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Pubblicato in Editoriali

COVID: IL CASO PREMANA DEVE FARCI RIFLETTERE

Giovedì, 04 Febbraio 2021 15:36 Scritto da  Redazione

Che oggi non esistano (e forse non sono mai esistite) le isole felici lo sappiamo ed il Covid, che non ha avuto riguardi per nessuno, negli ultimi mesi ha ancor più rafforzato questa convinzione. Il problema (uno dei tanti) è che qualcuno pensa di viverci in un isola felice e si comporta di conseguenza.

Oggi si sta discutendo ovunque sul "caso Premana", dei 55 "soggetti in sorveglianza attiva" che sono una enormità sia pure considerando gli oltre duemila abitanti della capitale della Val Varrone, e si discute soprattutto sull'appello della Sindaca Elide Codega (che riportiamo qui di seguito) la quale non si è nascosta dietro a un generico "stiamo attenti" ma ha indicato i presunti "colpevoli" citando cene, festeggiamenti tra amici nonchè feste di adolescenti condite da alcol e, probabilmente, zero mascherine.

Oltre al fatto che non esistono isole felici, quest'ultimo anno ci ha insegnato che il cervello dell'uomo se da una parte è lastricato da buone intenzioni, da un'altra, un po' più scura, quando intravvede una via di fuga vi si getta a capofitto, e tanti saluti al Covid, alla prudenza, alla responsabilità e via di questo passo.

Domenica scorsa ne abbiamo avuta una riprova lampante che questo fine settimane forse non potrà ripetersi moltiplicata all'ennesima potenza solo perchè il tempo non sarà dei migliori. Diciamo per fortuna, ma poi verrà il bel tempo e l'ennesima prova del nove.

Precisando che non ci è chiaro dove fossero i genitori degli adolescenti in festa (forse in festa anche loro?), la Sindaca Elide ha opportunamente invitato tutti ad impegnarsi a rispettare le regole per superare il difficile momento.

Ora, è chiaro che le persone intelligenti dovrebbero diffidare questo manipolo di stupidi che può mettere in pericolo la salute di tante persone e contribuire a farci ripiombare ancora una volta dal giallo all'arancio o addirittura al rosso. 

Abbiamo scritto "diffidare" e non "difendere", e questo vale, ovviamente, per tutti i nostri paesi, nessuno dei quali, tornando al ragionamento iniziale, è un'isola felice.

 

"La situazione della diffusione del contagio a Premana, di cui avevamo già parlato sabato, sta man mano iniziando ad assumere livelli sempre più importanti.

Il rapporto ufficiale descrive una situazione con 45 soggetti in sorveglianza attiva, cui si aggiungono almeno una decina di casi che devono ancora essere implementati nel sistema di ATS.

Quindi, mentre l'andamento pandemico a livello nazionale denota un sostanziale miglioramento, Premana è in controtendenza con una diffusione del contagio preoccupante.

La preoccupazione più forte sta nel fatto che si è sostanzialmente perso di vista quale è il problema che si sta affrontando, ovvero questa malattia, con la sua contagiosità e la sua capacità di essere veramente pericolosa.

Dobbiamo quindi tornare ad essere responsabili nel non affollare i bar, come invece sta succedendo.

Dobbiamo evitare cene tra amici, ritrovi per festeggiamenti nelle case private con persone in numero superiore a quelle permesse.

Evitiamo anche, cari adolescenti e giovani, di organizzare partitelle di calcio alle Scuole Medie, oppure, come è successo sabato notte, di organizzare feste all'aperto, sempre alle Scuole Medie, con musica, alcool, ecc...

Sia chiaro che non si vuole demonizzare nessuno, ma non è con questo atteggiamento che si risolvono i problemi.

La voglia di uscire da questa pandemia è forte, tutti siamo stanchi di questa situazione, ma tutti abbiamo la responsabilità della salute nostra e degli altri.

La baldanza con cui trasgrediamo le regole, magari forti del fatto che questa malattia "con un po' di febbre se ne va", si deve infrangere di fronte al fatto che i soggetti più fragili (persone anziane, malati cronici, disabili, ...), a causa dei nostri comportamenti, possono davvero subire conseguenze tragiche.

Impegniamoci, prendiamoci le nostre responsabilità e superiamo questo periodo difficile.

Coraggio Premana, dobbiamo uscire da questa malattia."

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