13 Maggio 2021 17:54

APPELLO DI BANCHE E IMPRESE ALLE ISTITUZIONI: CONTINUATE A GARANTIRE LA LIQUIDITA'

Continuare a garantire la necessaria liquidità alle imprese dato che la crisi sanitaria determinata dal COVID-19 continua a incidere negativamente sulle attività di impresa.

Questa la richiesta contenuta nella lettera inviata alle Istituzioni italiane con firma unitaria da ABI, Confartigianato, Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop), Casartigiani, CIA Agricoltori Italiani, CLAAI – Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane, Cna – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confetra, Confimi Industria, Confindustria, Copagri.

Le rappresentanze delle imprese ritengono importante che il Decreto legge in corso di definizione contenga misure di semplice applicazione, che siano effettivamente efficaci e immediatamente operative, senza prevedere l’emanazione di una regolamentazione secondaria per la piena operatività.

Con riferimento specifico alla liquidità delle imprese, è innanzitutto necessaria una proroga delle cosiddette moratorie e che queste possano esplicare i loro effetti senza soluzione di continuità con le moratorie in essere. Inoltre, occorre che siano di automatica applicazione, evitando complicazioni burocratiche.

Dal lato dei finanziamenti garantiti, la prosecuzione della crisi, di particolare profondità soprattutto in alcuni settori economici, rende ineludibile una proroga delle misure del DL Liquidità in coerenza con la proroga dal Temporary Framework.

Inoltre, è essenziale, per scongiurare il rischio che le imprese vadano in difficoltà, che la durata dei finanziamenti garantiti venga significativamente prolungata mantenendo invariato il grado di copertura della garanzia pubblica così da prevedere incentivi adeguati ad allungare i piani di rimborso. La durata va portata ad almeno 10 anni, ma va considerato che vi sono settori particolarmente colpiti che hanno urgente necessità di interventi più incisivi, anche modificando le regole del Temporary Framework.

È poi necessario che le modalità di accesso al Fondo di Garanzia PMI e alle garanzie Ismea non subiscano delle modifiche almeno fino al 31 dicembre 2021, anche con riferimento alle imprese agricole e a quelle non rientranti nella definizione europea di piccole e medie imprese.

Andrebbero comunque favorite le operazioni di rinegoziazione del debito, attraverso idonei strumenti di garanzia offerti dal Fondo di garanzia per le PMI, Sace ed Ismea.

Infine, occorre equiparare le condizioni di accesso alla “Garanzia Italia” a quelle previste per il Fondo di garanzia PMI e ampliare la possibilità di accesso alle misure di sostegno alla liquidità anche alle imprese ammesse a piani di ristrutturazione prima dell’avvio della pandemia e che si sono trovate in difficoltà a rispettare tali piani a seguito degli effetti della pandemia.

“Le nostre imprese – commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco – sono state troppo a lungo al centro di questa terribile crisi e, secondo le previsioni, ci resteranno ancora per un tempo che anche gli esperti non riescono a delimitare entro una certa data. E’ quindi impensabile che gli strumenti di sostegno al credito abbiano una fine “precoce” o si facciano ancora più stringenti all’interno di un quadro economico per nulla chiaro. Insieme alle altre Associazioni di categoria e alle banche chiediamo al Governo di superare le rigidità imposte dalla situazione internazionale e di lavorare insieme per dare la possibilità alle imprese con potenzialità di recupero di poter programmare investimenti e finanziamenti con una certa serenità. Ci auguriamo che le nostre sollecitazioni, come avvenuto su altri fronti, vengano recepite dal premier Draghi e dai Ministeri competenti e inserite nel DL Sostegni di prossima emanazione”.

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Giovedì, 13 Maggio 2021 07:11

PROBLEMA FORNITURE PER IMPRESE ARREDO

Il portafoglio ordini è pieno. Lavoro ce n’è. A mancare sono le materie prime e i componenti per la produzione. A lanciare l’allarme, nelle scorse settimane, è stato Il Sole 24 Ore, il quotidiano della Confindustria. «Il problema è molto sentito anche in Brianza – spiega Davide Martorelli, Filca Cisl Mbl -. Le aziende del comparto legno-arredo in questi mesi non hanno problemi di lavoro. Le spese delle famiglie, dalla moda ai viaggi, si sono riversate sulla casa e sul mobilio. Le commesse quindi arrivano. Il flusso produttivo è però rallentato dalla carenza delle materie prime. Uno scoglio che potrebbe minare la ripresa».

Mancano le componenti plastiche e quelle metalliche. Prodotti che arrivano principalmente dall’Asia. Secondo gli imprenditori, Cina e Sud-Est asiatico, che hanno ripreso a correre, hanno tutto l’interesse a favorire le loro aziende nelle forniture. Ciò ha un influsso anche sui prezzi. Secondo Confindustria, il legno ha segnato un +35%, i polimeri +25%, le guaine e il rame +10%, il pvc/xps/polistirolo +23%. A ciò si aggiunge il rincaro dei costi del noleggio dei container., ma anche di viti e bulloni.

«In molte aziende – continua Martorelli – stiamo quindi vivendo un paradosso: la ripresa è a portata di mano, ma potrebbe essere difficile da acchiappare. Al momento non ci sono ricadute occupazionali. Nei casi più difficili è possibile utilizzare ancora la cassa integrazione covid-19. Questo blocco però va superato presto per evitare che diventi strutturale e abbia ricadute anche sui lavoratori».

Il rischio grave che si corre è l’azzeramento degli sforzi delle aziende che si stanno rialzando dopo i mesi drammatici del lockdown. «La situazione – conclude Martorelli – rischia di colpire duramente un comparto che rappresenta il fiore all’occhiello del made in Italy, ed è tra le maggiori specializzazioni produttive del nostro territorio».

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Giovedì, 13 Maggio 2021 07:05

SCUOLA ESTIVA, LA CGIL CHIARISCE

Con nota 643 del 27 aprile 2021 il Dipartimento per il sistema educativo per l’istruzione e per la formazione del Ministero dell’Istruzione ha comunicato alle scuole di aver stanziato una somma di 510 milioni di euro per programmare e svolgere attività finalizzate al rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e della socialità da esplicare nel periodo giugno-settembre 2021, come attività “ponte” per l’anno scolastico 2021/2022.

Alle scuole si chiede di programmare in tre fasi (giugno – luglio/agosto – settembre) attività che si propongono lo scopo di colmare i vuoti di didattica in presenza e di socialità che la pandemia ha portato con sé nel corso del 2020/2021.
Un obiettivo condivisibile nelle sue grandi linee e nelle finalità che avrebbe potuto avere maggiore efficacia ove inserito in uno sguardo di prospettiva traguardante oltre i mesi estivi e l’emergenza per una complessiva riqualificazione del sistema scolastico e per avviare una stagione di investimenti a partire dal PNRR. È stata colta l’esigenza della centralità della scuola nella progettazione delle attività, a cui compete anche l’individuazione di eventuale coinvolgimento di soggetti esterni, in assenza di disponibilità interne o per progettualità specifiche.

Le istituzioni scolastiche sono chiamate, dunque, a programmare attività di vario genere, avendo la possibilità di coinvolgere nella realizzazione delle stesse anche soggetti esterni come associazioni, terzo settore, ecc., per recuperare “il tempo perduto” ma sempre nell’ambito degli obiettivi definiti nell’ambito del PTOF. Dentro a questo percorso può essere valorizzato il rapporto tra scuola e territorio, territorio fatto da Enti locali ed associazioni.

Sono certamente presenti molti limiti contenuti nella nota, in termini di precisione di indicazioni e di fattibilità concreta, dovuti ad un mancato e preliminare confronto con il mondo della scuola, coi suoi protagonisti e i suoi rappresentanti, in assenza anche di protocolli di sicurezza e di indicazioni sulle modalità di reclutamento e di garanzie contrattuali per i lavoratori.
Tuttavia da essa conseguono alcuni adempimenti che proviamo a declinare come di seguito, in attesa delle specificazioni che, come di consueto, saranno necessarie per l’attuazione concreta.
L’adesione del personale, delle famiglie, degli studenti è volontaria

L’Amministrazione sembra essersi resa ben conto che le attività, per essere efficaci, non possono essere imposte alle scuole e ai lavoratori (istanza che abbiamo posto con forza in ogni sede e che ha trovato in questo caso giusto ascolto). Sicché è ben chiarito che sia la programmazione delle attività da parte degli organi collegiali sia l’adesione a svolgerle da parte dei singoli lavoratori sono assolutamente nella libera disponibilità dei soggetti collettivi e individuali.
Gli organi collegiali possono decidere che le attività svolte in presenza e a distanza siano state sufficienti e possano essere integrate con la ripresa del nuovo anno scolastico (la situazione è infatti assai variegata fra scuola e scuola, fra scuola del primo ciclo e scuole del secondo ciclo, scuole che hanno lavorato in DaD e altre in presenza, ecc.) come anche possano deliberare di programmarle e organizzarle.
Resta in ogni caso fermo il fatto che, benché programmate, le attività possano anche non trovare poi l’adesione concreta a svolgerle da parte dei lavoratori in forza alla scuola, potendo ricorrere a personale esterno.
Le iniziative sono autonomamente determinate da parte degli Organi collegiali

La nota dice con chiarezza che le iniziative sono autonomamente autodeterminate dagli Organi collegiali.

E, dunque, come tutte le attività autonomamente determinate, esse rientrano, sia pur fatte con fondi aggiuntivi e anche nel periodo estivo, nelle attività ordinarie sia per quanto riguarda le modalità delle fasi programmatorie sia per quanto riguarda gli aspetti amministrativo-contabili e di relazioni sindacali: agire gli Organi collegiali, i rapporti di informazione, confronto, contrattazione sindacale (per quanto riguarda il personale contrattualizzato), i contratti di prestazione per gli incarichi a soggetti esterni.

È evidente che la dirigenza scolastica dovrà attivare gli organi collegiali che devono essere messi al corrente della possibilità di utilizzare le strutture scolastiche anche d’estate, a lezioni ordinarie concluse, facendo leva sulle risorse che saranno messe a disposizione.
I bisogni formativi degli alunni, a conclusione dell’anno scolastico, sono conosciuti solo dai rispettivi docenti. Da ciò deriva la necessità di fare una ricognizione di ciò nei consigli di classe di interclasse o intersezione o nelle forme che autonomamente decideranno le scuole, e, necessariamente, sulla base delle esigenze educative e formative rilevate, i Collegi dei docenti dovranno assumere delle decisioni conseguenti. I Collegi possono decidere di ritenere non necessaria una attività nel periodo estivo, come possono deliberare le attività avendo ben chiarito comunque la condizione di volontarietà ad assumere l’incarico da parte dei docenti e personale interno o, qualora non vi sia disponibilità, il ricorso a personale esterno. Naturalmente anche il Consiglio di Istituto deve assumere le decisioni che ad esso competono in merito quale organo titolare del PTOF (documento necessariamente da integrare) regolatore dell’organizzazione e della programmazione della vita e delle attività della scuola.

Il lavoro del personale ATA

Non si può pensare che le segreterie delle scuole possano farsi carico di quanto necessario a organizzare e gestire attività così complesse in un periodo dell’anno in cui lavorano già a ranghi ridotti anche a causa di un elevato numero di personale ATA precario assunto fino al 30 giugno e con la necessità/obbligo di far fruire le ferie a chi ne ha diritto entro il 31 agosto.
Da questo punto di vista occorre rivedere i piani di attività, anche tramite un aggiornamento della riunione di inizio d’anno, al fine di valutare la fattibilità di quanto si programma in termini di apertura delle sedi/plessi (soprattutto nella scuola di infanzia e primaria), di personale disponibile e di quanto impegno da retribuire viene richiesto agli amministrativi ai tecnici e agli ausiliari nella compartecipazione a tutti i progetti.

Infatti, sulla base delle attività programmate, nel rispetto dei diritti dei lavoratori ata (le ferie in modo particolare), sarà necessario prevedere quanto delle risorse assegnate debbano far fronte alle attività più intense o aggiuntive che il personale ata sarà chiamato a svolgere.

Riteniamo necessario a tal fine anche procedere alla proroga dei contratti a tempo determinato con scadenza 30 giugno, come già da noi richiesto. Semmai consentirne il prolungamento secondo necessità fino al 31 agosto.

Il ruolo del Sindacato e delle RSU. Il punto sulle risorse in termini di retribuzione

Informativa, confronto e contrattazione sono istituti contrattuali che, tutti, debbono essere agiti per l’utilizzo delle risorse che hanno come destinatario il salario dei lavoratori. Ciò riguarda tutte le attività, comunque finanziate (PON, Decreto 41/2021, L. 440/97).
I sindacati territoriali e le Rsu, con lettera formale, devono richiedere per tempo di essere messi al corrente delle somme pervenute, dei progetti attivati, confrontandosi sui criteri di scelta del personale e contrattando le spettanze orarie.
Per gli importi si applicano gli emolumenti orari previsti dalle tabelle 5 (personale docente) e 6 (personale Ata) allegate al CCNL 2006/2009.
In particolare per i docenti il costo lordo dipendente è il seguente:

50,00 € /ora per attività docenza nei corsi di recupero
35,00 €/ora per altre attività di docenza
17,50 €/ora per attività di non insegnamento

Per i PON le retribuzioni delle docenze sono quelle derivanti dal costo lordo stato di 70,00€ /ora
Le risorse a disposizione

Vengono messe a disposizioni delle scuole non nuove e aggiuntive risorse di quelle già in bilancio ma ricavate dai PON 2014/2020 e da altre fonti rimaste inutilizzate:

320 milioni di euro ricavati dai PON “Per la scuola” 2014/2020 che vengono messi a bando in quanto devono seguire la procedura prevista per l’utilizzo di tali fondi
150 milioni in base alla popolazione scolastica (già stanziati con D.L. 22 marzo 2021 e che verranno assegnati con apposito decreto interministeriale MI/MEF)
40 milioni attraverso la partecipazione a bandi del ministero (stanziati con D.M. 2 marzo 2021 n. 48 in corso di registrazione presso la Corte dei Conti e già compresi nella misura di incremento del fondo ex L.440/97 prevista dalla Legge di Bilancio 2021)

Conclusioni

Come FLC CGIL abbiamo chiesto al Mi la revisione dei tempi e i modi di utilizzo delle risorse stanziate. Riteniamo, infatti, necessario assicurare un impiego delle risorse per tutto il tempo della ripresa dell’anno scolastico 2021/2022 fino a dicembre (così come prevede esplicitamente lo stesso D.L. 22 marzo 2021, n. 41 che ha stanziato parte delle risorse rese disponibili per il Piano Estate).

Non è da sottovalutare anche la tematica dei criteri della distribuzione dei fondi alle scuole che dovrebbero essere centrati anche sulle specifiche situazioni (presenza di alunni con disabilità, scuole del primo ciclo che non dispongono dei fondi ordinari di recupero come le superiori ecc.).

Importante sottolineare che alle scuole spetta la regia degli interventi: solo loro possono decidere se e come utilizzare queste risorse, chi coinvolgere in termini di personale interno o esterno.

Accanto a ciò abbiamo chiesto di consentire, anche facendo ricorso a disposizioni ad hoc, il prolungamento dei contratti delle supplenze laddove il personale precario già in servizio nella scuola si dovesse rendere disponibile a svolgere le suddette attività. Siamo ora in attesa della nota Mi di assegnazione delle risorse confidando sul fatto che il Mi abbia recepito le nostre richieste, finalizzate a favorire una più estesa partecipazione del personale interno, su tutti quegli aspetti sindacali su cui non ci è stata data la possibilità di discutere al momento del varo del Piano Estate.
Ciò al fine di favorire una più estesa partecipazione del personale interno che, dopo il difficile ancora in corso anno di pandemia, potrebbe legittimamente pretendere lo “stacco” di riposo estivo per poter seguire meglio, alla ripresa, lo svolgimento delle lezioni e delle necessarie attività di recupero degli apprendimenti.

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Giovedì, 13 Maggio 2021 06:41

IERI SERA TERMINATO IL RAMADAN

Questa sera 12 Maggio termina il Ramadan e domani la grande festa. La casa sul Pozzo ha anticipato un tempo di preghiera e di rottura del digiuno la scorsa domenica sera (nota di Renata) e abbiamo chiamato questo appuntamento con le parole della Bibbia: Io, il Signore, sto con gli ultimi (Isaia 41,4) e con un particolare dell’affresco di Mino su Le onde della vita. Ci ha guidato il testo di Papa Francesco scritto per la giornata delle migrazioni del 2020, intervallato da canti meditativi. Abbiamo partecipato alla preghiera musulmana della rottura del digiuno e siamo stati accolti dall’Imam Usama e dalla famiglia che ha cura del luogo e da altri fedeli con i quali abbiamo condiviso la cena. Lo comunico come segno costante di stima e di affetto che lo Spirito ci sta regalando. angelo

 

Al di là dell’emozione
Domenica 9 maggio 2021 un altro importante appuntamento del cammino condiviso tra moschea e casa sul pozzo: si avvicina la chiusura del Ramadan e siamo invitati a vivere con gli amici del centro Assalam il momento della rottura del digiuno, verso le 20:30.
Il gesto si arricchisce di significato perché preceduto da un’intensa preghiera dei cristiani che si svolge in moschea con la presenza di Usama, per la tragedia dei migranti. Le parole che facciamo nostre sono quelle di papa Francesco. Come sempre il luogo che ci accoglie, così diverso dagli ambienti che ci sono consueti, ci aiuta a riscoprire lo spessore e il valore di verità delle parole che pronunciamo.
Al termine Usama ringrazia per questa preghiera, che cerca di essere pensiero di vicinanza e solidarietà con la fatica spesso drammatica di tanti fratelli, fatica che ha coinvolto e coinvolge in prima persona uomini e donne di fede mussulmana che frequentano la moschea.
È l’ora della preghiera di rottura del digiuno, vissuta con intensità da un gruppo di fedeli e guidata da Usama. La nostra presenza silenziosa è accolta con semplicità e cordialità.

Infine, la festa e il rendere grazie: tutti insieme godiamo dell’ottimo cibo, preparato con generosità e perizia dalle famiglie mussulmane, in un momento di convivialità semplice (le norme anticovid...), ma gioioso. Ci sentiamo accolti e le parole scorrono allegre, specie tra i più giovani presenti nel gruppo.
Innegabili la sobria emozione di tutti i presenti, il clima di accoglienza reciproca, il desiderio di fraternità.
Dico “desiderio di fraternità” e non “fraternità” perché, al di là dell’emozione, credo che tutti, in un modo o nell’altro, percepiamo che si tratta “solo” di un inizio, di uno spiraglio aperto che ci consente uno sguardo su una possibilità di comunicazione reale e profonda, di ascolto limpido, di arricchimento reciproco.

La fraternità comincia dalla condivisione di esperienze, dall’incontro faccia a faccia, dalla scoperta dell’altro in quanto essere umano come noi, ma va oltre, è qualcosa di molto più “tosto”.
Non sono così certa che il mondo che abbiamo intuito attraverso questo spiraglio sia quello che noi abbiamo in mente, anzi credo sia molto più inedito di quanto possiamo immaginare.
Ogni adulto ha fatto esperienza di quanto la relazione e la conoscenza dell’altro non abbia mai termine, di quanto profonde siano le radici affettive e culturali di ognuno.
Al di là dell’emozione di una serata, nasce una nuova, trepida emozione che guarda avanti, con in mano le chiavi dell’amicizia e dell’ascolto dell’altro e con la consapevolezza che aprire porte è una cosa seria.

Renata Menaballi

 

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Giovedì, 13 Maggio 2021 06:35

Sei dosi al posto di una

A una giovane donna sono state iniettate per sbaglio sei dosi di vaccino Pfizer.
Allarme per gli effetti collaterali: crescita di capelli, terzo occhio, sviluppo di capacita` extrasensoriali
(come quella di leggere la mente altrui).
Il Generale Figliuolo pero` sdrammatizza: "Contiamole come sei vaccinazioni - ha detto - cosi` raggiungiamo prima quota 500.000 !"

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Mercoledì, 12 Maggio 2021 15:13

E-STATE INSIEME: 10 MILIONI DALLA REGIONE PER SOCIALITA' RAGAZZI

Approvato dalla Giunta regionale della Lombardia il bando ‘E-state insieme’. “L’emergenza sanitaria – spiega Alessandra Locatelli, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità – ha accentuato le distanze sociali e limitato le relazioni, in particolare nella fascia di popolazione più giovane e ha ridotto, in qualche caso azzerato, le attività preziose svolte dalle associazioni e degli enti territoriali”.

“Per limitare gli impatti negativi dell’isolamento sui minori – aggiunge l’assessore Locatelli – Regione Lombardia stanzia 10 milioni di euro per promuovere iniziative a livello territoriale utili ad accrescere le opportunità di promozione della socialità e più in generale del benessere fisico, psicologico e sociale dei nostri ragazzi”.

Il bando E-state insieme, che aprirà nei prossimi giorni, è rivolto ai Comuni e agli Ambiti, che potranno partecipare in forma singola o associata, per la realizzazione di un programma di iniziative rivolte all’infanzia e all’adolescenza, da 0 a 17 anni, per il periodo compreso tra il 21 giugno e il 15 ottobre.

“Si tratta di un bando innovativo – prosegue Alessandra Locatelli – che offre attività complementari rispetto alle iniziative che saranno realizzate dalle scuole o dai Comuni. Si rivolge allo stesso target con un importante lavoro di rete, attraverso il coinvolgimento attivo e la valorizzazione di almeno 2 enti pubblici o privati. Le attività dovranno essere accessibili e inclusive per accogliere minori con disabilità e fragilità personali o legate al nucleo familiare“.

“Con questo bando – conclude l’assessore – vogliamo supportare in modo concreto l’offerta delle attività che si rivolgono ai ragazzi, offrendo un servizio prezioso sia per i genitori lavoratori, sia per i ragazzi. Allo stesso tempo intendiamo garantire ai Comuni e alle realtà del Terzo settore. Ovvero a chi è, da sempre, attore fondamentale nella promozione di iniziative educative per i nostri ragazzi. Ciò allo scopo di poter lavorare da subito, e insieme, al programma estivo”.

Verrà finanziata una sola proposta per Comune/Ambito. In ordine di arrivo e fino a esaurimento delle risorse. Per un importo che va da un minimo di 16.800 euro fino a un massimo di 180.000 per i Comuni che presentano un programma che coinvolge più di 350 minori. Nel caso di residui sulle risorse della primalità, le stesse potranno essere destinate a finanziare le domande ammesse ma non finanziabili per esaurimento delle risorse.

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Mercoledì, 12 Maggio 2021 10:41

SIMONETTI E ZAMBETTI: DELEGHE ALLA LEGA IN CONSIGLIO PROVINCIALE

Il Presidente della Provincia di Lecco Claudio Usuelli ha firmato il decreto per il conferimento delle deleghe ai Consiglieri provinciali Stefano Simonetti (Ambiente, Rapporti con Autorità di Bacino) ed Elena Zambetti (Protezione civile, Rapporti con la Comunità di Lavoro Regio Insubrica).

“In considerazione del mutato scenario nazionale – commenta il Presidente Usuelli – il gruppo consiliare ‘Lega Comuni per Lecco Provincia autonoma’ ha manifestato la volontà di rimettersi a disposizione della Provincia, del territorio e dei cittadini, chiedendo di riavere le deleghe che aveva in precedenza. Avendo già informato gli altri gruppi consiliari della disponibilità, valutando positivamente la voglia di impegnarsi in favore della comunità provinciale e considerando che la porta è sempre aperta per tutti, ho deciso di accogliere la richiesta e di riassegnare le deleghe. In questo particolare momento c’è bisogno del lavoro di tutti, per raggiungere l’obiettivo di un’amministrazione efficace ed efficiente, a beneficio del territorio provinciale”.

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Mercoledì, 12 Maggio 2021 10:14

MOSTRA FOTOGRAFICA #SCATTALESTATE APERTA SINO AL 30 MAGGIO A VILLA MONASTERO

in Cultura

E’ stata prorogata fino al 30 maggio nello spazio espositivo di Villa Monastero la mostra fotografica #scattalestate, relativa al contest online promosso la scorsa estate da Acel Energie, AEVV Energie ed Enerxenia, brand della società Acel Energie Srl presenti e attivi nella vendita di gas naturale ed energia elettrica in provincia di Como, Lecco, Monza Brianza, Sondrio, Varese e Venezia.

L’obiettivo è stato quello di valorizzare le risorse paesaggistiche dei territori e le potenzialità di accoglienza che, soprattutto in una fase di pandemia, emergono anche in relazione al turismo di prossimità, affidando a chi abita in queste aree il compito di raccontare, attraverso lo scatto fotografico, il luogo che gli sta più a cuore o il paesaggio che maggiormente sente come suo, capace di trasmettergli emozioni e sensazioni uniche. In premio per i vincitori delle tre selezioni pacchetti turistici e di esperienze da spendere in questi stessi luoghi, ma soprattutto l’occasione di raccontare, attraverso gli scatti fotografici esposti a Villa Monastero, le bellezze del proprio territorio.

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Mercoledì, 12 Maggio 2021 08:56

SICURI IN MONTAGNA: LA GUIDA DEL SOCCORSO ALPINO

Il passaggio a zona gialla (e speriamo di poter fare ancor meglio prossimamente), la voglia di uscire all'aperto e l'arrivo della bella stagione (anche qui c'è un speranza, e cioè che il tempo di maggio non continui a fare le bizze) stanno invitando molte persone a frequentare la montagna.

Come ha scritto Luca Tagliaferri nel suo editoriale (IERI CINQUE INTERVENTI DEL SOCCORSO. ANDARE IN MONTAGNA? SI', MA CON GIUDIZIO! (valbiandino.net)) c'è però ancora troppa gente che si avventura sui sentieri senza essere adeguatamente preparato e attrezzato; in più sono moltissimi coloro i quali si orientano solo grazie al loro smartphone senza nemmeno sapere dove stanno andando di preciso.

Torneremo spesso su questo argomento: nel frattempo vi proponiamo la guida del Soccorso Alpino "Sicuri sul sentiero", da leggere e imparare a memoria... 

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