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Domenica, 03 Marzo 2024 20:34

IL 5 APRILE AL CENACOLO FRANCESCANO VA IN SCENA "MUSICALMENTE", CONCERTO PER L'AUTISMO

in Eventi

Era stato annunciato poche settimane fa da Don Bruno Maggioni con un video, ed ora Illumina di Blu Valsassina ufficializza data ed evento: il 5 aprile al Cenacolo Francescano di Lecco andrà in scena un concerto per l'autismo in occasione della giornata mondiale di sensibilizzazione ed informazione.

Un evento musicale organizzato per sostenere due progetti: ABA in classe (formazione per insegnanti ed educatori degli Istituti Comprensivi di Bellano e Premana, curato da Illumina di Blu) e Progetto Autonomia (che si propone di organizzare dei weekend con gli educatori, senza la presenza delle famiglie, per aumentare l'autonomia dei ragazzi autistici, curato da Autismo Lecco).

Sul palco del teatro dei Cappuccini una grande Band con alla guida Maurizio Rastelletti e un ospite d'onore che non mancherà di suscitare l'entusiasmo dei presenti: Don Bruno Maggioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Domenica, 03 Marzo 2024 10:45

L'AVIS VALSASSINA PREMIA I DONATORI A BARZIO

AVIS Valsassina presenta il bilancio 2023: un’occasione per conoscere meglio quanto fatto lo scorso anno, definire le attività del 2024 e premiare i cittadini che hanno maturato benemerenze associative. Sono numerosi i barziesi che si distinguono per il loro impegno come donatori e, con la presente, l’amministrazione comunale di Barzio vuole ringraziarli uno ad uno promuovendo allo stesso tempo l’appello di AVIS per le donazioni di plasma, anch’esse di fondamentale importanza.

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Domenica, 03 Marzo 2024 10:07

LA CAMP RICORDA EVGENIY GLAZUNOV, LO SCALATORE SIBERIANO TROVATO SENZA VITA AI PIEDI DELL'AK-SU IN KIRGHIZISTAN

Il cuore dell’Asia è fatto di montagne. E laggiù, nel Pamir-Alai tra Kyrgyzstan e Tajikistan, s’innalza l’Ak-Su (5217 m) con la sua parete nord: un impressionante scudo di granito alto milleseicento metri che in inverno si corazza di ghiaccio, diventando uno dei luoghi più inospitali del pianeta. Ma le montagne fanno battere il cuore degli uomini, di certi uomini. Sono personaggi fatti a modo loro, un po’ speciali, che anche sull’Ak-Su hanno lasciato le loro tracce. In estate – la prima volta nel 1982 – e poi addirittura in inverno: giorni e giorni di scalata, pochi attimi in cima e presto giù, di nuovo nell’ombra fino ai piedi della muraglia.

Poi è arrivato Evgeniy Glazunov, che sognava ciò che a nessuno era mai riuscito: salire la Nord dell’Ak-Su in solitaria e, come se non bastasse, nella stagione più fredda. Impossibile? No, perché Evgeniy ci è riuscito. Ha scelto la via Chaplinsky – la più bella e logica nel centro della parete, aperta nel 1988 – e dal 12 al 16 febbraio 2024 l’ha fatta sua un metro dopo l’altro, in compagnia dei propri pensieri.

«Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male». Così per Renato Casarotto e forse anche per Evgeniy, anche se non potremo mai saperlo con certezza. Perché ormai al termine di una lunghissima serie di calate, a poche decine di metri da terra, il sogno è diventato destino. Una scarica di pietre, pezzi ribelli del gigante Ak-Su, è piombata sull’uomo che nulla ha potuto. Prima il rumore e poi il silenzio, per farci pensare ancora una volta al senso delle cose: si nasce, si muore e in mezzo c’è la vita, in cui ciascuno è chiamato a cercare il proprio Graal.

Glazunov come Casarotto l’abbiamo pensato soltanto ora, scrivendo, dopo averli conosciuti entrambi. Andati avanti per sempre, senza nemmeno il tempo di salutare, quando in solitudine sulla via del ritorno erano ormai a un passo dal mondo di tutti. Le loro sono esperienze che alcuni forse faticano a comprendere, a giustificare, ma che raccontano una parte del mistero dell’uomo. E a chi chiede perché, a chi piange per Evgeniy e non ha più parole, rispondiamo con quelle dello speleologo, alpinista e scrittore Andrea Gobetti, che un giorno disse che «sotto sotto c’è qualcosa che ha a che fare con l’amore: quella porta oltre la quale c’è tutta la gioia e tutto il dolore del mondo. E chi non vuol sapere quanto è, non l’aprirà mai e, pazienza, vivrà senza saperlo».

 
 
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Domenica, 03 Marzo 2024 09:13

8 MARZO: "PERCORSO AL FEMMINILE" GRATUITO A VILLA MONASTERO

in Cultura

Venerdì 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, la Provincia di Lecco offrirà la possibilità di partecipare gratuitamente al percorso guidato “al femminile” della Casa Museo di Villa Monastero di Varenna.

La visita si concentrerà sulle figure femminili che hanno abitato la storica dimora lariana.

Verranno riproposti gli avvenimenti storici della dimora, rivissuti attraverso le figure femminili che vi hanno abitato nel corso degli ultimi due secoli, con un particolare approfondimento sulle loro passioni botaniche.

Il primo percorso è programmato dalle 14.00 alle 15.00, il secondo, dalle 15.30 alle 16.30.

La prenotazione è obbligatoria fino ad esaurimento posti (massimo 30 persone per percorso) al seguente link: Villa Monastero – percorsi “al femminile” 2024.

All’ingresso il giorno dell’iniziativa sarà necessario presentare la ricevuta di prenotazione presso la biglietteria.

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Domenica, 03 Marzo 2024 08:58

DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA TERZA DI QUARESIMA

in Cultura

Non erano giorni facili per Gesù. Erano  giorni di festa ma quell’anno Gesù era salito al tempio quasi di nascosto perché l’ostilità nei suoi confronti era molto alta. Che lo si volesse uccidere era ormai risaputo, tant’è che molti si meravigliavano che gli si permettesse di parlare nel tempio. In verità proprio in quei giorni i Giudei avevano messo in atto un piano per arrestarlo. Ma il piano era andato buco: coloro che erano stati mandati per arrestarlo, non se l’erano sentita.

Il brano di Vangelo di questa domenica riporta l’acceso dibattito tra Gesù e i suoi antagonisti. Il dibattito finisce così “Allora raccolsero delle pietre, per gettarle su di lui. Ma Gesù si nascose e uscì dal tempio”.

Che differenza tra questo dialogo e quello che abbiamo ricordato domenica scorsa tra Gesù e la Samaritana. C’erano tante parole ed espressioni di vita: sete, acqua che disseta, acqua che zampilla, acqua di vita eterna, tempo nuovo di adorazione in Spirito e Verità, brocca abbandonata, sete saziata, vergogna vinta, annuncio della gioia di un incontro, libertà e leggerezza. Qui le parole descrivono chiusura, immobilità, ostilità, rifiuto, morte, invece di acqua viva si potrebbe parlare di acqua stagnante. Nulla fiorisce, casomai tutto sembra seccarsi o addirittura pietrificarsi. Le parole non danno vita ma morte. Là acqua viva, qui pietre: quella del cuore degli oppositori e quelle della condanna per lapidazione. Ci sono cosi due modi di intendere la vita e la stessa fede: o l’immobilità o il cammino. I giudei si barricano dietro le loro certezze, le loro abitudini religiose, la propria identità. La cosa curiosa è che si faccia riferimento ad Abramo da parte dei Giudei. Non era certo l’uomo della immobilità: all’opposto era l’uomo del cammino, del viaggio. È passato da una vita in cui ormai aveva tutto sotto controllo e si poteva tenere bello stretto a una vita guidata da una promessa. E ha vissuto anche giorni in cui la promessa tardava ad adempiersi ma non ha mai smesso di camminare affidandosi.                     

Ma loro hanno chiuso la religione in un sistema, in un insieme di codificazioni, sono rigidi, sono immobili, non percepiscono il nuovo, il vento nuovo, che abita le parole di Gesù. Erano Giudei che avevano creduto in lui. Ma non si sono convertiti veramente a Gesù, ne erano rimasti affascinati ma non son o stati disposti a cambiare il loro modo di vivere la fede.

Il Signore ci aiuti sempre a camminare nella fede, fidandoci della sua parola e delle sue promesse, a vivere l’esperienza della fede come un cammino liberante e nello stesso tempo capace di dare vita, di far fiorire nell’amore la propria vita e la vita di chi ci sta accanto. Il Signore ci aiuti a prendere le distanze invece da ciò che pur sembrando un percorso di fede nella verità in realtà ci rende schiavi e persone che mortificano, danno morte invece che pienezza di vita.

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Domenica, 03 Marzo 2024 07:22

CON L'UNITRE VALSASSINA IN VISITA AL MEMORIALE DELLA SHOA BINARIO 21

Molto interesse e anche un po' di sgomento ha suscitato la visita al Binario 21, nei circa venti soci che hanno partecipato, presso la Stazione Centrale di Milano, Memoriale della Shoa, organizzata dalla Università della Terza Età Valsassina, Sabato 2 marzo.

Anticipati da una ottima e giovane guida, il gruppo ha potuto visitare, e anche salire, sui vecchissimi vagoni in legno inizialmente costruiti per trasportare animali (cavalli e bestiame) dove invece tra la fine del 1943 e l'inizio del 1945, al ritmo di circa una spedizione al mese, venivano ammassati centinaia di cittadini italiani, colpevoli solo di avere una origine o anche solo una parentela di origine ebraica, che in piedi, senza potersi sedere o sdraiare dato l'esiguo spazio, per giorni e giorni venivano portati sulla strada ferrata ai campi di sterminio di Mauthausen , Fossoli o Birkenau.

Molti morivano proprio sui vagoni, per la fatica e la fame, al freddo d'inverno e al caldo d'estate, non essendo dato loro nè cibo nè acqua.
Il "Memoriale" è stato inaugurato, con la collaborazione del Comune di Milano e delle Ferrovie dello Stato, nel 2013, tra le fondatrici la Senatrice vita Liliana Segre, una delle poche sopravvissute alla deportazione, con l'obiettivo di "non far dimenticare" uno dei più orribili episodi della storia del secolo passato.

All'ingresso una simbolica scritta "Indifferenza", che ricorda l'indiferenza e il disinteresse generale in cui queste "operazioni" erano condotte: non a caso il Binario 21 era praticamente sotterraneo (serviva soltanto per i carri bestiame o postali) escluso alla vista dei viaggiatori "normali" che prendevano il treno nei binari superiori della Stazione Centrale , ricostruita nel 1931 e inaugurata dall'allora Ministro Galeazzo Ciano.

Enrico Baroncelli

Si ricorda che le prossime iniziative e il Calendario finora stabilito dell'Università Terza Età Valsassina sono pubblicati nel sito

www.unitervalsassina.it
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 

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