DALLA PROVINCIA 300.000 EURO AI COMUNI PER RIDURRE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO SULLE STRADE PROVINCIALI
La Provincia di Lecco ha deciso di assegnare 300.000 euro di risorse proprie ai Comuni finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico lungo le strade provinciali.
30.000 euro al Comune di Valvarrone, quale compartecipazione della Provincia di Lecco alle spese sostenute dal Comune (40.000 mila euro) per un intervento di messa in sicurezza e regimentazione delle acque del valletto in Valle di Crestè sulla strada provinciale 67. Operando in maniera congiunta tra il Comune di Valvarrone, titolare del reticolo idrico minore, e la Provincia di Lecco, competente sulla Sp 67, si potranno evitare allagamenti della sede stradale e chiusure del collegamento viario.
270.000 euro a favore dei Comuni attraversati da strade provinciali: una quota fissa di 1.000 euro per ogni Comune e una quota variabile in funzione dei chilometri di strade provinciali che interessano ciascun Comune e solo al di fuori dei centri abitati nei Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti. Gli interventi si attueranno laddove il reticolo idrico minore interferisce con la viabilità provinciale.
Le tipologie degli interventi finanziabili riguardano:
- rimozione della vegetazione in alveo e/o sulle sponde, rimozione dei sedimenti depositati e di eventuali rifiuti, ripristino dell’officiosità idraulica di ponticelli, tombotti, attraversamenti o tratti intubati
- pulizia delle cunette e delle caditoie stradali, rimozione dei rifiuti, spazzamento delle strade
Il contributo provinciale è previsto come rimborso al 100% delle spese effettivamente sostenute e rendicontate da ciascun Comune aderente all’iniziativa, fino alla concorrenza massima assegnata. La rendicontazione dei progetti finanziati dovrà avvenire entro il 30 settembre 2024.
LE PREMIAZIONI DEL CORPO MUSICALE SANTA CECILIA DI BARZIO
TACENO-BELLANO: ATTENZIONE ALLE LIMITAZIONI AL TRANSITO
La Provincia di Lecco ha disposto la limitazione al transito dei veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate, non adibiti al trasporto di persone, sulla Sp 62 della Valsassina, tra il ponte di Tartavalle a Taceno e la località Pennaso di Bellano.
PREMANA: EMESSO IL BANDO PER BORSE DI STUDIO
PRIMALUNA: RITROVATO NEI BOSCHI IERI SERA SENZA VITA BRUNO REDAELLI
Concluse in serata le operazioni di recupero del corpo dell’uomo disperso nella zona di Primaluna: si tratta di Bruno Redaelli, padre dell'ex vice sindaco Gabriele.
Le ricerche erano partite nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 20 novembre 2023, dopo la segnalazione del mancato rientro da parte dei familiari.
L’uomo, residente in zona, nato nel 1946, era uscito per fare della legna nei boschi.
Le squadre hanno battuto le zone prioritarie; impegnati 26 tecnici del Soccorso alpino, Stazione di Valsassina - Valvarrone della XIX Delegazione Lariana, insieme con i Vigili del fuoco.
Hanno partecipato alle operazioni anche cinque motociclisti del Motoclub Valsassina, come previsto dall’apposita convenzione stipulata con il Cnsas Lombardo.
Dopo la constatazione del decesso da parte del medico del Soccorso alpino e il via libera delle autorità competenti, il corpo dell’uomo è stato recuperato e trasportato a valle.
Il parroco di Primaluna ha messo a disposizione la chiesa per ospitare la salma.
Alla famiglia le condoglianze da parte di tutti noi di Valbiandino.net.
PRESENTATA LA NUOVA TERZA MAGLIA DEL LECCO
Presentata, lunedì 20 novembre, presso la suggestiva ambientazione di Villa Manzoni la nuovissima terza maglia della Calcio Lecco 1912.
“Questa maglia – spiega il Presidente del Sodalizio lecchese Cristian Paolo Di Nunno- rappresenta per noi non solo un nuovo design, ma anche un simbolo di innovazione e passione che caratterizza il nostro impegno nel mondo dello sport e un forte legame con la storia e la cultura di Lecco. La città sta celebrando il ricordo di Alessandro Manzoni e quale migliore occasione sono i 150 anni dalla sua morte la Calcio Lecco 1912 ha deciso di partecipare vestendo letteralmente un passaggio fondamentale del romanzo più famoso d’Italia: l’”Addio Monti”, come dettaglio fondamentale della nuova terza maglia disegnata da Legea Hub Lecco: fondo nero, scritte in trasparenza, dettagli celesti e una patch che richiama ulteriormente l’importanza dell’evento celebrato. Abbiamo anche creato un bellissimo cofanetto che verrà consegnato a tutte le squadre avversarie per portare avanti la memoria di Manzoni”.
“Abbiamo fatto nostro il suggerimento della Calcio Lecco – interviene Pietro Mattia Maddaluno, amministratore unico di Legea Hub Lecco - sulla valorizzazione dei giovani. Infatti la prima maglia è un simbolo di connessione tra le radici del territorio con la squadra, la seconda maglia valorizza l’aquila che porta avanti i nostri principi e obiettivi, la terza maglia porta a conoscere un nuovo mondo così com’era successo a Lucia mentre andava a Milano”.
E’ intervenuto anche l’Assessore allo Sport del Comune di Lecco Giovanni Cattaneo che ha sottolineato: “Come Comune siamo sempre stati vicini alla Calcio Lecco, seguendo le particolari vicissitudini della scorsa estate. Come assessore al turismo sono molto grato di questa occasione e di come la società venga sostenuta dalla città. Importante è che sul Lago di Como (interrotto dal rimbrotto dei presenti per il richiamo al Lago di Como, proprio nell’imminenza del derby con il Como, poi correttosi in questa sponda del lago) ci sia una città accogliente e in grado di essere riconosciuta come fortemente attrattiva per tutti, imprenditori”.
In chiusura l’intervento di Mauro Rossetto, direttore scientifico del Museo Manzoniano: “Oggi siamo qui, in questo splendido luogo, Villa Manzoni, che è anche Museo, per ricordare il grande scrittore e per sottolineare l’importante collegamento tra cultura e sport, forieri di grandi momenti di collaborazione”.
DONNE E UOMINI, PASSATO E PRESENTE
Gli ultimi tragici fatti, legati anche all’impressione che ha suscitato nell’opinione pubblica la orribile morte di Giulia Cecchettin, uccisa da “un bravo ragazzo”, inducono a molte riflessioni.
Il processo evolutivo per il quale la donna sia giustamente rispettata e messa su un piano di assoluta parità (anche a livello economico, in quanti settori sappiamo che il lavoro delle donne è meno pagato di quello degli uomini, pur svolgendo le stesse funzioni ?) è un processo che purtroppo richiederà tempi lunghi.
Nel corso del tempo infatti il rapporto uomo-donna non è sempre stato uguale. Nella Preistoria diversi storici ipotizzano addirittura una “Età del Matriarcato“, cioè del “potere delle donne”. Questo per diversi motivi: intanto perchè le persone vivevano nella promiscuità di gruppo, perlopiù all’interno delle caverne, come i Neanderthal, dove i bambini, di cui purtroppo ne sopravvivevano pochi, date le condizioni di vita estremamente difficili, sapevano chi era la loro madre, ma ignoravano chi fosse il loro padre.
La importantissima scoperta dell’Agricoltura, avvenuta circa 9-10.000 anni prima di Cristo, è gentilmente attribuita dagli Storici alle donne: mentre i maschi andavano in giro a cacciare cervi e animali con le loro rudimentali armi in pietra, le donne stavano a casa a sperimentare la funzione dei semi, sino a scoprire quelli fondamentali dei cereali (grano, orzo ecc.).
Ma l’elemento decisivo che ci fa pensare al Matriarcato è il fatto che la prima divinità conosciuta nella Storia, molti millenni prima del Cristianesimo, sia stata la “Dea Madre“, una rappresentazione iconica della donna incinta con seni grossi e col pancione, di cui sono state ritrovate statuette in diverse zone d’Europa.
Con l’Agricoltura e l’allevamento comunque cambiò la società umana: si crearono le città (quasi sempre vicino a un fiume di acqua dolce), si crearono le famiglie, le “recinzioni” e la proprietà privata, si originarono purtroppo anche le guerre per appropriarsi dei beni altrui.
IL ruolo della donna peggiorò notevolmente: nell’antica società greca, peraltro così civilizzata, e anche nei primi secoli di Roma, la donna era totalmente subordinata all’uomo, e passava dall’essere proprietà giuridica del padre a quella del marito, in un ruolo di assoluta sottomissione.
Qualche spiraglio di libertà forse lo aveva nella società Etrusca: così almeno ci sembra suggerire la famosa statua dei “Coniugi” (nella foto), in cui la donna è perfettamente a suo agio e allo stesso livello del marito.
Nell’età di Giulio Cesare e di Augusto però si ha un notevole miglioramento nella condizione femminile: la donna poteva a sua volta “ripudiare” il marito (cioè avere il divorzio) ma soprattutto ebbe piena libertà economica, e poteva “ereditare” i beni del padre.
Non a caso l’età di Augusto è il periodo delle grandi figure femminili: Agrippina, la madre di Nerone, che uccise col veleno suo marito l’imperatore Claudio, Poppea, Messalina, ma anche la scapestrata figlia di Augusto, Giulia, mandata in esilio sul Mar Nero per la sua eccessiva spregiudicatezza.
Anche successivamente non possiamo non ricordare l’Imperatrice Teodora, la grande e intelligente moglie di Giustiniano, ispiratrice della sua politica, e figure di grande rilievo intellettuale come Ipazia e Santa Caterina di Alessandria.
Con l’avvento del Cristianesimo , e nel pieno MedioEvo, la condizione della donna peggiorò notevolmente rispetto all’Età Romana. Intanto si ristabilì il ruolo della monogamia, l’inscindibilità del matrimonio, mentre la contraccezione, che i Romani già conoscevano, venne dimenticata perchè il sesso doveva avere solo fini riproduttivi tra marito e moglie.
La donna venne di nuovo rinchiusa nel suo ruolo di madre e moglie, chiusa in casa a filare la calza e a partorire (da 12 a 20 volte nella sua vita, compresi aborti spontanei) nonchè naturalmente curare i bambini. Unica consolazione la Letteratura: gli Stilnovisti e Dante la consideravano “angelicata”, cioè addirittura tramite tra Uomo e Dio, e Boccaccio dedicò alle donne il suo “Decamerone” (a dimostrazione del fatto che le donne hanno sempre letto libri più degli uomini !).
La situazione cambiò con la “Rivoluzione Industriale“, nel Sette-Ottocento. Non che le donne non lavorassero anche prima, nell’Agricoltura o nei servizi: il viaggiatore Tamassia era rimasto colpito, agli inizi dell’Ottocento, da come erano abili le donne valsassinesi, “robuste e dai fianchi vigorosi”, nel portare su e giù dalle montagne pesantissime “gerle e fascine di legna”.
A Molteno, vicino a Oggiono, a metà del Seicento, la produzione del pane era assicurata da una certa “Caterina la fornara “. Le donne lavoravano eccome !
Ma il loro ingresso nelle filande e nelle attività industriali, sia pur pagate un terzo in meno del lavoro maschile, in “lire soldi e denari”, aumentò sicuramente il loro prestigio.
Fu nella I Guerra Mondiale, quando le donne sostituirono egregiamente gli uomini impegnati al fronte, che si pose concretamente la “questione femminile”: non per nulla molti paesi anglosassoni, Nuova Zelanda, Finlandia, Danimarca,e poi Inghilterra , concessero il voto alle donne.
In Italia dovemmo però aspettarne un’altra, di guerra, per arrivare alle stesse conclusioni.
Insomma la transizione è lenta, lunga e difficile. Già oggi però in molti settori la presenza femminile è direi predominante, come nella nella Scuola: le donne sono sempre state tradizionalmente la grande maggioranza del corpo insegnante, prima alle Elementari ma oggi anche alle Medie e Superiori, dove una volta c’erano più uomini. Ma oggi anche nel Giornalismo e in particolare nella Medicina : quante bravissime donne mediche oggi nella sanità italiana, anche qui stanno sopravanzando i colleghi maschi, anche se nei ruoli dirigenziali sono ancora gli uomini a prevalere.
Insomma, io sono sicuro che, con l’aiuto anche delle Donne, un poco alla volta gli Uomini comprenderanno qual è l’atteggiamento giusto da tenere.
Si tratta non solo di Educazione, anche sentimentale, ma di una rivoluzione epocale, che gli Illumnisti da ormai tre secoli stanno predicando: Parità di Sesso, di Razze e di Religione. Quando avremo davvero introiettato questi concetti, allora vivremo sicuramente molto meglio !
ENRICO BARONCELLI
direttore www.politicamente.eu
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VENERDI' CONSIGLIO COMUNALE A INTROBIO: IN DISCUSSIONE L'ADOZIONE DEL PGT E L'ACQUISTO DEL TERRENO PER LA FUTURA SCUOLA MEDIA
Venerdì prossimo si riunisce, in seduta straordinaria, il consiglio comunale di Introbio. All'ordine del giorno, tra altro, l'adozione del nuovo Piano di Governo del Territorio e l'acquisizione del terreno sul quale l'amministrazione intende realizzare il nuovo plesso scolastico per le medie.