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Martedì, 26 Ottobre 2021 22:49

INTERPELLANZA SULLA STRADA ABUSIVA IN VALBIANDINO: LA MINORANZA SI DICHIARA SODDISFATTA DELLE SPIEGAZIONI DEL SINDACO

Consiglio comunale molto atteso quello di stasera a Introbio soprattutto per la presenza nell'ordine del giorno dell'interpellanza presentata dalla minoranza consiliare a proposito della "strada" realizzata abusivamente in un tratto di circa 600 metri tra il Santuario della Madonna della Neve e il rifugio santa Rita. E la presenza di un insolito folto pubblico ha anche poi consentito al Sindaco, come vedremo, di dare alcune notizie molto interessanti per il paese.

In precedenza, però, Adriano Airoldi e la Segretaria Comunale hanno passato al vaglio diverse variazioni di bilancio rispondendo ai quesiti posti dal consigliere Lino Artusi.

L'occasione è stata colta dall'amministrazione anche per illustrare in breve l'iter progettuale che dovrebbe portare alla costruzione di una nuova scuola media che sostituirà la vecchia, attualmente non più in grado di soddisfare le esigenze dell'educazione scolastica e necessitante di lavori di ristrutturazione giudicati troppo onerosi e comunque non risolutivi.

Un progetto ambizioso dai contorni intercomunali da circa 4 milioni di euro per il quale a Villa Migliavacca si sta lavorando da mesi per essere pronti nel momento in cui uscirà il prossimo bando dal quale attingere i fondi necessari alla realizzazione del complesso che servirà Taceno, Parlasco, Cortenova e Primaluna, oltre ad alcuni studenti provenienti dall'Alta Valle. 

Il Sindaco si è anche soffermato su alcuni lavori in corso per garantire una maggiore sicurezza sulle strade del paese. In sostanza si tratta di quattro dissuasori (i dossi, insomma) posizionati uno in Via alle Prade, uno in Via Umberto e due sulla strada comunale che collega la provinciale al paese transitando dal cimitero, nonchè sullo stato di avanzamento del progetto che consentirà al paese di avere una nuova illuminazione pubblica più efficiente e, soprattutto, meno dispendiosa per le casse comunali.

La minoranza ha poi chiesto conto di una spesa aumentata di 6.000 euro per la realizzazione della rampa di accesso agli uffici per disabili in corso di ultimazione.

Il primo cittadino ha invitato le parti a rivolgersi all'ufficio tecnico per ricevere le dovute spiegazioni, sottolineando che il manufatto così come si presenta è stato approvato da tutti gli organi competenti, ivi comprese le Belle Arti, e che potrà piacere o non piacere ma era l'unica opzione possibile.

L'argomento era stato introdotto da Artusi secondo il quale, quando lui stesso era vicesindaco, i fondi destinati ai lavori della rampa disabili avrebbero dovuto interessare anche l'archivio sottostante necessitante di opere di impermeabilizzazione; il Sindaco  ha quindi spiegato i motivi per cui si è preferito non toccare l'archivio che dovrà essere presto spostato, e quindi si è evitato di investire denaro in un'opera pressoché inutile.

Come detto, il momento più atteso era quello riservato all'interpellanza riguardante l'abuso compiuto in Val Biandino.

Il consigliere Lino Artusi, prendendo spunto dal documento in discussione,  ha posto le proprie domande e osservazioni al Sindaco chiedendo spiegazioni su molti aspetti della vicenda che ancora non erano chiari a lui ed agli altri membri della minoranza.

Il Sindaco ha riassunto analiticamente (anche a beneficio dei cittadini presenti e di tutta la popolazione introbiese) lo svolgersi dei fatti e dato lettura della documentazione presente in Comune ponendo l'accento in particolare sulle prescrizioni che sono state date all'esecutore dei lavori e riportando alcuni passaggi dell'ordinanza indirizzata sia a chi ha eseguito il lavoro, sia come atto dovuto alla proprietà dell'area.

L'ordinanza, in sintesi, intima il ripristino del sentiero nello stato originale.

Il tutto è ora nelle mani della Procura della Repubblica che adotterà i provvedimenti che riterrà opportuni.

Al termine dell'intervento del Sindaco, il consigliere Artusi - che si esprimeva a nome dell'intera minoranza - si è dichiarato soddisfatto delle risposte ricevute, dichiarando però che in Val Biandino, a suo dire, ci sarebbero almeno altri  "otto casi di abusi".

Con l'occasione Airoldi ha anche fornito un chiarimento relativo al percorso della Transorobica Occidentale, in qualche modo collegato alla vicenda in discussione e strategico per lo sviluppo dell'intero territorio della Val Biandino (e non solo).

Infatti, in prima stesura il progetto prevedeva la realizzazione di un percorso ciclopedonale (larghezza circa 1,70 m.) dal Santuario a Santa Rita.

Nel corso di un sopralluogo effettuato al seguito dei tecnici incaricati, il Sindaco Airoldi ha indicato come percorso più adatto (per vari motivi inclusa una minore probabilità di dissesti dovuti ad eventi naturali) esattamente la parte opposta, e cioè l'allargamento del Sentiero delle Miniere che raggiunge, partendo dal "Zuchett" la costa in prossimità del Bocc dol Ratt da dove l'escursionista/ciclista potrà poi raggiungere Santa Rita tramite Artino e Varrone.

E questo nuovo percorso - suggerito da Introbio - è stato recepito nel progetto della Transorobica abbandonando la precedente ipotesi di tracciato.

 

 

 

 

 

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Martedì, 26 Ottobre 2021 14:01

TUTTE LE CHIAVI DI VITTORIO CATTANEO

Chi, almeno da piccolo, non ha collezionato qualcosa? La raccolta più diffusa, probabilmente, era quella delle figurine, ma c’erano anche schede telefoniche, tappi, piuttosto che lattine passando dai più classici francobolli o collane di fumetti. Passioni portate avanti anche per anni e interrotte magari per la semplice mancanza di spazio.

Primaluna, invece, c’è un collezionista che non molla e continua imperterrito ad arricchire la sua singolare collezione. Vittorio Cattaneo ha la passione per le chiavi, in particolare quelle legate al mondo dei motori, ormai ne ha migliaia, di automobili e di moto, appese in bella mostra sull’enorme pannello appeso alla parete della sua camera, altre sono custodite in garage e altre ancora riempiono alcuni bauli.
 

Vittorio Cattaneo, 47 anni, abita a Primaluna e lavora in una ditta casearia della Valsassina, ma ha sempre coltivato questa passione: “Sin da piccolo ho sempre avuto questa particolare passione: vicino a casa c’era una piccola fabbrica dove tornivano flange e c’erano delle auto vecchie. Io mi divertivo a far finta di guidarle, mi immaginavo di volta in volta di guidare auto diverse, camion, autobus e memore di quei ricordi della mia infanzia, ho iniziato a raccogliere chiavi di avviamento. Spulciando nella mia collezione si può ricostruire la storia dell’automobile, dai primi modelli sino ai giorni nostri. Quando ho iniziato andava di moda la raccolta delle figurine, dei francobolli, delle monete, delle schede telefoniche, a me però interessavano le chiavi. Non ho mai smesso e ho raggiunto un numero considerevole di pezzi”.

Una collezione quella di Vittorio che, in alcuni casi, si è rivelata molto utile: “Come ho detto, la mia attenzione è per le chiavi di automobili e moto. Una passione che in più di un’occasione ha ‘salvato’ mia sorella da qualche situazione di difficoltà. A chi non è mai capitato di perdere le chiavi dell’auto? Quando è successo a lei arrivavo io con un bel mazzo della mia collezione e cercavamo quella che poteva andar bene. Allora non era complicato come adesso con le chiave che hanno il proprio codice numerico, all’inizio una chiave poteva benissimo andar bene per più automobili”.

Come ha fatto a trovarne così tante? “Ormai tutti quelli che mi conoscono sanno di questa mia particolare passione e quando hanno sotto mano chiavi che non utilizzano più me le regalano. Inoltre passo al setaccio anche gli sfasciacarrozze, anche loro ormai mi conoscono, sanno di questa mia particolare passione e quando hanno delle chiavi inutilizzabili le conservano e me le danno. A volte poi, sapendo di conoscenti che hanno cambiato macchina e rottamato la vecchia, sanno già quale sarà la mia richiesta, e così la mia collezione si arricchisce e diventa sempre maggiore”.

Quante chiavi ha collezionato in tutto questo tempo? “Ormai ho perso il conto, è difficile fare una stima, come hai potuto vedere c’è un panello pieno di chiavi nella mia camera, altri pannelli li ho allestiti in garage e altre chiavi le messe nei bauli. Ormai è impossibile  contarle tutte: sono certo di perdere il conto e di dover ricominciare da capo parecchie volte, perciò la collezione è più bella così, senza sapere quante chiavi sono”.

Ci sono chiavi particolari? “Penso che ce ne siano tante di particolari, tra migliaia di pezzi che colleziono da moltissimi anni, sicuramente c’è qualche chiave che è appartenuta a qualche modello abbastanza vecchio anche se per me tutte sono importanti”.

Orgogliosamente, però, ci mostra l’ultima che gli è stata regalata, è la chiave di una Toyota, probabilmente il pezzo più importante della collezione è sempre l’ultimo perché significa che la collezione continua a crescere e chissà che un giorno non possa entrare nel guinness dei primati.

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Martedì, 26 Ottobre 2021 12:30

CORSO BASE PER VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE: ISCRIZIONI ENTRO IL 6 NOVEMBRE

La Provincia di Lecco, in stretta collaborazione con il Comitato di coordinamento delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, ha promosso per il 2021 una campagna di formazione che prevede nei prossimi mesi l’ultima sessione.

Il nuovo corso base per volontari di protezione civile si svolgerà da sabato 27 novembre a sabato 11 dicembre, in modalità formazione a distanza, come le precedenti sessioni effettuate nel 2021, e vedrà impegnati i tutor afferenti alle organizzazioni di volontariato che fanno parte del Comitato di coordinamento di Lecco.

Per l’iscrizione al corso occorre compilare entro sabato 6 novembre il modulo https://forms.gle/kCqdzQiJcSNp7igdA.

“Quest’ultima sessione – commenta la Consigliera provinciale delegata alla Protezione civile Elena Zambetti – si è resa necessaria a fronte della grande richiesta pervenuta dalla cittadinanza e dalle organizzazioni di volontariato del territorio provinciale. Ringrazio tutti i volontari oggi presenti nelle oltre 50 organizzazioni seguite dalla Provincia di Lecco e auspico la massima partecipazione di nuovi volontari che, opportunamente formati, potranno trovare la possibilità di vivere lo spirito della protezione civile in queste organizzazioni”.

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Martedì, 26 Ottobre 2021 09:05

ASST LECCO: FINITE LE RISORSE PER PAGARE GLI STRAORDINARI

Asst Lecco / Sempre più vicino lo stato di agitazione

Tramparulo (Fp Cgil): “Si sta mettendo mano in modo improprio ai fondi delle lavoratrici e dei lavoratori, riducendo fortemente le possibilità di valorizzarne la professionalità e le competenze. Questa è una vergogna e una presa in giro”

Vista la situazione, sempre più probabile lo stato di agitazione per le lavoratrici e dei lavoratori della Asst Lecco. “Siamo indignati dall’atteggiamento dell’azienda socio sanitaria! – attacca Lello Tramparulo, segretario generale della Fp Cgil locale -. Nel corso della trattativa sui fondi per le condizioni di lavoro e le premialità abbiamo appreso che non ci sono le risorse per pagare gli straordinari; che le indennità per le malattie infettive, finite le risorse nazionali stanziate per l’emergenza Covid, sono state erogate prelevando dal fondo dei dipendenti (600mila euro); e che dai fondi destinati ai premi di produttività dei lavoratori sono stati usati 150mila euro per pagare i rientri in servizio”.

Ma non finisce qui – aggiunge il sindacalista -. Senza accordo sindacale la Asst ha pagato per gli incarichi di funzione 100mila euro in più rispetto ai 380mila euro precedenti. E sui tempi di vestizione, a fronte dei 2,5 milioni di euro stimati per tutte le lavoratrici e i lavoratori, sono stati spesi invece circa 200mila euro. Ma stiamo scherzando?”.

Da qui la netta presa di posizione, ribadita anche sulla nuova pagina Facebook creata dalla categoria, @Lavoratori ASST Lecco Uniti, per cui la “Funzione Pubblica CGIL non firmerà MAI un accordo che giustifichi questa CATASTROFE!”.

“Si sta mettendo mano in modo improprio ai fondi delle lavoratrici e dei lavoratori, riducendo fortemente le possibilità di valorizzarne la professionalità e le competenze. Questa è una vergogna e una presa in giro. Cara Asst, noi non ci stiamo!” tuona Tramparulo.

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Martedì, 26 Ottobre 2021 07:28

LA MELA CHE CONTIENE PIETRE PREZIOSE

UN FRUTTO BUONO ANCHE DA BERE
Non è una specie di lanterna cinese. Dal fiore carminio intenso riprodotto nella foto nasce un frutto coltivato da migliaia di anni, soprattutto in Medio oriente e nel subcontinente indiano ma anche in Europa. Le varianti nane di questa pianta, coltivate in vaso, raggiungono i 90 centimetri di altezza e vengono utilizzate a scopo ornamentale.

È, il melograno, un’essenza arborea dalla robusta vitalità in grado di sopravvivere anche ai gelidi venti invernali. Il frutto, dai caratteristici semi simili a preziosi granati (da cui, appunto, il nome melagrana), può essere spremuto per ricavarne un succo agro dolce dalle proprietà benefiche. La melagrana, dalla quale si possono ottenere anche bevande alcoliche, contiene notevoli quantità di vitamina A e C, minerali e sostanze antiossidanti.

Dai semi del melograno si ricava lo sciroppo di granatina dal caratteristico colore rosso intenso. Secondo alcuni esegeti ebraici l’Albero della vita, del cui frutto si sono cibati Adamo ed Eva, non era un melo bensì un melograno che viene citato pure nel Corano come albero divino (sura VI, versetto 99). Anche l’ellenico Ippocrate, fondatore della medicina occidentale, magnifica le proprietà medicinali del melograno. Ma fate attenzione perché la corteccia delle radici, utilizzata dalla farmacopea naturale, contiene principi attivi tossici.

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Lunedì, 25 Ottobre 2021 17:19

DALL'ABISSO DELLE SPADE ALLA W LE DONNE: CRONACA DI UNA SCOPERTA TRA LE GROTTE DELLA GRIGNA

Gli speleologi di InGrigna! esplorano l’Abisso delle Spade oltre i 900 metri di profondità e raggiungono la grotta W le Donne, è il 15esimo ingresso del Complesso del Releccio Alfredo Bini.

L’Abisso delle Spade si apre sul Grignone (LC) ed è stato esplorato nel primo tratto dal G.G. Milano nel novembre 1973.
Dal 2011 con i campi estivi InGrigna! è stata rivisitata e con esplorazioni successive è stata portata dai -150 metri di profondità fino a 960 metri, dove, questa settimana, gli speleologi hanno raggiunto le gallerie di W le Donne, dove quasi contemporaneamente Fabio Bollini stava effettuando risalite.

Ecco la cronaca di Andrea Maconi:

“L’Abisso delle Spade si apre sul Grignone (LC) ed è stato esplorato nel primo tratto dal G.G. Milano nel novembre 1973.
Una seconda punta nel settembre 1976 ha permesso di raggiungere il fondo del profondo pozzo iniziale fino a -150m circa. Il fondo del pozzo risultava allora ostruito da un ingente deposito di ghiaccio e dalla volta pendevano stalattiti di ghiaccio lunghe 6-7m, definitivamente scomparse nel corso degli ultimi anni.

Nel 1976-1977 è stato eseguito il primo rilievo da parte del G.G. Milano. Per decenni è stata poi dimenticata e costituiva uno delle centinaia di pozzi a neve della Grigna. Durante il campo estivo INGRIGNA! del 2011 è stata finalmente rivisitata, constatando che il deposito di ghiaccio si era ridotto e quindi era accessibile un successivo salto. Una rapida serie di punte ha condotto nel 2012 al raggiungimento del fondo di -767m. Gli ambienti terminali non lasciavano però adito a grosse speranze di prosecuzione, quindi la grotta negli anni successivi è stata disarmata sino a -600m. Durante l’esplorazione di un ramo laterale a -600m ci si è accorti tuttavia che la grotta proseguiva su questo fronte e negli anni successivi è stata raggiunta la profondità di -750m, con grotta ferma su uno stretto cunicolo ventilato.
Nel 2019 viene effettuata una rapida uscita per rilevare il fondo e capire se effettivamente fosse valido e si riesce a passare la strettoia fermandosi sul successivo pozzo. Dopo lo stop legato alla pandemia del Covid, nell’estate 2021 finalmente si scende il pozzo da 20m e si raggiungono i -920m.
Questo weekend Marco Corvi (Corvo), Alberto Romairone (S.C. Ribaldone), Alessandro Rinaldi Alex (S.C. CAI Romano di L.) ed io (G.G. Milano CAI SEM) siamo nuovamente entrati alle Spade e rapidamente ci siamo diretti al fondo con un bel po’ di corde per continuare la discesa della nuova via. Consuete perdite di tempo oltre i -750m a togliersi dalle tute i chili di fango gelato, quindi siamo arrivati al pozzo da scendere. Alex procede con l’armo, mentre Corvo ed io allarghiamo l’ennesima strettoia che precede il pozzo, scavando il fango molle con la paletta… Dopo il P15 la grotta inaspettatamente cambia morfologia e diviene una bella forra attiva, percorsa dal torrente, che oggi ha una portata di diversi litri al secondo, seppure sia in regime normale. La via è inaspettatamente larga, comoda e sub-orizzontale.
Vengono armati solo alcuni saltini per evitare di fare il bagno. Dopo circa 150m, ecco un nuovo pozzo.
Neanche 10m e scopriamo che siamo in W Le Donne in cima al ramo che stavano risalendo da diversi campi Bollini, Pamela e soci. Purtroppo di questo pezzo mancava il rilievo e allora sino all’ultimo non abbiamo capito, neanche con gli avanzati strumenti di Corvo, dove avremmo giuntato! La giunzione è stata fatta a -960m dalle Spade e circa -1090m da W Le Donne. Il secondo -1000 lombardo sfuma per un soffio! Siamo contentissimi e solo un po’ rattristati dal fatto che né Felicita con l’influenza, né Conan per impegni hanno potuto esserci, anche se avrebbero voluto tanto partecipare.
Abbiamo continuato per un pezzo il rilievo della parte di WLD, ma poi era troppo tardi e dovevamo uscire.
Siamo usciti dopo 25 ore di punta, di cui 12 ore e mezza di risalita dal fondo.
La giunzione costituisce attualmente la quindicesima grotta del Complesso del Releccio Alfredo Bini. La profondità rimane invariata (-1313m), mentre lo sviluppo arriva a circa 29.6 km.
Il collegamento è un ulteriore importante tassello di conoscenza del sistema carsico delle Grigne in quanto le Spade è la prima grotta sul lato del Moncodeno, al di là di W Le Donne e Transpatrizia che sono sul Moncodeno, ma a pochi metri dalla cresta. Inoltre la giunzione è stata effettuata oltre il sifone di -1150m, dunque teoricamente si potrebbe entrare dalle Spade evitando il lungo svuotamento, anche se la progressione risulta molto disagevole per via dei lunghi meandri infangati.
Un grosso ringraziamento va al rifugio Bogani e a Felicita per averci aiutato e rifocillato in uscita.

Andrea Maconi
INGRIGNA!

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Lunedì, 25 Ottobre 2021 15:52

TRIAL: IL TROFEO DELLE REGIONI VA ALLA LOMBARDIA. COME AL SOLITO OTTIMA L'ORGANIZZAZIONE DEL M.C. VALSASSINA

in Sport

Nella stupenda Valsassina in provincia di Lecco si è svolta domenica 24 ottobre la gara che più di tutte rappresenta la forza degli appassionati sportivi che alimentano la base del trial con le gare regionali e territoriali.
L'organizzazione a cura del Moto Club Valsassina Vittorio Ciresa coadiuvato dalla collaborazione del Moto Club Lazzate, ha richiamato a Cortenova 10 regioni che hanno dato vita ad una bellissima manifestazione sportiva dove la Lombardia già vincitrice del prestigioso trofeo dedicato alla memoria di Diego Bosis nel 2019, è uscita vincente in quasi tutte le differenti categorie eccetto la vintage che è stata ad appannaggio della regione Toscana rappresentata in questa occasione da Andrea Valenti e Marco Marranci.

Le squadre del trofeo erano rappresentate da quattro piloti di quattro differenti classi in base al ranking nazionale (TR2, TR3/TR3 125, TR3 Open e TR4). La Lombardia rappresentata a Cortenova dai piloti: Mirko Spreafico, Cristian Bassi, Paolo Ruffoni e Christian Fomasi, ha avuto ragione del Friuli Venezia Giulia con la squadra composta da Giacomo Brunisso, Gabriele Agostinis e Terry Craighero che vincono quindi la medaglia d'argento. A completare il podio la formazione del Veneto con Valentino Feltrin, Alessandro Bauce, Moreno Piazza ed Enrico Bauce.

Podio completo di piloti lombardi nella categoria "Coppa delle Regioni" dove in gara erano squadre composte da 3 piloti ciascuna. Sul gradino più alto la squadra Lombardia 1 con Sergio Pesenti, Michael Daniele Pellegrinelli e Gierri Richard Nobili, al secondo posto Lombardia 2 con (Daniele Tosini, Maurizio Pesenti e Davide Busi) e a chiusura del podio della coppa Lombardia 3 con i piloti (Marco Pedrinazzi, Flavio Magrini e Nicolò Marcomini).

Lombardia in testa anche nella Coppa delle Regioni Giovani, che prevede la partecipazione di MiniTrial A, B, C, Open e Femminile B, . La squadra 1 con Marco Turco, Tommaso Piva e Mattia Coccioli per 3 penalità ha avuto ragione della compagine 2 formata da Cristian Bursi, Nicola Corsini e Giacomo Midali. Completa il podio la Liguria con la squadra Liguria-4 con Federico Picasso, Federico Delfino e Luca Maggio.

Nella coppa dedicata ai Club con 17 squadre presenti presenti ha visto la vittoria del Moto Club Lazzate con la compagine composta da Andrea Buschi e Paolo Brandani, che precedono il moto club Valsassina rappresentato da Matteo Arrigoni e Mauro Donghi per la discriminante degli zero. Terzo gradino del podio per il Moto Club Racing Imolese con la squadra 2 composta da Gabriele e Manuele Pardini.

Nella Coppa delle Regioni Vintage, la Toscana vince l'oro con Andrea Valenti e Marco Marranci. Medaglia d'argento per il Piemonte vintage con (Maurizio Vietti Violi ed Enzo Afri), medaglia di bronzo per il Veneto (Alessandro Ferrari e Franco Ronconi).

Per tutti nella giornata di sabato la festa è iniziata con la sfilata delle regioni presenti accompagnate da sbandieratori e majorettes che hanno fatto l'ingresso ufficiale nella struttura polivalente dedicata agli eventi di Cortenova mentre in serata gli organizzatori hanno offerto la cena a tutti i piloti nel rispetto delle attuali normative anti covid.

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Lunedì, 25 Ottobre 2021 15:10

UNO SCIALBO LECCO VIENE SCONFITTO A CREMA PER 1 A 0

in Sport

Pergolettese - Calcio Lecco: 1 - 0
Pergolettese (4-3-3): Galeotti; Bariti, Ferrara, Lambrughi, Villa; Zennaro (dal 48′ s.t. Vitalucci), Arini, Varas; Guiu Vilanova (dal 30′ s.t. Perseu), Scardina, Morello (dal 39′ s.t. Moreo). (Soncin, Meddah, Cancello, Faini, Verzeni, Mercado, Nava, Fonseca). All. Lucchini.
Lecco (3-4-3): Pissardo; Battistini, Marzorati, Enrici; Masini, Lora (dal 30′ s.t. Di Munno), Kraja (dal 25′ s.t. Celjak), Zambataro; Morosini (dal 20′ s.t. Buso), Petrovic (dal 1′ s.t. Mastroianni), Ganz (dal 1′ s.t. Iocolano). (Ndiaye, Galli, Lakti, Di Munno, Merli Sala, Reda, Sparandeo). All. Zironelli.
Marcatori: Scardina (P) al 17′ p.t.
Arbitro: Andrea Zanotti di Rimini.
Note: spettatori 600 circa; ammoniti: Kraja, Iocolano, Marzorati, Zennaro. Angoli: 4-7.

Prosegue il momento negativo del Lecco che dopo la sconfitta casalinga patita contro il Renate, trova un’altra sconfitta, questa volta a Crema contro la Pergolettese. Mister Zironelli parte con molte novità, rispetto alla solita formazione, con Morosini, Petrovic, Ganz e Battistini, lasciandoin panchina Mastroianni, Merli Sala, Iocolano e Celijak.
Subito il Pergo che al 5′ crossa in mezzo con Bariti, Marzorati sporca la palla mettendo fuori gioco Pissarco favorendo Morello chesbaglia di poco. Lo stesso Morello, al 10’, batte una punizione frettolosamente e va in rete, ma l’arbitro annulla.

Al 17’ Pergocrema in rete, con il solito Morello che crossa sul palo opposto, la difesa de Lecco viene colta di sorpresa e Scardina, non marcato, insacca. I Blucelesti provano subito a reagire con Lora cheal 24’calcia dalla distanza, palla fuori di poco. Il Lecco, intanto soffre sempre sulle palle che arrivano in area, con la difesa che pare poco lucida.
Mister Zironelli cerca di ribaltare la partita con l’innesto di Iocolano e Mastroiani e sembra che possa funzionare, con Morosini che batte a rete al 5’, un difensore devia la palla e Galeottifa sua la sfera senza problemi.
Poi è il turno di Lora che al 56’ tira da fuori area, ma la palla finisca lta fuori. I padroni di casa si rifanno vivi in attacco con Bariti che calcia a rete e impegna Pissardo. Al 69’ perfetto schema dei padroni di casa, che su punizione sorprendono tutta la difesa del Lecco, palla a Morello che impegna Pissardo che devia sulla traversa.
Ancora una volta su alcuni episodi l’arbitro non “aiuta” il Lecco, come sul calcio di punizione di Iocolano Arini in barriera tocca la palla con il braccio, ma il direttore di gara non ravvede gli estremi per un calcio dirigore.
In finale di gara, all’86’, Mastroianni, servito da un cross di Celijak, batte forte di testa, ma Galeotti è bravo a deviare sopra la traversa.
A Crema si è visto il peggior Lecco di stagione, con gli uomini di Mister Zironelli poco attenti sulle palle alte in area, poco incisivi e molto imprecisi nei passaggi. Ci si aspettava una brillante prova dei Blucelesti, che potesse riscattare la sconfitta casalinga con il Renate ed invece sono incappati in una cocente sconfitta contro una compagine, come quella cremasca, non certo irresistibile.
Ora Zironelli dovrà intervenire prontamente per cercare di risollevare il morale dei suoi ragazzi e sistemare i molti errori tecnici.

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Lunedì, 25 Ottobre 2021 15:04

PENSIONI A QUOTA VARIABILE

La discussione sulle pensioni sta ormai diventando una lotteria: si era partiti da Quota 100, poi sembrava probabile la Quota 102, finche` la Fornero da qualche schermo dove e` ormai quotidianamente intervistata (poiche` "lei buca il video", oltre le nostre tasche) ha detto No col capino. Allora si e` arrivati a Quota 104 (a dire No stavolta sono stati i Sindacati) e allora i consiglieri di Draghi bravi nelle mediazioni (e in Matematica) adesso stanno riproponendo Quota 103.
Sapete che c`e` ? Ci stiamo stufando. A questo punto facciamola breve, visto che tra non molto gli anziani supereranno i giovani lavoratori. Draghi dica che le pensioni sono abolite, e pure abolito il regio decreto legge 27 marzo 1933, n. 371, quello di Mussolini che stabili` l`INPS , torniamo all`Ottocento, al massimo si daranno quattro caramelle per i vecchietti (se non sono gia` sdentati) e si salvi chi puo`.
Alea jacta est.

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Lunedì, 25 Ottobre 2021 07:39

LA RELAZIONE TECNICA SULLA "TRANSOROBICA"

IN allegato la dettagliata relazione tecnica, di quasi 100 pagine, riguardante il PROGETTO DI FATTIBILITA' TECNICO ECONOMICA TRANSOROBICHE OCCIDENTALI - Storia e storie da riconnettere - richiesta dalle Comunita` Montane Valsassina Valvarrone Val d'Esino Riviera e dalla Valtellina di Morbegno, ed eseguita dall`Architetto Luca Ruffoni residente a Morbegno.

Ne diamo l`incipit:

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

L’area di d’intervento è situata all'interno di differenti contesti amministrativi, caratterizzati da notevoli differenze
tipologiche territoriali, paesaggistiche e ambientali, sia in aree urbanizzate che in prevalenza in aree non
urbanizzate del contesto montano orobico. Tale progetto non è da intendersi quale un’opera puntuale ma come un
insieme di opere da realizzare puntualmente lungo stabiliti itinerari viabilistici rivolti alla mobilità lenta ed in molti
casi sovrapposti con la viabilità ordinaria.

Questa area vasta d’intervento è compresa a cavallo delle provincie di Sondrio e Lecco, all’interno delle Comunità
Montane Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino Riviera e Valtellina di Morbegno.
I territori comunali toccati da tale intervento risultano essere quelli di Colico, Delebio, Gerola Alta, Introbio, Pagnona,
Piantedo, Premana, Sueglio, Valvarrone, mentre secondariamente risultano marginalmente coinvolti i territori di
Pedesina e Dorio.

L’area interessata è pertanto ascrivibile alla dorsale orobica compresa tra il Monte Legnoncino, il Monte Legnone,
il Monte Rotondo e il Pizzo dei Tre Signori, coinvolgendo di fatto i territori sottostanti relativi in termini idrografici
alla Valgerola, la Val Lesina, la Val Varrone, la Val Biandino oltre che alle aree di riviera del Lario orientale e di
porzioni dei territori di fondovalle della Valtellina e della Valsassina.

Gli itinerari previsti si snodano su aree paesaggisticamente e ambientalmente molto differenti tra loro in funzione
anche alle quote altimetriche che tendono a diversificare e a rendere difficoltosi gli interventi progettuali
considerando l’accessibilità e l’instabilità meteorologica e climatica in funzione a quote altimetriche di progetto
comprese tra la quota del Lario (198 m s.l.m.) e la Bocchetta di Legnone (2395 m s.l.m.).
Il paesaggio risulta complessivamente caratterizzato nella sua variazione altimetrica di versante, da foreste di
latifoglie, da foreste di conifere e nella parte superiori da praterie d'alta quota con variazioni delle essenze vegetali
derivate dalle diverse esposizioni solari dei versanti, dai quali derivano microclimi ed ecosistemi parzialmente
differenti influenzati fortemente inoltre dall’ambito lacustre dell’area.

Tale ambiente appare fortemente modificato dall’utilizzo antropico del territorio, che ha portato alla formazione ed
al mantenimento nelle aree più fertili di formazioni erbacee di natura secondaria ricavate nel corso dei secoli a
scapito del bosco e si è contraddistinto per il costante esplicarsi delle tradizionali pratiche agricolo-zootecniche.
Ambienti prettamente urbanizzati sono maggiormente sviluppati nelle aree di riviera e di fondovalle mentre a mezza
costa i territori urbanizzati sono circoscritti in specifiche aree frammentate tra loro.

IN ALLEGATO LA RELAZIONE TECNICA

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