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IL PANATHLON LECCO IN VISITA A VILLA BERETTA A COSTAMASNAGA
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NEL MESE DI MAGGIO IL CSC CORTENOVA RICORDA BATTISTA BENEDETTI E TONINO MELESI
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INTROBIO: PROSEGUONO I LAVORI SULL'ACQUADURO
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A CORTENOVA E PRIMALUNA DUE INCONTRI SULLA FUSIONE DEI COMUNI
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Pubblicato in Opinioni

L'Esercito Russo negli ultimi due secoli

Lunedì, 23 Maggio 2022 07:01 Scritto da  Enrico Baroncelli

Quello che vediamo in queste settimane in Ucraina, e cioè un esercito russo evidentemente poco organizzato e poco motivato ( ad esempio soldati russi che scappano e abbadonano i carri armati, considerati una trappola mortale per i Javelin lanciati dagli Ucraini che li fanno esplodere all'improvviso) non è in realtà una novità, ma una caratteristica di un esercito che nella storia degli ultimi due secoli non si è mai distinto in modo particolare dal punto di vista militare per le sue capacità belliche.

Partiamo da lontano, dagli inizi dell'Ottocento, cioè dalle Guerre napoleoniche. Dopo la terribile batosta subita ad Austerlitz nel 1805, quando l'Imperatore Francese fu persino troppo crudele con i poveri soldati russi che si erano praticamente arresi (li fece bombardare dai cannoni francesi quando si erano raccolti su un lago ghiacciato, e molti di loro caddero nelle buche provocate e morirono annegati) lo stesso Maresciallo Kutuzov, quando Napoleone traversò la Vistola nel 1812, non ebbe un'idea migliore che quella di arretrare. La sua tattica fu sostanzialmente una grande fuga al'indietro, probabilmente non premeditata, che portò Napoleone ad occupare Mosca (dopo aver sconfitto i Russi a Borodino) finendo però poi per trovarsi in pieno territorio russo senza rifornimenti, senza abbigliamento e strutture adatte, con la sua Armata distrutta dal "Generale Inverno". Un colpo di fortuna per Kutuzov, ma soprattutto una grave disattenzione del Generale Corso.

Passiamo al 1856, la conclusione della Guerra di Crimea, a cui parteciparono anche i Piemontesi di Cavour (per allearsi ai Francesi) che vide la Russia sconfitta dall'alleanza tra Turchi, Inglesi, Francesi e Savoiardi , e che sancì l'autonomia della Moldavia.

Una sconfitta ancora più disastrosa fu però quella di Tsushima, nel 1905, che vide l'ascesa della potenza giapponese, che inflisse alla flotta russa una amarissima disfatta (cosa che provocò la prima Rivoluzione Russa del 1905).

Ma veniamo alla Prima Guerra Mondiale: anche qui il Fronte orientale resse per appena due anni. Alla fine del 1917 i soldati russi cominciavano ad ammutinarsi, e Lenin ne approfittò per promettere la fine della guerra ad ogni costo.

Un tentativo di ripresa bellica da parte del Governo Kerenskj, dopo la Rivoluzione di febbraio del 1917, venne immediatamente respinto dai Tedeschi, che nella controffensiva arrivarono quasi alle porte di Mosca.

Per soddisfarli il nuovo Governo Bolscevico, con il Trattato di Brest Litovsk del marzo 1918, dovette cedere ampi territori alla Germania, ancora per poco sotto l'Imperatore Guglielmo. In più le tre Repubbliche Baltiche (Lituania Lettonia Estonia) ed anche la Ucraina, vennero proclamate repubbliche indipendenti da Mosca. Con la sconfitta definitiva degli Imperi centrali, e il Trattato di Versailles del 1919, la Russia si riprese fortunosamente quasi tutto : rinacque però la Polonia (scomparsa alla fine del Settecento).

Anche la Seconda Guerra Mondiale fu sostanzialmente un disastro, soprattutto all'inizio. Stalin aveva avuto pochi anni prima (1936,con le cosiddette "Grandi Purghe") la pessima idea di fucilare, o di mandare nei Gulag in Siberia, quasi tutto lo Stato Maggiore dell'Armata Rossa, cioè quei Generali, Colonnelli, ufficiali, che si erano distinti nella guerra civile (1919-1921) tra l'Armata Rossa guidata da Trotzkyj e l'Armata Bianca dei nostalgici zaristi che aveva sede proprio in Ucraina e nelle steppe Siberiane.

Allontanati perchè potevano fare ombra a un dittatore che nei "Dieci giorni che sconvolsero il mondo" non aveva fatto quasi nulla o comunque aveva avuto incarichi molto secondari, l'Esercito sovietico quando Hitler decise di lanciare la sua "Operazione Barbarossa" era perlopiù guidato da giovani inesperti cresciuti però nel culto di Stalin. I risultati furono disastrosi: Le 146 Divisioni inviate dal Terzo Reich (circa 3 milioni e mezzo di uomini) penetrarono in Ucraina e Russia come nel burro arrivando in pochissimo tempo a Kiev e sul Mar Nero, nella più totale sorpresa e inettitudine dell'esercito sovietico, e facendo con le "manovre a tenaglia" ("Blitz Krieg") già sperimentate con successo in Francia, quasi cinque milioni di prigionieri (pochissimi di loro torneranno a casa alla fine della guerra).

Per fortuna anche qui il "Generale Inverno" venne in aiuto delle truppe sovietiche: Hitler non riuscì a conquistare Mosca entro la fine del 1941 come aveva previsto (soprattutto per colpa di Mussolini !) .

Negli anni successivi per fortuna i Russi riuscirono a riprendersi e soprattutto dopo la battaglia di Stalingrado, a iniziare una lenta controffensiva che due anni e mezzo dopo Stalingrado li avrebbe portati a Berlino.

Un accenno finale anche alla disastrosa Guerra in Afghanistan: dopo la conquista militare di Kabul, i Russi non entrarono in sintonia con la popolazione locale, anche se potevano lamentarsi (all'epoca come oggi) che i Mujaiddin fossero armati e sostenuti dagli Americani (tra cui un certo Bin Laden !).

Il resto è storia recente: "debole coi forti" , come diceva il nostro più illustre concittadino, "ma forte con i deboli" (Cecenia, Grozny, Armenia).

Non meraviglia dunque il comportamento ondivago dell'esercito russo in Ucraina. Putin, che anche in questo dimostra di essere rimasto un uomo fermatosi agli Anni Cinquanta e alla mentalità della "Guerra Fredda", ha evidentemente puntato più sulla minaccia delle armi nucleari, che però in sostanza sono praticamente impossibili da utilizzare, a meno che non ci si prenda la responsabilità della "distruzione dell'Umanità", più che sulla riorganizzazione dell'esercito e dei cosiddetti "armamenti convenzionali".

Anche in questo , a mio parere, dimostra di essere un uomo del passato, e soprattutto molto stupido : sostanzialmente un mediocre Kim Jong-Un , il dittatore della Corea del Nord, che ancora crede che la potenza e la rispettabilità di un paese sia legato alle armi nucleari invece che all'espansione della Economia e dello sviluppo della Società.

Ultima modifica il Lunedì, 23 Maggio 2022 07:12
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