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RICCHI PREMI E COTILLONS PER I FANS DI GRATTAROLA
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UNITRE VALSASSINA: UNA RIFLESSIONE SULLA RESISTENZA CON PIERFRANCO MASTALLI
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CSC CORTENOVA: LE RAGAZZE DELLA PALLAVOLO IN TRASFERTA A CESENATICO PER
Quattro squadre della sezione pallavolo del CSC Cortenova parteciperanno da oggi a domenica all'edizione 2024 di Sport in Festa, il…
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25 APRILE: IL TESTO DEL DISCORSO PRONUNCIATO OGGI A INTROBIO DALLA PROF. TERESA CASSANI
Porto alle Autorità civili, religiose e militari e a tutti gli uomini e le donne che ci onorano della loro…
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GRANDE PARTECIPAZIONE AL 25 APRILE DI INTROBIO
Grande partecipazione questa mattina alla commemorazione della Festa della Liberazione a Introbio, tra i luoghi simbolo della resistenza partigiana visti…
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ALTRO SUCCESSO PER L'INTROBIESE MARTINA FUMAGALLI NEL DOWNHILL
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LA PRINCIPALE CARATTERISTICA DEL FASCISMO ? LA CIALTRONERIA !
Non sono molto d'accordo con le affermazioni di Antonio Scurati sul Fascismo, e sul conseguente accesissimo dibattito che, ormai ogni…
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PRESENTATA A BARZIO LA TAPPA VALSASSINESE DEL MONDIALE TRIAL
Presentato lunedì in Comunità Montana l'evento sportivo più importante dell'anno per quanto riguarda la Valsassina. La tappa italiana del Mondiale…
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CELEBRATO IN BIANDINO L'80° ANNIVERSARIO DELLA BRIGATA ROSSELLI
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"Sbrigate" le pratiche amministrative e dato il via ad un processo che vedrà coinvolta anche Regione Lombardia, è giunta l'ora…
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DA DUE NONNI UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO ALL'ASILO VENINI DI INTROBIO
Gentile Direttore di Valbiandino.net, Siamo i nonni di Elia e Raffaele, due bimbi residenti a Milano, ma che stanno trascorrendo…
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Incontro al Ministero su vaccini e situazione sanitaria scuole, impegno per informazioni costanti sui dati
Comunicato unitario FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams.

Seguire con la massima puntualità l’andamento del piano vaccinale - fornendo anzitutto il dato aggiornato del personale già sottoposto a vaccinazione - e più in generale l’evoluzione del quadro sanitario in ambito scolastico: questa l’esigenza posta con forza questa mattina dai sindacati nell’incontro col Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, Luigi Fiorentino, affiancato dal Capo Dipartimento Istruzione, Stefano Versari, e dal colonnello medico Maurizio Elisio in rappresentanza della struttura commissariale per l’emergenza Covid.

Da parte dei sindacati sono state ribadite le richieste di potenziare, da subito, le attività di tracciamento, con attenzione prioritaria alla scuola attraverso test periodici per tutta la popolazione scolastica, di emanare linee guida che assicurino omogeneità da parte delle ASL nell’adottare le necessarie misure di profilassi, di aggiornare il protocollo per le attività scolastiche in sicurezza ridefinendone criteri e misure alla luce delle esigenze poste dalla diffusione delle nuove varianti.

Si tratta di questioni su cui più volte le organizzazioni sindacali hanno sollecitato attenzione e interventi, ma sulle quali finora non vi sono state concrete risposte, mettendo a serio rischio l’obiettivo di un ritorno in sicurezza alle attività scolastiche in presenza. È perciò indispensabile un immediato cambio di passo, anche in vista del nuovo anno scolastico al cui regolare avvio occorre già oggi lavorare.

L’incontro è servito soprattutto ad approfondire le ragioni che hanno indotto il Governo a rivedere le priorità nella programmazione della campagna vaccinale, con le conseguenti ricadute sui modi e i tempi di somministrazione del vaccino al personale scolastico.

È stato il colonnello Elisio, con una lunga e dettagliata esposizione, a chiarire come vi sia l’assoluta necessità di completare con la massima urgenza gli interventi vaccinali sulle fasce di età più alte, maggiormente esposte a esiti letali e per le quali si pone più frequentemente l’esigenza di ricovero nelle strutture ospedaliere. Da qui l’esigenza di riordinare la sequenza degli interventi, assegnando priorità alla vaccinazione degli anziani e dei soggetti più fragili, come disposto con l’ordinanza n. 6 del Commissario Straordinario.

Sulle modalità con cui gestire i nuovi criteri stabiliti a livello centrale, tenendo conto di tutte le variabili da considerare, saranno necessariamente le autorità sanitare territoriali ad assumere le decisioni necessarie, vista la situazione estremamente diversificata che sta ad oggi connotando l’andamento delle vaccinazioni nelle diverse realtà.

Pertanto fino a quando non sarà terminata la vaccinazione di tutta la popolazione della fascia 60-69 anni, delle persone fragili e del personale socio sanitario impegnato in prima linea non ci saranno priorità per le altre categorie produttive (forze dell'ordine, personale scolastico, ecc).

Confermata, come già esplicitamente riportato dall’ordinanza del Commissario, la possibilità di ricevere la vaccinazione di richiamo, non escludendo completamente la possibilità di utilizzo di altri vaccini, nei tempi e nei modi già stabiliti, per chi ha avuto la prima inoculazione. Salvare le vite è l’obiettivo. Una corretta informazione sarà il metodo.

Il Capo di Gabinetto ha annunciato la costituzione di un osservatorio permanente con la presenza delle organizzazioni sindacali, impegnandosi a fornire a tal fine il massimo supporto anche in termini di documentazione e di rilevazione costante e continua di dati. Dall’Amministrazione ribadito inoltre l’impegno di assicurare anche per il prossimo anno scolastico le risorse aggiuntive di organico legate all’emergenza Covid 19.

Ora ci si attende che si proceda all'attivazione immediata del tavolo di monitoraggio.

Domenica, 11 Aprile 2021 10:04

SCUOLA E SPORT NEL 1880 (ED OGGI?)

in Cultura

Volete sapere qual era un argomento “scolastico” all’ordine del giorno nel 1880? No? Allora lasciate perdere questo articolo.

Se, invece, siete curiosi vi darò il titolo: “lo sport nella scuola” o, meglio, l’insegnamento della ginnastica.

Centoquaranta e più anni fa, apprendiamo spulciando testi ingialliti ma ancora, come vedrete, estremamente attuali, “una delle principali cagioni per le quali l’insegnamento della ginnastica ha dato fino ad ora scarsi risulta menti sta, parte nella insufficienza di locali per le palestre, parte nell’incompiuto arredamento delle medesime”.

 Il Ministro dell’istruzione Pubblica di allora Michele Coppino (peraltro autore di rilevanti leggi scolastiche, tra cui quella del 15 luglio 1877, che sancì per la prima volta in Italia l'obbligo dell'istruzione elementare gratuita) scriveva che la mancanza di palestre costringeva le classi a fare ginnastica (sì, proprio “ginnastica” non “educazione fisica”) all’aperto con la conseguenza che quando faceva troppo caldo o troppo freddo, oppure pioveva, la lezione andava a farsi benedire diventando “più un disturbo che un vantaggio per la scolaresca”.

Lo stesso ministro sottolineava l’importanza della ginnastica descrivendola “una disciplina, la quale, saggiamente e con costanza coltivata, può essere di molta utilità alla vita civile e militare della gioventù italiana”.

Morale, il Ministero contava “sul patriottismo dei Comuni del regno un valido aiuto perché la legge 7 luglio 1878 possa avere la sua piena effettuazione”.

Non solo, perché aggiunge che “le palestre di ginnastica debbono essere provveduto di tutti gli attrezzi indicati nell’elenco unito alla presente”.

Il Ministro conclude raccomandando ai Municipi “di curare l’insegnamento della ginnastica anche nelle scuole elementari, dove queste salutare esercitazioni devono avere principio in modo regolare e proficuo”.

Lasciando ciascuno alle sue personalissime riflessioni, soddisfiamo sino in fondo la curiosità iniziale e qui sotto in "regalo", con dedica particolare agli insegnanti di ginnastica (pardon, educazione fisica),vi  pubblico l'allegato con gli “attrezzi” senza i quali una palestra di ginnastica non può definirsi completamente tale.

Riccardo Benedetti

attrezzi ginnastica

La scuola coltiva le sue eccellenze, anche a distanza. La sospensione dell’attività in presenza non scoraggia la comunità scolastica impegnata ad adempiere al proprio compito educativo attraverso quelle attività integrative che arricchiscono l’offerta formativa, aiutando gli studenti a prepararsi al futuro. Anche in tempi di emergenza Covid, un gruppo di studenti delle classi quinte dell’Istituto “G. Parini” di Lecco ha potuto partecipare ad un progetto formativo erogato per l’anno scolastico in corso dalla Banca d’Italia.

La Banca Centrale, sulla base di un accordo con il Ministero dell’Istruzione, eroga infatti un’offerta di Percorsi per le Competenze Tasversali e l’Orientamento cresciuta nel tempo, coinvolgendo una platea sempre più vasta di studenti dell’ultimo triennio della scuola secondaria. Quest’anno circa duemila studenti della penisola hanno potuto partecipare ad una vera e propria esperienza di lavoro simulata tra uno dei tanti "mestieri" svolti nella Banca Centrale: l'analisi economica e la politica monetaria, la vigilanza sulle banche, la tutela dei clienti e l'educazione finanziaria, la sorveglianza sui sistemi di pagamento e sulla circolazione monetaria, la diffusione di documenti attraverso la biblioteca e l'archivio storico.

Tra loro anche dodici alunni frequentanti quattro diverse classi quinte dello storico Istituto Tecnico lecchese, indicati dai loro docenti come eccellenze. Considerata l’eccezionale situazione che la scuola sta affrontando, la loro esperienza formativa è avvenuta da remoto, rispecchiando coerentemente la trasformazione che ha investito il lavoro nell’ultimo anno. In tempi in cui lo smart working si è imposto come necessità, anche ai giovani tirocinanti è stato chiesto di coltivare le qualità più richieste dal mondo lavorativo post- COVID quali capacità di adattamento, flessibilità della giornata lavorativa, attitudine al lavoro in team e al pensiero creativo fuori dagli schemi del lavoro tradizionale.

Il progetto che ha impegnato gli studenti del Parini ha riguardato in particolare l’analisi dei bilanci di società le cui attività finanziarie possono essere usate in garanzia nelle operazioni di politica monetaria, sulla base dei criteri stabiliti dall'Eurosistema (BCE).
In particolare hanno potuto sperimentare il sistema ICAS (In-house Credit Assessment System) della Banca d’Italia operando nella veste di veri analisti sui bilanci consolidati di due grandi società italiane: Mediaset s.p.a. e Autogrill s.p.a.. Il sistema prevede un modello organizzativo in cui le analisi delle aziende sono svolte a livello di filiale, valorizzando la conoscenza del tessuto economico locale di cui dispone la rete territoriale. I “tecnici” del Parini hanno avuto il compito di rivedere il rating automatico delle imprese prodotto dal modello statistico adottato dalla Banca, apportando correttivi sulla base di informazioni più approfondite. Per valutare lo stato di salute delle aziende che sono state loro affidate hanno dovuto analizzarne i bilanci per comprendere la flessibilità finanziaria e la capacità di autofinanziamento delle imprese, esaminare il gruppo di appartenenza e i risultati consolidati, studiare il settore di operatività e i rischi peculiari del loro business, raccogliere informazioni sulla corporate governance e il management.

Ad accompagnarli in questa stimolante esperienza ci sono stati i tutor della Banca d’Italia, con cui gli studenti divisi in due gruppi hanno lavorato per un’intera settimana sui loro casi. L’ultimo giorno è stato organizzato un momento dedicato alla restituzione dello studio compiuto mediante una presentazione – avvenuta secondo protocollo tramite videoconferenza a distanza – nella quale i protagonisti sono idealmente saliti in cattedra e, di fronte all’uditorio costituito dai funzionari della Banca d’Italia, dai tutor e dai loro docenti di Economia aziendale, hanno dimostrato una competenza in materia economica e una capacità espositiva sorprendenti per i loro stessi insegnanti, che hanno meritato loro i vivi complimenti dei formatori.

Questi i nomi degli studenti che hanno partecipato al progetto: Matteo Bertoldini, Edoardo Garofalo, Michela Gianola, Leonardo Maltese, Mattia Moneta, Elena Penati, Beatrice Piazzi, Elisabetta Polvara, Lorenzo Scicchitano, Francesca Valsecchi, Pjeter Xheladini e Erica Zangari.
Il lavoro che hanno prodotto potrà costituire un ottimo biglietto da visita da presentare al colloquio dell’esame di stato che li attende tra ormai non molte settimane. Nell’attesa di questa ulteriore, fatidica prova da affrontare - di quelle che si ricordano per la vita- questo esame preliminare può dirsi superato per tutti gli studenti partecipanti. A pieni voti.

Il problema della Didattica a distanza è reale e rappresenta un onere significativo per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado in particolare per i bambini della primaria e secondaria. Onere che si manifesta sul piano didattico, pedagogico, culturale e di complessiva crescita individuale e sociale dei nostri figli e nipoti.

Giusto, come scrive Enrico Baroncelli, accelerare il più possibile e “sbrigarsi, vaccinare immediatamente insegnanti e maestre (e questo si sta facendo con AstraZeneca in queste settimane e tornare a riaprire la scuola, almeno per i più piccoli, nel minor tempo possibile”. Con buona pace dei no vax. Certo le recentissime e ancora calde polemiche sui rischi vaccinali riferiti ( e poi smentiti dall’Ema) al vaccino anglo-svedese hanno ulteriormente dilatato i tempi di somministrazione. Ma è necessario e urgente recuperare il tempo perduto. Siamo costretti, absit iniuria verbis, ad affidare le nostre speranze a un generale!

Qualche perplessità suscita, a mio avviso, sostenere che con l’attuale lockdown scolastico si stia “allevando una generazione di «poltronari da televisione» ferma sul divano o peggio sulla sedia nell’armeggiare con tablet, telefonini, computer, e magari nel tempo libero Play Station…”. Tre settimane (vacanze pasquali comprese) di chiusura delle scuole non avranno certamente simili, tragici effetti sul piano generazionale. Se così non fosse faremmo bene ad abolire in modo permanente le vacanze natalizie e gli oltre due mesi della chiusura estiva. Ma questa è solo una provocazione.

Qualche dubbio, inoltre, suscita l’affermazione che “la scuola italiana è quella che ha chiuso di più in Europa”. Non dimentichiamo che la Germania sta riaprendo con prudenza, ma solo dopo due mesi di stop totale. In Gran Bretagna, da qualche mese non più Europa, le scuole ripartono dopo tre mesi di blocco totale ma in presenza di una campagna vaccinale fra le più cospicue. E in Francia, dove le scuole non hanno mai chiuso (ma insegnanti e sindacati scendono in piazza contro l’apertura ad oltranza), le vacanze invernali vengono distribuite in tre step nei mesi di gennaio e febbraio e scaglionate in tre aree regionali con periodi di chiusura che superano i dieci giorni consecutivi. In tal modo configurando un sostanziale anche se parziale lockdown.

In Germania le scuole sono state riaperte in 11 regioni federali su 16. Ciò significa che sono tuttora chiuse dalla seconda decade di marzo, 2300 istituti scolastici su 23mila, vale a dire il 10% del totale. Ma nella Repubblica federale tedesca ciascun länder gode di ampia autonomia. Se poi si considera la situazione complessiva europea si scopre che la durata media della chiusura totale delle scuole sfiora le 3 settimane consecutive mentre la media mondiale è di 22 con gli Usa attestati su 38 settimane complessive (dati Unesco).

In Spagna scuole aperte con alcune restrizioni sanitarie. In Svezia e Polonia aperte solo le primarie e gli asili mentre in Portogallo scolari e studenti sono tutti a casa dal 21 gennaio fino a Pasqua. Come si vede fare confronti fra sistemi scolastici e Paesi diversi è molto problematico. La speranza è che con l’accelerazione vaccinale “manu militari” organizzata dal generale Figliuolo, tutto possa tornare a una sia pur parziale normalità.

Sabato scorso era stato un giorno di mobilitazione di genitori e studenti contro la didattica a distanza (DAD).
Meno di una decina di genitori si sono trovati a Cremeno, davanti alla Scuola Media, qualcuno di piu` a Lecco in Piazza Cermenati, dove e` sceso a salutarli il Prefetto Castrese de Rosa.
Eppure, nonostante la scarsa partecipazione in piazza, diversamente pero` che in altre citta` italiane, il problema e` molto sentito, le chat interne dei genitori ribollono di rabbia (ne avevamo parlato in un altro articolo).

Il discorso e` molto semplice: un ragazzo di 15-16 anni lo puoi anche lasciare a casa da solo a ingegnarsi col computer, lezioni e compiti online. Un bambino di 8 anni invece no: ha bisogno della presenza di un adulto che lo aiuti, lo segua, controlli che nel frattempo non si faccia male commettendo magari qualche azione pericolosa.

Chi e` allora che deve stare a casa con lui ? Quasi sempre le mamme, tornate molto controvoglia al loro ruolo di "angeli del focolare", e che per far questo spesso devono abbandonare il loro lavoro o, se sono fortunate, nel frattempo operare in "smart working" (lavoro online) anche loro.

Centomila posti di lavoro femminili sono stati persi in quest`anno a causa della situazione pandemica: molte erano operatrici in Bar, Ristoranti, Alberghi o Rifugi (non parliamone !) piuttosto che operaie di ditte andate in cassa integrazione.

Per questi motivi il Governo Conte aveva preferito mandare in DAD i ragazzi piu` grandi, dalla Prima Media in su, e tenere le scuole aperte per i bambini delle Elementari e della Prima Media.
In seguito pero` si e` aggiunta anche la "variante inglese" del Coronavirus: spesso attacca i bambini, generalmente portatori asintomatici, e tramite loro i parenti (i nonni) e le maestre. Il Governo Draghi ha preferito quindi operare piu` radicalmente, chiudendo le scuole con un unico e generalizzato "lockdown" come a Marzo dell`anno scorso.

Al netto pero` delle chiacchere ("i giovani sono il futuro" e via con questa trita retorica a cui sono buoni tutti) la scuola italiana e` quella che ha chiuso di piu` in Europa: ha assolutamente ragione il prof. di ginnastica Maurizio Mondoni, quando dice che stiamo allevando una generazione di "poltronari da televisione", ferma sul divano o peggio sulla sedia nell`armeggiare con tablet, telefonini computer, e magari nel tempo libero Play Station (anche perche` giardini e giochi pubblici sono chiusi !).

Una generazione lontanissima dallo sport, dal movimento, da qualsiasi pratica salutare (non si puo` neanche passeggiare in montagna) che i bambini pagheranno duramente in termini di mancato sviluppo fisico e muscolare.

Parole verissime (lo dice il nonno di due nipotini): allora bisogna sbrigarsi, vaccinare immediatamente insegnanti e maestre (e questo si sta facendo con AstraZeneca in queste settimane) e tornare a riaprire la scuola, almeno per i piu` piccoli, nel minor tempo possibile, si spera subito dopo le vacanze di Pasqua.

Non si puo` aspettare oltre: la situazione sta diventando sempre piu` drammatica !

In casi eccezionali , bambini con Bisogno Specifici di Apprendimento o figli di operatori sanitari, sia a Premana (Preside Maria Luisa Montagna) che all`ICS di Cremeno (Preside Renato Cazzaniga) e` permesso ai genitori di chiedere la Didattica in Presenza.
Questo almeno fino a Venerdi 12 Marzo, quando usciranno ordinanze piu` specifiche in merito.
Riportiamo il comunicato dell`ICS di Premana.

RICHIESTE DIDATTICA IN PRESENZA

Puntuali e motivate richieste di svolgere la didattica in presenza, presentate da famiglie in cui entrambi i genitori sono impegnati nella cura e nell’assistenza ai malati e/o sono direttamente impegnati in servizi pubblici essenziali volti al contenimento della pandemia, verranno accolte in considerazione del necessario e primario obbligo di rispetto delle misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza, nonché delle opportune condizioni organizzative che possono essere messe in campo dalla scuola

La dirigente scolastica,
Maria Luisa Montagna

Martedì, 09 Marzo 2021 06:51

LA DAD NON PIACE ALLE MAMME

I commenti delle mamme sulla DAD alle Elementari!

“Ma che gran rottura di scatole!”..questa la prima esclamazione all'unanimità della maggior
parte delle mamme con figli tra i 6 e i 10 anni.
Il povero preside della nostra scuola elementare di un paese della provincia di Monza e
Brianza, si è preso più insulti dello stesso Presidente Attilio Fontana, quando alle ore 16,15
di giovedì 4 marzo , pochi minuti prima del suono della campanella, ha avvisato tutti i
genitori nel piazzale che “da domani andiamo tutti in DAD”.

Tra i commenti spontanei sicuramente abbiamo sentito: “speriamo sia solo per una
settimana”, una speranza sommessa che ci riporta all`ormai lontano 24 febbraio 2020.

E invece è passato un anno e siamo ancora messi così male, per passare poi a “come saranno divisi i bambini?!”, “quanti computer ci servono?” e “ ma dove diavolo li metto questi bambini?!” (quelli che non hanno nonni o zii/zie a cui affidarli).

Si perchè la rabbia dei genitori, in particolare delle mamme, oltre al fatto di doversi sostituire ai maestri, perchè mi spiace deludervi, ma un bambino di 8 anni dalla dad capisce poco e nulla e quindi tocca a noi mamme rispiegare tutto, è che questi benedetti bambini a casa da soli non li puoi lasciare!!

Dai nonni non li puoi portare, perchè si contagiano, le baby sitter non si possono far
entrare in casa, la scuola è chiusa... e se le mamme lavorano?!... chissenefrega!

La donna può perdere il posto di lavoro perché a un anno dall'inizio di questa triste storia ancora lo Stato non e` riuscito ad organizzare le scuole per assicurare la didattica in presenza!! Vergogna!

Torniamo al Medioevo allora, con la donna a casa a badare alla prole... perchè non tutte le donne possono permettersi di perdere il posto di lavoro per la dad.

E chi è solo? separato? O ancora peggio vedovo\vedova?
Ma, caro Presidente del Consiglio Draghi, Lei ci pensa a queste cose prima di emettere i DPCM di `sto cavolo?!

Che poi vorremmo una spiegazione sul perché gli asili nido possano rimanere aperti.. dove l’uso delle mascherine e il distanziamento sono ovviamente vietati... scusi il Covid fa preferenze?o forse lei pensa che un bambino dai 3 anni in su possa fare autogestione?

Attendiamo spiegazioni... ma nel frattempo...Avete veramente rotto !

Trovate una soluzione prima che il popolo delle mamme si armi per un attacco al parlamento, perché, come la storia
insegna, portare i cittadini all’esasperazione porta a rivolte non sempre pacifiche, soprattutto quando di mezzo ci vanno i bambini!

firmato: Ilaria, una mamma molto "incavolata" ! "

Nota redazionale: anche in Valsassina sappiamo di chat tra genitori molto "infiammate" (a dir poco). La situazione e` difficile, gli animi sempre piu` esasperati, molte donne hanno grosse difficolta` col lavoro o l`hanno addirittura perso (100.000 donne hanno perso il lavoro in questo ultimo anno).
Non aiuta lo scaricare compiti e richieste sulle spalle di genitori gia` provati dal dover tenere in casa i bambini: la DAD non e` delegare il lavoro degli insegnanti alle famiglie, bisogna agire con molta prudenza e flessibilita`.

La DAD potrebbe invece essere un`occasione per rinnovare il lavoro didattico, tramite la multimedialita` ed altre possibilita` offerte dalla nuove tecnologie, ma non funziona se vista come semplice riproposizione di schemi didattici uguali a quelli vigenti in classe.
E` necessaria a questo proposito una ulteriore riflessione, in particolare da parte del corpo insegnante, soprattutto riguardo ai bambini piu` piccoli e piu` fragili.

 

 gGi studenti del Liceo Artistico Statale “Medardo Rosso” apriranno virtualmente le mura e i sotterranei di Lecco
Nella mattinata di mercoledì 10 marzo gli “Apprendisti ciceroni” vi accompagneranno in un tour virtuale dal profilo Instagram @faigiovanilecco

Come ogni anno il FAI, attraverso le Giornate FAI Scuola, dà l’opportunità ai giovani di scoprire i tesori del loro territorio tramite visite guidate gestite da studenti come loro, che si sono formati per essere “Apprendisti ciceroni”. Nell’edizione 2021, a causa della pandemia, la modalità delle visite è stata modificata, infatti verranno svolte attraverso delle dirette sulle pagine Instagram delle delegazioni FAI di tutta Italia dall’8 al 13 marzo. Anche la nostra città avrà questa opportunità, nella mattina del 10 marzo, grazie alla collaborazione tra la delegazione Fai di Lecco e il Liceo Artistico Statale “Medardo Rosso”, che da sei anni aderisce al progetto “Apprendisti ciceroni”.

Nel progetto sono coinvolti gli studenti della classe 3^E design, che da qualche settimana si stanno preparando per essere all’altezza dell’importante compito. «Ci stiamo preparando per quattro live su Instagram – raccontano gli stendenti del Medardo Rosso - nelle quali presenteremo le testimonianze architettoniche dei resti del castello di Lecco, testimonianze che si nascondono nel centro della città. La nostra formazione è avvenuta online utilizzando la piattaforma WeSchool, appositamente predisposta dal FAI, ma anche tramite la visita dei luoghi che andremo a mostrare ai partecipanti alle dirette e agli incontri con l’esperto dott. Luigi Rosci che ci ha fatto appassionare a questo pezzo antico di storia di Lecco».

Questa attività realizzata insieme alla delegazione FAI di Lecco, è valida come PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), dando agli studenti la possibilità di conoscere una parte della storia del territorio che altrimenti sarebbe rimasta sconosciuta, sfruttando le loro naturale propensione e capacità all’utilizzo dei social network.

«Ci rendiamo conto – concludono gli studenti - che stiamo arricchendo le nostre competenze in diversi ambiti grazie al contributo del FAI giovani, della delegazione di Lecco e dei nostri docenti che ci stanno affiancando. Le dirette si terranno il giorno 10 marzo dalle ore 9:45 alle ore 11:00 e, non potendosi svolgere in loco come previsto originariamente, saranno arricchite con materiale fotografico e video. Che dire, seguiteci sul profilo Instagram @faigiovanilecco per prendere parte a questo tour virtuale … vi aspettiamo numerosi!»
Speriamo di avere molti partecipanti sia tra gli studenti della città di Lecco che tra la popolazione. È un’occasione imperdibile che permetterà di scoprire una parte dimenticata della nostra città! Per qualsiasi altra curiosità vi rimandiamo alla pagina web dell’evento: www.giornatefaiperlescuole.it.

Dalle 13 di domani 3 Marzo 2021 sarà possibile per il personale scolastico  collegarsi al portale per dire sì al vaccino. Sarà necessario indicare il proprio codice fiscale, avere a portata di mano la tessera sanitaria e lasciare un numero di cellulare o eventualmente fisso.
La Regione ha ricevuto dalle Scuole gli elenchi di chi è registrato presente nel sistema SIDI (il sistema informativo scolastico), quindi potrà registrarsi solo chi ha effettivamente diritto alla vaccinazione perché fa parte del personale scolastico.

In seguito si riceverà via sms (o tramite telefonata, per chi ha dato il numero del fisso) la comunicazione con data, ora e luogo della somministrazione, così come già avviene per gli anziani. Può aderire sia il personale docente, sia quello non docente delle scuole pubbliche, cioe` ATA .

Ma Anche il personale scolastico statale non presente nel sistema SIDI potrà partecipare: dovrà contattare un numero verde per segnalare dove è in servizio, anche tramite comunicazione della scuola. L’iniezione verrà fatta indipendentemente dalla residenza.

Il Portale della Regione Lombardia su cui prenotarsi e` il seguente:
https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/vaccinazionicovid


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