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Venerdì, 16 Settembre 2022 14:17

SOCCORSO ALPINO E TRIALISTI IN COLLABORAZIONE

Presentato il Protocollo di Collaborazione tra il Co.Re. Lombardia e la XIX Delegazione Lariana del Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo

Giovedì 15 settembre si è tenuta presso Villa Merlo a Barzio, in provincia di Lecco, la conferenza di presentazione del Protocollo di Collaborazione tra il Comitato Regionale FMI Lombardia e il Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo – XIX Delegazione Lariana. L’accordo prevede l’operatività del Moto Club Valsassina a supporto della Stazione di Soccorso Alpino Valsassina e Valvarrone.

All’incontro sono intervenuti il Presidente del Comitato Regionale FMI Lombardia, Ivan Bidorini, il Responsabile del Soccorso Alpino della Valsassina e Valvarrone, Alessandro Spada, il Presidente Regionale del Soccorso Alpino, Luca Vitali, il Presidente del Moto Club Valsassina, Daniele Gilardi, il pluricampione italiano Trial e iridato Trial 2 2018, Matteo Grattarola. Hanno assistito all’evento, fornendo contributi interessanti, il Coordinatore del Comitato Trial FMI, Damiano Cavaglieri, i Sindaci di Cortenova e di Introbio, Sergio Galperti e Adriano Airoldi, e il Delegato della XIX Delegazione Lariana (che comprende Como, Lecco, Varese, Pavia), Marco Anemoli.

Il documento firmato a Barzio fa riferimento al Protocollo d’Intesa del 2018 tra la FMI e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del CAI. Questo prevede che i volontari motociclisti prestino collaborazione nelle azioni di soccorso, compresi gli ambiti di protezione civile.

In apertura di conferenza il Presidente Bidorini ha portato il saluto del Presidente FMI Giovanni Copioli, che ha ringraziato i partecipanti evidenziando poi che l’accordo appena firmato “dimostra quanto i nostri Moto Club e i Tesserati siano importanti dal punto di vista sociale e come il motociclismo sia un’attività dagli alti valori morali. I nostri volontari – appartenenti ai moto club – conoscono bene il proprio territorio e sono determinanti nelle azioni di soccorso ma anche in fase preventiva con ricognizione e vigilanza. Quella presentata durante l’incontro è un’attività contigua a quella di Protezione Civile, che la FMI svolge dal 2016, anno in cui è stata inclusa tra le associazioni di volontariato e che ha visti impegnati i nostri volontari già in diverse e critiche situazioni”.

“Come Presidente di Comitato Regionale sono orgoglioso di sancire e portare avanti questo protocollo” ha dichiarato Ivan Bidorini. “La regione Lombardia è tra le prime in Italia, in ambito motociclistico, a stilare un protocollo d’intesa regionale sulla base di un protocollo nazionale. Grazie al Moto Club Valsassina che, con la disponibilità del Soccorso Alpino della Valsassina e Valvarrone, è stato il motore principale di questo incontro. I motociclisti dimostrano così di vivere il territorio con uno spirito di utilità sociale, di rispettare la natura e di aiutare il prossimo”.

“Questo risultato è frutto di grandi sforzi e siamo orgogliosi di aver attivato questa collaborazione, che garantisce una maggiore tutela a tutti gli utenti”, sono le parole di Alessandro Spada. “La Valsassina, con i suoi sentieri e percorsi, si presta agli interventi di soccorso con le moto, con cui è possibile risparmiare tempo e fatica”.

“Già in passato molte situazioni sono state risolte grazie all’utilizzo delle moto”, ha spiegato Luca Vitali. “Quello appena firmato è un protocollo operativo, reso possibile grazie agli accordi nazionali e che dimostra come sia possibile attuare collaborazioni proficue. Ringrazio tutte le parti coinvolte”.

“Il Moto Club Valsassina garantirà il massimo impegno in questa nuova collaborazione”, ha detto Daniele Gilardi. “Grazie a tutta la mia squadra per la passione, la disponibilità e l’impegno: siamo un grande gruppo, con una profonda conoscenza del territorio e dei sentieri. Metteremo a disposizione del Soccorso Alpino le nostre abilità motociclistiche”.

“Sono di questo territorio e quando sono venuto a sapere dell’iniziativa sono rimasto molto entusiasta. Spero che questa attività rappresenti un punto di partenza per altri Moto Club in tutta Italia”, ha affermato Matteo Grattarola.

 

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Venerdì, 16 Settembre 2022 08:26

GLI AUGURI DEL COMUNE DI PRIMALUNA ALLA SCUOLA

Buon inizio anno scolastico a tutti i bambini, agli insegnanti e al personale scolastico. Con l'augurio che sia per tutti un luogo di accoglienza e formazione, di ascolto e di scambio, capace di accendere curiosità, stimolare pensieri, di trasmettere entusiasmo e amore per il mondo 🌍

Voglio una scuola che parla ai bambini
come la rondine ai rondinini
che insegna a volare aprendo le ali
e sa che i voli non sono mai uguali

Voglio una scuola che scavalca muretti
e accoglie disegni che non sono perfetti
che guarda avanti e traccia sentieri
senza scordarsi di quelli di ieri

Voglio una scuola con dentro il sole
che toglie polvere alle parole
con porte aperte, grandi finestre
e bimbi che ridono con le maestre
(Janna Carioli)

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Venerdì, 16 Settembre 2022 08:19

GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO

Anche Barzio partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio 2022 con l'apertura straordinaria della Scuola dell'infanzia  sabato 24 settembre per la visita guidata all'opera  "Riposo durante la fuga in Egitto" alle ore 15 🕒
 Nella locandina i dettagli di questa e delle altre iniziative in Valsassina

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Venerdì, 16 Settembre 2022 08:07

LAURA PAUSINI E "BELLA CIAO"

Spiace questo incidente capitato a una delle cantanti italiane più premiate e famose nel mondo. Come è noto, si è rifiutata di cantare a una TV spagnola la canzone di Bella Ciao (che Ursula Von der Leyen e altri dirigenti europei avevano cantato senza problemi al termine di una sessione UE).
La considera una canzone "politica", e forse può anche essere vero. Era infatti la canzone-simbolo del CLN (Pausini, il Comitato di Liberazione Nazionale, quello che lottava al Nord contro i Fascisti e i Tedeschi !). La giovane cantante però probabilmente ignora che nel CLN c'erano dentro tutti i democratici e gli antifascisti : non solo Comunisti (PCI), ma anche i Liberali (PLI), i Democristiani (DC), i Repubblicani di La Malfa (Partito d'Azione poi diventato PRI) , persino Monarchici lealisti al Re e contrari alla Repubblica di Salò. Forse però la Pausini ha anche ragione: Bella Ciao era l'emblema della "bella politica", quella di una volta, quella degli ideali, che confrontata alla politica settaria e vanamente urlata di oggi è imparagonabile. Peccato perchè Pausini ha perso un'occasione. Per stare zitta ? No, per cantare !

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Venerdì, 16 Settembre 2022 07:58

GLI INFERMIERI AI CANDIDATI:"SALVAGUARDARE IL SISTEMA SANITARIO"!

Lettera ai Candidati. Fedeli, Presidente OPI-Lecco: “Necessario cambiare strada per salvaguardare il
Servizio Sanitario Nazionale”

A voi che presentate la candidatura nei collegi comprendenti la nostra Provincia desidero indirizzare questa
lettera aperta. Desidero farlo innanzitutto per ringraziarvi per la volontà di mettervi al servizio della
comunità, mettendo a disposizione le vostre competenze, la vostra passione e la vostra professionalità.
Desidero farlo anche per chiedervi di ascoltare i professionisti sanitari con le loro istanze che si alzano con
la prorompenza di urlo ormai, dopo anni di fatica e senso abbandono.

Già, abbandono. Perché gli appelli lanciati già in periodo pre-pandemico parlavano di carenza
infermieristica e di un Sistema che si reggeva “sulle spalle di pochi” e che quei pochi cominciavano a non
reggerne il peso. E, dopo che la pandemia ha evidenziato questo peso dettato da innumerevoli problemi, a
molti proclami non sono seguiti riconoscimenti concreti.
Serve un cambio di rotta deciso, con interventi sia nell’immediato sia volti al futuro. Altrimenti la carenza
attuale di professionisti infermieri rischia di trasformarsi in totale assenza. E a quel punto ospedali, case di
comunità, ambulatori, RSA, RSD e tutti i luoghi dove c’è bisogno di cura senza i propri professionisti
rimarrebbero solo delle mura fredde e vuote.

Pochi infermieri e pochi si candidano ad esserlo.

I numeri parlano chiaro. L’Italia ha uno dei rapporti Infermieri-Abitanti fra i più bassi dell’area OCSE (6,2
Infermieri per 1000 abitanti, contro una media di 8,8). Sempre meno diplomati scelgono il corso di laurea in
infermieristica. In alcune zone si fatica a saturare i posti messi a bando e negli ultimi anni la media è stata
inferiore a 1,5 candidati per ogni posto messo a bando. Da qui si evince che la soluzione per il futuro non
può essere rappresentata dal solo aumentare i posti alle Università o dall’ eliminazione del numero chiuso
(soluzione, quest’ultima, che personalmente ritengo poco applicabile per una formazione che ha bisogno di
strutture qualificate per i tirocini, per i laboratori e le lezioni in presenza). A questo si aggiungono altri due
grossi fattori: l’abbandono professionale, fenomeno accentuato in questi ultimi due anni, e la “fuga verso
l’estero”, che ha visto migliaia di colleghi emigrare in cerca di migliori condizioni lavorative, retributive e di
carriera.

Il territorio della nostra provincia non è esente dalla problematica. Molti colleghi scelgono la vicina Svizzera,
altri decidono di fare concorsi in altre zone d’Italia per i più svariati motivi e le strutture sociosanitarie del
territorio, RSA in primis, hanno grosse difficoltà a reperire personale (ricordiamo che gli infermieri non
operano solo all’interno delle strutture ospedaliere per acuti, ma di loro c’è grande bisogno sul territorio e
in diverse tipologie di strutture assistenziali).

Attrattività della professione

Per intervenire sulla carenza bisogna fare in modo che i giovani scelgano il percorso formativo per
diventare infermieri e che chi già lo è non abbandoni la professione o non si veda costretto a cedere alle
sirene estere.
Seguendo il già citato rapporto OCSE gli stipendi degli infermieri italiani sono vicini al fanalino di coda. Ma
non si tratta solo di una questione economica.
In Italia al momento non vi è possibilità di una progressione di carriera nella pratica clinica. Nonostante da
anni la formazione si sia evoluta, vi siano colleghi che proseguono la formazione post base conseguendo
corsi di perfezionamento, master, laurea magistrale e dottorato di ricerca. E nonostante mettano in campo
delle competenze che sono già esperte o specialistiche, hanno lo stesso inquadramento contrattuale di
quando hanno iniziato. Cosa che in altri Paesi non avviene.
Vi è poi la questione dei modelli assistenziali. Siamo molto lontani dall’avere il giusto rapporto infermiere-
assistito che permetta di garantire la migliore assistenza possibile. I bisogni di assistenza sono molto
cambiati negli ultimi anni (si vive di più, ma spesso con patologie croniche ad esempio) e non ci si può più
basare su paradigmi che prevedono un “minutaggio” per l’assistenza, oltretutto tarato su una tipologia di
assistito che non è coerente con quella dei giorni nostri.

A gravare sul lavoro dei professionisti sanitari è anche il fenomeno della violenza diretta contro di loro.
Oltre l’80% degli infermieri riferisce di aver subito aggressioni fisiche e verbali sul luogo di lavoro. Dai dati
INAIL si evince che gli episodi di violenza siano circa 5000 in un anno, tuttavia il fenomeno è largamente
sottostimato se pensiamo che la maggior parte di violenze verbali non viene segnalato.
Inutile aggiungere che la carenza di personale sia un fattore aggravante lo stress di chi pratica la
professione (riposi e ferie non usufruiti, carichi di lavoro maggiorati...).

Un cambio di paradigma

Appare anche utile e urgente ridisegnare la Sanità. Si è tanto parlato di potenziare la rete territoriale.
Numeri alla mano l’assistenza di prossimità, potenziata con l’inserimento degli infermieri di famiglia e
comunità, ha dimostrato di poter ridurre gli accessi impropri alle strutture di emergenza urgenza e perfino
di ridurre le ospedalizzazioni, riducendo così la pressione sulle strutture. Anche per questo è fondamentale
valorizzare le competenze e adeguare il numero dei professionisti sanitari. Per avere un Servizio Sanitario
che possa rispondere alle necessità dei cittadini, in ogni luogo in cui ce ne sia bisogno.
Carissimi Candidati, concludo questa lunga lettera facendovi i migliori auguri per il vostro percorso politico
e rinnovandovi l’invito a non lasciarci inascoltati.

Fabio Fedeli
Presidente OPI Lecco

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Venerdì, 16 Settembre 2022 06:54

INTERESSANTISSIMA SERATA CON LORENZO CREMONESI

Molto interessante la serata tenutasi presso la pizzeria sequestrata alla mafia nel 1992 a Lecco, Pizzeria Fiore, con il giornalista corrispondente di guerra Lorenzo Cremonesi.
Nato a Milano nel 1957, laureatosi in Filosofia alla Statale di Milano negli anni caldi della contestazione studentesca "quando vivevamo in una bolla, pensavamo di avere conquistato il mondo ma Democrazia Proletaria ottenne solo il 2% dei voti", Cremonesi ha passato in prima fila "Quarant'anni di conflitti rimossi dal Medio Oriente in Ucraina", come dice il sottotitolo del nuovo libro che ha presentato, "Guerra Infinita" , pubblicato dal Corriere della Sera.

"E' uscito a Maggio - ha detto Cremonesi - ho potuto mettere gli ultimi appunti fino alla fine di Aprile, ma è un libro a cui tengo moltissimo".
Grande folla ad ascoltarlo, comprese tre classi del Parini Serale di Lecco con i loro insegnanti.
"Noi occidentali - dice Cremonesi - abbiamo un tenore di vita elevato che molti altri paesi ci invidiano, e per questo vogliono venire qui da noi. Ma questo tenore di vita è dovuto anche da settant'anni di pace e di vita civile: noi non ci ricordiamo più cos'è stata la guerra, al massimo se lo ricordano i nostri vecchi, molti dei quali però sono sormai scomparsi. Noi non ci ricordiamo più gli orrori della guerra, il sangue, le distruzioni, la vita umana considerata nulla, le devastazioni".
"La guerra genera l 'abitudine ad uccidere; per questo le guerre sono spesso infinite, non finiscono mai, così tra Arabi e Israeliani, come in Ucraina tra Russi e Ucraini.La vendetta diventa l'unico paradigma".

Cremonesi ricorda ad esempio il quartiere milanese di Monte Stella: "Montestella era un campo alla periferia di Milano, dove sono stati portati tutti i detriti derivanti dai bombardamenti della II Guerra Mondiale: ancora oggi a scavare anche poco emergono cornicioni o pezzi di cancellata. Noi da bambini ci andavamo a sciare d'inverno, quando anche a Milano nevicava".

"Ma noi saremmo pronti - continua Cremonesi - ad andare in guerra per difendere il nostro stile di vita e i nostri valori sociali ?"
La risposta è piena di dubbi. Nel frattempo il giornalista, che scrive per il Corriere, è stato testimone in prima linea della feroce guerra che si sta svolgendo in Ucraina, dove anche oggi sono state scoperte nuove fosse comuni a Ilizium, che lui ha anche testimoniato negli "Speciali TG LA 7", andati in onda tutti i giorni da Febbraio a Maggio, in corrispondenza con il Direttore Enrico Mentana.

"Putin non ragiona come noi - ha continuato il giornalista. "Lui ha in mente una Grande Russia che esiste solo nelle sue fantasie e nei suoi pensieri. Prima del 24 Febbbraio nessuno pensava che potesse scoppiare la guerra davvero, a parte i Servizi Segreti Americani, a cui Putin dava dei "complottisti", affermando che le sue manovre ai confini dell'Ucraina e Bielorussia erano solo esercitazioni militari".
"Io però avevo capito che qualcosa non andava, e dissi al mio giornale:"Mandatemi là, vi costa poco, arrivo e se non succede niente torno indietro. Non pensavo di stare lì sei mesi di fila ! Putin vuole ricreare un Impero, non gli interessa niente delle vite umane spezzate e delle sofferenze, a tutti i costi."

"Le sofferenze nelle guerre sono dirette e indirette. Io ho avuto uno zio che si è suicidato quando ha visto la sua casa distrutta dai bombardamenti e anche il suo negozio, dove esercitava la sua attività: non ce l'ha fatta e si è tolto la vita. La sua morte ha colpito tutta la nostra famiglia. Le vittime non sono solo quelle che muoiono durante sparatorie o esplosioni".

"Ma - ha chiesto dal pubblico un interlocutore - come in Europa dopo secoli di guerre siamo arrivati a una pace e a una convivenza più che pacifica tra Francesi, Tedeschi, Inglesi e Italiani, nel nome di un'Europa unita, sarà possibile un giorno arrivare un domani a una coabitazione pacifica tra Russi e Ucraini dopo quello che è successo ?".

"Nessuno può dirlo - ha risposto Cremonesi - anche perchè purtroppo Zelenskj oggi è tenuto praticamente ostaggio dei "falchi", che vogliono portare avanti la guerra ad ogni costo e ripristinare non i confini prima del 24 febbraio, ma addirittura quelli del 1991 (cioè riconquistare la Crimea).
Arrivare a un Trattato di Pace con queste premesse è difficile: però dobbiamo tenere presente che, come in tutte le trattative diplomatiche, uno cerca di chiedere il più possibile per avere almeno una parte, quindi chiedo 100 per avere magari 50".

Ottima serata, al termine una meritata ottima pizza per chi ha voluto fermarsi, compresi molti studenti.

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