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Lunedì, 12 Febbraio 2024 08:02

RUGBY LECCO C CAFFE’ AGOSTANI ESCE SCONFITTO DALLA TRASFERTA DI BIELLA

in Sport

RUGBY BIELLA C - RUGBY LECCO C CAFFE’ AGOSTANI: 76 – 3

RUGBY LECCO C CAFFE’ AGOSTANI: Magni F., Molteni, Seregni, Brunati, Bellotti, Sesana, Isacco, Angelico, Tantimonaco, Carrabetta, Buraschi, Magni E., Alacqua. ALLENATOREE Giordano Colombo

MARCATORI: Tantimonaco

“Oggi – spega coach Colombo – abbiamo affronta una squadra come Biella una squadra superiore rispetto a Lecco, non solo dal punto di vista fisica, ma anche di gioco. Abbiamo sofferto la loro capacità di muovere la palla negli spazi e trovare l'intervallo giusto. C’è poco altro da dire se non fare i complimenti ai ragazzi che hanno dato il meglio di loro sia dal punto di vista dell'atteggiamento, sia dal punto di vista della voglia di combattere senza mai mollare un solo momento, nulla da recriminare. In settimana lavoreremo ancora più durante per affrontare al meglio Rovato”.

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Domenica, 11 Febbraio 2024 12:21

LA GIUNTA DI PASTURO RISPONDE ALLA MINORANZA "IN FUGA CON LA CODA TRA LE GAMBE"

 La minoranza se ne va perché non sa più cosa dire tant’è vero che pur dir screditare il lavoro altrui ne inventa di tutti i colori, ma andiamo per gradi:

Sulla scuola ci prendevano in giro dandoci dei sognatori quando abbiamo iniziato ad inserire l'opera nel programma triennale delle opere pubbliche, ebbene i sogni sono diventati realtà e le cifre reali sono queste:

Totale opera 6.686.500,00 euro, comprensivi delle spesa per la sede della scuola temporanea, di cui ben 5.140.000,00 finanziati dal contributo PNRR; per colmare il gap è stato previsto il ricorso ad un mutuo ordinario per € 560.000,00, mentre per la restante quota si ricorrerà marginalmente all’avanzo libero di amministrazione ed € 750.000,00 sono infine reperiti tramite un prestito flessibile che riusciremo però totalmente ad estinguere anticipatamente grazie al contributo del GSE (Gestore dei servizi energetici) il quale, a fronte degli elevati standard energetici dell’edificio e valutando la bontà e validità del progetto, ci ha da poco – notizia di questo periodoriconosciuto un importante stanziamento. Il contributo GSE non solo coprirà l’importo del prestito flessibile ma anche parte delle risorse proprie comunali andando quindi a minimizzare il costo complessivo a carico dei pasturesi, che diviene in questo modo marginale.

Quello che è oggettivo è che la nuova scuola di Pasturo è finanziata in parte maggioritaria da risorse esterne al bilancio comunale, è anzi di tutta evidenza che l’Amministrazione comunale ha colto l’importante opportunità offerta dai fondi europei PNRR e dal contributo GSE, condizioni congiunte che, è bene sottolineare, potrebbero essere irripetibili per i prossimi decenni. Non solo, la nuova scuola rappresenta una risposta al nostro impegno verso l’edilizia scolastica e la sicurezza degli stabili dedicati alle future generazioni, anche tenuto conto della situazione statica dell’edificio in demolizione- critica su più di un fronte a partire dagli assenti standard antisismici. Il nuovo plesso scolastico non sarà quindi “solo” un edificio, ma rappresenterà il cuore del paese e un passo avanti nella qualità dell’offerta educativa e scolastica a beneficio di tutti.

Tutto ci saremmo aspettati dalla minoranza meno che essere attaccati per aver convogliato risorse pubbliche per la realizzazione di una scuola, ma forse il Consigliere Marinello Manzoni ha la memoria corta, vorremmo infatti ricordare che al termine del suo mandato elettorale, ovvero nel 2004, l’indebitamento del Comune di Pasturo era pari a € 3.736.000,00 che attualizzati equivarrebbero ad oltre 5 milioni di euro di oggi. L’ amnesia di Manzoni continua, specie quando omette di ricordare che la costruzione della sola palestra comunale decisa nel suo mandato, 2003/2004, è costata ai cittadini oltre 1 milione di euro dell’epoca, tutto questo portandosi a casa contributi sovracomunali pari a… ZERO euro.

E’ quindi lampante che l’attuale indebitamento legato ad un’importante opera come la nuova scuola è di gran lunga inferiore rispetto all’eredità “Manzoniana” (che Alessandro ci perdoni).

La maggioranza pensa solo la scuola? No, i fatti dimostrano il contrario, di seguito citiamo alcuni dei principali contributi ottenuti dall’Amministrazione comunale e relativi ad opere pubbliche alcune concluse, altre in corso di svolgimento o di imminente attuazione:

  1. € 329.000 efficientamento energetico del Municipio;
  2. € 300.000Regimazione idraulica Via Trieste “Tombotto”;
  3. € 85.000 Regimazione idraulica Valle del Tuff;
  4. € 450.000 Riqualificazione nucleo storico di Baiedo;
  5. € 500.000 Recupero e riqualificazione Casa Carlucet;
  6. € 880.000 Allargamento e realizzazione parcheggi Via Casere;
  7. € 60.000 Sistemazione strada agro –silvo-pastorale di Tevena;
  8. € 30.000 Investimento sul canale di gronda (Loc. Casere);
  9. € 30.000 allargamento e sistemazione di Via Grigna;

A questi vanno aggiunti contributi minori e altri progetti che sono state presentati agli enti competenti per obiettivi di primaria importanza quali la riqualificazione di edifici esistenti, il tema ambientale con programmi per la prevenzione e mitigazione del rischio da dissesto idrogeologico e per l’efficientamento dell’acquedotto rurale.

Abbiamo approfondito anche le criticità rivolte all’Ufficio tecnico circa i “ritardi” e le “inefficienze”, non è nostro costume commentare i casi singoli tuttavia per verità dei fatti e per rispetto del lavoro altrui, possiamo dire che dalla narrazione del capogruppo di minoranza mancavano alcuni elementi non così trascurabili, a partire dalle integrazioni documentali richieste e dalle necessarie autorizzazioni di legge da ottenere dagli enti superiori, richieste peraltro inviate nei tempi dall’Ufficio. Pertanto la questione “Ritardi inaccettabili” assume tutt’altra portata e rilievo tanto più se contestualizzata nell’interesse personalissimo del proponente che evidentemente non riteneva applicabile per il proprio caso le procedure e i tempi che invece riguardano la generalità dei cittadini.

Non sta a noi giudicare ma crediamo che il lavoro svolto con impegno e serietà meriti il rispetto, così come riteniamo che il rispetto passi anche dalle parole che si sceglie di utilizzare.

Troviamo fuori luogo e non più tollerabile subire certe espressioni e comportamenti da parte della Minoranza che attraverso il suo capogruppo Manzoni si permette di additarci con titoli offensivi e diffamatori.

A questo punto capiamo la sua invidia ma forse potrebbe dare almeno atto dei positivi risultati ottenuti a beneficio di Pasturo, a cui sostiene di tenere molto, tant’è che abitando a Bergamo durante il suo mandato da Sindaco (1999/2004) non ha perso occasione di farsi rimborsare le spese del viaggio per una cifra superiore ad € 7.700,00 dell’epoca, “e chi se n’è fatto carico? Manco a dirlo, i Cittadini che ignari, fan la figura e pagano come Messer Pantalone”.

Marinello Manzoni ci informa poi che l’Amministrazione sarebbe stata soccombente e condannata in tribunale, altra menzogna che non trova riscontro con la realtà, si informi meglio prima di scrivere certe calunnie.

Insomma più che una ritirata sull'Aventino, l’evidenza dei fatti dimostra che si tratta di una fuga con la coda tra le gambe.

La Giunta Comunale del Comune di Pasturo

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Domenica, 11 Febbraio 2024 10:31

DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELL’ULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

in Cultura

Prega in un angolino del tempio, ha gli occhi incollati alla terra, si batte il petto e chiede a Dio l’unica cosa  che poteva osare domandare. Non può pretendere nulla, non può vantarsi di nulla, addirittura pensa che quello che sta chiedendo è troppo, si sente un po’ sfacciato e ne prova forse vergogna: “abbi pietà di me!”. Non riusciva ad azzardare qualcosa di più. Non sarebbero state parole vere quelle che avrebbe trovato. Osa quella preghiera perché probabilmente nel suo cuore risuonano, anche se come voce flebile, parole che descrivono Dio come colui che è misericordioso, tenace nel suo volerci vicino, pronto a offrirci sempre nuove possibilità.  Sono parole che si fanno strada dentro di lui e affiorano nel bellissimo sussurro: “abbi pietà di me”.

Un amico sacerdote descrive pressappoco in questo modo il gesto di battersi il petto: significa riconoscere di avere un cuore di pietra e sapere che qualche volta c’è bisogno di un pugno che apra una ferita dalla quale possa entrare la misericordia di Dio. È insomma dare a Dio una possibilità di raggiungerci nel profondo con la sua grazia.

A chi si riconosce peccatore viene da pregare così, come il pubblicano. Ma così pregano anche i piccoli che riconoscono la loro fragilità, coloro che sanno che tutto ciò che sono e che hanno lo hanno ricevuto. Pregano così coloro che si percepiscono, per il bene che riescono a fare, come una piccola preziosa goccia in un mare immenso di bisogni, di dolore, di fatiche, di male. Pregano cosi coloro che pur essendo giusti non riescono a sentirsi in qualche modo anch’essi responsabili di tutto ciò che non va nel mondo.

Pregano così coloro che si percepiscono mendicanti di bene, di amore, di senso, di speranza.

Dio li vede, li ascolta, sorride, in loro trova gioia e li rende capaci di donare l’amore che da lui ricevono.

Ma c’è anche chi si sente grande, il migliore; c’è chi pensa di non aver bisogno di niente e di nessuno; chi si sente sempre nel giusto e crede che siano sempre gli altri che devono cambiare; c’è chi si lamenta perché crede di meritarsi molto di più di ciò che hanno. Ci sono coloro che guardano dall’alto in baso tutti gli altri. Ci sono quelli che credono di sapere tutto anche su Dio. E la loro preghiera? Non arriva nel cuore di Dio, rimane solo un esercizio di superbia. Parole al vento che possono solo riportare al mittente come povertà e tristezza le cattiverie che hanno proclamato.

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Domenica, 11 Febbraio 2024 08:44

LE INIZIATIVE DELLO SPI DI LECCO PER IL CARNEVALE

Il Carnevale è allegria e creatività, libertà e comunità. Valori che ben si sposano con una delle missioni più importanti dello Spi: promuovere un invecchiamento attivo e sereno. Per questo lo Spi di Lecco, proprio in occasione del carnevale, propone anche quest’anno giornate all’insegna della convivialità e della cultura. Due le iniziative organizzate.
La prima è dedicata alla visita della città di Varese, detta anche “Città Giardino”, in una giornata il 26, 27, 28 e 29 febbraio, a seconda della lega di appartenenza. Oltre ad ammirare lo splendido scenario tra lago e montagne, si visiteranno i monumenti storici del centro, tra dimore signorili, edifici religiosi, fortificazioni e tesori dell'Unesco. Prevista una visita al Sacro Monte, un complesso di 14 cappelle votive che ripercorrono i misteri del Rosario e conducono a uno splendido Santuario. Come sempre è in programma un pranzo conviviale e la possibilità di ballo nel ristorante che accoglierà i partecipanti per il pranzo. La quota di partecipazione è di 70 euro per gli iscritti alla CGIL, 77 per i non iscritti.

Il weekend del 6 e 7 aprile invece sarà dedicato alla conoscenza di due importanti centri romagnoli, Ravenna e Ferrara. Città ricche di storia, arte e cultura, famose la prima per gli splendidi mosaici bizantini, considerati tra i più belli e meglio conservati al mondo, la seconda per il suo straordinario centro storico e per l’imponente castello Estense, che rappresentava il cuore politico e culturale del ducato. Previsto il pernottamento in hotel, con una quota di 200 euro per gli scritti alla CGIL, 225 per i non iscritti.
I dettagli nei programmi allegati.

Oltre ad occuparsi di diritti, lo Spi promuove il benessere di stare insieme, ovvero il valore di vivere all’interno di comunità e di fruire del bello che ci circonda – spiega il sindacato – elementi fondamentali per un’esistenza felice. Questo vuol dire far parte di un’organizzazione come lo Spi di Lecco.
Per qualsiasi informazioni sulle gite è possibile contattare o recarsi presso le leghe di riferimento per il territorio.

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Domenica, 11 Febbraio 2024 07:38

CISL: LA DIFFERENZA TRA I REDDITI SI ALLARGA

In provincia di Lecco la forbice dei redditi è sempre più ampia.
CISL: “Fondamentali contrattazione e servizi”

La provincia di Lecco conta oltre 238 mila (238.398) contribuenti distribuiti
negli 84 comuni per un reddito complessivo dichiarato che supera i 5,8 miliardi di euro
(5.809.465.234). Ma al di là del mero computo numerico, interessante è la redistribuzione
reddituale tra lavoratori dipendenti, pensionati, imprenditori e autonomi. A profilare il quadro è il
MEF, Ministero Economia e Finanza, che annualmente fornisce i dati relativi alle dichiarazioni IRPEF.
“Il dato assume per noi un valore decisivo, consentendoci di leggere più in profondità il contesto della
nostra azione sindacale – dichiara Mirco Scaccabarozzi, Segretario Generale CISL Monza Brianza
Lecco (nella foto) –. Ciò orienta l’articolazione di scelte politico-sindacali a sostegno di lavoratrici e lavoratori,
pensionate e pensionati. Grazie al nostro centro studi Bibliolavoro, abbiamo elaborato alcuni dati a
livello provinciale che illustrano la stratificazione sociale.”

Anzitutto si impone la presenza di un numero consistente di persone con redditi medio bassi e una
ricchezza che si concentra invece in una fascia più ristretta della popolazione. Ciò è palese
considerando i redditi medi: oltre 66 mila euro l’introito degli autonomi, poco meno di 26 mila euro
quello dei dipendenti e poco più di 20 mila euro quello dei pensionati.
Il punto cruciale è però l’incidenza, ovvero quanto pesano le forze contribuenti: i dipendenti del
lecchese (57,3%) incidono il 60,1%, i pensionati (38,8%) per il 32,6% mentre autonomi e imprenditori
(3,9%) per il 7,2%. La forbice, come traspare, si allarga considerevolmente.
Ma tutto ciò, va ricordato, deve essere disposto entro una realtà più ampia: i prezzi al consumo,
soprattutto del comparto alimentare, si innalzano con percentuali più consistenti, cosicché il potere
di acquisto dei cittadini decresce progressivamente. Il ridotto aumento del reddito dei dipendenti
nell’ultimo triennio (+3,09%) che traspare dai dati IRPEF, non regge certo il confronto con gli
aumenti determinati in primis dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Infine ma non ultimo vale la pena considerare un ulteriore dato: l’elaborazione che ha fatto
l’Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza ci dice che in provincia di Lecco più di un contribuente su
cinque (22%) appartiene alla categoria dei cosiddetti vulnerabili, ovvero coloro che assommano a
redditi bassi anche qualche altra forma di disagio economico o sociale, che li porta ad essere
maggiormente esposti al rischio di scivolamento in povertà ed esclusione sociale, un dato
sicuramente allarmante. Tra i maggiori fattori di rischio emergono il notorio gender gap, la
cittadinanza straniera e l’appartenenza a una famiglia con figli, specie se numerosa e con minori.
D’altra parte risultano essere fattori protettivi l’età più anziana ed il poter beneficiare di un reddito
da pensione, decisamente più stabile nel periodo pandemico rispetto al reddito da lavoro.

Ciò posto, “Per la Cisl - sostiene Scaccabarozzi - l’azione sindacale deve anzitutto fermare la perdita
del potere d’acquisto dei salari. E ciò mediante un’accelerazione nel rinnovare i contratti di lavoro
(alcuni fermi da anni) e un nuovo impulso impresso alla contrattazione aziendale e territoriale.
Vanno inoltre incalzati gli Enti locali, Regione Lombardia in testa, affinché da un lato ci sia una
razionalizzazione delle misure di sostegno al reddito, rendendole più integrate a quelle nazionali. Ad
oggi contiamo circa 60 misure a sostegno del reddito tra nazionali e regionali, ma ognuna di queste
risponde a criteri di accesso diversi, di Isee, di condizioni sociali, di nucleo famigliare. D’altro lato va
rafforzato il welfare di prossimità, ovvero il sistema dei servizi pubblici sociali, sanitari e socio-
sanitari con particolare riguardo per quelli previsti per il contrasto alla povertà”.
Si allegano le tabelle regionali e provinciali elaborate da Bibliolavoro su dati MEF.

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Domenica, 11 Febbraio 2024 07:29

LA PORTA DELLA SPERANZA PER MARGHERITA

in Cultura

Mercoledì sera 7 febbraio, nella sala riunioni dell’Istituto Maria Ausiliatrice, Giuditta Mascheri ha parlato a un pubblico numeroso della prematura scomparsa di Margherita narrata in un libro autobiografico intitolato "MARGHERITA: la porta della speranza".

Giuditta mi viene incontro sorridente. Mi ha vista dal fondo della sala e mi saluta, grata per la mia partecipazione. Il viso è giovane e sereno sotto le lampade impietose. Sono ammirata, esprimo qualche considerazione che risuona insignificante di fronte al portato della sua testimonianza.
Nel frattempo, giungono gli ospiti. Occupano di buon grado le sedie della sala riunioni. Si avverte il desiderio di essere presenti per ascoltare le parole di una persona amica che, con sovrannaturale coraggio, ha affrontato un dolore immenso e l’ha vinto. Inoltre, c’è la possibilità di compiere un’opera benefica: il ricavato dalla vendita del libro servirà a finanziare la ricerca Pro Rett.

Una suora introduce col tono improntato all’umiltà e alla sapienza di chi non perde occasione per fare apostolato. Sottolinea i doni che la vicenda di Giuditta ha offerto: il dono del libro, segno di calvario e rinascita, il dono di ritrovate amicizie.
La professoressa Maria Grazia De Michele, che ha curato la realizzazione del testo correggendo il diario di una mamma impavida, legge con forte spirito di immedesimazione la lirica di Pavese “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. La voce è espressiva, sprigiona pathos e il discorso conseguente predispone alla gravità e alla grandezza di un evento che fa sentire tutti davvero piccoli.

Giuditta prende la parola e riporta l’intervento dentro i confini del colloquiale e del quotidiano. Racconta, articolando in sequenze narrative e riflessive, la scoperta della malattia, il travaglio vissuto. Lei e il marito Michele offrono con semplicità disarmante le tessere di una vicenda che commuove e si deposita nell’anima. L’impressione che se ne ricava non è l’invito a rivivere la tragedia, ma a prendere coscienza di ciò che l’evento doloroso e amaro ha determinato in chi l’ha vissuto. E cioè la consapevolezza, verrebbe da dire manzoniana, che dal male si può generare il bene. Che attraversare il dolore può determinare crescita umana e morale, offrire doni inattesi.

Anche i fratelli di Margherita, la bambina dagli occhi belli, esplicitano pensieri in cui si coglie gratitudine e consapevolezza.
Infine, le domande poste da qualcuno del pubblico vengono accolte con grazia da Giuditta e Michele che rispondono in modo esauriente ed attento al coinvolgimento suscitato.
Una bella serata. Un momento insieme che riporta a verità inalienabili e induce a riconoscere più convintamente il valore delle prove, la fede nel mistero che regola la vita, la scoperta di nuovi, inattesi approdi.

 

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Domenica, 11 Febbraio 2024 07:26

CALCIO LECCO NEMMENO A BARI ARRIVA IL RISCATTO, QUINTA SCONFITTA CONSECUTIVA

in Sport

Bari - Calcio Lecco: 3 - 1

Bari (4-3-3): Brenno; Dorval, Vicari, Di Cesare (52′ Matino), Ricci; Maita (78′ Lulic), Benali (63′ Maiello), Edjouma; Sibilli (87′ Nasti), Menez (78′ Kallon), Puscas. All.: Iachini.

Lecco (4-3-3): Melgrati; Guglielmotti (Lepore 46′), Celjak, Caporale Ierardi; Ionita, Sersanti, Crociata (61′ Inglese); Parigini (55′ Listkowski), Novakovich, Buso (55′ Salcedo). All.: Bonazzoli/Malgrati.

Marcatori: Benali (B) al 26′; Puscas (B) al 52′; Sibilli (B) al 68′; Novakovich (L) all’83’.

Arbitro: Francesco Cosso

Note. Ammoniti: Guglielmotti, Benali, Sibilli, Sersanti.

L’ultima partita disputata in casa contro la Cremonese, dove i Blucelesti erano stati sconfitti di misura 1 a 0, sembrava aver dato qualche timido segnale di risveglio, anche se la prestazione aveva ben poco di qualitativo, ma sostenuta da una prova tutta voglia e sacrificio. Non molto per una squadra che doveva riprendere il cammino lasciato all’ultima giornata del girone di andata e che aveva fatto delle aspettative del mercato di riparazione la speranza di rifarsi.

Invece sette giorni dopo a Bari riecco apparire in campo il Lecco del girone di ritorno, confusionario, privo di gioco e di idee, un gruppo di giocatori messi in campo a caso e che sembra non abbiano mai giocato assieme, senza un gioco corale, ma soprattutto con i soliti limiti difensivi.

La colpa è di tutti, giocatori, allenatori, direttore sportivo e Società. I giocatori perché sembrano abbiano smarrito quella forma fisica che li facevano correre per 90’ e oltre. Di Bonazzoli/Malgrati che hanno perso le idee e la capacità di guidare la squadra verso comuni intenti, ma soprattutto incapaci di dare determinazione e solidità mentale ai propri giocatori.

Al Direttore Sportivo Fracchiolla, che a fine girone di andata si era sbilanciato nel dire che se il Lecco avesse chiuso con i punti che potevano far sperare nella salvezza si sarebbe adoperato per un mercato riparatore in grado di rinforzare il Lecco, ma che fino ad oggi non ha dato i frutti sperati Alla Società che impone il silenzio stampa, arma inutile per caricare ambiente e squadra, invece di assumersi le proprie responsabilità per il momento difficile.

Di positivo c’è che la classifica è corta perché a due punti di distanza ci si ritrova nella zona play-off retrocessione ed a sette si è fuori. Mancando ancora 14 partite la partita salvezza è ancora tutta da giocare, nulla di perso. Però servono subito punti e punti pesanti a partire dal prossimo turno casalingo contro il Cosenza. Ora non sono più ammessi errori gravi e cali tensione.

L’inizio di partita si svolge su ritmi lenti, laddove il Lecco fa del possesso palla la sua caratteristica, anche se non porta a conclusioni pericolose. Il Bari è più concreto e risulta essere più voglioso grazie ai guizzi di Menez e Sibilli.

Al 26’ è Benali a portare in vantaggio i pugliesi, ora guidati dal neo tecnico Iachini subentrato a Marino. Il centrocampista è bravissimo a battere Melgrati con una gran botta dal limite dell’area che s’infila all’incrocio dei pali.

Ad inizio ripresa il Bari raddoppia, con la prima rete barese di Puskas, bravi ad anticipare tutti in area e trovando la deviazione vincente sull’angolo di Maita. La terza rete arriva a 20’ dal termine con Sibilli, bravo e tempestivo ad inserirsi di testa sul perfetto cross di Dorval, battendo Melgrati non proprio perfetto sull’incornata dell’attaccante.

Il Lecco trova la rete all’83° con il colpo di testa di Novakovich che sembra riaccendere le speranze dei Blucelesti, ma ormai la frittata è fatta e gli ospiti escono mestamente con l’ennesima, la quinta consecutiva, sconfitta, mai accaduto nella storia del Lecco in B.

 

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Domenica, 11 Febbraio 2024 07:24

RUGBY LECCO U16 CAFFE’ AGOSTANI LOTTA FINO ALLA FINE CONTRO BRIXIA

RUGBY LECCO U16 CAFFE’ AGOSTANI – RUGBY BRIXIA: 12 - 43

RUGBY LECCO U16 CAFFE’ AGOSTANI: Sorcinelli, Casartelli, Spreafico, Sirianni, Galli, Bonaiti, Fumagalli, Spreafico A., Magnano, Guerreschi, Sormani, Massaroni, Biancone, Melissari, Aiello. A DISPOSIZIONE: DePieri, Camattini, Montalto, Sambruni, Viero, Tavasci, Neffati. ALLENATORE: Nicola Rossi, Filippo Valentini.

MARCATORI: Massaroni meta, Sorcinelli trasf., Spreafico meta.

Una vera e propria battaglia all’ultimo respiro quella disputata oggi, presso il Centro Sportivo del Bione, dai ragazzi dell’Under 16 del Rugby Lecco che hanno tenuto testa ai pari età di Brixia. Il campo non ha certo aiutato i Blucelesti che hanno dovuto disputare la partita su un terreno pesantissimo per la pioggia insistente e che ha favorito gli avversari che hanno messo in campo la maggiore stazza dei suoi giocatori.

Lecco non ha mai mollato, cercando di controbattere colpo su colpo gli attacchi avversari, avvicinandosi più di una volta alla meta, ma trovando di fronte un vero e proprio muro, a volte dovendo lottare anche contro qualche decisione arbitrale incomprensibile ai più.

Quello che conta, però, è che i ragazzi del Lecco non si sono fatti intimorire ed hanno giocato alla pari contro i bresciani ed il punteggio finale penalizza fin troppo la splendida prestazione dei Blucelesti che sono usciti a testa alta dal campo.

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Domenica, 11 Febbraio 2024 07:16

OGGI E' LA FESTA DELL'AREU 112

112 DAY / domenica 11 febbraio 2024

Giornata europea del Numero Unico di Emergenza europeo 112

L’11 febbraio ricorre la Giornata europea del Numero Unico di Emergenza europeo (NUE) 112.

Il NUE 112 è il numero da comporre in tutti i casi di emergenza per la tempestiva attivazione del Soccorso sanitario, delle Forze di Pubblica Sicurezza e dei Vigili del Fuoco.

In Lombardia il servizio NUE 112 è gestito da AREU, Agenzia Regionale Emergenza Urgenza. E’ stato attivato nel 2010 con una prima sperimentazione a Varese e progressivamente esteso a tutto il territorio regionale, con un modello di gestione delle chiamate realizzato in attuazione della normativa dell'Unione Europea.

 

“Si tratta di un servizio fondamentale – sottolinea l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso – il 112 è la ‘porta di accesso’ del cittadino per tutte le emergenze, siano esse sanitarie o di competenza delle Forze dell’Ordine o dei Vigili del Fuoco. La Lombardia ha visto nascere il Numero Unico e ha contribuito, e contribuisce tuttora, all’attivazione del servizio in molte altre Regioni”.

Attualmente il servizio viene gestito da 3 Centrali Uniche di Risposta (CUR) NUE 112 situate a Varese, Brescia e Milano, che garantiscono un’unica prima risposta a tutte le chiamate di soccorso effettuate in Lombardia. Le telefonate di emergenza confluiscono alle CUR NUE 112, indipendentemente dal numero di soccorso composto dal chiamante (112, 113, 115, 118).

Gli operatori delle CUR NUE 112, dopo aver localizzato il chiamante e individuato la tipologia di soccorso richiesto, inoltrano le telefonate alla centrale operativa dell’ente competente per l’emergenza in atto (Soccorso Sanitario, Forze di Pubblica Sicurezza e Vigili del Fuoco).

La gestione della chiamata da parte della CUR NUE 112 con il successivo inoltro alle centrali di competenza è un passaggio che avviene in pochi secondi e garantisce due aspetti di fondamentale importanza per l’efficienza e l’efficacia del servizio: da un lato vengono filtrate tutte le chiamate improprie che non sono oggettive richiese di emergenza; dall’altro grazie ai sistemi di geolocalizzazione è possibile individuare con precisione la posizione dell’utente, facilitando l’arrivo dei soccorsi sul posto.

Nel 2023 in Lombardia le CUR NUE 112 hanno gestito oltre 5,5 milioni di chiamate, con un filtro di circa il 50% rispetto alle chiamate improprie (di non emergenza).

“In questa giornata dedicata al 112 – conclude l’assessore Bertolaso - è doveroso ringraziare tutti gli operatori del NUE e delle altre centrali operative per il servizio che svolgono ogni giorno garantendo alla cittadinanza una risposta tempestiva e competente”.

Il servizio NUE 112, totalmente gratuito, è attivabile sia componendo il numero 112 da qualsiasi telefono, sia tramite l’app Where Are U, che permette di attivare i soccorsi anche attraverso la chiamata silenziosa o la chiamata con chat.

 

Per condividere con tutta la popolazione la celebrazione di questa significativa ricorrenza, nella serata di domenica 11 febbraio i belvedere di Palazzo Lombardia e Palazzo Pirelli saranno illuminati di rosso.

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