VALBIANDINO.NET

Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Visto che è da Natale che praticamente non facciamo altro che occuparci di Morterone (almeno divaghiamo e non pensiamo solo al Covid, come gli angosciosi Telegiornali di questi giorni !) dobbiamo dare il resoconto di alcune novità e di numerosi messaggi e telefonate giunte in redazione.

La novità è il ramoscello d'ulivo posto dal neo-assessore Andrea Grassi, quello del LBGT+ (cosa vuol dire questa sigla ormai si è capito).

Dunque il Grassi scrive (in un messaggio mandato a tutti via facebook) che il suo unico obiettivo era quello di "AMMINISTRARE AL MEGLIO MORTERONE". Ora, si potrebbe obiettare che sulla pagina ufficiale di LGBT proprio loro avevano affermato di avere come strategia quella di "entrare nei piccoli Comuni, dove siamo meno penalizzati che nelle grandi città", e questo non concorda molto con l'idea di "amministrare al meglio" un paese di cui probabilmente fino a due mesi fa Grassi neanche sapeva dell'esistenza, ma fa niente !

"Qui non c’entra - continua Grassi , smentendo esattamente quello di cui si era vantato due giorni prima - “far fuori” un Assessor* della Lega per far spazio a un Assessor* del Partito Gay , i colori politici non ci interessano; si è fatto spazio a una parte politica (una Lista) che è entrata in maggioranza e si è dato spazio di avere un posto in Giunta !".

Proseguendo nella sua guerra non solo contro l'assessor* leghista (da notare l'asterisco, che secondo lui non dovrebbe denotarne il genere) ma anche contro la Grammatica Italiana, la missiva prosegue: - Non è stato ne (qui manca l'accento, sic !) il Sindaco Pesenti ne (idem) alcun componente della lista Morterone Insieme a chiamarmi e a farmi desistere dal ricorso al Tar promettendo la qualsiasi (qui lo dico e qui lo sottoscrivo) , queste schifezze da vecchia politica non ci appartengono."

Certo che no: ma "la qualsiasi" che cosa vuol dire ?

"Ci siamo trovati -prosegue la missiva , parlati (?) , abbiamo collaborato alla ricostruzione da 0 (si dovrebbe scrivere in lettere) di questa macchina amministrativa che aveva perso dall’ insediamento del consiglio comunale persino il Segretario del Comune , cosa che ha bloccato qualsiasi atto amministrativo e dalla (?) richiesta di molti ma molti cittadini tutti abbiamo fatto un passo indietro e abbiamo seppellito l’ascia di guerra con l’Unico obiettivo di non far Commissariare il comune in questa situazione incresciosa. - Lunge (sarebbe "Lungi")  da me e da Noi l’idea di trasformare Morterone dalla meta Gay d’Italia (bisogna essere seri nella vita )" (meno male che lo dice lui !).

"Per ultimo cari amici vi prometto che faremo di tutto per far ripartire la Macchina amministrativa e come primo atto importante che sta a cuore di tutti sarà chiedere un Incontro alla Provincia per cercare di organizzare un cronoprogramma per gli interventi urgenti e necessari per la messa in sicurezza della Strada Provinciale per cui giustamente vi lamentate da Anni e Anni !

Un abbraccio , Andrea Grassi . (Ps: basta polemiche , mettiamoci a Lavoro !)"

Segue l'annuncio che ci sarà un incontro pubblico, per spiegare la situazione (ricordando tra l'altro che Forza Italia di Lecco si è espressa decisamente contro l'operazione di riaggancio eseguita dal Sindaco Pesenti).

Dicevamo di altri messaggi e telefonate: L'ex Sindaca (con la "a" finale, come vogliono molte donne, mi sembra giusto) Antonella Invernizzi si è dichiarata "molto dispiaciuta" per la situazione che si è creata, affermando che però non era "stanca" (probabilmente se avesse immaginato i problemi conseguenti una lista forse l'avrebbe consegnata) e comunque giustamente non vuole entrare nella polemica.

Un rappresentante del "Museo  di Arte Contemporanea all'aperto", gestito dall'Associazione Culturale Amici di Morterone, Epicarmo Invernizzi,  ci vuole invece ricordare che Morterone non è solo "un paese di allevatori" (ci mancherebbe !) ma che nel suo Museo si organizzano Mostre importanti come a Parigi (bene !). Inoltre la strada "non è una mulattiera", è stata in buona parte messa a posto dalla Provincia (soprattutto dopo la frana del giugno 2019) "è abbastanza grande per farci passare due macchine senza problemi" (ottimo). "Non spaventiamo i turisti !" (assolutamente no !).

Sul tema della strada interviene anche Simone Nava, anche lui avvocato,  già consigliere comunale nelle amministrazioni precedenti,   dal 1995 al 2009, quando Sindaci erano Giampietro Redaelli e Palmino Invernizzi , e consigliere  anche con Antonella Invernizzi.
"Manca ancora qualche parapetto ma per il resto va anche bene, a parte quando nevica, e allora ci vuole molto tempo per pulirla".

Approfitto per una piccola intervista:
"Lei è di Morterone ? E' tra i 21 che hanno votato ?"
"Certo, io risiedo a Morterone anche se abito e lavoro nella Provincia di Milano. Vengo a Morterone però ogni Sabato e Domenica"
"Conoscevate i candidati delle liste presentatesi ?"
"Di entrambe le liste noi non conoscevamo nessuno, non solo i candidati Sindaci ma neanche uno dei componenti, sia da una parte che dall'altra".

"Non avete avuto la tentazione di non andare neanche a votare ?"
"Guardi, la soglia minima se si fosse presentata una sola lista era stata abbassata dal 50% al 40% (più uno). Con due liste il problema non c'era: anche pochi che fossero andati a votare avrebbero scelto per tutti, e questo non sarebbe stato giusto".
"Cosa pensate di un eventuale accorpamento del vostro Comune con Lecco (visto che Ballabio da questo orecchio non ci sente) ?
"Accorpamento no, perchè noi vogliamo mantenere la nostra autonomia , e un eventuale Referendum (che in questi casi sarebbe obbligatorio) sicuramente si esprimerebbe in questo senso. Però si potrebbe pensare a un discorso di collaborazione tra Comuni: noi potremmo rappresentare il "polmone verde" per i cittadini di Lecco (oltre ai Resinelli) e il Comune di Lecco ci dà in cambio una serie di servizi (trasporti ecc.)" .

Finalmente qualche parola di buon senso. Ma la saga, in attesa del famoso incontro pubblico (che speriamo sia di Sabato o Domenica, in settimana parteciperebbero in pochi) certamente continua.
Alla prossima!

 

 

 

Lunedì, 27 Dicembre 2021 06:38

POST SCRIPTUM (SUL CASO MORTERONE)

Non mi aspettavo una tale attenzione al mio precedente articolo su Morterone, e ringrazio i numerosi lettori. Un amico che scrive sull"unico giornale online della Valsassina" (e perciò non mi spiego come abbia fatto a leggere il mio articolo, visto che non è pubblicato su quel giornale, forse ha capacità da Medium !) si lamenta che avrei ironizzato sui Gay (in effetti LGBT+ sembra più una formula chimica, mi correggo).
Fossi matto: come tutti i "Radical Chic" ho sempre avuto molti amici tra i gay, e quello che uno fa nella sua vita privata personale mi ha sempre interessato meno di zero. Però il suo intervento mi ha dato lo spunto per guardare nella pagina facebook del Partito a cui fa riferimento il neo assessore morteronese Andrea Grassi. Eccoci quindi allo "step 12" (non preoccupatevi, ci sarà da ridere ancora a lungo, secondo me a occhio e croce arriveremo al 20 !).

Dopo aver spiegato che partecipare alle elezioni dei piccoli Comuni, dove i gay sono meno noti e più protetti che nelle grandi città, anche per evitare lo spopolamento e sviluppare l'economia, è una precisa e fine strategia politica, così si presenta:

"Andrea Grassi, primo Assessore per Partito Gay - Solidale Ambientalista Liberale - LGBT+, già consigliere comunale di Morterone (LC), è stato nominato Assessore Pari Opportunità, Politiche Sociali, Attività Produttive e Protezione Civile del Comune più piccolo di Italia" .

"I miei primi atti saranno quello di istituire un ordinanza (SIC !) che sanziona economicamente chi fa azioni omostransfobiche, in assenza di una legge nazionale diamo un esempio su cosa una amministrazione può fare, e lavorare sui fondi comunitari e non solo per rilanciare l'economia della città, e siamo solo all'inizio" Dichiara Andrea Grassi Assessore di Morterone Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale."

Ora , a parte qualche svarione grammaticale (qualche problema tra singolare e plurale e la mancanza di un apostrofo, ma fa niente !) e dichiarare "città" un Comune piccolissimo come Morterone, il neo assessore ha tutta l'intenzione di impegnarsi per risolvere i veri problemi dei suoi nuovi concittadini.

Dopo aver specificato che "Non nascondiamo che la scelta di nominarmi assessore è stata incentivata dalla nostra scelta di ritirare il ricorso presentato contro il Sindaco, per errori formali nella candidatura, che poteva portare il comune al commissariamento. Pertanto, con il Sindaco abbiamo provato a riscrivere il programma inserendo i nostri punti cardine su diritti, ambiente e sviluppo produttivo. A seguito della accettazione del programma da parte del Sindaco, si sono create le basi per il nostro ingresso in maggioranza e la revoca dell'assessora della LEGA, nostro ulteriore elemento di orgoglio."

Quindi il neo assessore ha subito individuato i problemi del suo nuovo Comune:

La strada per Ballabio (come abbiamo detto, abbastanza stretta, come ha ricordato ultimamente l'altro neo assessore Claudio Baruffaldi) inagibile tra l'altro quando scende anche solo un po' di neve ?
Nooo, sia mai ! La assoluta mancanza di scuole, servizi, negozi alimentari, trasporti e altro ?
Noo, anche questi sono problemi minori !

Il vero problema che da ormai moltissimi anni i "cittadini" di Morterone sperano di superare l'ha perfettamente individuato il neo assessore: "Quando ci sarà un'ordinanza - si sono sempre chiesti i 34 abitanti del piccolo Comune valsassinese - che sanzionerà quelli che fanno azioni transomofobiche ? " Questo è il primo problema di Morterone, e meno male che il Grassi (che, mi correggo anche qui, forse ha il petto villoso, contento Cesare ?) lo risolverà quanto prima.

Però, siccome vivo in Valsassina da prima che Grassi nascesse, gli suggerirei di allargare l'ordinanza. Morterone è notoriamente anche un paese di allevatori, originario di tanti "Bergamini". Perchè non allargare l'ordinanza sulla "parità di genere" anche agli animali ?

Per esempio si potrebbe stabilire che le mucche hanno diritto ad avere lo stesso spazio di pascolo dei tori, e lo stesso dovrebbe valere per caprette e caproni, galli e galline, e tutti gli altri animali da allevamento, sia all'aperto che nelle stalle chiuse.
Si concentri e si informi, assessore, ce la può fare !

Questa sì che sarebbe un'ordinanza rivoluzionaria !

Arrivederci al prossimo step (la saga continua, non ho dubbi) !

 

 

Domenica, 26 Dicembre 2021 07:51

MORTERONE: PIU' UNA FARSA CHE UNA COMMEDIA

La vicenda sempre più assurda di Morterone, finora tranquillo paese di montagna conosciuto per essere il Comune più piccolo d'Italia (34 abitanti al 31 maggio 2021) e una breve comparsata a Canale 5 alcuni anni fa per celebrarsi tale, sta assumendo aspetti purtroppo sempre più ridicoli. Un bravo autore ne trarrebbe spunto per una commedia divertente: Molière, che quasi quattro secoli fa scrisse "Il Malato immaginario", oggi potrebbe scrivere "Il Sindaco immaginario" !

Ma andiamo con ordine, e per maggiore chiarezza suddividiamo il nostro racconto in "step" cronologici

step 1) Per il 3-4 Ottobre 2021 vengono indette nuove elezioni amministrative. La simpatica Sindaca- maestra Antonella Invernizzi, di Valmadrera, in carica dal 2009 dice che è stanca di andare avanti e indietro da Valmadrera a Morterone e non si ricandiderà.

step 2) Non si sa se prevale il panico o l'indifferenza: Morterone è troppo piccola, non se la fila nessuno, non ci sono liste. Finchè non viene un'ideona ad Andrea Grassi, leader del Partito dei Gay (chiamiamolo così , perchè la sigla ufficiale LGBT+ non la capisce nessuno, sembra un acronimo inglese). Diventare Sindaco di Morterone vuol dire in ogni caso entrare nell'ANCI (l'Associazione dei Sindaci italiani) e avere in ogni caso una qualche visibilità.

step 3) Il Grassi mette in piedi in fretta una lista di gente che Morterone forse l'aveva vista in cartolina (forse !). Lista unica, Grassi si vede già con la fascia tricolore sul petto non villoso.

step 4) "Enno' " grida qualcuno da Casargo: "Morterone non può mica diventare una 'dependance' dei Gay" . E visto che questo qualcuno viene dall'estrema Destra, si sarà ricordato che ai bei tempi di Lui venivano chiamati "Finocchi", e magari imprigionati o mandati al confino, altro che fare i Sindaci ! Quindi non esageriamo !

step 5) Di conseguenza ancora più in fretta e furia viene messa in piedi una lista concorrente, fatta da gente che Morterone almeno in cartolina l'aveva visto (o quantomeno ne sapeva dell'esistenza, visto che risulta in Comunità Montana). La lista volevano depositarla a Morterone, ma una volta arrivati in Comune li avvisano che le pratiche si fanno a Ballabio.

step 6) Qui succede il pasticcio: la scadenza ultima per presentare le liste è alle ore 12 di Sabato 4 Settembre 2021, ma a quell'ora i nostri "salvatori" sono ancora a Morterone, dove però li informano che devono recarsi  a Ballabio per depositarla. In pieno panico, e ancora più in fretta e furia, ritornano a Ballabio, sgommando sulla stretta e pericolosa mulattiera (o poco più) alle ore 12,30. "Mezz'ora dopo il termine" ghigna il futuribile Sindaco Grassi, che già preannuncia un ricorso.

step 7) Non fa niente, la lista viene ugualmente accettata dal solerte funzionario del Comune di Ballabio, anche se fuori tempo massimo (perchè l'ha accettata ? Anche qui è un mistero !)

step 8) Questa seconda lista vince le elezioni, con ben 12 voti contro i 9 della LGBT+ (cosa voglia dire questa sigla me lo sono già dimenticato !). Hanno votato meno persone di quelle che stanno in un qualsiasi condominio non dico di Lecco ma di Introbio, ma fa niente, l'importante è il risultato (chissenefrega di De Coubertin !)

step 9) Il nuovo Sindaco quindi è Dario Pesenti, un avvocato di Lecco, che nomina come assessori un'altra avvocatessa, Maria Vittoria Sala, nata a Carate ma con studio a Lecco (due avvocati nella Giunta, visto che c'è un ricorso in ballo "melius abundare quam deficere" !) . Il secondo assessore è Claudio Baruffaldi, che invero non era in lista, già Sindaco di Primaluna negli anni '90, impiegato in Regione da qualche anno in pensione, escursionista praticamente a tempo pieno (inonda facebook di foto dai "luoghi bellissimi") che torna finalmente alla politica attiva (si fa per dire !)

step 10) Finita qui ? Neanche per sogno, anzi proprio adesso viene il bello ! Il Grassi presenta il suo ricorso al Tribunale di Lecco, che se venisse accettato, come molto presumibilmente, invaliderebbe le elezioni e tutti gli sforzi fatti dagli amici della seconda lista (comprese le sgommate). Nuovo momento di panico: ma Pesenti ha una nuova ideona da grande politico alla Andreotti ("do ut des") ! "Ti do un posto in Giunta - dice al Grassi - se tu ritiri il ricorso". Detto fatto, l'ideona viene accolta, la seconda avvocatessa non serve più (tra l'altro una tipa tosta, giovane ma già con un curriculum brillante, tiene un corso di Diritto Amministrativo anche al Politecnico di Lecco) viene ahimè abbandonata come agnello sacrificale.

step 11) Siamo alle (momentanee) conclusioni di questa poco edificante sagra, fatta sulle spalle di una ventina di poveri e ignari elettori morteronesi. L'avvocatessa Maria Vittoria Sala, iscritta alla Lega, se ne va, ma prima di andarsene rilascia una velenosa intervista all' "unico quotidiano online della Valsassina" (già che siamo in tema di comicità mettiamoci anche questa!) in cui afferma malinconicamente che lei è stata "scaricata" in quanto donna, che la "discriminazione di genere" contro cui si batte il Grassi è praticamente stata fatta contro di lei, e che è un accordo che ignora "il responso delle urne".

Siamo alle battute finali ? Anche qui il "forse" è d'obbligo (ma "forse" mi aspettavo che l'assessore escursionista, che una volta mi sembrava un cavaliere, lasciasse lui il posto alla giovane arrembante avvocatessa, "prima le donne" come si dice, e invece mi sbagliavo). C'è ancora tempo, nei prossimi lunghi cinque anni, per qualche altra comica finale. Forse invece sarebbe proprio l'ora di "conglobare" Morterone a un Comune più grande e più serio, anche per evitare di vedere ripetersi delle manfrine sempre più ridicole, e per il vero bene dei sempre più pochi abitanti rimasti.

 

La vicenda dei nuovi parcheggi con annessa nuova strada e nuove aree residenziali a Barzio, stanno occupando gran parte delle cronache di questi giorni.
Aldilà della documentazione che man mano viene pubblicata, due sono gli aspetti sui quali come Valbiandino.net ci sembra opportuno soffermarci.
Il primo è che non c’è nulla di nascosto. Nulla che non fosse accessibile al pubblico. E, conseguentemente, nulla che non fosse, già in passato, divulgabile.
Per dirla in breve, se la gente di Barzio e della Valsassina in generale vengono a conoscenza di certi progetti dalla “stampa” la colpa non la si può addossare a chi delibera e pubblica, ma ad una generale indifferenza nei confronti dell’operato delle amministrazioni che, magari, hanno anche contribuito ad eleggere.

Per cui, ne consegue che anche le “rivelazioni” sopraggiunte siano in netto ritardo rispetto a quanto potessero in effetti essere.
A meno che, teniamoci sempre stretto il beneficio del dubbio, tutto ciò sia stato orchestrato, come si dice, “a orologeria”. Siccome però è impossibile dimostrarlo, mettiamo questo pensiero in cantina non per dimenticarlo ma al solo scopo di conservarlo per eventuali future esigenze.
Purtroppo, l’interesse della popolazione verso l’attività dei comuni è spesso ristretto al paio di mesi precedenti le elezioni: allora tutti sanno (o credono di sapere) tutto, emergono le insofferenze e si creano schieramenti dove, soprattutto nei piccoli paesi, l’interesse personale e le piccole faide interne, sopravanzano quello comune.
Così succede che il primo consiglio comunale sia partecipatissimo, il secondo un po’ meno e il terzo vada praticamente deserto. Stessa cosa per l’albo pretorio, cartaceo o online non fa differenza, che nessuno guarda a meno che non ci sia affissa una delibera che lo riguarda personalmente.

Morale: così come la legge non ammette ignoranza, gli strumenti per conoscere cosa sta succedendo a casa tua ci sono e basta utilizzarli. Lamentarsi a posteriori non ha poi molto senso.
Il secondo aspetto della vicenda è il suo “merito”. E cioè se il nuovo parcheggio, la nuova strada, le nuove residenze e, più in generale, tutto il nuovo piano di sviluppo contenuto peraltro nel Documento Unico di Programmazione recentemente approvato dall’assemblea della Comunità Montana (e quindi assolutamente di dominio pubblico, basta volerlo) siano condivisibili o meno.
Nel DUP sopra richiamato, tra molto altro, sono presenti anche la nuova funivia Moggio - Artavaggio, impianti di risalita sempre ad Artavaggio e nuovi investimenti tra Barzio e Bobbio per decine e decine di milioni di euro.
Giusto o sbagliato? Sogni o realtà? Ognuno avrà la sua opinione che però è giusto formarsi leggendo il documento ufficiale ed è per questo che qui sotto trovate il DUP approvato in Comunità Montana così ve lo potete scaricare, leggere e farvi un’opinione senza essere “guidati” nel farlo.

In queste settimane, però, chi davvero manca all’appello è la cosiddetta “politica” locale, cioè chi ha compiuto le scelte e le sta portando avanti.
Per quanto abbiamo potuto leggere, non una parola, non una dichiarazione, ed è un silenzio che può lasciar spazio a interpretazioni le più diverse e contraddittorie.
Nel frattempo le “notizie” (che, come abbiamo evidenziato, tanto “notizie” non sono) corrono gestite da “opinionisti” che fanno il loro lavoro seguendo la una precisa linea editoriale.

Come Valbiandino.net siamo soliti cercare di fornire nello stesso tempo il parere di tutte le parti in causa per cui riteniamo che sarebbe davvero opportuno che la cosiddetta “politica locale” (e non ci riferiamo ovviamente al solo sindaco di Barzio) si esponesse e dichiarasse che ha compiuto quelle scelte motivandole e corroborandole con dati e informazioni le più esaustive possibili.
In quattro parole, assumersi le proprie responsabilità.
Riccardo Benedetti

Martedì, 03 Agosto 2021 13:45

INTERESSANTE SERATA SULLA VALSASSINA

Anche se con poco pubblico, molto interessante la serata tenutasi lunedi scorso presso il Comune di Introbio sulla demografia e sviluppo economico della Valsassina.

Una ricerca che nasce, come gia` detto, da un`indagine commissionata dal consigliere regionale del PD Jacopo Scandella, supportato da Raffaele Straniero, su tutte le Comunita` Montane della Lombardia ( per quanto riguarda la Comunita` Montana valsassinese la alleghiamo all`articolo).

Era presente anche il Presidente della Comunita` Montana Fabio Canepari (un vero peccato che altri amministratori, pur invitati, non abbiano partecipato).

Scandella ha esposto molto brevemente i dati (risalenti al periodo 2012-2020) riguardanti lo sviluppo demografico : - 0.8% in Valsassina, -1,2 nelle altre comunita` montane, + 3,4 in Lombardia.

"C`e` naturalmente il problema dell`invecchiamento della popolazione, che non viene sufficientemente sostituita da fasce piu` giovani e probabilmente l`INPS si trovera` in difficolta` tra qualche anno"

"L`indice di vecchiaia, cioe` il rapporto tra gli ultra 65 enni e gli under 14 enni, infatti e` salito a +36% (la Lombardia al 25,3%). E` diminuita del 4,1% la popolazione in eta` lavorativa, mentre e` aumentata del 14% la popolazione over 65".

Al di la` dei dati statistici pero` e` importante una riflessione su come sara` il futuro della Valsassina, e soprattutto sui servizi che si vogliono sviluppare.

"Stanno per arrivare finanziamenti importanti" ha ricordato Scandella citando il PNRR europeo: " Non dobbiamo sprecarli con interventi di piccolo cabotaggio, come marciapiedi, palestre, campi sportivi o altro, che sono si` utili ma non cambiano in maniera determinante il futuro di una valle. Occorrerebbe pensare a processi piu` in grande, in cui pero` i Sindaci dovrebbero mettersi d`accordo sulla localizzazione e su quali scelte fare". Servirebbe quindi un Piano Territoriale piu` ampio e avanzato, ancora piu` urgente oggi quando non c`e` piu` o quasi la Provincia e la Comunita` Montana ha poteri troppo ristretti per organizzare un coordinamento, come ha rilevato Canepari.

Per quanto riguarda l`Economia il dibattito e` stato introdotto dal Direttore della Biblioteca introbiese Enrico Baroncelli:" L`economia della Valsassina si basa storicamente su quattro filoni: la Siderurgia, l`Industria Casearia, l`Edilizia e possiamo aggiungerci il Turismo".

Per quanto riguarda la siderurgia anche la ricerca di Scandella dimostra che non ha perso molto, nonostante la Pandemia e la crisi risalente al 2008: " I Cinesi hanno copiato di tutto - ha aggiunto Baroncelli - ma non sono riusciti a copiare la qualita` delle flange valsassinesi. La globalizzazione non ha troppo penalizzato la Valsassina, anche perche` gli imprenditori valsassinesi hanno resistito alle lusinghe di trasferire (come molti altri hanno fatto, anche nel Lecchese) le proprie attivita` all`estero, dove i costi di produzione sono inferiori (Svizzera, Romania, Polonia ecc.)."
"Piuttosto il problema e` che molti marchi storici sono stati ceduti all`estero: dalla CAMP di Premana, ai caseifici che, come dimostra l`ottimo libro del prof. Michele Corti sui Bergamini, sono stati i fondatori dell`industria casearia italiana. Mi riferisco a nomi come Locatelli Invernizzi, Galbani, piu` recentemente Cademartori, ceduti alla svizzera Nestle` o alla francese Lactalis.
Sono pero` per fortuna rimasti valsassinesi marchi come Mauri formaggi, Carozzi, Acquistapace e Ciresa, per citarne solo alcuni."
L`occupazione comunque per il momento non ne ha risentito molto, anche perche ` il mercato e` sempre stato molto vivace (adesso finalmente saranno tolti anche i dazi americani).

Per il rilancio dell`Edilizia si sperava di piu` nel SuperBonus del 110% , ingabbiato pero` da troppe pastoie burocratiche (come lamentano alcuni imprenditori, sia a Lecco che in Valsassina). "E` assurdo che ogni Comune abbia in edilizia delle regole sue, diverse da quelle del Comune accanto" e` stato rilevato nell`assemblea.

Il Presidente Canepari ha poi sottolineato il problema della scarsa razionalita` della divisione della Comunita` Montana in "aree interne" (che ricevono maggiori finanziamenti) ed "aree esterne" (spesso relegate ai margini) mentre si e` manifestato un certo scetticismo su un`eventuale prospettiva, che sarebbe molto opportuna, di unificare i Comuni, soprattutto quelli piu` piccoli, per arrivare ad ottenere maggiori finanziamenti e un maggior coordinamento delle risorse.

Tanti i temi e tante le tematiche affrontate : anche quelle sanitarie, Scandella ha ricordato l`esempio delle Case di Comunita`, come quelle che ci sono in Emilia, che sono attualmente all`attenzione del Governo per una Sanita` piu` efficiente ed economica.
Sicuramente ci sara` modo di tornare sugli argomenti.

IN ALLEGATO LA RICERCA PRESENTATA DA SCANDELLA

 

 

Sono state completate le opere di demolizione e ricostruzione del piccolo ponte, posto in Valle Contra, visibile lungo la mulattiera che sale al rifugio Riva.
Sono state curate le finiture in legno dei parapetti e in sasso agli appoggi.
Sono state sistemate anche le scogliere d'argine.
L'intervento è costato complessivamente 120mila euro.

VIABILITA’: DAL 26 GIUGNO TORNA L’ISOLA PEDONALE IN CENTRO PAESE Il PROVVEDIMENTO SARA’ ATTIVO FINO A DOMENICA 5 SETTEMBRE

Anche quest’anno, in vista della stagione estiva e dell’arrivo in paese di numerosi villeggianti, l’Amministrazione comunale di Barzio ha deciso di ripristinare l’area pedonale, così come sperimentato già lo scorso anno.
Il provvedimento, così come emanato da Decreto Legge, è finalizzato a garantire agli esercenti di recuperare all’esterno lo spazio perso all’interno del locale a causa delle imposizioni anti-pandemia; ma garantirà anche la creazione di una zona sicura, nella quale residenti e turisti potranno camminare e sostare in assoluta tranquillità, a partire da sabato 26 giugno fino a domenica 5 settembre.
Le disposizioni relative alle chiusure delle vie del centro e alla circolazione sono invariate rispetto all’anno scorso, con l’unica eccezione dovuta al fatto che scendendo da via Rena è possibile sia svoltare a destra e attraversare piazza Garibaldi, che svoltare a sinistra verso via Francesca Manzoni.

"Dopo l'esperienza dell'anno scorso e dopo esserci confrontati con gli esercenti del paese, abbiamo deciso di riproporre l'isola pedonale - afferma il sindaco Giovanni Arrigoni Battaia - Accogliendo le osservazioni dei commercianti, abbiamo istituito la viabilità estiva, introducendo la novità della svolta anche verso piazza Garibaldi per chi scende da via Rena. Per favorire le attività commerciali abbiamo esteso quanto più possibile le aree esterne a loro disposizione e buona parte degli esercenti hanno accolto e sfruttato la possibilità di fare richiesta per l'occupazione suolo pubblico. Ci auguriamo che sia per tutti una buona estate, che dia importanti segnali di ripresa dopo questi mesi difficili".
Di seguito, nel dettaglio, tutte le disposizioni viabilistiche:
• L’area pedonale occupa via Martiri Patrioti Barziesi, dalla rotonda fino alla pasticceria Passoni, via Roma, il tratto che porta a Piazza Garibaldi e la stessa piazza.
• Via Martiri Patrioti Barziesi ha una sola corsia aperta al traffico, a senso unico in direzione Cremeno, quello dove si trova l’edicola; il lato opposto, quello dove si trovano i bar, diventa una corsia pedonale dove gli esercenti possono usufruire dello spazio concesso per aumentare i propri spazi.

• Sempre restando lungo via Martiri Patrioti Barziesi la fermata del pullman lato edicola, direzione Cremeno-Lecco, resta attiva mentre quella sul lato opposto è spostata in via Milano, davanti all’oratorio. Per quanto riguarda la fermata di Barzio davanti all’ex cinema e quella di Cremeno (davanti alla Stube) in direzione Barzio, sono disattivate e sostituite da una a Cremeno in via Provinciale.
• Per chi giunge da Cremeno vige l’obbligo di svoltare in direzione piazza del mercato, dove si può attraversare il piazzale e andare verso via Provinciale oppure girare intorno all’ ex municipio per riprendere la strada in direzione di Cremeno. Il venerdì, durante le ore del mercato il piazzale non può essere attraversato ed è obbligatorio girare intorno all’ ex municipio e ritornare verso Cremeno.
• Il tratto di via Roma che sale verso la piazza diventa pedonale nei seguenti orari: dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.00, sabato, domenica e festivi di luglio e tutti i giorni di agosto. Al di fuori di questi orari è consentito il transito.
• Giungendo in piazza Garibaldi da via Roma è consentito procedere sia verso via Ippolito Manzoni sia via Francesca Manzoni che via Rena. Giungendo da via Alessandro Manzoni non è consentito attraversare la piazza ma vige l’obbligo di svolta verso via Ippolito Manzoni. Giungendo da via Rena è possibile sia attraversare la piazza che svoltare verso via Francesca Manzoni.
• L’ingresso in via Robiasca è consigliato solo ai residenti e a chi deve andare al cimitero, perché al termine della via, dove si incontra con via martiri patrioti e via Tranquillo Baruffaldi c’è un divieto al transito in direzione di piazza Garibaldi. Per far fronte a questo divieto via Robiasca è percorribile in entrambe le direzioni. Per chi arriva da via s. Eustacchio (proveniente dalla funivia) e da via Robiasca è obbligatorio proseguire lungo via Todeschini, ad accezione di chi deve andare al cimitero o ai residenti.

• I parcheggi di via Martiri Patrioti Barziesi che si trovano nella corsia adibita a isola pedonale sono soppressi mentre quelli dal lato opposto restano attivi.
• I parcheggi di via Martiri Patrioti Barziesi, di via Roma (tratto che porta alla piazza) e di piazza Garibaldi restano a pagamento ma con una sosta massima di 30 minuti.
• Gli attuali parcheggi disabili in piazza restano di fronte alla rosticceria.
• Di fianco dalla pensilina di via Martiri Patrioti Barziesi viene creato un parcheggio riservato ai disabili.
• I parcheggi di via Luigi Corsi non possono essere utilizzanti per facilitare il passaggio lungo la via.
Per sopperire alla perdita di posti auto, l’Amministrazione comunale ha raggiunto un accordo per l’utilizzo gratuito del parcheggio che si trova davanti all’ ex cinema (via Roma, vicino al confine con Cremeno).

"INTROBBIO VALSASINA 24 LUGLIO 1853

"A Sua Eccellenza Illustrissima Feldmaresciallo Josef Radetzky
Governatore Regno Lombardo Veneto
Per conto di Sua maesta` Imperiale Francesco Giuseppe

Illustrissimo Governatore

Chiedo scusa per la mia richiesta che fara` forse perdere il suo Tempo prezioso da un humile cittadino da sempre fedele servitore dell`Impero. Ma vorrei sottoporVi questa Supplica per un fatto increscioso accadutomi giusto un anno fa, e che da allora non mi fa piu` prendere sonno.
Si tratta di un mio cavallo, a cui ero particolarmente affezzionato, un bellissimo Bajo di colore marrone scuro, che mi e` stato a mio parere ingiustamente sequestrato da due ufficiali della Guardia Imperiale Austriaca, senza darmi la possibilita` di redimerlo e riscattarlo, per via di alcuni piccoli debitucci che havevo da pagare.

La prego quindi Vossignoria e Supplico con il cuore in mano, di poterlo redimere e riportare a casa il mio cavallo".

Questa era una delle ormai innumerevoli lettere che Angelo Rossi, gia` possidente benestante con residenza a Introbio, ma con case e terreni di proprieta` anche a Primaluna, Cortenova e Val Biandino, oltre che la Miniera di Barite a Cortabbio, aveva inviato per tentare almeno di farsi restituire il suo magnifico cavallo a cui era affezionatissimo.

Oh quante volte erano andati insieme su e giu` per la Valsassina, in splendide galoppate sul Pioverna o sulla Grigna, a Bajedo, a Barzio, sul sentiero per Bobbio o su quello per Madonna di Biandino, anche quando andavano a pregare per ringraziare la Madonna dall`averli recentemente preservati dal Colera !

C`era un rapporto particolare tra lui e Bajo: quante volte gli aveva accarezzato la criniera, si era preso cura di lui e non voleva che nessun altro dei suoi stallieri lo facesse, pulendogli la schiena, la coda, lisciandogli tutto il pelo !

Si capivano al primo sguardo, era un cavallo intelligentissimo, non c`era bisogno di spronarlo piu` di tanto quando il padrone aveva fretta e doveva arrivare ad un appuntamento, oppure poteva permettersi di trotterellare tranquillamente e di godersi il panorama.

Ma un giorno tremendo tutto questo era cambiato.

"Fedele servitore di Sua Maesta` Imperiale ?" - il Vice Capo della Polizia Austriaca Karl Woldstein, nel suo ufficio di Milano, aveva riso sotto i lunghi baffoni neri e ricurvi che gli incorniciavano la faccia-. " Nein - grido` al luogotenente, ma chi vuole prendere in giro questo banditen ? ".
"Lo sanno tutti che il signor Angelo Rossi e` un simpatizzante della Carboneria italiana, che e` cugino di quello strano ingegnere di Introbbio, Giuseppe Arrigoni, che invece di occuparsi di ponti e di case e` andato in strada a Milano a sparare ai nostri soldati nel Marzo 1848, e ora si nasconde in Svizzera !"

"Nein - grido` ancora piu` forte il Capo della Gendarmeria di Lecco, Kurt Menstein : e` pure amico di quel cospiratore mazziniano, Felice de Vecchi, che sta costruendosi una villa a Cortenova per tramare segretamente e sobillare il popolo contro il nostro Augusto Sovrano. Fa parte di quella cerchia di nemici dell`Austria, che vorrebbero vedere crollare il nostro Impero millenario voluto da Dio ! ".

Per farla breve, non gli risposero neppure. La verita` e` che anche Angelo Rossi era entrato nel mirino della inflessibile Polizia Asburgica.
Una volta ritornati in Lombardia, dopo la definitiva sconfitta del Re di Savoia Carlo Alberto a Novara nel 1849, gli Austriaci avevano deciso di farla ben pagare ai gia` rivoltosi "milanesi".

Percio` si erano messi non solo a controllare ogni movimento sospetto (a chi sgarrava carcere e corda, quella della forca) ma anche vecchie carte e certificati di proprieta`.

Era ritornato in auge il Catasto detto Teresiano, stabilito su misure effettuate alla meta` del Settecento, piu` di un secolo prima. "Avete pagato le Tasse dovute in relazione alle vostre proprieta` catastali ? Ah furbetti, pensavate di fare i furbi e di non pagarle piu` ? Noi le rivogliamo a partire dal 1840, tutte quante ! E la Tassa sull`Imbotato ? Era stata abolita dall`Imperatore Giuseppe II settanta anni fa ? Fa niente, noi la rimettiamo ! E la tassa sui passaggi di proprieta` ? E quella sulla Successione ? E la Decima dovuta alla Chiesa ? Questi terreni noi ve li sequestriamo, cosi` imparate a fare tanto i "rivoltosi". Kaputt e basta !"

"I terreni prendetemeli pure, ma il cavallo no !" . Cosi` aveva gridato Angelo Rossi quando due gendarmi in uniforme bianca si erano presentati alla sua porta, le sciabole alla cintura e il fucile a tracolla bene in vista.

"Bajo no, Bajo no, vi prego !"

Inflessibili e teutonici, gli ripeterono per l`ennesima volta che loro avevano l`ordine di sequestragli il cavallo !
"Il cavallo no, vi prego ! Sentite ! " disse guardando indietro verso la moglie Evelina.

"Vi do` cinque scudi d`oro a testa (una bella somma per quel tempo), ma lasciatemi il cavallo".
Evelina intanto era corsa in camera a prendere gli scudi d`oro.

I due ufficiali, di origine croata, si guardarono scambiandosi uno sguardo di disgusto. Proprio patetici questi Italiani: cercavano pure di corrompere due soldati di Sua Maesta` !

"Herr Rossi - gli risposero - facciamo finta di non aver sentito, altrimenti dovremmo arrestare pure lei ! Ci dia il cavallo e basta, altrimenti dovremo ricorrere alla forza !".

Per un attimo l`idea passo` nella testa di Angelo Rossi. Morire per un cavallo ? No, non si poteva. Chi avrebbe guardato a sua moglie Evelina e soprattutto ai suoi figli ? I soldati erano armati: era impossibile opporre resistenza.

"Lasciatemelo salutare un`ultima volta" disse mentre i soldati gia` prendevano le briglie.
Piangeva, lacrimava calde lacrime sul suo bellissimo dorso marrone scuro, sulla sella che gli aveva fatto costruire su misura da un bravo artigiano di Taceno, sul suo collo maestoso che tante volte lo aveva accompagnato.
Bajo lo guardava, e capiva che qualcosa di veramente brutto lo stava coinvolgendo.

Se ne ando` piano e mestamente, tirato per la corda dai due soldati, all`ingresso della strada verso Primaluna.
Non lo vide mai piu`.

"Eccellenza Vossignoria Illustrissima ..." le lettere si ripetevano in continuazione, senza alcuna riposta ma cos`altro poteva fare ?

Aveva venduto altri due terreni: "I soldi per quel debito sono hora disponibili, Vi supplico posso riavere il mio cavallo ?"

Chissa` dov`era finito, sequestrato dall`Esercito di Sua Maesta` Imperiale.
Forse in Galizia, forse nel Tirolo, forse nel Baden-Wurttemberg.

Non lo seppe mai, e il suo cuore si era spezzato quel giorno.
Spezzato letteralmente: ebbe un attacco da infarto pochi anni dopo. Angelo Rossi passo` gli ultimi anni della sua vita seduto su una poltrona, da cui non si sarebbe piu` rialzato, fumando una lunga pipa, l`unico vizio che poteva ora concedersi, che sua moglie Evelina aveva fatto costruire , una pipa che terminava quasi a terra, come i calumet indiani.

Il suo cuore si era fermato quel giorno.

"Eccellentissimo, Vossignoria ..." non ebbe mai una risposta.

 

ndr: la storia e` in parte romanzata ma basata su un episodio vero raccontato molti anni fa da Guarisca Magni di Introbio e documentato da lettere.

 

 

 

 

 

 

Pagina 1 di 2