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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Venerdì, 19 Febbraio 2021 18:08

Vendesi corpi fatti a pezzi

in Cultura

Del mercato dei pezzi umani di ricambio ne ho scritto e parlato a iosa, quasi sempre inutilmente perché non creduto.
Come ho già scritto, il mio handicap è sempre stato quello di rivelare quel che imparavo girando il mondo a modo mio almeno 10 anni prima che qualche giornalista o chi per lui scrivesse le stesse cose su di un quotidiano o, meglio ancora, su di un pregiato settimanale.
Solo allora tutto poteva essere creduto: se lo dice il giornale adesso è vero, prima no...
A tutto questo ho fatto il callo, continuando per la mia strada.

Passando allo scanner le diapositive da me scattate a Calcutta nel 1982 mi sono tornati alla mente ricordi in parte assopiti: una sera, un uomo-cavallo (i disgraziati che trainano i risciò, gente destinata a morire presto sputando sangue dai polmoni) mi prese da parte e con tono serio mi offerse una sua figlia: "Ha 14 anni" mi disse "ed è ancora vergine". Stupito ma non troppo, gli chiesi le ragioni di quel "dono". La sua risposta era un chiaro esempio di pragmatismo: "Con questo lavoro guadagno poco e fatico a dare da mangiare alla mia famiglia. Tu hai soldi e potresti dare una vita migliore ad una delle mie figlie. La porterai a dormire in una stanza, le darai da mangiare, le comprerai vestiti, tutto quello che io non potrò mai fare...". Il suo non era un discorso inventato per impietosire i turisti saturi di sensi di colpa: non chiese né accettò una sola rupia per lui: voleva lavorare non mendicare. Tutto finì dopo la mia dichiarazione che tante volte mi aveva tolto da situazioni imbarazzanti: "Vedi amico mio, io sono sposato e la mia religione non mi permette di avere altre donne". LA MIA RELIGIONE era la parola magica, da tutti accettata e rispettata.

Altro argomento da me più volte trattato è il commercio degli organi, ricambi espiantati da corpi giovani e sani ad uso degli occidentali.
Lo raccontavo già verso la fine degli anni Settanta in alcune mie conferenze e come sempre nessuno mi credeva. Poi se ne occupò il Corriere della Sera e Radio Popolare di Milano diede gli indirizzi di alcune agenzie di viaggio specializzate in questo genere di turismo tutto incluso. Lo stesso fece il CorSera raccontando di viaggi speciali, dove bravi e stimati professionisti e uomini di mondo usavano servirsi di elicotteri e da lì sparare sugli abitanti dei villaggi all'interno delle foreste amazzoniche - questo perché un medico, pentitosi, scrisse una lettera rivelando il tutto. Dopo un paio di giorni la notizia venne dimenticata. Io, invece, lo raccontavo perché ne ero venuto a conoscenza durante un mio viaggio in Colombia, dove era in corso una sommossa della popolazione fatta oggetto di attenzione dei cacciatori elicotteristi, protesta "domata" con l'aiuto dei proiettili dell'esercito...

Del mercimonio delle placente ne ho raccontato poco in pubblico ma in privato non ho mai nascosto che il commercio era più che mai fruttuoso e praticato non solo a Calcutta: vere "fabbriche" erano presenti un po' ovunque laddove si ha la volontà di tenere la popolazione in strettissima povertà.
Giovani uomini hanno il compito di ingravidare giovani donne e queste, mesi dopo, si sdraiano sul lercio tavolato dove un medico o più verosimilmente una mammana pratica l'aborto. Il feto e la placenta sono poi messi in recipienti adatti per essere inviati in tutto il mondo e utilizzati per la produzione delle migliori - e più costose - creme di ringiovanimento della pelle delle donne - e pensare che sull'etichetta vi è pure scritto "Crema alla placenta", ma nessuno che mai si chiede da dove arriva quella placenta. L'importante è restare belle, giovani e piacenti.

In allegato trovate alcuni stralci da libri altrui: uno è estratto da un libro del giornalista Alessandro Gilioli, rielaborazione di un reportage fatto per conto de L'Espresso datato 2007. Gli altri sono stralci raccattati qua e là tra le pagine de La Città della Gioia, libro pietoso (nel senso che è stato volutamente scritto per impietosire) dove Lapierre racconta a suo modo la Calcutta di 40 anni fa.

Finisco: in cambio di poco di 11 euro chi vuole può portarsi in casa un libro scritto da Christopher Hitchens, dal titolo volutamente birichino: La posizione della missionaria (lo trovate su Amazon). Recita il bugiardino:
Una volta Madre Teresa (che personalmente, va rilevato, si è fatta ricoverare in cliniche e ospedali tra i più eleganti e costosi dell'Occidente per i suoi problemi di cuore e di vecchiaia) ha scoperto il proprio gioco in un'intervista filmata. Dopo aver descritto una persona malata di cancro all'ultimo stadio che aveva dolori insopportabili, con un sorriso Madre Teresa rivelò all'obiettivo di aver detto a quel paziente terminale: "Stai soffrendo come Gesù sulla Croce. Perciò sicuramente Gesù ti sta baciando". Poi, senza rendersi conto dell'ironia che si poteva attribuire alle sue parole, riferì la risposta del sofferente: "Allora per favore digli di smettere di baciarmi".

PS: nel brano sugli hijira, Lapierre è molto confuso: castrazione ed evirazione non sono sinonimi. In genere l'evirazione è preceduta da un periodo dove il complesso pene e testicoli è sottoposto ad una "lavorazione" utile a rinsecchire il tutto: si prende un laccio e a periodi programmati lo si stringe sempre più, fino a non fare più arrivare il sangue nella parte da asportare. Per l'urina, si pratica un foro alla base del pene, tenuto aperto da una cannuccia vegetale. L'evirazione è così meno traumatica, ma non per questo immune da dolori e pericoli.
Il perché di tutto questo è sempre da ricercarsi nell'indigenza mista all'ignoranza: molti genitori credono che così facendo daranno una possibilità di miglior vita al loro figlio, che una volta evirato potrà girare per le case in cerca di denaro ...e lo guadagnerà perché attorno alla figura degli hijira ruota un terrore superstizioso. Meglio pagare che farsi maledire...

 

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Venerdì, 19 Febbraio 2021 08:18

MotorradTour 2020 Alpini Motociclisti

in Video

Il 2020 ha drasticamente condizionato il numero delle iniziative associative svolte a tutti i livelli, dal Nazionale fino a quelle dei gruppi.

Gli Alpini Motociclisti, con caparbietà, sono riusciti ad organizzare uno splendido Moto Tour con un itinerario storico/culturale tra Italia, Austria e Bassa Baviera partendo proprio a pochi passi dalla nostra Sede Sezionale in P.zza Era a Lecco.

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Giovedì, 18 Febbraio 2021 07:02

MilanoArte si occupa di Premana

in Cultura

In Valvarrone , sulle pendici del monte Legnone, a circa 1000 metri di altezza c'è un piccolo borgo di poco più di 2000 abitanti: è Premana (LC), l'antichissimo centro del "Distretto delle forbici e degli articoli da taglio"
La presenza di vene di siderite negli alti monti del Varrone diede avvio già a partire dal 1200, a una fiorente siderurgia, la prima notizia documentata di un forno fusorio del minerale risale infatti al 1253.

Lungo il correre dei secoli, grazie alla ricchezza dei boschi per la produzione di carbone e dell'abbondanza di acque torrentizie per azionare i mantici dei forni e delle fucine, fece crescere nel tempo, l'importanza del borgo nel Ducato di Milano, prima sforzesco e poi spagnolo, poiché costituiva, insieme alla val Cavargna l'unico centro di estrazione, fusione e lavorazione del ferro, con indubbi interessi anche per la produzione di armi.
Lo sviluppo della attività siderurgica, che favorì anche l'emigrazione di numerosi artigiani verso la Repubblica Veneta, è continuato fino al Novecento, ma è soprattutto dopo il secondo dopoguerra che ha assunto connotati industriali.
A partire da questo periodo infatti , sono nate decine di officine grandi e piccole, perlopiù a conduzione familiare (oggi se ne contano più di 150) tutte specializzate nella produzione di oggetti da taglio (forbici e coltelli) che hanno fatto conoscere Premana in tutto il mondo.
Grazie allo sviluppo di queste attività, Premana è uno dei pochi paesi di montagna che ha mantenuto la popolazione, senza i devastanti effetti dell'emigrazione, e buona parte dei giovani vi trova lavoro.
Tutt'oggi si producono forbici e coltelli, eccezionali quelli professionali da cucina famosi in tutto il mondo ma anche posate speciali per chi ha problemi motori.

E non dimentichiamo che questo delizioso paesino merita una visita: la zona è paesaggisticamente molto bella.
Il borgo è caratterizzato da antiche case in pietra collegate una all'altra da passaggi in quota che un tempo permettevano la percorribilità al coperto di tutto il paese.

www.milanoarte.net  (da Facebook)
Le foto sono di Wikipedia commons e del Museo Etnografico di Premana

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Giovedì, 18 Febbraio 2021 06:26

Pronto a ripartire il Centro Sportivo del Bione

Centro sportivo comunale Al Bione pronto a riaprire al 100% delle attività
Nuove tariffe per le società professionistiche fino al 30 giugno

Trovato l’accordo tra In Sport, gestore del centro sportivo comunale Al Bione, e l’Amministrazione comunale per la pronta riapertura di tutti gli impianti.
Compatibilmente con l’evolversi delle indicazioni del governo nazionale, il Centro riaprirà anche nelle aree coperte (piscina e palestra) a partire dal 6 marzo 2021 per tutti i cittadini e già nei prossimi giorni – sulla base degli accordi diretti con le società sportive agonistiche – per gli atleti che partecipano a campionati e manifestazioni di interesse nazionale.

L’Amministrazione comunale ha accolto la richiesta del gestore di procedere a un riequilibrio economico con l’adozione di nuove tariffe che consentono alle squadre lecchesi di tornare ad allenarsi nell’impianto Al Bione con condizioni più favorevoli rispetto ad altre strutture del territorio. Su questo aspetto il dialogo con le associazioni sportive professionistiche non si è mai interrotto e ha consentito di valutare passo dopo passo le migliori condizioni per tornare ad allenarsi nella casa sportiva dei lecchesi.

Parimenti è stato individuato un tetto massimo di copertura di una parte dei costi di gestione, con una compartecipazione da parte dell’Amministrazione comunale fino a un massimo di 95mila euro per il periodo fino al 30 giugno 2021 sulla base delle spese che verranno rendicontate dal gestore.

L'Amministrazione comunale sta effettuando un ulteriore approfondimento per individuare un nuovo modello gestionale e operativo che consenta la sostenibilità generale dell’impianto anche in epoca di pandemia mondiale, cioè una formula in grado di adattarsi più facilmente ad eventuali restrizioni, norme di contingentamento, eventuali variazioni di aperture e chiusure delle attività.

2020, un anno difficile

In seguito al periodo di lockdown, nonostante le gravi ripercussioni sulle entrate economiche delle strutture sportive, In Sport, gestore del centro sportivo comunale Al Bione, in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha compiuto ogni sforzo possibile per consentire una pronta riapertura dell’impianto sin dal mese di giugno 2020, garantendo così una immediata ripartenza delle attività nel rispetto della sicurezza del personale e degli utenti.

Il centro sportivo comunale di Lecco è quindi rimasto aperto al pubblico, nonostante le pesanti restrizioni e costi di gestione, sino al 24 ottobre 2020, data di emanazione del DPCM che ha nuovamente decretato lo stop per le attività sportive che tuttora persiste e che aggrava in maniera drammatica la crisi di tutto il settore sportivo.

Anche alla luce del DPCM del 14 gennaio 2021, che ha ulteriormente prolungato la chiusura al pubblico degli spazi sportivi almeno sino al 5 marzo 2021, In Sport ha collaborato attivamente con l’Amministrazione e gli uffici comunali per cercare di erogare il maggior numero di servizi possibili nella parte esterna alle associazioni del territorio nel rispetto delle normative. Da gennaio 2021 il centro Al Bione è dunque aperto nelle aree scoperte, garantendo anche grazie alla nuova pista di atletica, la possibilità crescente per gli atleti di tornare ad occupare gli spazi a loro dedicati.

Ora In Sport e l’Amministrazione comunale hanno definito anche la riapertura delle parti coperte (piscina e palestra) per le associazioni locali, che avverrà non appena terminate le operazioni di riavvio degli impianti.
Successivamente – appena le normative lo consentiranno – si riaprirà al pubblico, sempre garantendo una corretta erogazione dei servizi sportivi in totale sicurezza per gli iscritti e la cittadinanza.

Con fiducia in un prossimo miglioramento della situazione generale anche dovuto ai risultati che potrà dare lo sviluppo della campagna vaccinale, sul sito internet del Comune di Lecco (www.comune.lecco.it), su www.insportsrl.it/lecco e sulla pagina Facebook “In Sport Lecco” verranno pubblicati puntualmente e progressivamente tutti gli aggiornamenti.

 

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Mercoledì, 17 Febbraio 2021 17:23

SS36: IL CANTIERE ANAS VERRA' SMANTELLATO DAL POMERIGGIO DEL VENERDI'

Dopo il disastro di domenica scorsa originato da una miscela esplosiva composta da migliaia di auto e dal folle restringimento nei pressi di Abbadia, il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa ha presieduto ieri pomeriggio in Prefettura un tavolo tecnico per cercare di porre rimedio ad una situazione che potrebbe ripetersi anche nel prossimo weekend, vista anche la chiusura di molte scuole in corrispondenza del carnevale ambrosiano (sempre che i dati della pandemia non costringano ad una retrocessione in fascia arancione della nostra regione così come già si sta vociferando da più parti).

Il Prefetto ha incontrato i vertici provinciali delle Forze di polizia, il Comandante della Polizia Stradale - Sezione di Lecco, i rappresentanti di Provincia ed i responsabili di Anas esprimendo il proprio "rammarico su quanto verificatosi domenica scorsa, da imputarsi prevalentemente alla presenza di un cantiere di manutenzione posto in prossimità dell'uscita per la SP72".
 
Il Dott. De Rosa ha invitato Anas a prendere gli opportuni provvedimenti e la stessa Anas ha garantito che, già a far data dal prossimo fine settimana, il maledetto cantiere "sarà smobilitato nelle prime ore del pomeriggio del venerdì, in modo da assicurare l'ordinaria viabilità su entrambe le direzioni di marcia, per poi essere ripristinato nella mattinata del lunedì".

Ci auguriamo che i toni del Prefetto siano state adeguati a quel che è successo domenica, un evento destinato a restare a lungo nei ricordi anche dei valsassinesi che hanno dovuto fare i conti sino a tarda serata con un traffico probabilmente mai visto in precedenza. Stesso discorso per i paesi in riva al lago, anch'essi vittime della "disattenzione" (un gentile eufemismo) di Anas in primo luogo ma anche di chi avrebbe dovuto segnalare il potenziale pericolo, peraltro ampiamente prevedibile visto che era la prima domenica "gialla" dopo mesi di "reclusione" più o meno rispettata.
Ora, come detto, si guarda ai dati del contagio: in Lombardia quattro comuni sono stati dichiarati "zona rossa" e l'indice RT regionale sembra essere in risalita sopra la fatidica soglia di 1. Dovesse superarla potrebbero esserci i presupposti per un ritorno in arancione.
Cantieri aperti o meno, a un anno esatto dai primi casi il Covid e le sue diverse varianti sono purtroppo ancora in circolazione e continuano a condizionare le nostre vite.
 
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Mercoledì, 17 Febbraio 2021 17:14

MICRO-PICCOLE IMPRESE E IMPRESE ARTIGIANE TRA INCERTEZZA E ALLUNGAMENTO DEI TEMPI DI RECUPERO

A un anno dallo scoppio della pandemia che ha travolto l’economia mondiale, qual è lo stato di salute delle MPMI lecchesi e quali le previsioni per i prossimi mesi da parte degli imprenditori artigiani?

A rispondere al sondaggio promosso da Confartigianato Lombardia, oltre 250 micro-piccole imprese e imprese artigiane. Al centro della survey, tematiche quali la dinamica passata (2020) e futura (primi nove mesi 2021) del fatturato, previsioni di recupero livelli fatturato pre-Covid, strategie di risposta alla crisi, Superbonus 110%, effetto Brexit, digitalizzazione, Piano Transizione 4.0 e gap di genere.

“La fotografia che emerge dall’indagine che riguarda il nostro territorio – commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco – è quotidianamente sotto gli occhi della nostra Associazione. Come risulta dai dati, constatiamo che una buona fetta di imprenditori che afferiscono alle aree più colpite dai vari lockdown e zone rosse, è riuscita a far fronte alla prima parte dell’emergenza grazie a un po’ di fieno in cascina derivante da gestioni oculate delle attività. Ma adesso la benzina sta terminando e davvero in molti non sanno più come andare avanti. La ripartenza è quindi necessariamente legata agli investimenti che il nuovo Governo farà sugli artigiani e sulle piccole e medie imprese che rappresentano il 94% del sistema produttivo. Non possiamo permetterci di attendere i tempi infiniti visti nel passato e non possiamo perdere la storica occasione di utilizzare bene le risorse del Recovery Plan per cambiare ciò che non va. Alle misure emergenziali a sostegno delle imprese colpite dalle restrizioni imposte dalla pandemia vanno fatti seguire rapidamente nuovi interventi strutturali: riduzione della pressione fiscale sui redditi Irpef e snellimento degli adempimenti tributari, riforma della Pa all’insegna della semplificazione e della gestione manageriale al servizio dei cittadini. Contemporaneamente ci aspettiamo investimenti in infrastrutture materiali e immateriali di collegamento delle persone, delle merci e delle informazioni, puntando sugli appalti ‘a Km zero’ e sugli incentivi, come il superbonus 110%, per la riqualificazione del patrimonio edilizio. Per le piccole imprese – conclude Riva – va anche facilitato l’accesso a nuovi strumenti di finanza d’impresa, alla ricerca e all’innovazione digitale e tecnologica, ai progetti di transizione ecologica e di internazionalizzazione, agli interventi per la formazione e il trasferimento d’impresa e di competenze ai giovani, a partire dal rilancio dell’apprendistato quale canale privilegiato di ingresso nel mondo del lavoro. Sono tutti temi su cui la nostra Associazione di categoria sta sviluppando alcuni servizi che definiamo “potenziati”, come il nuovo Sportello Casa e il nuovo Ufficio Estero presentato la scorsa settimana. Abbiamo numerose attività ai blocchi di partenza per essere ancora più vicini alle nostre imprese e sostenerle in quella che non stento a definire una vera e propria guerra”.

I dati più importanti della survey

Nel 2020 il calo medio complessivo del fatturato per le MPI lecchesi, rispetto al 2019, si attesta al -23,4% rispetto al 25,8% della media regionale. Per la prima metà dell’anno in corso le imprese prevedono invece una riduzione dei ricavi del -13,4%.

Le categorie di MPI che segnalano perdite più pesanti (superiori del 30%) di fatturato nel 2020 rispetto al 2019 sono: trasporto persone, alimentari (rosticcerie/cibi d’asporto, birrifici, etc.), moda, area benessere 8acconciatorim centri estetici) e grafici. Sono le stesse imprese che prevedono di iniziare l’anno 2021 registrando variazioni tendenziali del fatturato negative e più ampie rispetto alla riduzione media.

Se le imprese di micro-piccola dimensione che esportano, nel 2020 rispetto all’anno precedente, segnano cali di fatturato in linea con quello medio, quelle che sia in modo diretto che in modo indiretto intercettano la domanda turistica registrano invece una riduzione più ampia, anche in questo caso superiore al 30%.

Aumenta l’incertezza e si allungano i tempi di recupero del fatturato pre-Covid – Rispetto alla capacità delle MPI di recuperare i livelli di fatturato pre-Covid, il 48,9% esprime incertezza rispetto all’andamento futuro del mercato e dichiara quindi di non essere in grado di prevedere quando avverrà il recupero. Incertezza che deteriora le aspettative degli imprenditori sulla base delle quali si parametra la domanda di lavoro e quella per investimenti.

La restante quota (51,1%) di imprenditori in media prevede di poter recuperare i livelli di fatturato pre-emergenza sanitaria entro la prima metà del 2022, più precisamente nel mese di marzo, spostando ancora in là il traguardo di recupero previsto per la seconda metà del 2021 (nello specifico nel mese di ottobre) nella survey precedente, svolta a settembre 2020.

Il 41,9% delle MPI lecchesi teme per la propria attività – Il 41,9 % delle MPI lecchesi risentono in modo particolare delle conseguenze della pandemia – domanda interna debole e in trasformazione, calo del potere d’acquisto dei consumatori finali, alternanza continua di chiusure e aperture – tanto da temere seriamente di riuscire a superare la prima metà dell’anno in corso. Si tratta di imprese vitali, che nonostante tutto sono riuscite a sopravvivere allo shock conseguente alla diffusione del virus fino ad ora, ma che adesso, trascorso quasi un anno, devono fare i conti con un mercato ancora non favorevole al loro business (trasporto persone, rosticcerie/cibo d’asporto, birrerie, etc.). Va tenuto conto che queste MPI, che oggi si trovano davanti un mercato che risente ancora delle limitazioni per il contenimento della pandemia, avrebbero quasi certamente ancora spazio nel mercato post pandemia.

Le MPI lecchesi  pronte a cambiare per affrontare il futuro – Rispetto al prossimo futuro, l’ 80,1% delle imprese che hanno partecipato al sondaggio intende affrontare i prossimi mesi introducendo almeno un cambiamento, in particolare: ampliare il numero di committenti, attivare nuovi canali di vendita, produrre nuovi beni e offrendo nuovi servizi non connessi all’emergenza, entrare in nuovi mercati, diversificare la produzione, accelerare la transizione digitale e attivare nuove relazioni d’imprese (reti d’impresa, ATI, etc.) . Quote più elevate di MPI che intendono affrontare i prossimi mesi mettendosi in gioco e introducendo almeno un cambiamento si rilevano per panetterie, rosticcerie/cibi da asporto e ristorazione, taxi e NCC, pasticcerie, ICT Information and Communications Technology (servizi informatici), fabbricazione di macchinari, comunicazione, grafici e fotografi, bevande, distillerie e birrifici, moda (tessile, abbigliamento, calzature, occhiali e gioielleria) e noleggio autobus con conducente.

7 imprese su 10 appartenenti a questi settori risultano essere proprio le “principali vittime” dello shock pandemico, in quanto registrano cali maggiori di fatturato 2020 e quote più elevate di imprese che segnalano seri rischi di sostenibilità dell’attività fino a metà anno 2021.

Il 19,2% delle MPI intende usufruire di una o più misure del Piano Transizione 4.0 – La quota di MPI che esprime l’intenzione di voler usufruire delle misure e risorse messe in campo dal Piano Transizione 4.0 si attesta al 19,2%. Tra coloro che non intendono farne uso, un 5,5% ne ha usufruito in passato.

Sale la quota di MPI digitalizzate – Confrontando la quota di imprese che ricorreva (pre pandemia) e che ricorre (oggi, post pandemia) a uno o più strumenti digitali si osserva che a seguito del diffondersi del virus, tutti gli strumenti informatici hanno migliorato le proprie performance, in particolare l’uso di piattaforme per le canference call e la formazione online.

Superbonus 110%, visto come un’opportunità dal 39,7% delle MPI delle Costruzioni – Ad oggi il 7% delle MPI ha effettuato o prevede di effettuare ristrutturazione di immobili aziendali usufruendo del bonus 110%. Si tratta di attività allocate in condominio i cui soggetti titolari di reddito d’impresa possono usufruire del bonus in relazione alle spese sostenute per interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici, qualora partecipino alla ripartizione delle spese in qualità di condomini.

Mentre dal lato dell’offerta la quota di imprese delle Costruzioni che ritengono il Superbonus 110% un’opportunità d’impresa si attesta al 39,7%. Delle MPI del settore il 13,8% ha già ricevuto segnali di mercato di utilizzo del superbonus, dai primi contatti e preventivi, fino all’inizio lavori. Tra queste, tuttavia molte imprese segnalano il ritardato inizio delle attività a causa di problemi burocratici, legati a sanatorie ad esempio, e la mancata risposta di uffici comunali e pubbliche amministrazioni. Va tenuto conto che tale difficoltà viene segnalata da quote maggiori di imprese che risiedono in comuni con oltre 10.000 abitanti.

Per il 20,1% delle MPI lecchesi le Olimpiadi potranno fare da volano per la ripresa futura – Per 1 MPI su 5 le attività preparatorie e l’evento stesso delle Olimpiadi 2026 potranno rappresentare un’opportunità di sviluppo per l’impresa. Tale quota si alza se consideriamo le sole imprese che intercettano direttamente o indirettamente la domanda turistica. A livello settoriale le MPI che vedono nell’evento un’opportunità anche di ripresa sono per lo più: Taxi e NCC, Noleggio autobus con conducente, Bevande, Distillerie e Birrifici e Comunicazione: grafici e fotografi. Quattro dei settori che hanno subito in modo più pesante lo tsunami pandemico.

Il Covid-19 contribuisce ad allargare il gap di genere – Le imprese femminili hanno subito una perdita maggiore di fatturato (-27,8%), calo dovuto anche al fatto che le imprese femminili si concentrano per lo più in settori fortemente colpiti dalla crisi Covid-19, per esempio quello del benessere e quello della moda. Va inoltre segnalato che tra gli imprenditori con figli e/o persone non autosufficienti di cui prendersi cura a segnalare di riscontrare maggiori difficoltà nella gestione sono proprio le donne (sono il 34,3% le imprenditrici con figli o altre persone di cui prendersi cura vs 23,8% degli uomini). Ciò influisce in maniera negativa sui risultati d’impresa, difatti le donne con figli e/o altre persone di cui prendersi cura che segnalano difficoltà nella gestione, segnano un calo di fatturato più elevato della media. Tale risultato è anche conseguenza del fatto che i servizi a disposizione, di supporto alle attività di cura, non risultano in molti casi pienamente soddisfacenti.

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Mercoledì, 17 Febbraio 2021 09:32

Lombardia in zona gialla ma si attendono gli sviluppi sulla variante inglese

Le ipotesi degli esperti: valutare zone rosse circoscritte. Al 12 febbraio la variante inglese era del 17,8 per cento sul territorio nazionale

Il territorio della Lombardia è in zona gialla, tuttora, fino a venerdì. Il monitoraggio periodico del contagio da Covid19 permette quindi l’apertura di bar e ristoranti fino alle 18 anche se restano in vigore il coprifuoco alle 22 e il divieto di spostarsi tra Regioni, se non per motivi di necessità.

Le ultime notizie sull’andamento dell’epidemia richiedono però attenzione sui possibili sviluppi della variante inglese, la mutazione del virus che preoccupa per un più alto rischio di contagiosità e, inoltre, di diffusione tra i più giovani. Le ipotesi degli esperti, che ventilano un nuovo lockdown rigido, sono ad oggi solo prospettive teoriche mentre sono possibili chiusure mirate, per bloccare eventuali focolai locali e sono attese i prossimi dati periodici sul contagio di venerdì 19.
Lombardia in zona gialla, ma la variante inglese è già presente

Nei giorni scorsi sono emersi alcuni focolai di Covid19 con variante inglese che si è provato a bloccare con la chiusura delle scuole coinvolte: è accaduto a Bollate, a Milano in zona Barona, Crema e Pavia.
Un’indagine dell’Istituto superiore di sanità, aggiornata a venerdì scorso, il 12 febbraio, dichiarava che a livello nazionale la variante inglese si attesta sul 17,8 per cento. Si tratta di risultati preliminari, specifica Iss, di un’analisi su 852 campioni per 82 laboratori provenienti da 16 regioni e province autonome, ripartiti in base alla popolazione. Iss scrive che il risultato medio è in linea con quello di altre survey condotte in Europa ma osserva che, nei prossimi mesi, la variante inglese è destinata a diventare prevalente.

Dice Iss:

“La necessità di monitorarne attentamente la prevalenza deriva dalla sua maggiore trasmissibilità rispetto al virus originale. Un attento monitoraggio ci consentirebbe, assieme al rafforzamento delle misure di mitigazione, di contenere e arginare gli effetti della nuova variante mentre si prosegue con le vaccinazioni, che restano comunque efficaci anche contro il virus mutato.
Nei prossimi giorni l’indagine sarà ripetuta, per verificare la velocità di diffusione della nuova variante”.

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Mercoledì, 17 Febbraio 2021 09:31

CONFCOMMERCIO LECCO: ABBIGLIAMENTO E CALZATURE, NIENTE EFFETTO SALDI, IL BILANCIO E' NEGATIVO

Oscar Riva, presidente di Federmoda Lecco: "Stagione rovinata: abbiamo lavorato a singhiozzo perdendo una settimana decisiva a gennaio"

La stagione dei saldi invernali non ha portato grandi risultati ai negozi di abbigliamento e calzature lecchesi. Dopo le chiusure del periodo di Natale, la speranza era di poter provare a riscattare mesi difficili. Ma il sogno si è infranto contro una realtà fatta di restrizioni (a posteriori decise anche in modo sbagliato) che hanno penalizzato un comparto in sofferenza. "E' stato un lavoro portato avanti a singhiozzo e questo ci ha danneggiato ulteriormente - spiega il presidente di Federmoda Lecco, Oscar Riva - La stagione, già rovinata dalle chiusure di novembre e dicembre, è stata definitivamente compromessa dalla zona arancione. Senza contare che abbiamo perso la settimana migliore di gennaio con una chiusura totale arrivata per sbaglio: oltre il danno anche la beffa! Il bilancio dei saldi? Negativo. Chiaramente con il ripristino della zona gialla le persone sono tornate a potersi muovere e quindi anche i nostri negozi hanno visto un aumento dei clienti. Ma è chiaro che con l'accumularsi della merce e avvicinandosi il periodo primaverile gli esercizi hanno dovuto puntare su forti sconti. Il futuro? Bisogna sperare che la vaccinazione proceda a passo spedito". Poi Oscar Riva aggiunge una riflessione sulle novità Cashback e Lotteria degli Scontrini: "Sicuramente hanno "creato movimento". Dal nostro punto di vista qualsiasi intervento che aiuti i negozi di vicinato è positivo e ben accetto. Non abbiamo alcun pregiudizio rispetto alla moneta elettronica, ma come sistema Confcommercio continuiamo a evidenziare un problema che ancora non è stato risolto, ovvero il peso delle commissioni. Come Federmoda continueremo la nostra azione perchè ci siano date risposte concrete da parte delle banche".

Tornando ai saldi invernali, secondo un'indagine di Federazione Moda Italia, a gennaio il dato delle vendite è sceso in picchiata rispetto a gennaio 2020 con  abbigliamento, calzature e accessori a -41,1% in media. Quasi il 90% dei negozi (88,9%) ha infatti dichiarato di aver subito un calo delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2020. Il 7,7% ha registrato una stabilità e poco più del 3% (3,4%) un incremento.  Ad aver penalizzato moltissimo queste categorie di esercizi sono stati diversi fattori che hanno letteralmente "tartassato" a gennaio il settore moda. A cominciare dai 5 giorni di chiusura obbligata agli inizi di gennaio dal 1 al 6 gennaio, a eccezione del 4, di tutte le attività del comparto, con eccezione, in via veramente residuale, di poche attività relative alla vendita di prodotti di prima necessità (negozi di intimo; abbigliamento bimbo e calzature bimbo) o articoli per la pratica dello sport. A giocare a sfavore anche l'inserimento di alcuni territori (compresa per errore la Lombardia, ndr) in fascia rossa, con negozi di moda chiusi proprio nel bel mezzo dei saldi. E ancora le restrizioni agli spostamenti tra Regioni ed addirittura tra Comuni. Senza dimenticare il grande utilizzo dello smart working nel pubblico e nel privato, il minor reddito disponibile dei consumatori, la totale assenza del turismo e, non ultimo, il venir meno delle occasioni d'incontro di lavoro e nel privato.

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Mercoledì, 17 Febbraio 2021 08:35

I.T.B.: DOPO LA BEFFA ARRIVANO I RIMBORSI PER GLI SCIATORI

Dopo l'incredibile contrordine (che definire semplicemente "intempestivo" potrebbe risultare offensivo nei confronti di chi lo ha dovuto subire) di domenica pomeriggio, la rabbia e la frustrazione resteranno ancora per molto tempo nelle persone (perchè prima di tutto sono persone) che hanno lavorato alacremente per giorni con la prospettiva di una riapertura degli impianti ai Piani di Bobbio (e su tutto il resto dell'arco alpino). A un anno dalla chiusura l'entusiasmo degli operatori e di tutto il settore aveva avuto l'effetto di mitigare le perdite già "incassate" a causa di una stagione monca e data quasi per persa. Per cui la mazzata è stata ancora più violenta in quanto giunta dopo che alla rassegnazione si era sostituito un principio di sorriso e un bel carico di aspettative.

Ma quel che è stato è stato e continuare a parlarne significherebbe ferire ancor di più persone (ribadiamo il concetto: stiamo parlando di persone oltre che delle loro attività) già sufficientemente provate. 

La "notizia" è che l'I.T.B. a differenza del governo sarà tempestiva nei rimborsi. Ecco, infatti, il comunicato emesso dalla società per quanto riguarda la restituzione delle somme già versate dagli utenti. 

"I.T.B spa Piani di Bobbio e Snowit effettueranno in automatico il rimborso degli skipass, biglietti cabinovia, posti auto e noleggio B-Rent acquistati online, per le date a partire dal 15/2/2021. Il rimborso sarà automatico e verrà effettuato direttamente sul metodo di pagamento usato al momento dell’acquisto. L’utente non dovrà fare nessuna richiesta di rimborso via mail: tutto ciò che è stato acquistato per le date a partire dal 15/2, verrà rimborsato in automatico a partire da lunedì’ 22 febbraio. Entro 10 giorni lavorativi da tale data processeremo il tuo rimborso. Riceverai una mail che ti segnala l’avvio della procedura (controlla anche nello spam). A questo punto la banca provvede al riaccredito sulla tua carta entro i successivi 5 giorni lavorativi. Il pagamento sarà processato a nome di: Sportit srl. Se entro i 20 giorni lavorativi non vedi il tuo riaccredito puoi contattare l’assistenza di Snowit mandando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.."

Sulla possibile apertura del dopo 5 marzo, insomma, ormai non ci scommette più nessuno.

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Mercoledì, 17 Febbraio 2021 06:43

ALL`ASTA LE TERME DI TARTAVALLE

Diviso in due tronconi a base d`asta di 500.000 euro l`uno, uno per le zona delle ex Terme e uno per gli impianti tecnici, per un totale quindi di un milione di euro, e` stato posto all`asta dal Tribunale di Lecco tutto il complesso di Tartavalle, in Comune di Taceno.
Ogni rilancio dovra` essere al minimo di 10.000 euro.

L`Avviso del Tribunale ai fini di " procedere alla vendita contestuale e unitaria dei beni di pertinenza delle procedure in epigrafe
ai sensi e per gli effetti degli artt. 53, 105 e 107 L.F., del complesso mobiliare (impianti, attrezzature, mobili, Automezzi, ecc...) ed immobiliare per l’attività di imbottigliamento e commercializzazione delle acque minerali, Concessione mineraria denominata Sorgente “Il Crotto” sita in Comune di Taceno (Lc) per una durata determinata in 30 anni decorrenti dall’anno 2006."

"Chiunque fosse interessato all’acquisto, potrà partecipare alla vendita le cui modalità saranno quelle
dell’Asta on line attraverso il portale del commissionario Astebook S.r.l. incaricato alla vendita ed alla
divulgazione del presente bando sulla piattaforma www.astebook.it."

L’ASTA ON-LINE si terrà il giorno
16 marzo 2021
dalle ore 10.00 alle ore 12:00
Per partecipare all’asta gli interessati dovranno inviare la loro richiesta entro le 12:00 del giorno 15 marzo 2021

 

Le procedure per Antica Fonte di Tartavalle e Terme sono curate dalle avvocatesse Maruska Moda e Eliana Scola.

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