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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Martedì, 07 Giugno 2022 08:00

LE STELLE DEL "CHILE" ILLUMINANO L'ALTA VALLE

Lo Zio e il Cantore dei nostri Posti Bellissimi non hanno potuto resistere all'appello del Don Bruno e così, per una sera, Margno è diventata capitale di quel calcio molto di periferia e dai sapori di una volta che forse ci eravamo dimenticati esistesse.

Bergomi e Vitali, due stelle per ricordarne una, quella del Chile, tramontata sulla Terra troppo presto ma che brillerà per sempre nei cieli di chi l'ha conosciuto e, da qualche tempo, di chi ne ha solo sentito parlare.

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Chi scrive lo ha conosciuto, quindi può dichiararsi fortunato.

Non solo, ci ha giocato anche assieme, per cui il trionfo di ieri sera lo sente anche un po' - molto ma molto immeritatamente - suo nel ricordo di quei tempi passati a prendere a calci un pallone sui campi di terra battuta (quando andava bene!) assieme al Panada, al Sissi. al Walter, al Gianpierino, al Soggetti, al Ciso e al Nono. 

Li ricordo tutti campioni, ma il Chile, come ho già avuto modo di scrivere, era decisamente una spanna sopra tutti gli altri. Era, tanto per non far nomi, il "mio" Maradona.

Ieri sera il "suo" torneo è partito e bisogna ringraziare i figli Michele e Serena per aver capito che c'era un unico modo perché il loro papà potesse essere degnamente ricordato: e cioè organizzargli uno di quei tornei dove lui spopolava e vinceva.

E bisogna ringraziare tutto quell'universo di amici che li hanno aiutati nel mettere insieme quella che dall'inizio alla fine sarà certamente una festa diversa da tutte le altre a cui siamo abituati. Tanto di cappello: non capita spesso dalle nostre parti vedere una unione di intenti così corale ed entusiasta.

Mancavano anche il Ciso e il Nono ieri sera, altre due stelle che ora formano una piccola costellazione assieme a quella del loro amico Chile.

Perciò guardate lassù con fiducia e quando vedrete in un angolo di cielo un pallone che rotola fra tre stelle potrete sorridere: Loro, sì, Loro, sono  proprio lì.

 

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(Foto di Laura Pensotti)

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Martedì, 07 Giugno 2022 07:55

FESTA DEI CARABINIERI: UN BILANCIO DELL'ATTIVITA' ANNUALE

LECCO 6 GIUGNO 2022 – 208° ANNUALE DELLA FONDAZIONE DELL’ARMA DEI CARABINIERI.

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1. Nel corso del periodo giugno 2021 – maggio 2022 i Comandi Arma della Provincia di Lecco hanno:

a. perseguito 9.579 delitti (ovvero l’80% dei delitti totali consumati nella Provincia), con l’individuazione degli autori in 1.631 episodi;

b. segnalato all’Autorità Giudiziaria 2.085 persone, tra le quali 1.899 denunciati e 186 in stato di arresto;

c. effettuato durante i servizi esterni 37.621 controlli in Banca Dati SDI, riferiti a 45.062 soggetti, 34.837 veicoli e 5.779 documenti.


2. Nello specifico si riportano i seguenti risultati:

a. sono stati perseguiti 3.910 furti totali, dei quali 199 scoperti;

b. risultano perseguite 69 rapine, delle quali 30 scoperte; di queste 9 sono state commesse in abitazione (con 2 casi scoperti) e 42 sono state consumate in pubblica via (19 scoperte);

c. per quanto attiene il particolare fenomeno dei furti in abitazione si rappresenta che:

− sono stati perseguiti 1.177 episodi (pari al 30,10% del totale dei furti), con 45 casi scoperti;

d. nello specifico settore del contrasto agli stupefacenti:

− risultano perseguiti e scoperti 20 reati (di cui 15 per spaccio) con 27 persone denunciate in stato di libertà, 35 arrestati in flagranza di reato e 53 segnalati in via amministrativa quali assuntori;

− è stata complessivamente sequestrata oltre 4,5 Kg di sostanza stupefacente, tra cui 3,026 Kg

di “hashish” e 1,163 Kg di “eroina”.

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Lunedì, 06 Giugno 2022 20:33

ROSSIGA: IL PONTE FINALMENTE C'E'. PER LA CICLABILE SI STA LAVORANDO

Un passo avanti, e di quelli lunghi, anzi lunghissimi.  E attesi, anzi attesissimi.

Dopo tanti anni , infatti, ha fatto finalmente la sua comparsa nello scenario della valle tra  l'acqua (poca) della Pioverna e le flange (molte) della fabbrica sovrastante, il ponte sulla Rossiga che renderà la ciclabile  percorribile per intero.

Nelle foto (nostre e non riproducibili, n.d.r.) vedete che la struttura ricalca un po' quella del manufatto costruito più a monte dove passa la provinciale.

Adesso la domanda è: quando ci si potrà passare sopra?

Una ruspa è lì e dovrebbe essere un buon segno: pochi giorni no di sicuro, magari qualche settimana e poi la ciclopedonale sarà unita senza soluzione di continuità da Barzio a Taceno.

Unica "escursione" fuori tracciato resterà l'attraversamento del ponte di Bindo dove sarebbe stato utile un sottopassaggio: accontentiamoci e godiamoci il momento augurandoci che l'inaugurazione (perchè di sicuro - nonostante i ritardi biblici originati anche dalla solita burocrazia imperante - ci sarà una inaugurazione con tutto il solito contorno che ben conosciamo) avvenga il più presto possibile.

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Lunedì, 06 Giugno 2022 11:48

"TORNEO DOL CHILE": STASERA SI PARTE. ANNUNCIATI GRANDI OSPITI A SORPRESA

in Sport
Prende il via questa sera il "Torneo dol Chile", organizzato in Alta Valle (si gioca a Margno) per ricordare Achille Gobbi, "vecchia" gloria del calcio locale prematuramente scomparso lo scorso anno.
Stasera in programma due incontri:
Alle 20:45 Bar Sport Auf. Vs Atletico al Bar
Alle 21:45 Quelli del Mondra Vs Cioca Bonito
Ma l'attenzione di tutti è per gli ospiti a sorpresa che dovrebbero intervenire grazie all'intercessione di Don Bruno Maggioni.
Noi di Valbiandino.net ne conosciamo i nomi ma, proprio per tutelare la "sorpresa", preferiamo non anticiparli.
 
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Lunedì, 06 Giugno 2022 10:06

SULLE TRACCE DEL MONASTERO DI ... VILLA MONASTERO. UNA STORIA DA CONOSCERE TRA LAGO E VALSASSINA

in Cultura

In occasione dell’anniversario della chiusura, avvenuta nel 1567, del convento dedicato a Maria Vergine, dalla cui trasformazione deriva l’attuale Villa Monastero, la Provincia di Lecco ha predisposto un percorso di rilettura delle vicende storiche che si riferiscono al cenobio cistercense, curato dal conservatore del museo Anna Ranzi.

“Una bella occasione per riproporre, attraverso un percorso fruibile per tutta l’estate mediante apposito dépliant, l’intenso passato della villa, mettendolo in relazione con le altre bellezze artistiche presenti nel territorio della Provincia di Lecco, legate alla storica casata dei Mornico originaria della Valsassina, dove ancora sono presenti e visitabili le miniere da cui provenivano le loro ricchezze” sottolineano la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann e la Consigliera provinciale delegata alla Cultura, Turismo e Villa Monastero Fiorenza Albani.

Le vicende della dimora si svolgono in un arco di tempo assai lungo: il suo attuale aspetto di dimora eclettica di fine Ottocento è il frutto di vari interventi che si sono sovrapposti in nove secoli di vita. Essa nasce infatti dalla trasformazione di un antico monastero femminile di fondazione cistercense, sorto alla fine del secolo XII per filiazione di quello di Acquafredda, nella vicina Lenno.

I lavori di edificazione della dimora sulle rovine del monastero spettarono alla famiglia valsassinese Mornico, che detenne la proprietà per più di tre secoli e la rese nota sul Lario come “Villa Leliana”, dal nome di colui che tra il 1609 e il 1645 trasformò il cenobio in residenza. Conserva tuttora l’impianto complessivo originario seicentesco, dovuto alla casata, come evidenzia l’arioso loggiato a lago. Nel 1869 il nuovo acquirente fu un personaggio di spicco del mondo milanese, Carolina Maumari vedova Seufferheld (1811-1894). La gentildonna era figlia terzogenita del negoziante di seta svizzero Giovanni Bartolomeo Maumari e di Maria Antonietta Blondel, sorella di Enrichetta, sposa di Alessandro Manzoni; la sorella sarà moglie del patriota Massimo d’Azeglio, che in prime nozze si era legato a Giulia Manzoni, figlia dell’autore de “I Promessi sposi”.

Le caratteristiche che oggi si possono leggere, pur con i mutamenti operati nel corso del primo ‘900 dalla famiglia De Marchi (proprietaria di Villa Monastero dal 1925 al 1936 e da questi lasciata per il pubblico utilizzo e per divenire sede di un museo), sono dovute nell’impianto complessivo al tedesco Walter Kees, il ricco imprenditore di Lipsia che acquistò la dimora nel 1897, la ristrutturò secondo il gusto eclettico del tempo e ampliò notevolmente il parco, fino a giungere all’estensione attuale di quasi due chilometri lungo il fronte lago.

Il monastero cistercense femminile rimase comunque in vita per quasi quattro secoli. Sembra che la sua fondazione sia da porre in relazione con la migrazione nel territorio di Varenna degli abitanti dell’isola comacina in seguito alle distruzioni operate dai comaschi nel 1169. La prima documentazione nota che fa riferimento al cenobio è una pergamena che risale al 1204, recentemente donata al museo e conservata in archivio. Nei secoli seguenti Il convento crebbe con prosperità grazie a lasciti e donazioni, tanto che nel 1547 l’imperatore Carlo V concedette l’autorizzazione a convertire la somma di 400 scudi d’oro, che provenivano dalle doti e dalle elemosine, in beni rustici e urbani nel territorio di Milano. Nel frattempo nel 1313 era stato consacrato l’altare della chiesa, con concessione di indulgenze ai visitatori. Qui verrà collocata un’antica statua della Madonna, ritenuta miracolosa, ora posta nella chiesa delle Grazie di Varenna entro l’ancona seicentesca, mentre l’ancona cinquecentesca con le sante, che l’aveva preceduta, venne collocata nella chiesa parrocchiale dopo la chiusura del monastero e qui sono oggi visitabili.

Alla metà del secolo XVI il cenobio aveva perso importanza e il numero delle monache era assai ridotto, cosicché per volere di Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, venne decretata la chiusura. Le professe che qui vivevano vennero mandate a Lecco nella nuova sede conventuale legata al lascito Longhi, e le altre a Pavia. La chiesa però rimase in vita e venne legata alla chiesa parrocchiale di Varenna: nel 1898 verrà chiusa al culto. Gli arredi e le ancone saranno trasferiti nella prepositurale e nella chiesa detta delle Grazie, e ancora qui si possono ammirare.

A Cortenova in Valsassina è situato l’oratorio privato di San Fermo edificato nel 1591 dalla famiglia Mornico, che conserva bellissime opere seicentesche e una statua di San Carlo (si ricorda che un personaggio della famiglia Mornico aveva assistito all’attentato al vescovo, come riprodotto in un bel dipinto qui collocato, insieme a un altro che raffigura la famiglia), e sarà reso visitabile durante l’estate grazie alla collaborazione della Parrocchia.

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Lunedì, 06 Giugno 2022 07:11

PREMIATO A PASTURO IL DOTT. BELLINI

Durante l'ultimo Consiglio Comunale l'Amministrazione ha colto l'occasione per consegnare al Dott. Bellini un attestato di benemerenza come segno di ringraziamento per il servizio prestato alla popolazione in questi 43 anni di attività lavorativa.

Auguri per il suo meritato pensionbamento !

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Lunedì, 06 Giugno 2022 06:58

RECUPERATI DUE ALPINISTI SULLO ZUCCO DEL'ANGELONE

BARZIO (LC) - È terminato in serata l’intervento cominciato domenica pomeriggio per la Stazione di Valsassina - Valvarrone del Soccorso alpino, XIX Delegazione Lariana. L’allertamento riguardava due giovani alpinisti, una ragazza di 22 anni di Monza e un uomo di 30 di Milano, bloccati in corda doppia lungo la Via Anabasi, sullo Zucco dell’Angelone, a circa 1500 metri di quota. L’elisoccorso di Areu ha tentato un primo avvicinamento ma le condizioni meteorologiche non erano favorevoli e quindi il mezzo è rientrato. In zona infatti era in corso un temporale, con tempesta e forti raffiche di vento. Allora sono salite le squadre territoriali, un gruppo dall’alto e un gruppo dal basso; una ventina i tecnici impegnati.

I due alpinisti, illesi, sono stati raggiunti, messi in sicurezza e accompagnati alla base della parete. In contemporanea, altro allertamento per una persona che aveva avuto un malore nei pressi del rifugio Tavecchia, in Val Biandino, territorio del comune di Introbio. Sul posto l’elisoccorso di Sondrio di Areu - Agenzia regionale emergenza urgenza, che ha portato la persona in ospedale. Le squadre del Cnsas erano pronte a intervenire a supporto delle operazioni.

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Lunedì, 06 Giugno 2022 06:52

IL FIORE CON TROPPI NOMI

Il fiore dalle intense sfumature blu riprodotto nella foto è un fiordaliso. Affermazione tanto perentoria quanto gravida di conseguenze lessicali. Infatti i botanici spiegano (Wikipedia docet ma non solo lei) che si tratta di una famiglia vegetale (asteracee) di tipo “altamente polimorfo”. Insomma ne esistono di ogni forma, aspetto e struttura. Dunque sappiate che sotto l’appellativo comune di fiordaliso, potrebbero albergare almeno due tipi di piante: la Centaurea cyanus e il Cyanus segetum. Per noi comuni mortali i fiordalisi sono quei fiorellini azzurri con otto petali bicornuti, dallo stelo sottile che punteggiano i campi di grano. Dalle nostre parti se ne vedono pochi, ma ci sono.

Anche l’immagine alla quale fanno riferimento queste righe, appartiene a un fiordaliso. Si tratta forse del Cyanus Segetum, morfologicamente diversissimo da quell’altro fiordaliso che si accompagna ai papaveri e alle spighe dorate del frumento? Eppure le due essenze appartengono alla medesima famiglia. Ad ogni modo se stiamo parlando della Centaurea, sappiate che l’etimologia del primo corno del binomio scientifico (si dice così, chi scrive non ne ha colpa), imposto dall’onnipresente Linneo, potrebbe derivare dalla figura mitologica del centauro Chirone, (tutore di Achille) che guarì da una grave ferita grazie a un impacco di fiordaliso. Ma ad accrescere la confusione deIl’etimo contribuisce un’altra teoria secondo la quale il lemma “centaurea” trarrebbe origine dalla parola greca κέντρον céntron (pungolo, sperone).

L’appellativo latinizzato in cyanus, invece, proviene certamente e direttamente dal greco Kyanos con significato di “blu”. Però, se ci riferiamo all’altro nome, permanendo uno dei termini (cyanus), il secondo (segetum) deriva dal latino seges: “campo coltivato”. L’arcano dei due appellativi per un’unica pianta, condizione che si verifica spesso in botanica, pare sia dovuto alla modifica del nome proposto da Linneo da parte dell’inglese James Hill. Così la Centaurea cyanus divenne per sempre Cyanus segetum. Chiaro no? Forse. Dimenticavo: c’è un’altra possibile etimologia che fa riferimento a un mito latino ma ve la risparmio. Così come stanno le cose la situazione è già troppo confusa. Chiamiamolo fiordaliso e che sia finita. Se proprio non ne avete abbastanza ecco qua un elenco di nomi popolari riferiti al Nostro: ambretta, bactisosere, balsareza, barburizze, bataschiosola, batilessere, batischiosola, battisecola, battisegola, battisocere, battisogira, biave, biavettina, biavinella, biondela, bloevetta, bluen, bluet, bouton d'ebreu, ciano minore, ciano salvatico, coronelle, croce di Santo Stefano... Se non vi bastano fatemelo sapere e provvederò quanto prima a pubblicarne altri.

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