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MERCOLEDI INCONTRO UNITRE SUI SITI WEB
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FORZA ITALIA IN VALSASSINA SOSTIENE I SUOI ISCRITTI E I MILITANTI PRESENTI  NELLE LISTE COMUNALI IN MOLTI PAESI DELLA COMUNITA' MONTANA
E' una vera soddisfazione far sapere che alle prossime elezioni comunali di giugno gli elettori delle Terre alte potranno ancora…
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LA PASSIONE INFORMATICA
Devo dire che nella mia vita lavorativa ho avuto il privilegio di essere sempre in contatto stretto con le nuove…
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PROGRAMMA INTERREG: TRA I 4 PROGETTI PRESENTATI ANCHE UNO PER LA VALSASSINA
La Provincia di Lecco ha partecipato al primo avviso pubblico del Programma Interreg VI-A Italia-Svizzera 2021-2027 con 4 progetti, uno in qualità…
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La Lista Civica è composta da cittadini riconoscibili per il loro impegno nelle associazioni e nel volontariato: molti di loro…
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QUELLA FUSIONE CHE ANZICHE' UNIRE DIVIDE
Può qualcosa che dovrebbe unire arrivare a dividere? Bella domanda, vero? Eppure è successo. Dove? Qui da noi, naturalmente, luogo…
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PIU' DI MILLE ALPINI LECCHESI A VICENZA
Un migliaio di penne nere lecchesi all’Adunata dei record a Vicenza Un migliaio di alpini a seguire il vessillo della…
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IL MONDO NEL VERSO GIUSTO
C'è, per fortuna nostra e spero anche dei nostri figli e nipoti, un mondo che va nel verso giusto. Si…
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ADUNATA DEGLI ALPINI A VICENZA: GRANDE PARTECIPAZIONE DELLE PENNE NERE VALSASSINESI
"Oltre le aspettative": così ha affermato il presidente nazionale dell'A.N.A. Sebastiano Favaro a conclusione della 95^ adunata degli Alpini tenutasi a…
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ELEZIONI COMUNALI DELL'8 E 9 GIUGNO: TUTTE LE LISTE DELLA VALLE
Presentate coma da prassi entro le 12 di sabato scorso le liste dei candidati a sindaco e consigliere dei comuni…
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ALLA FIERA DEL LIBRO ANCHE L'UNITRE VALSASSINA
Gran bella giornata quella di Sabato 11 Maggio per i 21 partecipanti, tra soci Unitre e non soci, alla visita…
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CONCLUSA LA VISITA DEI GEMELLI DI LAROCHE VINEUSE
Si è concluso il gemellaggio con i cittadini di La Roche Vineuse Conclusosi come al solito con un ricco buffet…
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INTROBIO: PRESENTATA LA LISTA VAL BIANDINO
La lista era pronta da tempo ed oggi è stata ufficialmente depositata in Comune: stiamo parlando della "Val Biandino" che…
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Una bella iniziativa quella organizzata dall'ASD Sport Valsassina che lunedì 13 maggio propone, presso la palestra delle scuole medie di…
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"Sbrigate" le pratiche amministrative e dato il via ad un processo che vedrà coinvolta anche Regione Lombardia, è giunta l'ora…
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DA DUE NONNI UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO ALL'ASILO VENINI DI INTROBIO
Gentile Direttore di Valbiandino.net, Siamo i nonni di Elia e Raffaele, due bimbi residenti a Milano, ma che stanno trascorrendo…
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Pubblicato in Opinioni

MOTTARONE, NON SIA UN DEJA VU DEL CERMIS

Martedì, 25 Maggio 2021 14:34 Scritto da  ELIO SPADA

Le prime pagine dei quotidiani, lcd, oled o cartacei che siano, parlano da due giorni della tragedia del Mottarone. E da due giorni titoli e immagini suscitano ricordi carichi di tristezza. Immagini di altri tempi, altri giornali, altri schermi sui quali scorrevano figure quasi annebbiate, dai profili imprecisi, dai contorni vaghi e tremuli. L’alta definizione doveva attendere decenni prima di poterci imporre l’algida nettezza del 4k. Ma il déjà vu non concede scampo e supera in nitidezza ogni tecnologia possibile, rivelando con spietata coazione come tutto passi senza che nulla cambi davvero. Sì, il Mottarone come il Cermis. Chi ha i capelli bianchi ricorderà certamente la più grave sciagura funiviaria della storia italiana. Anche allora, il 9 marzo 1976, a Cavalese, in Trentino Alto Adige, un cavo si spezzò facendo precipitare nel vuoto una cabina con 43 persone a bordo. Anche quel giorno, crudele coincidenza, un solo superstite. Anche quel giorno un cavo si spezzò insieme a 42 vite. Anche quel giorno, come ieri, partì immediatamente la caccia alle responsabilità. Anche quel giorno nessuno nutriva troppe illusioni: alla fine avrebbe pagato solo Pantalone. E così fu.

Anche se cause e colpe della tragedia furono ben individuabili fin dai primi giorni dell’inchiesta e indicavano la società che gestiva l’impianto e stabiliva le modalità operative. Un avvocato di parte civile, al processo svoltosi a Trento, denunciò senza mezzi termini un “uso selvaggio degli impianti e del personale.” Per accelerare il trasporto a valle degli sciatori dalle piste del Pian dei lares, infatti, il manovratore disinserì tutti i dispositivi automatici di sicurezza e aumentò la velocità dell’impianto. Erano le 17.45. Nei pressi di un pilone l’operatore, un dipendente delle Poste in secondo lavoro e dunque sprovvisto del necessario patentino di abilitazione, agì bruscamente sul freno. La cabina oscillò con forza più volte, avanti e indietro. La fune traente allentata si sovrappose alla portante e si incastrò nelle pulegge del pilone.

La cabina proseguì la sua corsa accelerata nel buio verso le luci del fondo valle. E la tragedia fu inevitabile. La fune portante si spezzò a causa della temperatura altissima prodotta dal cavo trainante che scorreva veloce. Le perizie rileveranno in seguito una precisa zona di fusione nel punto di attrito. Un taglio netto. Dopo un salto di 200 metri le tre tonnellate del carrello che sosteneva la cabina produssero l’effetto di un gigantesco maglio. Fra le lamiere 42 morti. Tre anni dopo una sentenza della Cassazione addossò la colpa dell’accaduto al manovratore ignorando qualsiasi altra responsabilità. La madre di una delle vittime mandò ai giornali una lettera aperta nella quale denunciava come siano “…anche sentenze come questa ad erodere quella fiducia nelle istituzioni di cui si lamenta oggi il declino e a dare l’immagine di una giustizia, come diceva il presidente Pertini, troppo spesso «forte con i deboli e debole con i forti».” Anche i 14 morti del Mottarone attendono giustizia. Vedremo.

Elio Spada

Ultima modifica il Martedì, 25 Maggio 2021 16:29
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