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Giovedì, 24 Marzo 2022 07:06

DAL 31 MARZO "MUSICA NEGLI OSPEDALI”

Musica e cura
A partire dal 31 marzo una serie di concerti rivolti ai pazienti oncologici dell’Ospedale Manzoni di Lecco e alla cittadinanza

L’Ospedale “Alessandro Manzoni” di Lecco entra a far parte dell’iniziativa nazionale “Donatori di Musica”, una rete di musicisti, medici e volontari, nata nel 2009 per realizzare e coordinare stagioni di concerti negli ospedali. L’esperienza emotiva ed umana dell’ascolto della musica dal vivo è un diritto di tutti, e in particolare di chi si trova ad affrontare situazioni critiche.

Musica negli Ospedali” è una rassegna di sei concerti che avranno luogo nell’Aula Magna del nosocomio lecchese, dedicati ai pazienti del Dipartimento Oncologico dell'ASST di Lecco, ed aperti gratuitamente a tutta la cittadinanza .

Il progetto, realizzato dai musicisti della Bellagio Festival Orchestra con la direzione artistica del Maestro Rossella Spinosa, è promosso dall’Associazione Lombardia Musica in collaborazione con l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lecco ed in particolare col Dipartimento Oncologico, con il patrocinio del Comune di Lecco, il contributo di Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus e ACEL, il partnerariato del Rotary Club Lecco Manzoni.

Il format dei concerti prevede che i musicisti parlino brevemente con il loro pubblico, per instaurare un rapporto di comunicazione ancor prima di iniziare a suonare. I musicisti non suonano in frac, i pazienti sono incoraggiati a “togliersi il pigiama”, così come i medici a togliersi il camice. L’idea è che i pazienti non siano riconoscibili, e che si instaurino rapporti più profondi e di maggiore complicità tra medici, pazienti e infermieri.

Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco
“Sono particolarmente lieto che la nostra Aula Magna, solitamente deputata ad ospitare eventi formativi di carattere scientifico, si apra a questa importante iniziativa nazionale Donatori di Musica. La nostra azienda crede nell’importanza delle umanizzazioni delle cure e certamente i concerti in programma vanno in questa direzione. Ringrazio vivamente tutti i partner che a vario titolo hanno fatto propria l’iniziativa rendendola possibile”.

Antonio Ardizzoia, Direttore Dipartimento Oncologico ASST Lecco
“L’iniziativa entra nel percorso di umanizzazione delle cure, nel passaggio da curare a prendersi cura. Esistono fecondi studi sull’interazione fra musica, cervello e corpo e negli ultimi anni quest’area è stata interessata da un fiorire di ricerche a livello mondiale. Anche nelle antiche culture, canti e suoni venivano utilizzati per indurre effetti positivi sulle funzioni cognitive, emotive e psicologiche. Sono fermamente convinto che la scienza, unita al linguaggio universale della musica, possa contribuire in modo efficace ad alleviare le cure dei pazienti oncologici”.

Rossella Spinosa, Direttore artistico Lombardia Musica
“Tengo davvero a sottolineare che tutte le idee e le intenzioni si trasformano in realtà solo quando si genera una vera solidarietà umana. E così è stato per questo progetto grazie all’entusiasmo di Antonio Ardizzoia, Direttore del Dipartimento Oncologico, alla solerzia di Anna Rusconi, Presidente del Club Rotary Lecco Manzoni, alla disponibilità dell’assessore e Vicesindaco Simona Piazza, sempre attenta e sensibile al nostro territorio. È con tutti loro che nasce finalmente a Lecco la nuova sezione di Donatori di Musica. È un passo importante e di valore umano e culturale insieme.”

Anna Rusconi, Presidente Rotary Club Lecco Manzoni
“Musica negli Ospedali rappresenta per il Club Rotary Lecco Manzoni una nuova occasione, ma anche una sfida, per far comprendere all'intero territorio l'importanza dell'agire nel sociale attraverso il mezzo più forte e potente in assoluto per creare unione, ovvero la Cultura. Questa stagione concertistica consentirà, infatti, a tutti gli abitanti della città di Lecco di essere accanto a chi soffre, ma in un clima di ascolto e condivisione del bello. Un modo nuovo per essere vicini insieme.”

PROGRAMMA CONCERTI

 

GIOVEDÌ 31 MARZO 2022 – ORE 18.30
Omaggio ai compositori italiani che hanno firmato le più belle colonne sonore. Ennio Morricone, ma anche Luis Bacalov, Nicola Piovani e Nino Rota, uno spettacolo degli archi della Bellagio Festival Orchestra dal titolo “Le note del Cinema Italiano”.

GIOVEDÌ 7 APRILE 2022 – ORE 18.30
Spettacolo lirico “Pastiche dell'Intermezzo barocco”, con il soprano Ilaria Torciani, il baritono Davide Rocca, gli archi della Bellagio Festival Orchestra e il maestro Alessandro Calcagnile. Le più celebri operine buffe di Pergolesi e Scarlatti, intrecciate a musiche di Hasse e Rossini.

GIOVEDÌ 28 APRILE 2022 – ORE 18.30
Ensemble barocco della Bellagio Festival Orchestra in un programma imperdibile per gli amanti del repertorio tra sei e settecento. “Variazioni sul tema della Follia” con musiche di Corelli, Locatelli, Vivaldi e Tartini, eseguite dai violinisti Luca Torciani e Mariagrazia Guerra, la clavicembalista Paola Barbieri e Ugo Nastrucci alla tiorba.

GIOVEDÌ 5 MAGGIO 2022 – ORE 18.30
Concerto “Omaggio alla canzone napoletana” con il tenore Edoardo Francesconi, il mandolinista Giorgio Pertusi e gli archi della Bellagio Festival Orchestra. Musiche di De Curtis, Di Capua, Mezzacapo.

GIOVEDÌ 19 MAGGIO 2022 – ORE 18.30
Cine-concerto “Il figlio dello Sceicco”, musiche di Rossella Spinosa eseguite dai solisti della Bellagio Festival Orchestra in simultanea alla proiezione del film muto del 1926 con protagonista Rodolfo Valentino.

GIOVEDÌ 26 MAGGIO 2022 – ORE 18.30
“Divertimenti mozartiani per fiati”, la Serenata n. 12 per fiati in Do minore K 388 insieme a trascrizioni di pagine celebri di Mozart e Grieg, eseguite dall’ottetto di fiati della Bellagio Festival diretto dal direttore musicale Alessandro Calcagnile.

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Giovedì, 24 Marzo 2022 07:01

PREZZO DEL GRANO SALITO DEL 53%

Non solo carburanti, prezzo del grano a +53% dall’inizio della guerra in Ucraina
Trezzi: “Dopo la chiusura dei porti sul Mar Nero c’è carenza sul mercato mondiale. L’Italia

importa il 64% del proprio fabbisogno di grano e il 53% del mais per l’alimentazione animale


COMO-LECCO - Non solo carburanti, il prezzo del grano per il pane è balzato del 53% dopo un mese di guerra in Ucraina, ma ad aumentare del 30% è stata anche la soia e dell’11% il prezzo del mais e del 6% quello dei cereali destinati all’alimentazione degli animali negli allevamenti. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base delle quotazioni alla borsa merci di Chicago, punto di riferimento mondiale del commercio dei prodotti agricoli.

“A pesare è la chiusura dei porti sul Mar Nero che impediscono le spedizioni e creano carenza sul mercato mondiale dove Russia e Ucraina insieme rappresentano il 28% degli scambi di grano e il 16% di quello di mais a livello mondiale” riferisce il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi che cita i dati diffusi dal centro Studi Divulga.

Una situazione che – sottolinea la Coldiretti – nei paesi più sviluppati sta alimentando l’inflazione ma a rischio c’è la stabilità politica di quelli più poveri con i prezzi del grano che si collocano sugli stessi livelli raggiunti negli anni delle drammatiche rivolte del pane che hanno coinvolto molti Paesi a partire dal nord Africa come Tunisia, Algeria ed Egitto che è il maggior importatore mondiale di grano e dipende soprattutto da Russia e Ucraina. Non è un caso che la Tunisia abbia pubblicato in gazzetta Ufficiale un decreto presidenziale relativo alla lotta alla speculazione per colpire operazioni di deposito o occultamento di beni e merci con l'obiettivo di creare una penuria o turbativa del mercato.

Una emergenza mondiale che riguarda direttamente l’Italia che è un Paese deficitario ed importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame, secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia peraltro che l’Ucraina è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 13% ma garantisce anche il 3% dell’import nazionale di grano secondo lo studio Divulga.

“Una emergenza destinata a durare poichè - conclude Trezzi – l’Ucraina ha annunciato che per effetto della guerra in primavera riuscirà a seminare meno della metà della superficie a cereali per un totale di 7 milioni rispetto ai 15 milioni previsti prima dell’invasione russa”. Una notizia che è stata accompagnata dall’ annuncio del ministro dell'Agricoltura ucraino, Roman Leshchenko sulla necessaria limitazione delle esportazioni nazionali per garantire la sopravvivenza della popolazione. Un blocco che riguarda anche l'esportazione di fertilizzanti dall'Ucraina che lo scorso anno ne ha esportati 107mila tonnellate in Italia, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

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Giovedì, 24 Marzo 2022 06:58

API LECCO PER L'UCRAINA

Api Lecco Sondrio a sostegno dell’ “Emergenza Chernihiv” in Ucraina

Il Consiglio degli imprenditori di Api Lecco Sondrio ha deciso di sostenere l’associazione “Cassago chiama Chernobyl” per aiutare la popolazione ucraina in questo periodo di estrema difficoltà.
“Cassago chiama Chernobyl” è un’associazione storica del territorio lecchese e brianzolo che dal 1996 è impegnata in prima linea nella zona adiacente a dove avvenne il disastro nucleare nell’aprile del 1986. In oltre 25 anni di attività l’associazione si è impegnata in varie attività come ad esempio quella di ospitare bambini ucraini e favorirne l’apprendimento (alcuni di loro hanno poi studiato in Italia e si sono anche laureati). “Cassago chiama Chernobyl” è presente nella città di Chernihiv dove ha contribuito a dotare di strumentazione di alto livello e modernizzare un presidio ospedaliero territoriale, donare circa 700 posti letto, 17 ambulanze e attrezzare asili nido.

L’associazione ha recentemente aperto un conto corrente dedicato all’ “Emergenza Chernihiv” dove Api Lecco Sondrio ha fatto una donazione e invita tutti i suoi associati, e chiunque altro volesse farlo, a sostenere questa iniziativa.

Queste le coordinate:

Banca Intesa Sanpaolo filiale di Lecco, Cassago chiama Chernobyl
Causale "Emergenza Chernihiv"
IBAN IT64 J030 6909 6061 0000 0186 174

“Conosciamo la serietà di questa associazione e fin da subito abbiamo deciso di sostenerla – spiega Enrico Vavassori presidente di Api Lecco Sondrio – speriamo che questo conflitto finisca il prima possibile e torni la pace. E’ un momento drammatico per la popolazione che non ci lascia indifferenti, per questo motivo abbiamo deciso di dare un aiuto concreto”.

“Ringraziamo Api Lecco Sondrio per il generoso contributo – prosegue Armando Crippa presidente di Cassago Chiama Chernobyl -, abbiamo fatto tanto in 25 anni di attività in Ucraina e vedere ora tutto distrutto è un dolore enorme. Ci sarà tanto da fare appena questo conflitto sarà terminato e abbiamo bisogno del buon cuore di tutti per aiutare questo popolo, in questo modo vogliamo far sentire ancora una volta la nostra vicinanza e il sostegno del nostro territorio alla popolazione di Chernihiv. Come abbiamo sempre fatto poi renderemo noto ciò che realizzeremo con il denaro raccolto”.

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Giovedì, 24 Marzo 2022 06:55

POSITIVO IL MERCATO DEL LAVORO NEL LECCHESE

MERCATO DEL LAVORO LECCHESE: POSITIVO L’ANDAMENTO OCCUPAZIONALE NEL SECONDO SEMESTRE 2021

È stato pubblicato il Report 34 dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro, che rappresenta la seconda edizione di una serie di rapporti semestrali dedicati all’analisi delle comunicazioni obbligatorie di assunzione, cessazione, proroga e trasformazione di rapporti contrattuali, effettuate dai datori di lavoro e pervenute ai Centri per l’impiego della Provincia di Lecco.

Il rapporto fotografa l’andamento positivo del mercato del lavoro lecchese nel 2° semestre 2021 e contiene anche analisi mirate sull’andamento del mercato del lavoro femminile e giovanile, nonché focus sui principali settori economici dell’economia lecchese e sui tre ambiti territoriali di Lecco, Merate e Bellano.

L’analisi ambisce a costruire serie storiche per consentire una lettura dei dati nel corso del tempo e supportare l’adozione di misure che rendano il mercato del lavoro lecchese sempre più efficiente, dinamico e inclusivo.

Dall’osservazione dei dati sulle comunicazioni obbligatorie effettuate nel 2° semestre 2021, emerge un certo dinamismo del mercato del lavoro lecchese con un saldo positivo tra avviamenti e cessazioni dei rapporti di lavoro pari a 409 unità, anche se si registra un calo rispetto al saldo rilevato nel 2° semestre dell’anno precedente, quando il dato positivo era pari a 1.438 unità.

I valori negativi del 2° semestre 2019 (in termini di saldo) e del 1° semestre 2020 (in termini di flussi, come conseguenza inevitabile della fase più cruenta della pandemia) sono auspicabilmente da considerare ormai superati.

L’aspetto positivo che caratterizza l’ultimo semestre dell’anno scorso è l’evidente aumento dei flussi contrattuali: le 21.800 attivazioni e le circa 21.400 cessazioni di contratto evidenziano una vivacità del mercato del lavoro locale mai mostrata nei quattro semestri precedenti; anche il saldo tra attivazioni e cessazioni si mantiene in territorio positivo, pur essendo di entità inferiore ai due semestri precedenti.

I contratti di somministrazione raggiungono il livello più alto in serie storica (più di 4.000 unità), i contratti a tempo determinato si confermano la tipologia contrattuale di gran lunga più utilizzata, mentre quelli a tempo indeterminato sono ormai stabilmente su livelli inferiori rispetto a 2 anni fa.

In questa seconda edizione dei rapporti semestrali vengono proposti anche i dati relativi ai contratti part-time: una variabile di particolare interesse se si pensa che tale modalità riguarda il 28% delle attivazioni totali e se si considerano le implicazioni che il ricorso al tempo parziale, soprattutto per le donne, ha su aspetti fondamentali della vita quotidiana come la conciliazione tra famiglia e lavoro.

In quest’ultimo semestre le proroghe di contratto hanno superato le 6 mila unità, ovvero il 26% in più del 2° semestre 2019, l’ultimo semestre pre-pandemia. Anche le trasformazioni di contratto raggiungono un livello superiore ai quattro semestri precedenti, in particolare, a quelli relativi alla seconda parte dell’anno.

Per l’occupazione femminile, la tipologia di contratto a tempo determinato continua a essere la modalità preponderante di attivazione, con una quota pari al 58% nell’ultimo semestre 2021 e solo il 20% degli avviamenti è riconducibile a contratti a tempo indeterminato.

L’analisi dei dati per classe di età consente di realizzare anche un focus relativo al segmento dei lavoratori under30 che rappresentano il 42% circa delle attivazioni complessive registrate nella seconda metà del 2021, di cui circa la metà riguardano giovani tra 20 e 24 anni d’età. In termini di durata dei contratti, gli avviamenti con tempo indeterminato rappresentano solamente il 13%, a cui tuttavia vanno aggiunte le attivazioni con contratto di apprendistato, che rappresentano il 9% del totale.

“La seconda metà del 2021 è stata complessivamente positiva per il mercato del lavoro lecchese - commenta la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann - Purtroppo, la situazione internazionale al momento fa prospettare che si avvii un ulteriore periodo difficile per l’economia del nostro paese che potrebbe portare a ricadute preoccupanti sul sistema occupazionale del nostro territorio”.

“L’ultimo report semestrale dell’Osservatorio - sottolinea il Consigliere delegato al Centro per l’impiego Carlo Malugani - evidenzia una situazione di dinamismo dei flussi occupazionali, in cui settori come l’industria e i servizi hanno fatto segnare performance ragguardevoli, mentre il turismo stenta ancora a riprendersi”.

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Mercoledì, 23 Marzo 2022 23:02

BOBBIO: UN "VINTAGE PARTY" CHIUDERA' LA STAGIONE DEI MIRACOLI

L'avrete letto mille volte "l'impossibile lo facciamo subito, per i miracoli ci vuole più tempo", vero?

Beh, se siete stati a Bobbio quest'inverno vi sarete resi conto che lì i miracoli evidentemente sono di casa, perchè, parliamoci chiaro, per arrivare a fine marzo con gli impianti aperti nonostante l'ultima nevicata sia stata in pratica anche la prima, bisognava proprio farlo un miracolo, anzi, più di uno.

E così vien da pensare che il prossimo 3 aprile, data scelta per chiudere una stagione nata sotto i migliori auspici e portata a termine grazie, evidentemente, ad una squadra eccezionale, la festa sarà davvero grande.

L'invito è arrivare vestiti come una volta e c'è da scommettere che saranno in molti a tirar fuori dall'armadio l'abbigliamento adatto alla bisogna.

Poi ci sarà il dj, prima in quota e poi al bar della partenza, e i voli in elicottero, così, tanto per non farsi mancar niente.

Nel frattempo va preservato quel minimo di neve che servirà per mettere in scena l'ultimo atto e, vedendo com'è la situazione e le previsioni meteo, non possiamo escludere l'intervento di un ultimo, decisivo miracolo.

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Mercoledì, 23 Marzo 2022 09:24

GUERNICA

In tutta la Francia occupata circolava la voce che Otto Abetz in persona, già professore di disegno e ambasciatore di Hitler a Parigi, fosse andato a trovare Picasso e, sorpreso dal freddo che c’era nel suo studio, gli avesse proposto di fargli avere del carbone, offerta che l'artista avrebbe rifiutato. Si raccontava anche che, davanti alla fotografia di Guernica, Abetz si era fermato e aveva chiesto: «Oh, signor Picasso, l’avete fatto voi questo? - e che Picasso pronto aveva risposto: - No, voi!»

 

Giancarlo Mauri

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Mercoledì, 23 Marzo 2022 07:23

GENOVA

Forse Zelenskj, che era diventato famoso in Ucraina interpretando la parte di un professore di Storia (quindi un mio collega) probabilmente non l'ha fatto apposta, ma citando Genova nel suo discorso di ieri in teleconferenza con il Parlamento Italiano, paragonandola alle sofferenze di Mariupol, non poteva citare una città più adeguata alle sue argomentazioni.

Neanche molti italiani ricordano infatti che Genova fu la prima città, pochissimo tempo dopo la sciagurata "Dichiarazione di Guerra" di Benito Mussolini, a sperimentare il primo bombardamento ricevuto dal mare da alcune corazzate francesi e aerei inglesi.

Si era appena spenta l'eco dell' "ora degli ineluttabili destini" , del "popolo italiano corri alle armi !", dell'"Abbiamo consegnato agli Ambasciatori delle potenze plutocratiche la nostra Dichiarazione di Guerra", emesso con l'angosciante "Annuncio al popolo" da Palazzo Venezia il 10 Giugno 1940, che una città italiana, divenuta poi forse non a caso Medaglia d'Oro della Resistenza, sperimentava sulla sua pelle il passaggio dai discorsi deliranti sull'"Impero ricostituito di Roma" alla tragica realtà della guerra.

Era la notte dell'11 giugno quando una flotta di aerei britannici sganciarono cinque tonnellate di bombe su Genova. In quella notte di inizio giugno tra martedì e mercoledì sei bimotori Whitley sorvolarono la città e lasciarono cadere sulla Superba gli ordigni, provocando una decina di vittime e ingenti danni alle strutture.

Solo tre giorni dopo, il 14 Giugno 1940 partirono da Tolone le navi della Terza Squadra navale francese, quattro incrociatori pesanti, comandate dall'ammiraglio Émile Duplat, che presero di mira gli stabilimenti metallurgici di Savona e alcuni depositi di carburante di Vado Ligure.

Fu il primo vero attacco (molti altri poi si succederanno negli anni successivi, soprattutto nell'Autunno del 1942, e nell'Agosto del 1943, con migliaia di morti) ma fin dall'inizio dimostrò la debolezza delle difese contraeree e non solo della "SuperMarina" Italiana.

Del resto lo stesso Mussolini, molto poco intelligentemente, aveva consegnato la sua "dichiarazione di guerra" senza neanche preavvisare, se non pochissimo tempo prima, la Marina Italiana : il risultato fu che circa un terzo di questa, soprattutto navigli commerciali, molti provenienti appunto da Genova, ormeggiati inconsapevolmente in qualcuno dei numerosi porti inglesi dell'Impero Coloniale in Africa e in Asia, vennero sequestrati immediatamente dai soldati britannici senza sparare neanche un colpo e i loro equipaggi furoni i primi a frequentare i numerosi campi di concentramento inglesi extra europei, tornando in Italia solo dopo cinque lunghissimi anni. Furono probabilmente anche fortunati, rispetto alla sorte che toccò a numerosi marinai italiani (alcuni anche lecchesi e del Lario) affondati e uccisi al largo di Capo Matapan e Punta Stilo (solo per citare due battaglie famose).

Insomma, la città di Genova è parte integrante della storia bellica della II Guerra Mondiale e dell'Italia: la dimostrazione civica di un popolo irretito per vent'anni da una retorica inane ed inutile, che di colpo senza saperlo e senza colpe si è trovato ad affrontare una realtà sempre più tragica e terribile.

Zelenskj davvero non poteva scegliere una città più adatta, per ricordare e cercare di coinvolgere il popolo italiano nella terribile lotta che il popolo ucraino sta vivendo, e anche questo fa onore alla sua intelligenza e al suo coraggio !

 

 

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Mercoledì, 23 Marzo 2022 07:06

SALUTE E TECNOLOGIA, INDAGINE TRA GLI ANZIANI LECCHESI

Gli anziani preferiscono ancora recarsi di persona in ambulatorio per parlare con il proprio medico curante. Ma due su tre sono disposti a sperimentare nuovi strumenti tecnologici e dunque ad aprire le porte alla telemedicina.
Questo quanto emerge da un’interessante indagine realizzata dallo Spi Cgil Lecco. Sottoposto a un questionario un campione di 70 persone dai 55 anni in su, residenti in 16 comuni della Valsassina e della sponda orientale del Lario, parte di un ampio studio promosso dal sindacato a livello regionale e nazionale nelle aree interne, di norma più lontane dagli ospedali e meno servite anche dal punto di vista sanitario.

Gli intervistati ritengono prioritario il rapporto diretto con il medico: il 60% comunica con il suo medico di base recandosi direttamente in ambulatorio, il 27% via telefono, solo il restante 13% utilizza internet, dunque e-mail o messaggi WhatsApp. Quasi il 90% di chi si reca personalmente dal medico dichiara di farlo perché preferisce incontrarlo di persona e parlargli direttamente, meno di uno su dieci perché non in grado di usare strumenti come tablet, smartphone o computer, perché non ha fiducia nella tecnologia o perché teme che il controllo non sia sufficientemente efficace. Tuttavia più del 50% degli anziani lecchesi intervistati pensa che la tecnologia possa aiutare a controllare meglio le sue condizioni di salute, e il 67% è disponibile a sperimentare nuovi strumenti per farlo. Tra chi già utilizza la tecnologia in ambito sanitario, ricette elettroniche e prenotazioni delle vaccinazioni sono i due servizi più usati. Ancora pochi invece, solo due tra gli intervistati, fanno monitorare la distanza il proprio stato di salute.

“Dall’indagine emerge come i nostri anziani ritengano ancora prioritario il rapporto di fiducia e personale con il medico, prediligendo la visita in ambulatorio o il contatto telefonico, modalità in uso da sempre - spiega Pinuccia Cogliardi, segretario generale Spi Cgil Lecco - Tuttavia la maggior parte ha un atteggiamento positivo rispetto alla possibilità di utilizzo di nuovi strumenti tecnologici e ritiene che possa migliorare il controllo dei parametri legati al proprio stato di salute”.
Le risposte al questionario, sottolinea il sindacato, indicano come proprio la telemedicina possa essere la giusta strada per garantire il diritto alla salute degli anziani nelle aree interne, superando le difficoltà di spostamento create dalla lontananza dai centri medici, dall’età e dalle patologie, in modo non sostitutivo ma complementare rispetto al rapporto diretto con gli operatori sanitari. Allo stesso tempo può aiutare a ridurre i disagi causati dalla sempre più preoccupante carenza di medici di base.
“E’ importante dunque che le proposte di telemedicina siano approfondite. - conclude Cogliardi - Sono necessari interventi per aumentarne la diffusione tra gli anziani, prevedendo una mirata attività di formazione con corsi ad hoc”.

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Mercoledì, 23 Marzo 2022 06:58

Giornata dell’Acqua all’insegna della siccità

 Laghi ai minimi, in inverno solo 65 mm di pioggia

La percentuale di riempimento del lago di Como è di appena il 5%, mentre in Lombardia
le precipitazioni nel periodo invernale sono crollate dell’82%. Trezzi: “Senza acqua non c’è cibo”


COMO-LECCO - Solo 65 millimetri di pioggia sono caduti in Lombardia durante l’ultimo inverno appena concluso, l’82% in meno rispetto all’anno precedente, mentre il Lago di Como è ai minimi con una percentuale di riempimento di appena il 5%. È il drammatico bilancio che emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati ARPA Lombardia relativi all’inverno meteorologico (da dicembre a febbraio) diffuso in occasione della giornata mondiale dell’acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite che si celebra il 22 marzo, dopo un inverno che ha lasciato l’Italia con un terzo in meno di pioggia ma con precipitazioni praticamente dimezzate al nord.

Anche il fiume Po al Ponte della Becca (Pavia) è sceso a -3,3 metri ed è ai minimi del periodo da almeno trent’anni, secondo l’analisi della Coldiretti, e anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno, appunto, dal 5% di quello di Como al 31% del Maggiore, secondo il monitoraggio della Coldiretti. Una situazione rappresentativa dello stato dell’intero bacino idrografico del Nord con corsi d’acqua in magra dal Piemonte al Veneto, dal Trentino Alto Adige al Friuli Venezia Giulia, dall’Emilia Romagna alla Toscana.

Una conferma dei cambiamenti climatici in atto che hanno cambiato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità che è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti, secondo l’analisi Coldiretti.

Il livello basso dei laghi e l’assenza della neve su gran parte della catena alpina si riflette sulle coltivazioni in pianura padana, minacciando oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo: in particolare, le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità. Ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso se sarà possibile.

In questo scenario – osserva la Coldiretti regionale – vanno rivisti i termini per l’applicazione del deflusso ecologico che si vuole introdurre in Lombardia. Pensato per raggiungere obiettivi ambientali stabiliti nelle direttive europee così come è stato definito non tiene in dovuta considerazione i cambiamenti climatici, con gli effetti della tendenza alla tropicalizzazione che si stanno verificando sui nostri territori: se venisse applicato senza gli opportuni aggiustamenti rischierebbe di compromettere il regolare lavoro nelle campagne con conseguenze negative sia sulla produzione di cibo sia sugli stessi risultati che si prefigge di ottenere. Nei campi, infatti, l’acqua viene in parte utilizzata per le colture agricole per poi essere restituita alle falde, preservando così la salute dei terreni. Senza considerare che la presenza della risorsa idrica nella rete di fossi e canali di cui la Lombardia è ricca contribuisce al mantenimento di habitat ecologici custodi di biodiversità.

“Senza acqua – conclude il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi – non solo non ci può essere produzione di cibo ma si andrebbe incontro all’abbandono delle campagne con impatti negativi a livello paesaggistico, di presidio del territorio e di prevenzione contro fenomeni di dissesto”.

(nella foto il Pioverna a Cortenova)

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Mercoledì, 23 Marzo 2022 06:53

CONCLUSA RACCOLTA AIUTI UMANITARI PER L’UCRAINA

Si è conclusa la campagna di “Raccolta aiuti umanitari per l’Ucraina” che ha preso avvio sabato 12
marzo presso la sede della Comunità Montana a Barzio.
“Siamo soddisfatti dell’ottima riuscita di questa idea, che ha visto dimostrare con forza la
propensione all’aiuto di tutto il nostro territorio” - commenta il Presidente di Comunità Montana
Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera Fabio Canepari – “i nostri Comuni non lesinano mai la
solidarietà, ed anche in questo caso non si sono smentiti. Il bilancio è molto positivo: da subito
tanta è stata la partecipazione e molto alta l’adesione all’iniziativa da parte di tutti”.

In totale sono transitati dalla sede circa 450 donatori in 10 giornate di apertura; stati raccolti 971
scatoloni con tutto il materiale richiesto, suddiviso per tipologie: cibo a lunga conservazione,
materiali sanitari, materiali per l’igiene della persona e materiale vario quali biancheria intima
nuova, coperte e passeggini. Gli scatoloni vedevano riportata la traduzione in ucraino del
contenuto, grazie alla collaborazione con due donne volontarie madrelingua.
Molto anche il vestiario raccolto, che al momento è in definizione della destinazione per questioni
logistiche.

“Il materiale è stato consegnato agli enti scelti ad inizio raccolta, ossia Sermig Arsenale della pace
“Uniti per l’Ucraina” con Comunità Pastorale Beata Vergine di Lourdes di Lecco e Chiesa ortodossa
San Nicola di Myra e Comune di Lecco; sono stati organizzati diversi viaggi verso le sedi delle
associazioni con 5 furgoni, 2 pickup, 2 furgoni cassonati, un fuoristrada ed un minibus.” - aggiunge
la Presidente dell’Ambito distrettuale di Bellano Gabriella Del Nero - “Sono attualmente in viaggio
verso l’Ucraina, dove speriamo arrivino quanto prima.”

Quanto raccolto è stato donato da privati cittadini che si sono recati presso la palazzina rosa di
Barzio, ma anche da alcune Amministrazioni comunali dell’Ambito (Barzio, Cassina Valsassina,
Colico, Esino Lario, Mandello del Lario, Pasturo, Premana, Sueglio, Taceno, Valvarrone, Varenna)
che hanno istituito presso il proprio territorio un punto di raccolta e poi hanno destinato il
materiale a Barzio; anche realtà commerciali e di volontariato hanno contribuito donando del
materiale: Valmarket, Farmacia di Introbio, Gruppo Donne Bindo, Farmacia Panzeri di Primaluna e
di Pasturo, Comunità di Crandola, Emporio Magni di Introbio, Paroli Ernesto SRL di Introbio, , Rita
merceria e abbigliamento di Barzio, Gruppo Alpini di Varenna.

Numerosi sono stati anche i volontari che si sono susseguiti nei turni di raccolta o nelle attività di
trasporto, circa una 60na: privati cittadini, amministratori dei Comuni, alunni del CFPP di Lecco
indirizzo Agricolo e grafico, Servizio Ce.Se.A, lavoratori dell’ente Comunità Montana o delle
cooperative della coprogettazione con il terzo settore (Sineresi, L’Arcobaleno, Consolida) che
hanno partecipato a titolo volontario, membri di associazioni del territorio quali Le Contrade di
Barzio, Guardie Ecologiche Volontarie, Gruppo intercomunale di protezione civile della Comunità
Montana Valsassina VVVR, Soccorso Premana, RSA di Vendrogno.

L’Ambito di Bellano e la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, in
collaborazione con Consorzio Consolida e la Fondazione Comunitaria del lecchese, hanno
organizzato un momento di ringraziamento per i volontari che si sono dedicati alla raccolta,
previsto per sabato 26 marzo pomeriggio; tale sede sarà anche l’occasione per presentare le
iniziative in corso ed in partenza, sempre dedicate all’emergenza ucraina perché “Finché ci sarà
bisogno di noi, per quanto di nostra competenza, noi ci saremo.” affermano all’unisono il
Presidente Canepari e la Presidente Del Nero.

Dalla Comunità Montana ricordano che per garantire l’accoglienza sul nostro territorio delle
persone in fuga dall’Ucraina i Comuni del Distretto di Lecco e Fondazione Comunitaria hanno
attivato il Fondo “Lecco ospita l’Ucraina”. Le donazioni sono finalizzate a sostenere le spese per
l’ospitalità nei Comuni della Provincia di Lecco, la fornitura di generi di prima necessità (cibo
vestiario medicinali) e tutti gli interventi necessari per i cittadini Ucraini arrivati nei nostri Comuni.

Il Presidente
Fabio Canepari

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