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Giovedì, 16 Settembre 2021 08:31

MANCA PERSONALE: LA FIPE LECCO LANCIA L'ALLARME

Non bastava un'estate comunque complicata sul fronte delle presenze in bar e ristoranti. A rendere difficile la vita di chi gestisce i locali a Lecco e in provincia c'è una carenza sempre più cronica di personale. A lanciare l'ennesimo allarme è il presidente della Fipe Confcommercio Lecco, Marco Caterisano: "Quello della mancanza di manodopera sta diventando un problema sempre più complesso da affrontare per gli imprenditori. E' sempre peggio: non vediamo una luce in fondo al tunnel. Trovare personale per i bar e i ristoranti è sempre più difficile. Ed è anche complicato cercare una spiegazione. C'è stato un cambiamento culturale e generazionale profondo: oggi tanti dei lavori nel nostro settore non li vuole più fare nessuno. Non è una questione lecchese nè italiana. Il reddito di cittadinanza? Certamente non aiuta, ma non è la causa principale. Però la questione è seria: è difficile, se non impossibile, garantire aperture e servizi adeguati senza personale, soprattutto senza quello qualificato. Il rischio è di non potere soddisfare in modo consono le richieste della clientela e, nello stesso tempo, di caricarsi di costi pesanti da sostenere".

Questa problematica, diventata ormai cronica, fa quasi passare in secondo piano l'analisi dell'estate: "Siamo partiti tardi e con il meteo che ha rovinato buona parte del mese di luglio. I turisti sono arrivati dopo la metà di luglio, ma ad agosto abbiamo notato molti meno lecchesi presenti sul territorio rispetto al passato. Tutto sommato, comunque, ad agosto i locali si sono difesi, lavorando più o meno ai livelli del 2020. Di certo non c'è stato alcun boom, almeno non nei bar o nei ristoranti di Lecco".

Sulla gestione del green pass, Caterisano aggiunge: "Diciamo che i problemi sono stati relativi finora, anche perchè la maggioranza di noi ha lavorato all'esterno. All'inizio c'è stato qualche disagio, ma mi pare che tutto sia andato per il meglio. Certo, resta la questione di fondo sul fatto che noi imprenditori e gestori siamo stati chiamati a fare dei controlli che non dovrebbero spettarci. Ma la questione è stata affrontata più volte, quindi non voglio tornarci ancora! Così come mi pare ormai inutile discutere se il green pass sia o meno lo strumento risolutivo: c'è e lo accettiamo, con la speranza che sia la soluzione più efficace per evitare ulteriori chiusure. E mi pare anche normale che venga richiesto non solo agli avventori dei locali, ma anche a chi lavora. Mi sembra una estensione logica".

Poi il presidente Fipe Lecco guarda ai prossimi mesi: "Nessuno può sapere come andrà l'autunno, perchè le variabili in campo sono molte. Ma, vista l'estate e i numeri della campagna vaccinale, siamo convinti che possa andare molto meglio rispetto all'anno scorso. Siamo fiduciosi che si possa lavorare bene anche quando torneremo a servire i clienti al chiuso e non più nei tavolini all'aperto".

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Giovedì, 16 Settembre 2021 08:28

I NUMERI DELL'ICS CREMENO: 900 ALUNNI. 277 IN ALTOPIANO, 623 IN BASSA VALLE. A QUANDO UNA DIRIGENZA DEDICATA?

Sommano a ben 900 gli alunni che fanno capo all`Istituto Comprensivo di Cremeno, tra Scuole dell`Infanzia, Primarie (Elementari) e Secondarie di I Grado (Medie), al 9 Settembre 2021.
Scendendo più nel dettaglio, 39 bambini sono iscritti alla Scuola dell`Infanzia di Cortenova, 35 a quella di Primaluna, 18 a Taceno, per un totale di 92 bambini.

Per quanto riguarda le Scuole Elementari, 136 bambini sono iscritti a Cassina (molti si fermano anche in mensa per il pomeriggio), 94 a Cortenova, presso lo splendido edificio della Roccolina, 91 a Introbio (ex Villa Cademartori) , 94 a Pasturo e 75 a Primaluna. Il totale è di 490.

Per quanto riguarda le due Scuole Medie, quella di Cremeno ha un totale di 141 alunni, divisi in 7 classi, e quella di Introbio 177 alunni, distribuiti su 8 classi: totale studenti 318.

Come si vede sono numeri abbastanza rilevanti: l`autonomia della Scuola non è in discussione, ma dimensioni di questo tipo, a nostro avviso, richiederebbero evidentemente una dirigenza dedicata. Il Dirigente Scolastico è il prof.  Renato Cazzaniga , che ricopre la medesima carica anche al CPIA di Lecco (Corsi di Istruzione per Adulti , per conseguire la licenza di Terza Media) con varie sedi oltre che a Lecco a Dervio, Oggiono, Calolziocorte Casatenovo e nel Meratese.

Un`ultima considerazione: quando è nata la Scuola Media, negli anni Cinquanta, la sede della Dirigenza era Introbio , in quanto geograficamente sede centrale rispetto all`utenza che proviene da Primaluna, Cortenova, Taceno e Pasturo. Negli anni Settanta venne stata spostata a Cremeno, dove è stata costruita una scuola nuova e più grande ma, evidentemente, più periferica rispetto al territorio di riferimento. 

Anche i numeri, del resto, parlano chiaro. Gli studenti totali che frequentano le scuole dell'Altopiano sono 277. La Bassa Valle (con il contributo anche di studenti provenienti dall'Alta) di alunni ne conta 623.

Se dovesse andare in porto il progetto già avviato dal Comune di Introbio in sintonia con quelli di Taceno, Parlasco, Cortenova, Primaluna (e l'interessamento di Pasturo) per la costruzione di un nuovo edificio in grado di ospitare la scuola media, forse sarebbe opportuno riparlare anche di questo argomento.

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Giovedì, 16 Settembre 2021 07:07

LA SCOMPARSA DI ROMANO BONANOMI

Oggi piangiamo il nostro caro volontario Bonanomi Romano, di Introbio
Una persona fino all'ultimo sempre presente e disponibile!
Porgiamo le più sentite condoglianze alla famiglia, che ringraziamo per aver pensato a noi in un momento così difficile!

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Giovedì, 16 Settembre 2021 06:45

LANCIATA LA RACCOLTA PER IL FONDO “AIUTIAMOCI NEL LAVORO”

 UNA SINERGIA CHE PROVOCA IL TERRITORIO

Entra nella sua fase operativa Il Patto territoriale per il lavoro sottoscritto a Lecco il 22 giugno scorso: la campagna informativa tra le aziende per raccogliere nuove risorse destinate al Fondo, le assemblee sindacali per proporre la donazione di un’ora in busta paga, e ovviamente l’avvio degli sportelli per la raccolta delle richieste di sostegno. Il tutto, per un modello “unico sul panorama nazionale”.

La raccolta fondi sino ad ora e` arrivata alla cifra di un milione e 120 mila euro, 340mila euro dai Comuni, 410mila euro da Fondazione Cariplo, 100mila da Fondazione Peppino Vismara di Milano, 150mila euro da Fondazione Comunitaria.

E’ stato fatto il punto su tre temi tecnici del Fondo, a partire dalle condizioni soggettive per poter accedere alla richiesta da parte dei lavoratori subordinati (status di disoccupazione intervenuto dal 01/01/2021, residenza in provincia di Lecco o ultima occupazione in un’azienda con sede in Provincia, Isee ordinario o corrente in corso di validità minore o uguale a 25mila euro) e da parte dei lavoratori autonomi P.Iva (aver cessato partita Iva successivamente all’1 gennaio 2021 o aver avuto una riduzione di fatturato di almeno il 30% rispetto periodo 2019, residenza o sede operativa in provincia di Lecco, Isee in corso di validità minore o uguale a 25mila euro).

Per quanto riguarda le prestazioni erogate si parla di un massimo di 1400 euro di aiuti per ciascun nucleo famigliare, (800 euro forfait più 200 euro per ogni componente del nucleo). Le tipologie di aiuti sono di fatto tre: beni alimentari o di prima necessità, prodotti farmaceutici e materiale didattico, ma anche rimborsi spese per fruizione di servizi alla persona (nidi, servizi a minori, anziani, disabili) o ancora il rimborso delle spese di affitto, condominiali o abbonamenti al trasporto pubblico. La richiesta può essere ovviamente rivolta ad una sola tipologia di erogazione o a tutte e tre. Infine, come avanzare richiesta? E’ possibile la modalità online accedendo al sito della Fondazione, oppure presso uno degli sportelli attivati, tra Camera di Commercio, sede di Alpl Cup Lecco, e le sedi sindacali CGIL, CISL e UIL di Lecco e Merate.

“Il Patto territoriale per il Lavoro – ha affermato il Prefetto di Lecco, Castrese De Rosa - recentemente stipulato e sottoscritto, rafforza l’identità comunitaria di Lecco e definisce in modo emblematico quello che mi piace chiamare il modello Lecco. Occorre salutare con grande soddisfazione la sottoscrizione unitaria di tutti i comuni del territorio, del mondo dell’impresa e dei sindacati, delle libere professioni, del terzo settore e della grande distribuzione. Uno sforzo corale che non era affatto scontato. Ecco allora che la coesione sociale di cui tanto parliamo in questi tempi complessi, non viene semplicemente evocata ma si traduce in fatti concreti, istituendo un fondo con una dotazione già presente di oltre un milione di euro. Nelle prossime settimane, inoltre, gli impegni dei sottoscrittori si tradurranno in ulteriori iniziative concrete per implementare la dotazione del Fondo. In provincia di Lecco, insomma, nessuno sarà lasciato solo nelle difficoltà”.

Ha concluso gli interventi la presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus, Mariagrazia Nasazzi: “Se dovessi riassumere il percorso che ci ha condotti fin qui, citerei anzitutto giugno 2021, il momento in cui nasce il Patto territoriale per il Lavoro. Quindi luglio, quando prende corpo il Patto, ma soprattutto settembre: una sinergia che finalmente provoca il territorio. Il tutto orientato a due azioni vitali: una raccolta fondi e le successive erogazioni. Una concretezza finale che ha alle spalle un’opera di tessitura nata mesi fa, sostenuta da un lavoro relazionale netto e forte che si identifica in un Comitato di indirizzo granitico. Ora, finalmente, il Patto può “ascoltare” i bisogni del territorio ed intervenire.”.

Come accedere ai sostegni

L’accesso ai buoni spesa e ai rimborsi per i servizi e le spese previste dal Regolamento del Patto territoriale Aiutiamoci nel Lavoro è possibile attraverso due canali:

Con richiesta online tramite il sito della Fondazione comunitaria del Lecchese: https://www.fondazionelecco.org/aiutiamoci-nel-lavoro/ cliccando il bottone “FAI RICHIESTA”
Rivolgendosi agli sportelli secondo le modalità indicate di seguito:

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Giovedì, 16 Settembre 2021 06:42

REGOLARIZZAZIONE CITTADINI STRANIERI

SI AVVIA A CONCLUSIONE LA PROCEDURA DI EMERSIONE PRESSO LA PROVINCIA DI LECCO

Definito il 78% delle istanze di emersione presentate.
Si avvia alla conclusione, nella provincia di Lecco, l’intera procedura di emersione dei rapporti di lavoro per la regolarizzazione dei cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale. Su un totale di n. 1146 istanze di emersione presentate, n. 895 sono state definite (di cui n. 735 contratti conclusi e n. 160 provvedimenti di rigetto). (Sul sito istituzionale della Prefettura di Lecco i numeri per tipologia di istanza).
Lo Sportello Unico per l’immigrazione, rinforzato temporalmente dall’innesto di 8 lavoratori interinali, ha raggiunto un risultato significativo, rispetto al quale il Prefetto Castrese De Rosa esprime grande soddisfazione.

“Voglio ringraziare, oltre al personale della Prefettura, anche l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e la Questura di Lecco per la solerzia e la professionalità con cui ci hanno supportato nella gestione della procedura di emersione in un momento in cui anche il lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni è pesantemente condizionato dalle difficoltà causate dalla pandemia”.

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Mercoledì, 15 Settembre 2021 08:14

GIOVEDI' SI APRE A VARENNA IL 66° CONVEGNO DI STUDI AMMINISTRATIVI. PRESENTE IL MINISTRO CINGOLANI

Si aprirà nel pomeriggio di giovedì 16 settembre a Villa Monastero di Varenna il 66° Convegno di studi amministrativi, organizzato dalla Provincia di Lecco e dalla Corte dei conti, sotto l’alto Patronato della Presidenza della Repubblica, dal titolo Transizione ecologica, innovazione digitale e inclusione sociale: la realizzazione del Next Generation EU.

Il Convegno, che sarà possibile seguire anche in diretta streaming, sarà introdotto dal Presidente della Corte dei conti Guido Carlino e si aprirà con i saluti delle autorità: il Presidente della Provincia di Lecco Claudio Usuelli, il Sindaco del Comune di Varenna Mauro Manzoni e il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa.

A seguire, gli interventi del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

Il Giudice della Corte costituzionale Daria de Pretis presiederà la prima sessione, dal titolo Lo sviluppo sostenibile nelle dimensioni economica, sociale e ambientale: la transizione ecologica, con le relazioni di:

  • Salvatore Veneziano, Presidente del Tar Campania – Napoli: Appalti pubblici come strumento delle politiche pubbliche: sviluppo sostenibile, tutela ambientale e tutela sociale
  • Stefano Laporta, Presidente della Consulta degli esperti dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione: I «beni» da valorizzare nella logica dello sviluppo sostenibile
  • Marcello Messori, Professore di Economia e governance europee nell’Università Luiss Guido Carli di Roma: L’utilizzo efficiente delle risorse in una prospettiva di benessere sociale
  • Vera Parisio, Professore di Diritto amministrativo nell’Università degli Studi di Brescia: Protezione dell’ambiente, sviluppo sostenibile e giudice amministrativo

Il Convegno proseguirà venerdì 17 e sabato 18 settembre. Ospiti di Villa Monastero, tra gli altri, i Ministri Vittorio Colao (Innovazione tecnologica e transizione digitale), Daniele Franco (Economia e Finanze), Elena Bonetti (Pari opportunità e Famiglia), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Roberto Garofoli.

I lavori si concluderanno sabato mattina con la Tavola rotonda Economia circolare: territorio, imprese e istituzioni, presieduta dall’Avvocato generale dello Stato Gabriella Palmieri Sandulli e moderata dalla giornalista di La7 e conduttrice di Tagadà Tiziana Panella, alla quale parteciperanno: il Giudice Costituzionale Angelo Buscema, il Presidente del Comitato per gli affari fiscali dell’Ocse Fabrizia Lapecorella, il Presidente della Conferenza dei Rettori Ferruccio Resta, la Rettrice dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma Antonella Polimeni, la Vice Direttrice generale della Banca d’Italia Alessandra Perrazzelli, la Vice Presidente di Confindustria Maria Cristina Piovesana, il Segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli, il Presidente Ance Gabriele Buia, il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Massimiliano Fedriga, il Presidente Anci Antonio Decaro, il Presidente Upl Vittorio Poma.

La progettazione e la direzione organizzativa del Convegno sono curate, come ormai dal 2010, da Amedeo Bianchi, già Segretario generale e Direttore generale della Provincia di Lecco, dal 2017 Consigliere della Corte dei conti in forza alla Sezione Controllo del Veneto e alla Sezione centrale delle Autonomie.

Il Comitato scientifico del Convegno, coordinato dal Capo di gabinetto della Corte Giovanni Comite, è composto da Luigi Balestra, Angelo Canale, Carlo Chiappinelli, Giovanni Coppola, Raffaele Dainelli, Gabriele Fava, Francesco Fimmanò, Francesco Saverio Marini, Mauro Orefice e Marco Pieroni.

Il Convegno è organizzato con il contributo di Regione Lombardia, Unione Province d’Italia, Unione Province lombarde, Comunità Montana Valsassina, Camera di Commercio Como-Lecco, Fondazione Cariplo, UniverLecco, Confservizi Cispel Lombardia, con il patrocinio di Unioncamere.

E’ stato accreditato dagli Ordini degli Avvocati e dei Dottori Commercialisti di Lecco.

Anche i media, per la prima volta, potranno seguire il Convegno di studi amministrativi in diretta streaming, previa registrazione, scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Mercoledì, 15 Settembre 2021 08:04

23.000 EURO A CORTENOVA PER LA RIDUZIONE DELL'INCIDENTALITA' STRADALE

Solo Cortenova tra i comuni della nostra Comunità Montana è rientrata tra i progetti finanziati dalla Regione nell'ambito del bando per il cofinanziamento ai comuni con meno di 30.000 abitanti per la riduzione dell'incidentalità stradale attraverso il miglioramento e la razionalizzazione della segnaletica.

Tremilioni e cinquecentomila euro i fondi messi a disposizione da Palazzo Lombardia di cui 22.961 destinati al paese del centro valle.

Sono stati ammessi ma non finanziati i progetti di Casargo, Premana, Cassina, Esino e Dervio.

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Mercoledì, 15 Settembre 2021 07:46

"IL TEMPIO DELLA VELOCITA'": STORIA DELL'AUTODROMO DI MONZA

in Cultura

Domenica scorsa si è svolta l'edizione 2021 del Gran Premio d'Italia di Formula 1 all'Autodromo Nazionale Monza, universalmente conosciuto come il Tempio della Velocità, un punto di riferimento per gli sport motoristici, ma quanti sanno la storia?

L'autodromo fu inaugurato nel 1922 nel Parco reale e venne costruito in soli 110 giorni per volere dell’Automobile Club di Milano. Un’impresa straordinaria per il quale venne mobilitata una squadra composta da 3.500 operai, 200 carri, 30 autocarri, e impiegata persino una ferrovia “décauville” lunga 5 chilometri, con due locomotori e 80 vagoni per il trasporto dei materiali.
Come sempre, partiamo dall'inizio...Bisogna tornare indietro al 29 luglio 1900, quando Gaetano Bresci uccide Umberto I a Monza e il re spira proprio all’interno della Villa Reale, che per la monarchia diventa un luogo oscuro. Vittorio Emanuele III farà poi chiudere la residenza e trasferire al Quirinale gli arredi, così sulla piccola Versailles brianzola calerà l’oblio.

Finita la Prima guerra mondiale, il parco di Monza finisce in mano all’Opera Nazionale Combattenti, che l’aveva ricevuta dal re Vittorio Emanuele III, desideroso di disfarsene anche per la cattiva nomea del luogo per casa Savoia, che a sua volta lo gira a una società emanazione dell’Automobile Club di Milano, che non vuole perdere l’occasione di entrare nella modernità: perché le voci girano, e pare che in Francia stia per aprire un circuito alle porte di Parigi.
Agli albori degli anni Venti infatti le competizioni automobilistiche più note si correvano ancora su strada. Il primo circuito chiuso del mondo, Brooklands nel Regno Unito, aveva aperto nel 1907, due anni dopo aveva aperto negli Usa la pista “ovale” di Indianapolis. Ma a parte questi due casi, non esistevano altri esempi di piste fisse.
In questo contesto ancora pionieristico s’inserì appunto la proposta del giornale La stampa sportiva “perché nasca la pista automobilistica in Italia”.

Insieme alla proposta di una pista nazionale, l’articolo della Stampa Sportiva sosteneva appunto una scelta geografica precisa, la “classica brughiera di Gallarate”, vale a dire quel terreno quasi incolto che si estendeva tra Gallarate (che allora era una delle quattro città principali della provincia di Milano, sede di sottoprefettura) e il Ticino.
La storia e la realtà di oggi ci dicono che le cose andarono diversamente dai primi intendimenti: tredici mesi dopo l’articolo della Stampa Sportiva, sul finire del febbraio 1922, iniziavano i lavori dell’autodromo di Monza.
Il governo fascista allora in carica aveva quindi stabilito di sfruttare questo immenso territorio dotandolo di servizi sportivi, come piscine e campi da tennis, e strutture per l’accoglienza di orfani.
La costruzione del circuito, ben 10 km di tracciato stradale contro i 14 inizialmente progettati, si inseriva perfettamente in questa nuova visione del Parco.
La pista fu terminata in tempi record con soli tre mesi di lavori per i 5,5 km di pista e i 4,5 km di anello per l’alta velocità; lo scopo del circuito non era però solo legato alla finalità sportiva, infatti la struttura fu spesso utilizzata per testare novità scientifiche legate alla materia stradale.
Ad esempio l’asfalto drenante, i guard-rail e il telepass sono stati sperimentati proprio a Monza.
Le gare che si disputarono sul circuito erano famose per le grandi velocità raggiunte: moto e automobili da corsa registravano qui record su record. Tuttavia la spericolata velocità fu la causa di numerosi incidenti, in alcuni casi anche mortali; nel 1928 il pilota Emilio Materassi perse il controllo dell'auto sul rettilineo d'arrivo e piombò in mezzo al pubblico assiepato a bordo pista uccidendo 20 spettatori e ferendone oltre 40. Nel 1933, durante la seconda batteria del Gran Premio di Monza, gara di contorno che seguiva il più importante Gran Premio d'Italia, al primo giro, il pilota Giuseppe Campari sbandò su una macchia d'olio all'ingresso della curva sopraelevata sud e uscì di strada, rovesciandosi nel fossato che fiancheggiava la pista e morendo sul colpo. Sulla stessa macchia d'olio, alle sue spalle, uscirono di pista anche Borzacchini, Castelbarco e Barbieri: il primo, soccorso ancora vivo, morì poco dopo, mentre gli altri due ne uscirono quasi illesi. Nonostante le proteste degli spettatori la gara non venne interrotta e durante la finale, in un secondo incidente nello stesso punto della pista, perse la vita anche il pilota Czaykowski.

E come non ricordare tra questi il celeberrimo episodio che vide protagonista Alberto Ascari, morto in pista durante un giro di prova nel maggio del 1955, nel punto in cui oggi si trova la variante che ne porta il nome.
Per rendere il tracciato più sicuro furono apportate negli anni numerose modifiche, eliminando lunghi rettifili a favore di chicane e rinunciando ad utilizzare alla spettacolare curva parabolica; rispetto agli esordi, il percorso di gara oggi risulta notevolmente ridotto a 5,793 km di pista.
Curioso fu l’utilizzo del circuito durante la Seconda Guerra Mondiale: in una sezione dell’Autodromo di Monza furono infatti sfollati gli animali esotici del giardino zoologico di Milano. Disgraziatamente un grande felino riuscì a fuggire da una gabbia e uccise il guardiano che aveva cercato di riacciuffarlo. Nell’aprile del ’45 invece una sfilata di mezzi corazzati alleati distrusse il fondo stradale e furono quindi necessari grandi interventi per ripristinare l’utilizzo della pista.
Dalla fine 1945 e per oltre due anni, il circuito fu destinato allo stoccaggio dei residuati bellici gestiti dall'ARAR. Nella primavera del 1948 furono iniziati i lavori per rimediare ai danni causati dagli eventi bellici. Curiosamente le curve sud furono dotate di una pavimentazione in cubetti di porfido, particolarmente pericolosi e sdrucciolevoli in caso di pioggia. Il 17 ottobre 1948 viene inaugurato il nuovo ingresso pista ed altre strutture dell'autodromo.
Il 25 aprile 1965 si corse la prima 1000 km di Monza e venne posizionata una chicane prima dell'imbocco della Sopraelevata Sud per rallentare la velocità in entrata delle auto in curva.
L'ultima gara ufficiale sulle sopraelevate fu la 1.000 km del 25 aprile 1969, da allora si sono corse solo rievocazioni storiche.
Negli anni settanta, crescendo sempre più la velocità (nel Gran Premio del 1971 fu superata la media dei 240 km/h) e con essa la pericolosità del tracciato, si resero necessari nuovi interventi per rallentare la pista: dapprima furono realizzate delle chicane provvisorie, quindi nel 1976 si costruirono tre varianti permanenti in altrettanti punti del tracciato. La lunghezza della pista aumentò lievemente e diventò di 5.800 metri.

Ulteriori interventi per migliorare la sicurezza furono effettuati nel 1994, 1995, 2000, e 2014.
Che la presenza del circuito abbia alterato gli equilibri del Parco, è indubbio e fuori discussione: le prospettive naturali create da Luigi Canonica, la vegetazione secolare e la fauna hanno risentito enormemente di questo massiccio intervento su un’area molto ampia.
Monza però oggi è anche l’Autodromo: una struttura e una tradizione che rendono la città famosa nel mondo, della quale difficilmente si riesce ad immaginare di poter rinunciare. La discussione però tra favorevoli e contrari alla presenza della pista nel Parco è sempre aperta, e il dibattito sembra non esaurirsi mai.
Fonte: www.monzareale.it

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Mercoledì, 15 Settembre 2021 07:36

RIPARTITI I CORSI DI BASKET A INTROBIO

Sono ripartiti i corsi di Minibasket e Basket in palestra. Le lezioni si tengono nella palestra delle scuole medie di Introbio rispettando il protocollo anticovid Csi e Fip. I giorni e gli orari di lezioni sono:

MARTEDI e GIOVEDI dalle 17.30 alle 18.45 Seconda, terza e quarta elementare, dalle 19.00 alle 20.15 quarta, quinta elementare e scuola media, (per i ragazzi dai 12 anni compiuti è richiesto il Green Pass o tampone negativo per partecipare ai corsi)

Lunedì 20 settembre invece parte il corso di MICROBASKET & MOTORIA, dedicato ai nati negli anni 2015-2016, sempre a Introbio dalle 17.15 alle 18.15.

Tutti i corsi e gli allenamenti sono tenuti da istruttori Fip e allenatori Csi certificati.

INIZIO ALLENAMENTI

MARTEDÌ’ 7 SETTEMBRE 2021

 

ORARIO LEZIONI e ALLENAMENTI

PALESTRA DI INTROBIO

(Scuole Medie - Viale della Vittoria 5 - Introbio)

 

CATEGORIA UNDER 10

(bambini e bambine dal 2012 al 2014)

MARTEDÌ e GIOVEDÌ

17.30 - 18.45

 

CATEGORIA UNDER 12/14

(bambini e bambine dal 2008 al 2011)

MARTEDÌ e GIOVEDÌ

19.00 -20.15

 

MICROBASKET & MOTORIA

PALESTRA DI INTROBIO

(da Lunedì 20 SETTEMBRE)

(Scuole Medie - Viale della Vittoria 5 - Introbio)

 

Bambine e bambini nati negli anni 2015-2016

 

LUNEDÌ

17.15 - 18.15

 

per informazioni

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