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Venerdì, 11 Giugno 2021 08:30

ANCHE GLI ALPINI LECCHESI AD ACCUMOLI

Giovedì 10 giugno, ad Accumoli, comune della provincia di Rieti completamente distrutto dal terremoto del 2016, si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra della struttura polifunzionale che verrà realizzata a cura dell'Associazione nazionale alpini.

Una volta ultimato, nell'edificio sarà collocata la cucina acquistata grazie ai fondi raccolti dal progetto Accumoli nel cuore, iniziativa solidale avviata dal Corpo musicale Santa Cecilia di Barzio, nella primavera del 2019, sostenuta con convinzione dalla Banca della Valsassina e dalla Fondazione comunitaria del Lecchese.
Proprio per questo alla cerimonia, che ha visto l'intervento del presidente nazionale Ana Sebastiano Favero e numerose autorità locali, hanno presenziato anche Mario Tagliaferri, presidente del sodalizio valsassinese, e Davide Rizzi, vice presidente della Banca.

 

Di seguito gli interventi ufficiali delle autorità, che hanno preceduto la posa della prima pietra e la collocazione in un pozzetto di due pergamene a firma di Favero del sindaco di Accumoli Franca D'Angeli. In allegato anche alcune foto della giornata. Per chi lo desiderasse sono disponibili anche alcuni video (per richiederli contattare il 393.8170259)

Alessandro Federici, presidente della sezione ANA di Roma:
Abbiamo raggiunto da poco l'obiettivo di ottenere tutti i permessi necessari. Questa fase ha richiesto uno sforzo particolare, quasi quattro anni, un po' troppo. Però gli alpini non mollano mai, niente è impossibile per gli alpini, e alla fine siamo tutti contenti ed emozionati di essere qui oggi.
Ringrazio la popolazione di Accumoli, perché merita questa struttura e subito siamo stati pronti ad accogliere le loro richieste, e in particolare la persona che più ha tenuto a questa struttura e in questi quattro anni ci ha sorretto e detto di non mollare, presidente nazionale Sebastiano Favero

Franca D'Angeli, sindaco di Accumoli
Saluto a tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto affinché questo sogno si realizzasse,
Oggi inizia ufficialmente la costruzione di questa struttura polifunzionale e con essa si potrà dare risposta a tante persone che vorranno venire a passere qualche giorno nel nostro territorio.
Progetto iniziato nel 2018, ha avuto un percorso piuttosto problematico, autorizzazioni hanno richiesto tempi più lunghi del solito, anche a causa del luogo montano in cui viene realizzato. Ma ora pensiamo al futuro e aspettiamo inizio dei lavori che dovrebbero iniziare a breve, sia quelli dell'Ana che quelli del Comune per le urbanizzazioni. Quando la struttura sarà fruibile garantirà benefici anche economici al territorio e contribuirà a migliorare l'offerta turistica finora assai carenti. È stato un problema grosso dopo il terremoto.
Per noi sarà punto di riferimento e per noi è motivo di orgoglio il fatto che sia stato realizzato Alpini. Voi siete persone sempre disponibili e pronte nel momento del bisogno, capaci dizioni concrete e necessarie.

Sebastiano Favero, presidente nazionale ANA
Questo è un giorno che aspettavamo da qualche anno, ma non abbiamo mai voluto mollare. Questo è stato il primo progetto concordato con le amministrazioni locali, la nostra idea era di portarla compimento. Oggi cominciamo concretamente, anche se questo anni non sono passati invano, dedicati alla parte della burocrazia, oggi abbiamo le autorizzazioni necessarie e siamo pronti a partire, speriamo di realizzare l'intera opera nei tempi che ci siamo programmati, al massimo nell'arco di un anno. Credo che questo nostro impegno ringrazi chi ci ha creduto insieme a noi, amministratori, cittadini e gruppo ana di Accumoli, tutto il consiglio direttivo nazionale , Lorenzo Cordiglia e Luciano Sabelli, responsabili della commissione Grandi opere. Per tutti è un momento di grande soddisfazione.
Questo intervento possa soddisfare le esigenze della popolazione. L'associazione, dopo il momento dell'emergenza, lascia un segno concreto di fiducia e prospettiva per la cittadinanza, per la popolazione del futuro. Non siamo abituati a fare cose provvisorie, noi facciamo cose concrete e ne siano a servizio della popolazione. Nostro obiettivo è di creare comunità, augurio che per Accumoli questo sia il centro della condivisione e della comunità.

Giovedì, 10 Giugno 2021 09:42

UNA NUOVA RUBRICA: OKKIO ALLE TRUFFE

Sara` anche un effetto della crisi economica globale dovuta alla pandemia da coronavirus, pero` e` un dato innegabile che le truffe online stiano aumentando e soprattutto raffinando le loro attivita` alla ricerca di facili prede.

Una volta c`era lo "scippo" brutale delle borsette catturate da giovani in motoretta (una simpatica signora che aveva la seconda casa a Introbio, una volta a Milano si ruppe la clavicola per lo strattone che la getto` a terra).

Poi, come ho gia` detto, sono arrivate le richieste da tutte le Banche per presunti "chiarimenti" o "versamenti" sui conti correnti.
"Hai vinto un bonus da 500 euro da spendere al Supermercato, clicca per saperne di piu` !"

Truffe troppo facili da scoprire (ma qualcuno probabilmente c`e` anche cascato).
Il bello di Internet e` che ti da` molte possibilita` e molte informazioni, ma bisogna stare sempre molto in guardia.

Poi e` arrivato persino il "Porn Revenge": "Ti ho scoperto, sporcaccione/a, hai guardato un sito porno" (generalmente pero` la frase e ` in Inglese) se non ci versi subito 1000 dollari in Bitcoin lo diciamo ai tuoi amici! Guarda che ti abbiamo hackerato e abbiamo l`elenco della tua Rubrica !". Anche qui naturalmente non e` vero niente.

Abbiamo anche gia` detto dei tentativi di truffare chi vuol vendere qualche oggetto di valore, una moto, un`automobile o altro, su siti molto conosciuti come Subito.it, Moto.it, Ebay o altro

Moltissimi poi i messaggi da persone prese a caso, che pero` sono effettivamente nella nostra rubrica, che naturalmente non ne sanno niente ma ci inviano messaggi ci dicono "Guarda questo sito bellissimo! Non perdere questa opportunita` ! Vuoi guadagnare mille euro facili ?" e ti rimandano a un sito , che spesso e` http://bit ecc., quello segnalato dalla Polizia, oppure altri che , se tu cadi nel tranello e inserisci i tuoi dati bancari, li usano per fini facilmente ipotizzabili (cioe` da un giorno all`altro ti svuotano il conto !).

Bene ha fatto allora la Polizia (non solo di Lecco ma anche a livello nazionale) a evidenziare questi tentativi di truffa, che fanno molto male a chi li subisce.

E` in collaborazione quindi con la Polizia Postale ( e citiamo in particolare la benemerita Agente Lisa di Lecco) che abbiamo iniziato questa nuova Rubrica dedicata proprio ai tentativi di truffa.

Siamo sicuri che sara` utile anche ai nostri lettori: come diceva Renzo Arbore, "Meditate gente, meditate", e soprattutto "Okkio alla Truffa" !

 

 

Siamo lieti di informarvi che nella mattinata di giovedì 10 giugno, ad Accumoli (Rieti) si terrà la cerimonia di posa della prima pietra della struttura polifunzionale in cui sarà collocata la cucina acquistata grazie alla raccolta fondi promossa dal progetto "Accumoli nel cuore".

Alla cerimonia saranno presenti Mario Tagliaferri, presidente del Corpo musicale Santa Cecilia di Barzio, associazione che ha ideato l'iniziativa solidale, e Davide Rizzi, vice presidente della Banca della Valsassina, che ha fortemente sostenuto il progetto.

Compatibilmente con la disponibilità di connessione internet nella zona dell'evento, la cerimonia verrà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook "Progetto Accumoli nel cuore".

Lo staff del Progetto Accumoli nel cuore

Giovedì, 03 Giugno 2021 07:14

Lettera familiare della Casa sul Pozzo 75

Care amiche ed amici,
raccogliamo il mese di maggio che è stato intenso per molti aspetti.
Oggi, il martirologio di Bose ha comunicato la memoria di Mat' Marija Skobcova (1891-1945) monaca e martire. Muore il 31 marzo 1945 a Ravensbrück, in un campo di sterminio nazista, Elizaveta Jur'evna Pilenko, meglio nota con il nome monastico di Mat' Marija.

Elizaveta nacque a Riga, in Lettonia, nel 1891. Trasferitasi a Pietroburgo, ai tempi del liceo e dei primi anni dell'università fu protagonista del vivace dibattito intellettuale e politico che caratterizzava la Russia di inizio Novecento. Compagna di scuola di Marina Cvetaeva, anche Elizaveta amava la poesia. In cerca di qualcosa che potesse soddisfare la sua ricerca di giustizia, si aggregò ai primi rivoluzionari.
Dopo aver sposato in seconde nozze un ufficiale dell'Armata Bianca, Elizaveta emigrò con lui a Parigi nel 1923. Qui ebbe contatti con i maggiori esponenti dell'ortodossia russa in esilio (Bulgakov, Florovskij, e soprattutto Berdjaev, Fedotov e il metropolita Evlogij). Attraversata una profonda crisi spirituale, Elizaveta chiese e ottenne il divorzio, con il consenso della chiesa ortodossa, ed emise i voti monastici nel 1932 nelle mani di Evlogij.

La monaca Mat' Marija - il nome con cui diverrà celebre nella diaspora ortodossa - fondò in quegli anni a Parigi un monastero sui generis, dedito all'accoglienza dei più poveri, provenienti soprattutto dalle file dei numerosi emigrati russi nella capitale francese.
Arrestata nel 1943 per l'aiuto che più volte aveva dato all'espatrio di bambini ebrei, Mat' Marija morì nella camera a gas del campo di Ravensbrück, prendendo il posto di una compagna di prigionia. Mat' Marija narrava così anche con il suo ultimo gesto una vita totalmente donata, senza riserve, a tutti coloro che aveva incontrato.
Dal suo Diario riporto un testo che abbiamo utilizzato in quest’ultimo tempo:

Ci sono due modi di vivere:
camminare sulla terra ferma
facendo solo ciò che è giusto e rispettabile,
e così misurare, soppesare, prevedere.
Ma si può anche camminare sulle acque.
E allora non si può più misurare e prevedere
ma bisogna solo credere incessantemente.
Un istante di incredulità e s'incomincia ad affondare.
(Mat' Marija, Diario del 31 agosto 1934)

Questo mese di maggio ci ha misurato sulla terra e sulle acque; abbiamo deciso di camminare con la casa aperta sempre malgrado le difficoltà. La casa ha accolto (ad eccezione di una settimana) la presenza degli adolescenti, A volte costretti per legge solo a 4 di numero; lo scorso venerdì erano in 27 al pranzo. Cosa ci ha spinto a questa apertura? Rimanere un piccolo punto accessibile agli adolescenti e a quanti avevano bisogno di uno spazio e delle persone.

Alcune informazioni su quanto è stato vissuto.
Abbiamo attivato i quattro mercoledì mattina dedicati ai giovani che frequentano il Cpia per la lingua italiana e la preparazione all’esame di terza media. Hanno partecipato 16/17 provenienti
Dal Senegal, dalla Costa d’Avorio, Burkina Faso e Gambia.
Abbiamo lavorato sul tema del viaggio: da dove sono partito, quale e come è stato il viaggio, dove sono arrivato, quale futuro ho davanti.
È stata un’esperienza interessante e riporto qualche informazione:
Nel loro Paese tutti i giovani hanno risposto che al mattino frequentavano la scuola (due di essi quella coranica). Nel pomeriggio stavano in compagnia degli amici, soprattutto per giocare a calcio. Circa la metà dei giovani ha affermato che davano un aiuto in casa.
Sei giovani sono arrivati nel nostro Paese tra il febbraio e l’ottobre 2019; cinque tra il luglio e il dicembre 2020; uno nel luglio 2018.
Quasi tutti sono giunti in Italia in aereo, uno è arrivato in barcone, con molte peripezie.

Gli stati d’animo prevalenti: tristezza per l’allontanamento dai familiari e gioia di arrivare in Italia dove la maggior parte di loro si è ricongiunta a un familiare (in prevalenza il padre, spesso convivente con una moglie diversa dalla madre). La parola speranza è sulle loro labbra, con minore sottolineatura del termine ansia. Cosa ti manca del tuo Paese ora che sei in Italia?
La maggior parte delle scelte si è catalizzata attorno ad alcune risposte, nell’ ordine: I familiari, i parenti, gli amici, i cibi, la scuola. Altri elementi indicati con minor frequenza: la casa, la propria città, le feste musulmane, il mare, il clima caldo, la musica, il gioco del calcio, la cultura, gli animali, i mercati.

Ho voluto passarvi queste notizie che dicono anche il clima vissuto alla Casa in questo mese: clima di possibile normalità dentro una logica di paura. Sono andate aumentando le presenze che si sono realizzate dal martedì al venerdì.
Abbiamo lavorato a progettare e lanciare l’esperienza dei mesi giugno/luglio nell’accompagnamento di dieci/dodici adolescenti per due settimane. Interessante il movimento proposto: permanenza nella casa di Introzzo, cammino in montagna, spazi laboratoriali con Desideria Guicciardini, Carlo Limonta, Chiara Pagano, Ruggero Meles, Usama El Santawy, Carlo Panizza e Renata Menaballi.

Importante nel mese le esperienze vissute attorno alla rielaborazione del Ramadan e apertura al progetto personale.
Intensa la preghiera nella moschea con una condivisione di una cena nella rottura del digiuno in un clima di reciprocità pieno di grazia.
Una domanda sempre più insistente è attorno al progetto personale e al rischio del cambiamento nel quale le loro vite si devono misurare, in rapporto al nucleo familiare, al mondo di origine nel quale hanno vissuto i primi anni di vita, al nuovo che affascina e spaventa. Come fare una mappa personale che li aiuti?

Abbiamo partecipato alla presentazione del libro Io non sono nessuno scritto da tre giornalisti lecchesi sulla testimonianza del lecchese Pietro Nava di fronte all’uccisione del giudice Livatino.
Serata on line su Papa Francesco con Europa me genuit.
Alla Casa incontro del gruppo referente per l’immigrazione accompagnato da don Marco Bassani, con il Vicario diocesano don Mario Antonelli.
Romano Losa e Ida hanno festeggiato 60 anni di matrimonio il 29/30 maggio.
Da Orio al Serio è partito per l’Egitto il nostro giovane Ramy Bayoumy per rinnovo documenti.

Alcuni impegni nel mese di giugno:

Cambioarmadio .
7 giugno alle 21 serata on line su E’ tempo di ri-partire da fratelli: Una rete di resistenza silenziosa
L’11 giugno festa per la chiusura Crossing
Dal 22 giugno al 2 luglio e dal 6 luglio al 16 luglio: Camminare per costruire una mappa personale
12 giugno festa del Cuore di Maria
24 giugno incontro con il Cpia per la verifica e progettazione del prossimo anno.
5, 12, 19, 26 ore 09 Lettura della Parola della domenica seguente (rito ambrosiano).
Un augurio di tempo pieno per la salute e per l’armonia tra tutti.

 Riabilitazione, educazione e un’attività di ricerca scientifica d’avanguardia nel contesto europeo, anche durante la pandemia.

Settantacinque anni fa, il 28 maggio 1946, a Vedano Olona (Va) venivano accolti i primi due bambini con disabilità per ricevere cura, educazione e riabilitazione.
Da allora La Nostra Famiglia si è sviluppata ed è cresciuta in Italia e nel mondo per dare risposta alle richieste delle Istituzioni e dei territori in cui opera. Oggi, nelle 28 sedi distribuite in 6 regioni italiane, lavorano ogni giorno 2.387 operatori e vengono accolti 20.259 bambini e giovani con disabilità.
L’orizzonte, la missione e l’ideale sono quelli indicati dal Fondatore, il beato Luigi Monza, quando diceva: “Ognuno senta viva la responsabilità di questi bambini davanti a Dio e il compito che si assume lo porti a temine, con amore e con sacrificio”.
“L’Associazione continua nel quotidiano la sua missione dalla parte dei bambini per dare concretezza all’orizzonte che ci ha indicato il nostro Fondatore” commenta la Presidente Luisa Minoli: “Questo avviene attraverso l’impegno a fare della riabilitazione il percorso dove per ogni bambino e ragazzo sono previsti interventi che supportino e sviluppino le potenzialità di ciascuno e perché davvero si realizzi l’inclusione”.

Accanto ai bambini e alle famiglie anche durante la pandemia
L’impegno riabilitativo nei confronti dei bambini con disabilità non è venuto meno durante la pandemia: le tecnologie, su cui l’Associazione ha tanto investito negli ultimi anni, hanno garantito la cura con modalità di presa in carico a distanza: “Abbiamo cercato di essere un’unica famiglia competente che si fa vicina ed entra, grazie alla tecnologia e con la massima discrezione possibile, nelle case di queste famiglie, per non lasciare solo nessuno”, sottolinea il Direttore Sanitario Massimo Molteni.

Anche attraverso l’attività di ricerca, ambito di rilevanza per l’Associazione, nell’ultimo periodo si è voluto essere al fianco delle famiglie: l’indagine RADAR, sviluppata su 1472 genitori e 1630 bambini e ragazzi, ha affrontato le problematiche socio-psicologiche dei bambini e delle loro famiglie poste dalla pandemia. Nello studio si è cercato di capire come le famiglie hanno vissuto questa esperienza e quali sono i fattori di rischio e di protezione che si associano ai livelli di stress nei bambini e nei genitori. L’indagine ha messo in luce, oltre agli elementi di stress, anche strategie di adattamento alla situazione.

Uno sguardo sul futuro

La Nostra Famiglia continua a pensare in maniera costruttiva e propositiva alla propria missione. Due sono le coordinate che la spingono: l’innovazione e la sostenibilità, perché il bene comune che rappresenta per tante famiglie possa continuare nel tempo.
Il 2 marzo ha aperto i battenti il nuovo Centro di Riabilitazione a Como, che consentirà a più di 600 famiglie del territorio di accedere a percorsi di riabilitazione per i loro figli, e nei prossimi mesi a Cava de’ Tirreni (Sa) verrà attivato l’ampliamento della sede di Villa Ricciardi, 2.600 metri quadri dove verranno trasferite le attività riabilitative ambulatoriali per bambini con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.

La ricerca scientifica al tempo del Covid

Oltre ai tradizionali ambiti di ricerca, l’attività scientifica è proseguita anche con studi sul COVID19: sono stati vinti 2 bandi finanziati dalla Fondazione Cariplo e dalla Fondazione Regionale lombarda della ricerca Biomedica che sostenevano progetti riguardanti aspetti strettamente molecolari delle proteine virali e la modalità di infezione. Anche il Polo di Brindisi è entrato nel dibattito scientifico internazionale con un articolo su bioetica, disabilità e riabilitazione durante il Covid pubblicato su Pediatric Neurology. Ora l’Associazione è in attesa dell’esito della valutazione ministeriale dell’attività scientifica: il 5 e 6 maggio, infatti, si sono tenute in videoconferenza le site visit dei Poli dell’IRCCS Medea in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Puglia.

La storia

1946 - Incontro di don Luigi Monza con Giuseppe Vercelli, Direttore dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano. Il 28 maggio i primi due bambini vengono accolti presso il Centro di Riabilitazione di Vedano Olona (VA).
1950 - Incontro di don Luigi Monza con Eugenio Medea, noto psichiatra milanese e precursore dell’approccio riabilitativo e della Neuropsichiatria Infantile.
1952 - Inaugurazione sede di Varazze.
1954 - L’Alto Commissariato per l’Igiene e Sanità Pubblica stipula la prima convenzione con un Centro extraospedaliero di riabilitazione in Italia: è il Centro de La Nostra Famiglia di Ponte Lambro (CO).
1958 - Inaugurazione di Ostuni (Br), prima sede in Puglia.
1960 - Inaugurazione di San Vito al Tagliamento (Pn), prima sede in Friuli Venezia Giulia.
1963 - Inaugurazione del padiglione 1 del Polo di Bosisio Parini (Lc).
1969 - Inaugurazione di Conegliano (Tv), prima sede in Vento.
1976 - Inaugurazione di Cava de’ Tirreni (Sa).
1985 - Con provvedimento congiunto del Ministero della Sanità e del Ministero della Pubblica Istruzione, viene riconosciuto l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Eugenio Medea di Bosisio Parini (LC).
1998 - Il riconoscimento viene allargato ai Poli regionali del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Puglia.

Oggi - La Nostra Famiglia è presente in Italia con 28 sedi in 6 regioni e collabora con l’Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale OVCI in 6 Paesi del mondo. Accoglie nei propri centri tanti bambini e ragazzi, sia con quadri patologici di estrema gravità, come gli stati vegetativi e le pluriminorazioni, sia con situazioni meno gravi, a rischio psicopatologico o di svantaggio sociale. Si prende cura della loro crescita globale, garantendo la diagnosi, la cura, l’educazione e il benessere loro e delle famiglie.

ESTATE NEGLI UFFICI TURISTICI E NEI MUSEI, RASSEGNA CINEMATOGRAFICA ALL’APERTO

L’iniziativa si rivolge a ragazzi di età compresa tra i 18 e i 27 anni che desiderano cimentarsi in un’esperienza di crescita personale e di utilità per la comunità.
Per partecipare occorre compilare il formulario online presente sul sito www.livingland.info allegando il proprio curriculum vitae entro mercoledì 26 maggio 2021.
Per informazioni: Consorzio Consolida (riferimento Eleonora Cortesi)
cell.: 3357502021
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Venerdì, 21 Maggio 2021 06:26

ATTENZIONE AI FURTI DI ACCOUNT WHATSAPP

Furti di account Whatsapp tramite messaggi: i consigli di Polizia postale

Non si inviano codici personali e non si clicca su link compresi negli sms

I furti di account Whatsapp, perpetrati grazie all’inganno e per mezzo di una catena di messaggi su smartphone, sono l’ultimo dei pericoli segnalati dalla Polizia postale. Da alcuni giorni Polizia postale e delle comunicazioni, specializzata in truffe, frodi on line e minacce informatiche, ricorda l’aumento di fenomeni di hackeraggio che si concentrano sui telefoni cellulari. Ai malcapitati viene recapitato un messaggio Whatsapp, spesso da un conoscente – che a sua volta ha lo smartphone infetto- con la seguente richiesta:

“Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”.

L’utente avvertito dovrebbe insospettirsi perché, in casi normali, i codici mandati da sistemi o applicazioni per autenticazioni sono strettamente personali. Se, invece, casca nel tranello e manda il codice, permette al cybercriminale di impadronirsi del suo account WhatsApp.
Furti di account Whatsapp: che cosa succede

Il telefono viene cosi hackerato e il profilo WhatsApp manda, a sua volta, messaggi analoghi a quello dell’attacco ai nomi presenti in rubrica. Polizia postale parla di un attacco che sta coinvolgendo migliaia di cittadini in tutta Italia.
Questi i consigli per prevenire il furto di account:

i codici che arrivano per sms sono strettamente personali e non vanno mai condivisi, anche se richiesti da un nostro contatto o da amici e/o familiari;
non si deve cliccare su eventuali link presenti sui messaggi.

Polizia consiglia anche di attivare la “verifica in due passaggi” disponibile nell’area “impostazioni-account dell’App” che ci permette di inserire un codice personale a sei cifre, che il sistema ci richiede al primo accesso e per tutte le operazioni di modifica che andremo a effettuare sul nostro profilo.

Giovedì, 13 Maggio 2021 06:41

IERI SERA TERMINATO IL RAMADAN

Questa sera 12 Maggio termina il Ramadan e domani la grande festa. La casa sul Pozzo ha anticipato un tempo di preghiera e di rottura del digiuno la scorsa domenica sera (nota di Renata) e abbiamo chiamato questo appuntamento con le parole della Bibbia: Io, il Signore, sto con gli ultimi (Isaia 41,4) e con un particolare dell’affresco di Mino su Le onde della vita. Ci ha guidato il testo di Papa Francesco scritto per la giornata delle migrazioni del 2020, intervallato da canti meditativi. Abbiamo partecipato alla preghiera musulmana della rottura del digiuno e siamo stati accolti dall’Imam Usama e dalla famiglia che ha cura del luogo e da altri fedeli con i quali abbiamo condiviso la cena. Lo comunico come segno costante di stima e di affetto che lo Spirito ci sta regalando. angelo

 

Al di là dell’emozione
Domenica 9 maggio 2021 un altro importante appuntamento del cammino condiviso tra moschea e casa sul pozzo: si avvicina la chiusura del Ramadan e siamo invitati a vivere con gli amici del centro Assalam il momento della rottura del digiuno, verso le 20:30.
Il gesto si arricchisce di significato perché preceduto da un’intensa preghiera dei cristiani che si svolge in moschea con la presenza di Usama, per la tragedia dei migranti. Le parole che facciamo nostre sono quelle di papa Francesco. Come sempre il luogo che ci accoglie, così diverso dagli ambienti che ci sono consueti, ci aiuta a riscoprire lo spessore e il valore di verità delle parole che pronunciamo.
Al termine Usama ringrazia per questa preghiera, che cerca di essere pensiero di vicinanza e solidarietà con la fatica spesso drammatica di tanti fratelli, fatica che ha coinvolto e coinvolge in prima persona uomini e donne di fede mussulmana che frequentano la moschea.
È l’ora della preghiera di rottura del digiuno, vissuta con intensità da un gruppo di fedeli e guidata da Usama. La nostra presenza silenziosa è accolta con semplicità e cordialità.

Infine, la festa e il rendere grazie: tutti insieme godiamo dell’ottimo cibo, preparato con generosità e perizia dalle famiglie mussulmane, in un momento di convivialità semplice (le norme anticovid...), ma gioioso. Ci sentiamo accolti e le parole scorrono allegre, specie tra i più giovani presenti nel gruppo.
Innegabili la sobria emozione di tutti i presenti, il clima di accoglienza reciproca, il desiderio di fraternità.
Dico “desiderio di fraternità” e non “fraternità” perché, al di là dell’emozione, credo che tutti, in un modo o nell’altro, percepiamo che si tratta “solo” di un inizio, di uno spiraglio aperto che ci consente uno sguardo su una possibilità di comunicazione reale e profonda, di ascolto limpido, di arricchimento reciproco.

La fraternità comincia dalla condivisione di esperienze, dall’incontro faccia a faccia, dalla scoperta dell’altro in quanto essere umano come noi, ma va oltre, è qualcosa di molto più “tosto”.
Non sono così certa che il mondo che abbiamo intuito attraverso questo spiraglio sia quello che noi abbiamo in mente, anzi credo sia molto più inedito di quanto possiamo immaginare.
Ogni adulto ha fatto esperienza di quanto la relazione e la conoscenza dell’altro non abbia mai termine, di quanto profonde siano le radici affettive e culturali di ognuno.
Al di là dell’emozione di una serata, nasce una nuova, trepida emozione che guarda avanti, con in mano le chiavi dell’amicizia e dell’ascolto dell’altro e con la consapevolezza che aprire porte è una cosa seria.

Renata Menaballi

 

Mercoledì, 12 Maggio 2021 07:05

DAVIDE VAN DE SFROOS PROSSIMAMENTE SU RAIDUE

in Cultura

Aria di casa su Rai 2, in seconda serata, giovedì 13 maggio. Un Davide senza Golia ci accompagnerà per 45 minuti in una rapida e appagante navigazione attraverso miti, leggende, storie, tradizioni, luoghi e paesaggi legati al lago di Como. Davide è, ovviamente, Van De Sfroos, al secolo Davide Bernasconi, il grande bardo del Lario che con la sua musica e i suoi testi, canta da molti anni l’”acqua dulza” del lago e la storia del piccolo popolo che da millenni vive lungo le amate sponde lacustri. Anche se monzese di nascita, Davide è ormai lariano a pieno titolo. E le sue ballate, spesso vergate in lingua “laghée” (il vernacolo comasco) narrano di misteri, di storie spesso spruzzate di un umorismo intenso e cordiale.

Narrazioni musicali popolari che odorano di lago e di balere, di fatica e di sogni, cariche di poesia e popolate di personaggi impossibili ma realissimi nei quali tutti ci possiamo, almeno una volta, riconoscere incontrando un cantilenante “Alain Delon de Lenn” lungo un “vecchio ponte felice di scricchiolare”. L’avventuroso viaggio, fra sacro e profano fra storie e cantastorie, eroi veri ed eroi sfigati attraverso le terre del Lario, prenderà le mosse dall’Isola Comacina, splendida oasi al centro del lago, un tempo presidio romano e in seguito residua enclave bizantina in terra longobarda, oggi vero e proprio museo all’aperto carico di storia e di fascino paesaggistico.

Van De Sfroos ci guiderà poi a Torno alla scoperta di sacre reliquie e massi erratici senza trascurare la sontuosa villa pliniana tra cui mura aleggiano tuttora storie di streghe e malefici che il nostro mitonauta cantore del lago ci racconterà con la sua arte musicale navigando sul piccolo schermo e accompagnandoci “La’ nde la Grigna ghigna” e “el tron crepa la lavagna”.
“Mythonauta” proseguirà, sempre sotto la guida di Davide Van De Sfroos, per altri tre giovedì, attraverso storie, leggende e tradizioni di Molise, Romagna e Alto Adige.

Lettera familiare della Casa sul Pozzo 74
30 aprile 2021

Care amiche ed amici
Ci salutiamo in questo fine mese aprile con il colore giallo e con una temperatura non primaverile.
La sigla di questo mese sul cambiamento colore è stata notevolmente mossa. Abbiamo vissuto un mese abbastanza faticoso; definirlo “devastante” forse è troppo pesante, vorrei però sottolineare la prova dura che abbiamo attraversato e, usando una parola di papa Francesco, ne usciamo provati.
Qualche situazione ha raggiunto la tensione psichica. Scosso il ritmo organizzativo tra scuola a distanza, conflitto in famiglia, mancanza di amici, casa/rifugio dalla quale aver paura ad uscire, in più appesantita dal Ramadan con uno sbilanciamento sul ritmo nutrimento.

Abbiamo preso parola e siamo stati attraversati da questo clima. Le educatrici hanno mantenuto vivo il rapporto personale, sempre con il dialogo. E’ interessante dire come ha funzionato la rete che si è andata rivelando e costruendo tra alcuni docenti, il servizio psichiatrico attento agli adolescenti, gli operatori di Crossing.
Una presenza di giovani volontari ha sostenuto con una logica più sciolta quello che gli adulti, costretti a casa per la loro tutela e quelle delle loro famiglie.
Sottolineo il valore di questa rete che non ha solo funzione di sostegno ma anche di messa in comune di pensieri, di sguardi, di competenze. Sottolineiamo anche il servizio reso dalla cooperativa Sineresi con la quale abbiamo condiviso e studiato le possibilità per mantenere aperte e funzionali le accoglienze.
Gli adolescenti stanno ora riversando nei Laboratori sulle emozioni, nel dialogo sui vissuti lo sforzo di dare un senso e un orientamento ai giorni.

Voglio anche dare rilievo a una iniziativa nata sul tema della condivisione dei generi alimentari. Nello stile della casa abbiamo continuato a condividere quanto abbiamo. A volte riceviamo in omaggio molto materiale che va convertito. Ne è nato, in collaborazione della Caritas dei due quartieri di Chiuso e Maggianico, una distribuzione di cibo a famiglie in difficoltà. Noi curiamo la realizzazione e la confezione del cibo e la Caritas cura la distribuzione. Siamo arrivati a un quarto invio. Tutto è fatto con molto gusto, dedicando tempo alla preparazione da parte di volontari adulti.
Anche noi siamo oggetto di questa attenzione. Un panificio ci fa avere molto spesso il pane in esubero; altri amici ci riforniscono di carne e generi alimentari. È stato bello mettere in circuito i beni della terra.

Un altro impegno è stato vissuto, quasi a fine aprile, con l’Assemblea dei Soci con la riscrittura dello Statuto della Comunità di via Gaggio per ordinarlo secondo le nuove normative sul Terzo Settore. È un primo passo che segnerà il cammino associativo in una proiezione di futuro, pensato e immaginato collettivamente. Di questo ne riparleremo nei prossimi mesi.
Può fare da sottofondo a questo evento la lettura dell’articolo di Raniero La Valle del 22 aprile che avevo messo a disposizione dove parla della prospettiva di arrivare ad una Costituzione della terra. La riscrittura che i soci stiamo facendo non è solo per una giustificazione giuridica ma vogliamo esprimere la volontà di diventare costituenti di un ordine di vicinanza di vite e di messa a disposizione di quello che siamo per la vita della gente, in modo particolare degli adolescenti e dei giovani. Affido tutto questo alla collaborazione e al dialogo di quanti decidono di vivere in questa logica, per sostenere la vita dell’altro.
Questo richiede un crescere nella compassione per tutti e nell’intelligenza di alleviare le difficoltà.

 

 

Annoto come momenti importanti vissuti:
• Nel Venerdì Santo la preghiera di intercessione con l’Imam Usama e adolescenti e giovani nella “Moschea” di fronte alla nostra casa. Potete leggere il testo commento di Renata Menaballi sul sito: www.comunitagaggio.it ed anche sul numero di MC gennaio/aprile 2021 attualmente in spedizione.
• Il collegamento con Europa me genuit di Mantova sui Balcani per il riconoscimento della cittadinanza di Sarajevo ad Alexander Langer con una partecipazione molto ampia.
• La partecipazione alla costruzione di una rete sul tema dell’immigrazione per la Terza Zona Pastorale nella Diocesi di Milano. Il riferimento è don Marco Bassani.
• La cura del verde alla casa e degli orti.
• Nel mese di marzo è morta Anna Camagna, storica insegnante e amica della Casa. Con la figlia sr Maria Laura, monaca carmelitana a Tolentino, abbiamo vissuto una bella fraternità.
• Francesco Gala, lo storico fotografo di Mandello del Lario, al quale sono stato legato con amicizia e collaborazione dalla fine degli anni 60, e che ho potuto salutare prima della morte e fare l’omelia alla celebrazione del congedo nella chiesa. Un affettuoso profilo lo ha scritto Doriana Pachera e l’abbiamo pubblicato su MC gennaio-aprile 2021.
Ci sono molti altri fatti che sono legati al quotidiano della vita e che vanno custoditi come semi.

Entriamo nel mese di maggio con un desiderio pieno di crescita. Elenco alcuni fatti:

• Il 3 maggio alle 21 serata su Custodire una memoria/Ripartire da fratelli (on line)
• I 4 mercoledì di maggio in collaborazione con il Cpia di Maggianico. È stato sempre un progetto realizzato con passione e intelligenza: una mattinata in dialogo educativo con i giovani che stanno frequentando corsi per la lingua italiana. Quest’anno il COVID non ci ha permesso di farlo. Facciamo almeno un recupero nei quattro mercoledì di maggio.
• Partecipazione al Tavolo dei senza fissa dimora del territorio lecchese.
• Il 9 mattino partecipazione all’evento Lecco ricorda Livatino.
• Nella sera alle 20, nella “Moschea” preghiera per i morti nel Mediterraneo e alle 21 preghiera insieme alla comunità musulmana durante il Ramadan.
• Il 24 sera, alle 21, Con lo sguardo di Magellano Papa Francesco, l’Europa e il Mediterraneo (on line) promuoviamo la serata assieme a Europa me genuit (Massimo Campedelli).
Ricorderò, come sempre, all’avvicinarsi delle singole iniziative la data e l’ora.

Spero che la maggior parte di voi abbiate avuto la possibilità del vaccino.
Stiamo lavorando perché i due mesi giugno/luglio possano accogliere le iniziative del Cambioarmadio e l’attenzione particolare per gli adolescenti e giovani.

Un ricordo reciproco intenso e forte.

 

 

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